Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: Crystal eye    11/08/2013    2 recensioni
Tre anni dopo lo scontro con Ade, i cavalieri sono richiamati a combattere da alcune vecchie conoscenze. All'inizio sembra essere una battaglia come le altre, ma quando in mezzo si mettono l'amore e delle scoperte che lasciano senza fiato, l'unica cosa che possono fare è cercare di non farsi sopraffare. Tra battaglie, amori e nuove parentele, il destino del mondo si posa, come sempre, sulle spalle di cinque ragazzi.... ma saranno davvero da soli?
Dro questa è dedicata a te che mi hai dato la giusta ispirazione per scriverla!!! ti adoro!!!!!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Nuovo Personaggio, Phoenix Ikki, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

NOTE DELL’AUTRICE: salve a tutti, ecco qui il quinto capitolo!!! Vorrei ringraziare le quattro persone che hanno messo la storia tra le seguite, davvero grazie!!! E anche tutti coloro che leggono solamente, ma sopratutto, voglio ringraziare la mia adorata Dro, che non solo mi ha dato l’ispirazione necessaria a scrivere questa storia, ma mi recensisce tutti i capitoli!!!! GRAZIE TESORO!!!

Mi farebbe piacere comunque avere i vostri pareri sulla storia....

Vi lascio al capitolo

Buona lettura

Crystal

 

 

Capitolo 5

 

“Che tu hai... tu hai una sorella, una sorella gemella!” disse Jasmine con voce spezzata dal dolore, che le continuava a sconquassare il petto, in reazione della rottura del sigillo.

“Eh?” domandò Crystal sconvolto, spalancando gli occhi.

Come lui, anche gli altri erano shoccati e si chiedevano chi e dove potesse essere la sorella del giovane biondo.

Approfittando del momento di silenzio dovuto allo shock, Jasmine si riprese dal dolore e si rialzò con l’aiuto di Su-lee.

“Sai se è viva? E dove si trova?” chiese Scorpio.

“Mhm? Non esattamente. So per certo che è viva. Ma non saprei proprio dire dove sia.” Rispose, rammaricata; non era molto quello che sapeva, purtroppo. “Da quando abbiamo dovuto sigillare i vecchi nemici, i nostri poteri si sono notevolmente ridotti, possiamo percepire i nostri discendenti, ma non capire dove sono esattamente. È come se avvertissimo il riverbero dei loro poteri attraverso la Terra stessa e, se una volta distinguere l’energia del pianeta da quello delle persone era quasi automatico, ora è difficile e pericoloso, perchè ci dobbiamo concentrare molto e consumiamo in fretta le nostre forze, talvolta rischiamo di non riemergere dalla trance...” aggiunse, cercando di spiegare per quale motivo le sue informazioni non potevano essere più precise.

“È per questo che abbiamo bisogno del vostro aiuto, cavalieri!” disse Francesca, consapevole che quella sola spiegazione non sarebbe bastata, non del tutto.

“Fin dalla nascita del ruolo delle Guardiane, queste hanno sempre collaborato con i cavalieri. Per questo motivo, rintracciavano semplicemente coloro che sarebbero stati i genitori, o addirittura i nonni, dei loro discendenti.” Aggiunse Anna.

“Quindi voi li dovreste conoscere già i vostri discendenti, perchè avete bisogno del nostro aiuto?” chiese a quel punto Aldebaran del Toro.

“Perchè erano i cavalieri che ci aiutavano a tenerli d’occhio, quando noi non potevamo.” Rispose Su-lee pacata.

“Per questo noi dobbiamo aiutarvi a rintracciarli? Perchè era compito dei cavalieri tenere d’occhio i vostri discendenti?” sbottò Ioria, irritato.

“Con questo non vogliamo assolutamente dire che la colpa è vostra, cavaliere di Leo. Il distaccamento dei due gruppi ha portato con sè molte conseguenze, questa è una di quelle.” Lo placò Jasmine con poche parole, gentili anche se fredde.

“Aspettate un secondo. Ora come rintracciamo la sorella di Crystal?” intervenne Andromeda, guardando dispiaciuto l’amico ancora sconvolto.

Questi gli lanciò un’occhiata riconoscente, accennando un sorriso.

Crystal sospirò, il suo cuore batteva incredibilmente veloce, non sapeva cosa fare, come comportarsi, non aveva mai pensato che quella sensazione di vuoto che aveva dentro potesse essere collegata ad una sorella! Gemella per di più! Sapeva che avrebbe dovuto dire qualcosa, ma le parole non uscivano. Fortunatamente Andromeda chiese al posto suo qualche chiarimento.

“Non so dove possa essere ora, ma se è lei la Guardiana come credo, allora i ciondoli che vi abbiamo dato la troveranno.” Disse con sicurezza la Guardiana della terra. “Da ciò che c’era scritto sui documenti che ho trovato, è stata adottata da una famiglia italiana e adesso dovrebbe vivere lì, purtroppo non ho avuto modo di sapere se si sono trasferiti o altro. Non è permesso!” aggiunse gelida come suo solito e un po’ stizzita alla fine.

“Quindi vive in Italia, o almeno ci ha vissuto?” domandò Pegasus per sicurezza.

“Si, esatto!” disse Anna, scocciata.

“Anna!” la riprese la cinesina. “Abbiamo un lavoro da fare mi sembra!” esclamò lanciandole un’occhiata di rimprovero.

Si riscossero tutti e cominciarono ad allontanarsi lentamente, finchè Jasmine non gridò “Questo è tutto quello che saprete, per stasera, filate a letto!”.

Allora scapparono tutti nelle stanze, a parte Andromeda e Crystal, che si portarono lo stesso lontano dalle Guardiane, per lasciarle confabulare in pace.

“Ti devo ringraziare di nuovo!” esordì Crystal, dopo il lungo silenzio che li aveva accompagnati fino alle rovine dell’arena.

“No, n...non devi!” mormorò imbarazzato l’altro. “In fondo non ho fatto nulla di così speciale.” Aggiunse sempre sussurrando, guadagnandosi un bellissimo sorriso accompagnato da uno sguardo carico di affetto, dolcezza e... cos’era quella piccola luce che faceva brillare quegli occhi normalmente di ghiaccio?

Sgranò gli occhi verdi, arrossendo di nuovo come una ragazzina. Fortunatamente per lui le rovine dell’arena non erano illuminate che dalla luce delle stelle e della piccola falce di luna, quindi era difficile distinguere i colori.

Il giovane cavaliere si girò per evitare quegli occhi così incredibilmente penetranti, che anche così, gli sembravano capaci di perforargli la schiena, ma, in questo modo, non si accorse dell’avvicinarsi dell’altro, che si era portato a pochi centimetri da lui.

“Andromeda...” lo chiamò con voce calda il biondo, parlando praticamente nel suo orecchio.

Quella voce così vicina, il fiato caldo sul suo collo e sul suo padiglione auricolare, lo fecero rabbrividire e sussultare. La consapevolezza che Crystal gli si era avvicinato tanto lo portò a rigirasi verso di lui, trovandolo ancora più vicino di quanto pensasse.

I loro respiri si incrociarono, i loro sguardi, uno perso nell’altro, si fecero più intensi. Gli occhi verdi di Andromeda si abbassarono per cercare di evitare quelli dell’altro, non riuscendo a sopportarne la profondità che lo voleva risucchiare in un mare congelato, si leccò appena le labbra secche attirando in basso anche gli occhi del cigno, verso di esse.

Crystal desiderò baciarle, quelle labbra appena rosate. Deglutì provando a distogliere lo sguardo da quella fonte di tentazione.

Non sapeva cosa ci fosse di sbagliato in lui, perchè non riuscisse a fare a meno di pensare a quelle labbra, a quegli occhi, a quel cuore, sempre puro e pronto a donare amore, a quel giovane che era ormai diventato come un fratello, o forse, qualcosa in più.

Non si era accorto che, mentre pensava, si era avvicinato sempre di più al suo viso, finchè la voce incerta di quel ragazzo cui tanto pensava non lo riscosse.

“Crystal.... io....” disse piano, imbarazzato oltre ogni limite, con il cuore che sembrava stesse per scoppiare tanto batteva forte, temeva che lo sentisse e pensasse male.

Anche se aveva ormai compreso di considerare il cavaliere del cigno più di un amico, non voleva rovinare il loro rapporto lasciandogli capire quello che provava, non voleva ne rimanesse disgustato o shoccato.

Cercò di tirarsi indietro, ma quello lo afferrò per i polsi, spingendolo dolcemente verso una colonna ancora in piedi. Lo guardava con uno sguardo così pieno di desiderio che per un attimo sperò che l’altro provasse quello che provava lui, ma si diede subito dell’idiota, il suo amico era innamorato di Flare di Asgard, di certo non di lui, la reincarnazione del dio dei morti.

Provò con più forza ad allontanare il biondo da sé, cercando di liberare i polsi dalla sua stretta ferma ma delicata.

Mentre si divincolava, Crystal ne approfittò per annullare la distanza tra le loro labbra, baciandolo e ponendo fine ad ogni protesta, essendo l’altro troppo shoccato per fare qualsiasi cosa.

Il bacio era famelico, sembrava che il biondino volesse divorarlo dalla bocca, ma il giovane Andromeda non rispose immediatamente, troppo sconvolto da quello che stava succedendo.

Crystal si era preso il suo primo bacio! E senza il suo consenso!

Mentre pensava di cercare di staccarsi da quel bacio sentì qualcuno che lo chiamava.

“Andromeda... Andromeda...”gridava una voce in lontananza, ma lui era diviso in due, da una parte voleva scappare dalle braccia di quell’uomo che non riconosceva come il suo amico, dall’altra desiderava solo che, qualunque cosa fosse quello che stava vivendo, se un sogno o un incantesimo, durasse per sempre, per poter continuare a sentire la voce del biondo che, arrochita dal desiderio gli diceva quanto aveva desiderato baciarlo e quanto lo voleva, senza però parlare di amore. Tuttavia, era così bello stare rinchiuso in quell’abbraccio, stava così bene.

“Andromeda!” chiamò ancora la voce, preoccupata. “Avanti, svegliati! Andromeda!” diceva, la persona misteriosa, che lo stava portando via dal suo sogno, ma era tanto bello, così tanto che la sola idea di andarsene gli faceva quasi ribrezzo, voleva restare con il ragazzo, l’uomo che amava!

“Andromeda!” strillò angosciata la voce, che lo strappò dal sogno perchè aveva riconosciuto il suo possessore.

Aprì gli occhi a fatica, accorgendosi di essere tra le braccia dell’altro, mentre questi lo guardava preoccupato.

“Stai bene?” gli domandò dolcemente.

Il giovane annuì, mentre il mondo riprendeva forma davanti ai suoi occhi, la poca luminosità però gli rendeva difficile vedere quello che aveva intorno.

“Sicuro?” chiese ancora Crystal, “Mi hai fatto prendere un colpo!” aggiunse, sul suo volto ancora un cipiglio preoccupato.

il giovane dagli occhi verdi gli sorrise, per rassicurarlo. Sortì l’effetto sperato, perchè il viso dell’altro si distese.

“Mi aiuti ad alzarmi?” gli domandò, cercando di tirarsi su con scarso successo, visto che le sue gambe non volevano saperne di reggere il suo peso e la testa gli girava ancora come se fosse stato su una trottola.

“Certo!” rispose, porgendogli una mano e passando l’altra dietro la sua schiena, facendolo appoggiare su di sè.

Le Guardiane scelsero proprio quel momento per arrivare, avendo percepito un cambiamento nell’aria.

“Andromeda!” chiamò Su-lee, correndo loro incontro. “È tutto a posto? Stai bene? Cosa ti è successo?” domandò a raffica.

“Ecco io...” provò a rispondere il giovane, ma non sapeva cosa dire. “Io... credo... credo di essere svenuto...” disse, incerto, guardando Crystal in cerca d’aiuto.

“È vero, stavamo camminando, quando, all’improvviso, è caduto. Fortunatamente me ne sono accorto in tempo e l’ho preso al volo.” Spiegò. “Poi ho provato a svegliarlo, ma, per un secondo è stato circondato dal suo cosmo, ma era come... diverso. Dopo di che, sono riuscito a svegliarlo.” Finì il biondo.

Le donne si guardarono e la Guardiana dell’aria sgranò gli occhi.

“Non può essere! Ma forse.... si, può darsi che... Andromeda, potresti togliere la maglia, per favore?” ragionò ad alta voce, mentre cercava di mettere ordine tra i suoi pensieri.

“Ok... ma cosa...?” tentò di scoprire, ma si zittì quando lei gli scoccò un’occhiata che non ammetteva repliche.

Crystal lo aiutò gentilmente.

Quando fu a petto nudo, Su-lee gli si avvicinò, esaminandolo e facendolo diventare rosso come un peperone, finchè, con un’esclamazione vittoriosa, non trovò quello che cercava.

Una specie di tatuaggio si era “creato” appena sotto le scapole, al centro esatto della schiena. Era una nuvola che sembrava in movimento, incatenata e allo stesso tempo unita a delle catene, che entravano e uscivano dal grigio cupo della nuvoletta.

“Questo è il segno che aspettavamo! Lui è uno dei nuovi Guardiani, a quanto pare.” Disse Francesca, un po’ annoiata e indifferente.

“Cosa?!?” gridò quasi l’interessato.
“Ma come fate a dirlo?” domandò, invece, Crystal, sorpreso quanto l’amico, ma comunque curioso, anche se dalla sua espressione non si sarebbe detto.

“Non lo senti?” chiese Anna di rimando, sempre fredda. “Il suo cosmo è cambiato, lo hai detto anche tu, poco fa.” Aggiunse, seccata dall’espressione confusa del giovane.

“Significa che il suo cosmo si è equilibrato con i suoi poteri di Guardiano, quello è un marchio che lo designa come tale. Lo portiamo tutti!” gli venne in aiuto Jasmine, scoprendosi la spalla destra, permettendo ai ragazzi di vedere, sul davanti, il fiore decorato da piante, trapassato da una spada lunga e fine.

Il tatuaggio, o marchio, era di un verde brillante, mentre il fiore era rosso come il sangue, non molto grande, anzi quasi invisibile se non ci si faceva caso.

Anche le altre, a quel punto, mostrarono i loro.

Anna aveva una goccia dentro un fiocco di neve, che nascondeva una specie di croce formata con una freccia spezzata. Il tutto era bianco e blu, con la punta della freccia che dava la sensazione di indicare il cuore. Era sotto l’orecchio sinistro.

Francesca, dietro la spalla destra, aveva una fiamma rosso cupo e nera, che poggiava su un cuore incenerito trafitto da vari pugnali, con una goccia rossa che scendeva verso la scapola.

Su-lee aveva, invece, sulla parte bassa della schiena, dei petali trasportati dal vento, con delle linee a dare una forma concreta all’aria, con un ventaglio da cui partiva una frusta che tagliava dei petali.

I due ragazzi le guardarono con gli occhi di fuori.

“Questi sono i simboli che portano tutti i Guardiani fin dalla nascita, solo che rimane nascosto. Si manifesta solo quando i poteri si sviluppano. E come avete visto sono colorati e spesso chiari, questo perchè sono una parte del Guardiano o Guardiana che lo porta, lo rappresenta.” Spiegò Jasmine, ricoprendo il marchio. “Adesso andate a riposare, è meglio. Domani, se avrete bisogno di qualche chiarimento, noi saremmo disponibili per spiegarvi.”

I due si ritirarono e Crystal accompagnò Andromeda fino alla porta della stanza che divideva con il fratello.

Non si accorsero di una persona che, arrabbiata, se ne andò dopo che il biondo si era ritirato.

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Crystal eye