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Autore: Marty Evans    12/08/2013    5 recensioni
Dimenticate tutto quello che sapete di Doctor Who dal episodio 5x01.
Cosa sarebbe successo se per Amy Rory fosse stato solo un ricordo della sua vecchia vita a Leadworth? Cosa sarebbe successo se il Dottore avesse scoperto che durante il processo di rigenerazione, un anima umana si era infilata dentro di lui e abitava il suo corpo? Chi è quest’anima? Perché ha scelto proprio il corpo del Dottore? Perché pare che quest’anima sia connessa e legata ad Amy, al suo destino, al suo misterioso passato e ai suoi terribili incubi? Cosa rappresenta il ciondolo che Amy ha al collo fin da bambina? Come mai Amy e il Dottore iniziano a provare una forte attrazione l'uno verso l'altra?
Una mia rivisitazione della 5 stagione. Questa storia è uno Spin-off della mia serie su Lily Evans e i Malandrini. Cosa lega questi universi completamente diversi?
Eleven/Amy
Crossover:Harry Potter/Doctor Who
Leggete e per favore recensite!
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Amy Pond, Doctor - 11
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 12

Il Labirinto dei Morti

NDA Allora so che vorreste uccidermi perché è più di un mese che non aggiorno... ma sono stata impegnata! perciò per farmi perdonare il capitolo è più lungo del solito! Spero vi piaccia e che non faccia così schifo. inoltre (questo lo dico sopratutto perchi segue la serie) c'è un personaggio di un altra stagione che appare. L'idea per far arrivare questo personaggio nella fic me l'ha data la mia beta Dubhe01 che nonostante segua la serie da poco con la sua idea geniale è stata fantastica! Grazie non so cosa farei senza di te! Comunque vorrei ringraziare:experiencing per le sue fantastiche recensioni. _Dani_ che devo ringraziare perché anche non capendo tutto ( perdonami se non riesco a spiegare tutto) mi segue sempre. dubhe01 ti ho già ringraziata prima ma non posso fare meno di dirti quanto adori le tue idee, le tue storie e te. sopratutto perché mi sopporti! shalycohen adoro le tue recensioni grazie e sono felice che la storia ti piaccia e ti avviso riguardo a River io sono molto... molto imprevedibile! e infine un ringraziamento e una scusa umilissima vanno a te Joasteroide42

primo perché ho recensito solo ora la tua fic e poi perché mi sopporti! Bene ragazzi ora vi lascio al capitolo!

Ci vediamo Sotto ho un altra cosa da dire a fondo pagina!

POV Dottore

Ci calammo tramite una scala a pioli nelle catacombe. Io fui l’ultimo a scendere e a saltare agilmente (sono una persona molto modesta) sul pavimento di pietra. Estrassi la torcia elettrica che avevo preso in prestito dal vescovo e poi chiesi al sopracitato vescovo:

«Avete un globo gravitazionale?». Allora devo spiegarvi cos’è giusto? se ci tieni alla vita si N.D. Autrice) va bene un globo gravitazionale è un palla bianca che se lanciata in aria fa luce. Sono le moderne lampadine. E sono orgoglioso di poter dire che... (DOTTORE! Basta! Ai lettori non importa niente delle tue stupide lezioni sui globi gravitazionali N.D. James)

Ma sono un povero Signore del Tempo! Devo guadagnarmi da vivere in qualche modo.

Non m’interessa se fai la fame! Vai avanti! N. d A)

Va bene . il Vescovo mi passò un globo.

«Dove siamo?» chiese Amy.

«In un mausoleo degli Aphlan. Noto anche, come Labirinto dei Morti» le spiegò River.

«Sì. Ma, che cos’è?» chiese Amy.

«Beh per una creatura vivente di pietra... » le risposi,

Lanciando in aria il globo a illuminare tutto il mausoleo. Era un vero e proprio labirinto pieno di statue di pietra.

«... è il nascondiglio perfetto.» conclusi.

«Ci rende le cose un po’ più complicate,Un angelo di pietra, che si nasconde tra statue di pietra. Molto più difficile di quanto sperassi» concluse il vescovo illuminando le statue intorno a noi con la sua torcia.

«Un ago in un pagliaio» li fece eco River.

«Un ago che sembra paglia, un pagliaio pieno di morte, Un ago di paglia, in un pagliaio di morte, con statue. No, era meglio la tua!» Dissi a River.

«Controllate ogni minimo dettaglio in questo posto. Eseguite un’ispezione visiva. Sapete cosa cercare. Una domanda: come si combatte?» disse il vescovo rivolto ai suoi chierici e rivolgendo l’ultima domanda a me.

«Lo troviamo. e speriamo!» dissi solo.

Intanto iniziammo a muoverci. M’infilai nella prima fila di catacombe.

POV James

Il Dottore si avviò a destra seguito da Amy. Stavo per seguirli, quando mi accorsi che c'era una conversazione molto più interessante in atto. Così mi fermai. Erano Me... River (perdonatemi non voglio rovinarvi la sorpresa) e il vescovo. Stavano parlando sottovoce. Il vescovo aveva afferrato River per un braccio e le parlava concitato.

«Lui ancora non lo sa vero? Chi e che cosa sei?» le chiese. Oh non era esatto. Il Dottore lo sapeva. Una parte di lui lo sapeva. Ne era pienamente consapevole. Era pienamente consapevole dei rischi che comportava stare vicino a quella donna. Quella parte ero io. Facevo parte del suo corpo no? Sapevo chi era in realtà e sapevo cosa aveva o avrebbe fatto tra due anni e la odiavo per questo. Non solo perché avrebbe fatto soffrire Amy. Ma perché avrebbe ucciso un innocente e quel innocente era uno dei miei migliori amici.

«è ancora presto nella sua linea temporale» gli rispose lei.

«Beh assicurati che non lo capisca o non ci aiuterà più.».

«Tranquillo non voglio ritornare in prigione» gli rispose River. Il Vescovo la guardò male e poi prosegui. Ora toccava a me farmi una bella chiacchieratina con River Song.

«River Song! Molto ingegnoso come sopranome. Uno non scoprirebbe mai chi sei in realtà se non sapesse la tua storia, il tuo vero nome e leggere il linguaggio del popolo della foresta» dissi.

La vidi sobbalzare e voltarsi verso di me.

«James! Mi hai spaventata!» mi disse

«Beh che dire anch’io sono felice di vederti Mel.. Oh scusa! Ora ti fai chiamare River Vero?» dissi sorridendo e usando apposta il soprannome che avevo sentito usare da sua madre in un futuro non molto lontano.

«Non chiamarmi così! Non osare pronunciare il mio nome!»

«perche non posso pronunciare il tuo nome?è la vergogna che parla forse?» dissi freddo schernendola.

«Senti, non so come tu faccia a sapere chi sono. Ma è presto nella linea temporale del Dottore e anche nella tua. Tu non dovresti sapermi riconoscere. Sono cambiata moltissimo dall’ultima volta che mi hai vista. Non eri che un ragazzo di vent’anni e io ero ancora una bambina impaurita. Probabilmente non ti ricordi nemmeno di quella notte. Ma io si. Mi hai aiutata. Senza sapere chi ero. Fu a New York, nel 1980, tu mi salvasti da quella rigenerazione e mi aiutasti senza mai chiedere nulla in cambio.»

«Non so di cosa tu stia parlando. Ti sbagli non ci siamo mai visti prima. E per quanto riguarda le linee temporali non è troppo presto nella mia. Sono un fantasma ricordi? Ho già vissuto la mia vita. Ma ripensandoci, è vero , hai ragione, ci siamo già visti in un momento della nostra vita solo che tu non sapevi che io c’ero. Perché io ero li, quel giorno al lago. Ero ancora vivo e ti ho visto. So cosa hai fatto! E sapendo anche chi sei, non so come tu faccia a guardarlo negli occhi senza provare un briciolo di vergogna.»

Lei tremò.

«Sono stata costretta a farlo! Non volevo! Devi credermi James! Ogni volta che parla, ogni volta che mi guarda, vorrei morire. Mi sento più in colpa di quanto tu possa immaginare!» disse lei con le lacrime agli occhi .

«Ah ma davvero? Non ti credo. Non credo a nessuna delle parole che escono dalla tua bocca!» dissi in tono duro. Non mi sarei fatto plagiare dal suo pentimento. Mentre rivedevo immagini orribili. Mi passò per la mente il viso di Amy con gli occhi rossi dal pianto. Potevo risentire i suoi singhiozzi disperati e le sue urla piene di dolore. Potevo rivedere la vita che lasciava il corpo del mio migliore amico. E tutto per colpa di quella donna.

Non l’avrei mai perdonata per aver fatto soffrire così la mia Lily. Sì, sapevo che non era proprio Lily. Era una sua reincarnazione per cui non era del tutto uguale a lei.

Anzi, non si somigliavano per niente caratterialmente. Però, nonostante questo, io amavo Amelia Pond per il semplice fatto che per me lei rappresentava la mia Lily . Rappresentava il fatto che quel verme di Voldemort non aveva annientato completamente nessuno di noi due Ed era così . Ora, Lily, aveva un’altra vita. Una vita in cui non si ricordava di me. Ma, in cui era felice. E, sapere che la sua felicità sarebbe stata guastata da quella donna mi riempiva di rabbia. Non amavo Amy soltanto perché era la reincarnazione di Lily ma anche perché l’avevo vista a Hogwarts così dolce gentile, responsabile, simpatica, altruista, premurosa, malandrina, trasgressiva, provocante, Arrogante, acida, scorbutica, arrabbiata, disperata e triste la avevo vista in mille modi diversi ed era sempre bellissima. Per questo l’amavo e la amerò sempre. Faccio male? Non lo so. Ma una cosa la so e la sapevo anche allora non avrei permesso che nessuno le facesse del male. Probabilmente penserete che io sia un povero sciocco innamorato della reincarnazione della moglie e geloso della persona con cui divide il corpo. Ma non è così. Ora non sono più geloso perché so che lui in questa vita può renderla felice. Ed è quello che ho sempre voluto per Lily la sua felicità nient’altro. Per questo detestavo la donna che avevo davanti.

La donna che le aveva portato via l’unica cosa che amava quanto nella sua altra vita aveva amato me.

«Sai mi ricordi molto mia sorella. Queste sono le stesse parole che mi disse lei»

«Si ho conosciuto tua sorella quand’era bambina. Ma non è stata lei a raccontarmi la tua storia sono state due donne molto molto strane.» dissi andando con la mente al mio primo incontro con le due donne misteriose

Londra 7 settembre 1980

Stavo camminando per Londra. Ero in pattuglia per l’Ordine della Fenice. Ero in un vicolo stretto. Dovevo ancora controllare un paio di strade poi avrei potuto smaterializzarmi a Godric’s Hollow, dove Lily e Harry mi aspettavano. Sorrisi al idea di tornare dalla mia famiglia. Stavo per uscire dal vicolo, quando due mani incredibilmente forti mi bendarono gli occhi. Mentre un altro paio di mani mi legava i polsi. . Dopo l’iniziale sorpresa iniziai a divincolarmi e tentai di prendere la mia bacchetta nella tasca dei jeans. Ma prima che potessi fare anche un solo incantesimo, la persona che mi teneva le mani sugli occhi ritirò le mani, estrasse una bacchetta e gridò «expeliarmus». La mia bacchetta volò via. La voce era femminile e musicale. Era una strega. Anche se non potevo esserne sicuro perché non riuscivo a vederla in viso. Il viso, infatti, era coperto da un cappuccio blu scuro. Non somigliava ai mantelli dei Mangiamorte e non indossava nemmeno una delle loro maschere.

«Andiamo» disse la ragazza alla persona che mi teneva i polsi. Quando me li lasciò, mi accorsi di avere i polsi legati dietro la schiena e che la persona che me li acveva legati li teneva legati a una robusta fune che aveva in mano. In modo che non potessi liberarmi. Quello che mi teneva i polsi si chinò a raccogliere la mia bacchetta. Come l’altra ragazza indossava il pesante mantello blu scuro e non scorsi granché. Ma mi accorsi che aveva una corporatura esile e la mano che si chinò a prendere la mia bacchetta era elegante e affusolata. Tipicamente femminile. Due ragazze. Ero riuscito a farmi mettere nel sacco da due ragazze! E da quanto avevo capito (non potevo esserne sicuro siccome la seconda ragazza poteva aver nascosto la bacchetta. Ma allora perché legarmi a mano e non con un incantesimo?)era pure babbana! Ragionai su questa ipotesi. La seconda ragazza non poteva essere una Mangiamorte se era babbana e nemmeno la prima. I Mangiamorte non avrebbero mai lavorato con i Babbani! Ma allora chi erano quelle due? E che cosa volevano da me? Non erano membri dell’Ordine. Li conoscevo tutti da anni ormai. No! Non lo erano. Spie di Voldemort? Poteva darsi. Ma a che scopo rapirmi? Conoscevo già la risposta naturalmente: mio figlio. Ma non avevano la stoffa delle spie. A quest’ora mi avvierebbero già lanciato un legilimens o un cruciatus per sapere cosa sapevo. Mentre le seguivo, avevo la strana sensazione che non mi avrebbero fatto del male. Passammo in un altro vicolo e poi in un altro e in un altro ancora. Arrivammo davanti a una vecchia casa in stile vittoriano. Entrammo.

«Signore» disse un omino che sembrava una patata con un frac alle due ragazze. Era un Sontharan. Un alieno. Lo sapevo perché l’avevo studiato al mio settimo anno con il miglior insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure che io abbia mai avuto.

«Strax» lo salutò la prima ragazza togliendosi il mantello di velluto blu. Allora lo notai. Quel mantello non era di un blu qualsiasi era Blu TARDIS. Quello mi fece subito pensare a un eccentrico uomo con uno stupido farfallino e una giacca di tweed. Quel pensiero portò con sé anche la consapevolezza che non l’avrei più rivisto. Ma come poteva essere collegato a lui tutto questo? Quell’uomo non esisteva più. Quando la ragazza che stava davanti a me si slacciò la spilla che chiudeva il mantello e lo appese all’appendiabiti restai spiazzato. I capelli erano raccolti in una severa ed elegante crocchia rossa scura. Anche se alcune onde rosse erano sfuggite alla crocchia ed erano stati messi elegantemente dietro le orecchie. Pensai subito a Lily erano i suoi capelli quelli. C’era una sola persona che aveva la stessa incredibile tonalità di rosso. Era la reincarnazione di Lily, Amelia Pond. Perciò all’inizio pensai fosse Amy, ma poi mi ricordai che Amelia aveva i capelli lisci come quelli di Lily e non ondulati. Ma ne ebbi la conferma quando si voltò verso di me e la vidi in viso. Fiammeggianti occhi verdi, del verde cangiante più intenso che avessi mai visto mi fissavano interessati. Non erano occhi che si dimenticano facilmente... Non pensavo avrei più visto quegli occhi.

«Strax dov’è Madame Vastra?» chiese la seconda ragazza

«è uscita, e Jenny è con lei» rispose il Sontharan corrucciato. Eppure i Sontharan non avevano emozioni! Ed erano come i Dalek alieni egoisti e malvagi! Come potevano quelle due ragazze trattarlo come un amico?!

«Bene. Vieni James» mi disse con voce dolce la ragazza dai capelli rossi, porgendomi la mano guantata. Notai che indossava un abito d’epoca. Era un vestito blu semplice ma con un’ampia gonna che spazzava il pavimento quando si muoveva. Sembrava che fosse cresciuta indossando quegli abiti dal bustino stretto e dalla gonna talmente ampia da poter inciampare. Mi voltai per guardare dietro di me. La ragazza che mi aveva legato i polsi si stava togliendo il mantello. Anche il suo era blu TARDIS. Anche lei indossava un abito in stile vittoriano ma il suo era rosso fuoco e metteva in risalto i capelli castano scuro quasi nero e gli occhi color cioccolata quasi neri.. Anche i suoi capelli castani erano legati in una rigida crocchia e indossava addirittura un cappello con una piuma come si usava a quel epoca. Sembrava fossero appena tornate da una festa in stile vittoriano. E poi ci arrivai guardando il braccialetto al polso della prima ragazza. Un Manipolatore Vortex, un modo molto rapido per una o due persone per viaggiare nel il Tempo. Viaggiatrici del tempo? Ma perché nel 1980? Perché in piena Guerra Magica? Perché mi hanno rapito?

«Oh giusto! I Polsi!» disse la ragazza con i capelli rossi e gli occhi verdi. La ragazza dai capelli neri sbuffò e disse al altra «Mi dispiace avergli fatto del male e avergli legato i polsi. So quanto tieni a lui. Ma non ci avrebbe mai seguite senza questa piccola precauzione e con la bacchetta Gill»

«Lo so Clara» le rispose l’altra. La ragazza dai capelli castani, Clara, estrasse da sotto la gonna del vestito, un pugnale, con gesto rapido e micidiale taglio le corde che mi legavano i polsi. Una volta liberi, mossi i polsi felice di potermeli sgranchire. «Vieni James» ripeté le ragazza dai capelli rossi.

«Ma chi siete? Che cosa volete? Perché mi avete rapito? Cos’è questo posto? Siete Viaggiatrici del Tempo? E perché tu somigli tanto a... » iniziai a chiedere. Ma la ragazza dai capelli rossi, Gill, m’interruppe con un cenno brusco e autoritario della mano e dicendomi:

«Dacci tempo James Potter e ti spiegheremo tutto.». Poi inclinò la testa leggermente a sinistra facendo tintinnare gli orecchini d’argento che portava. Ricordandomi in modo molto doloroso il Dottore. Lui e quella ragazza avevano lo stesso modo un po’ buffo di inclinare la testa.

«O almeno, ti spiegherò ciò che posso dirti. Questo non è il nostro primo incontro James Potter e non sarà nemmeno l’ultimo. Io e la mia amica facciamo parte del tuo futuro»

«Cosa? Ma è la prima volta che vi vedo e mi avete praticamente rapito!» protestai

«E cosa dovevamo fare? Spedirti un invito? Non saresti mai venuto! Avresti pensato che fosse una trappola di Voldemort!» sbottò la ragazza mora, Clara squadrandomi con un po’ di rabbia negli occhi nocciola.

«Beh, Clara non ha tutti i torti. Era l’unico modo per farti venite qua. È il tuo primo incontro con noi nella tua linea temporale. Ma non nelle nostre. Noi ti abbiamo già incontrato. Ora seguimi» Disse Gill.

Finalmente curioso e perplesso da quelle due strane ragazze le seguì. Quel posto era una casa vittoriana in tutto e per tutto. I mobili e tutto il resto risalivano a quel epoca. Ci accomodammo in un salottino. C’era un divano rosso di raso, vicino un tavolino con tazze di the e tartine. Notai che c’era una libreria con molti libri tra cui titoli in lingue sconosciute e altri libri che invece avevo trovato a Hogwarts.

Le ragazze si accomodarono una alla ma sinistra e l’altra alla mia destra. Poiché il silenzio si protraeva e avevo mille domande per la testa, fui io a romperlo.

«Chi siete?», domandai con un po’ di paura. Con mia sorpresa fu Clara a parlare. Non mi guardava più con astio. Per la prima volta da quando ero entrato in quella casa mi sorrise. «Certo che sei impaziente per essere uno che è destinato a vedere la reincarnazione di sua moglie tra le braccia di un altro! Ah e dimenticavo che aspetterai la suddetta incarnazione per più di duemila anni! »

«Clara!» la rimproverò l’altra.

«Scusa hai ragione! Niente Spoiler! Comunque, il mio nome è Clara Oswin Oswald e ho viaggiato con il Dottore. E sì, per i tuoi standard sono solo una babbana nessuno di speciale. Lei invece è la mia migliore amica Gilian Times. È una viaggiatrice del Tempo oltre che una strega» disse Clara.

«Oh sono convinto che se hai viaggiato con lui devi essere per forza speciale. Quell’uomo non sceglie... sceglieva persone comuni come suoi compagni. Ci dev’essere per forza una ragione se ti ha portato con sé e tu devi essere molto speciale Clara. Anche se la tua amica assomiglia a una persona che ho conosciuto tempo fa. Chi sei? Chi sei veramente Gilian Times? È uno pseudonimo vero? Non è il tuo vero nome. È qualcos’altro e anche tu hai viaggiato con il Dottore?» le chiesi. Gilian sorrise.

«Perché parli al passato? Chi ti dice che sia morto? Quell’uomo è sempre sfuggito alla Morte in un modo o nel altro. E noi veniamo dal suo e dal tuo futuro perciò lui non è morto. Oh posso dire di si ho viaggiato con il Dottore. Posso dirti di conoscere il Dottore meglio di chiunque altro non quanto sua moglie ma ci vado vicina. E tu sei perspicace Potter! Hai ragione però io non sono chi dico di essere. E Gilian Times è uno pseudonimo del mio vero nome. Ma non ti posso dire chi sono è ancora troppo presto. Lo scoprirai insieme al Dottore e ad Amelia Pond, il Giorno in cui la battaglia per il Dottore sembrerà vana. Nel momento in cui, tutto vi sembrerà perduto, allora, scoprirai chi sono... ed ecco il motivo del perché sei qui il Dottore» mi spiegò Gilian.

«il Dottore? Ma il Dottore è..» la voce mi si spezzò.

«Sei così sicuro che sia morto? Come dice Gilian quell’uomo è famoso per il fatto di “correre lontano dalla morte” e lei non l’ha mai raggiunto» mi ripose Clara.

«Come? Ma ero al suo funerale!Ho visto il suo corpo bruciare! Gli ho dato fuoco io stesso! E voi non c’eravate!» dissi. Erano donne difficili da dimenticare. Se le avessi viste lì, non me ne sarei dimenticato.

«Ti sbagli eravamo anche noi li. Non abbiamo ricevuto gli inviti come voi. Ma eravamo nascoste» spiegò Clara.

E allora ricordai di aver visto in controluce su una roccia una ragazza dai capelli rossi, una ragazza dai capelli neri e una figura spettrale al suo fianco.

«Ma allora.. io vi ho scorte in controluce. E c’era anche... Io ero con voi!» il fantasma in controluce con loro ero io.

«Esatto. Sono cambiate un sacco di cose dopo Trenzalore e per quanto riguarda te e me come ti ho già detto questo non è il nostro primo incontro. » disse Gilian.

« Trenzalore? Che cos’è?» chiesi non avendo mai sentito questo nome. Accora non sapevo che quella sarebbe stata la prima di una serie infinita di persone che avrebbe, menzionarono quel luogo maledetto Trenzalore.

«Mi dispiace James spoiler! Però posso dirti che cos’è successo veramente al Dottore..» mi disse Gilian

«Voglio sapere» dissi a Gilian.

«Allora ti racconterò una storia molto lunga. Iniziò tutto con una bambina...»

E così mi raccontò tutto.

Tornai al presente. River mi stava dicendo infuriata

uando tirò via la spilla sempre blu che lo teneva legato fibalmente potei vedere il viso della ragazza.«Una versione! Che non corrisponde ala verità! Molte persone mi odiano!»

«Beh io sono tra queste»

«Mi odi Jamie?» mi chiese lei

«Non chiamarmi Jamie! Le uniche due persone che possono farlo non sono qui! Una non si ricorda di me, l’altra non so nemmeno se sia ancora viva!Ti ho sempre odiata» risposi secco.

Lei sembrò ferita dalle mie parole.

«Questo non è vero. Ci sarà un tempo in cui mi vorrai bene. Che tu ci creda o no ci sarà un tempo in cui tu sarai la mia famiglia.»

«Io non ti voglio bene! Non so di cosa tu stia parlando!»

«Come per il Dottore è ancora presto nella tua linea temporale. Sei ancora molto confuso James» disse voltandosi e incamminandosi per il corridoio

POV Amy

Mi dovetti fermare un attimo. L’occhio continuava a prudermi.

«Tutto a posto?» mi chiese una voce femminile facendomi sobbalzare. River era dietro di me.

«SI tutto bene. Allora che cos’è un labirinto dei morti?»

«Non è così spaventoso. È solo un labirinto con dei morti sepolti nelle pareti. Okay è spaventoso»

Poi mi tocco il braccio destro e prese uno strumento dalla tasca della tuta militare continuò.

«Dammi il braccio. Non farà male»

Appena quell’arnese mi ebbe punto il braccio, sentii una fitta lancinante al braccio. «Ahi!» protestai

«D’accordo ho mentito! È un virostabilizzatore. Stabilizza il tuo metabolismo contro ogni cosa. Radiazioni, campi magnetici ... tutto! Ti servirà quando saremmo a bordo di quella nave» mi spiegò

«Beh... allora lui com’è?» chiesi a River mentre camminavamo. Anche se non era sua moglie. Lei lo conosceva nel futuro. La prima regola viaggiando con il Dottore è: il Dottore mente. Perciò non ero così sicura delle mie parole.

«Il Dottore? Beh... il Dottore è il Dottore» mi rispose enigmaticamente lei.

«Ah questo è davvero... illuminante!» esclamai sarcastica.

Sentimmo alcuni spari e tornammo indietro. Un giovane chierico aveva sparato al vuoto.

Il vescovo lo stava rimproverando. Il Dottore lo interruppe e chiese al ragazzo.

«Come ti chiami?»

Il ragazzo rispose «Bob Signore»

«Hai un bel nome! Mi piace il nome Bob!» disse il Dottore come se fosse la cosa più importante del mondo.

«Sei spaventato vero?» chiese il Dottore

Bob annui

«Bene la paura tiene allerta. Chi non è spaventato oggi è uno stupido»

Io, Il Dottore, River, lo Spirito e il vescovo proseguirono. Le caverne erano buie umide e gocciolava acqua dai muri.

«Non c’è pericolo che la grotta ci crolli in testa? C’è una nave qui sopra!» chiesi spezzando il silenzio. River mi spiegò «Gli Aphlan erano costruttori formidabili perciò no».

«Sapete una volta cenai con il loro capo architetto... due teste sono meglio di una.» disse il Dottore con un tono vagamente ebete di quando iniziava a divagare. (Amelia io non sono Ebete n. D Dottore)

«Vuoi dire che gli hai aiutati» dissi.

«No!no! Voglio proprio dire che avevano due teste! Erano molto simpatici gli Aphlan. Una volta andremmo a trovarli» disse il Dottore divagando .

«Credevo che fossero tutti morti» dissi non ricordandomi che viaggiando nel tempo non c’erano problemi di questo genere.

«Anche Virginia Woolf se per questo. Ma io gioco nella sua squadra di Bowling. Gli Aphlan sono sempre così carini, brillanti... beh è il bello di avere due teste. Hai sempre compagnia con una testa in più» stava dicendo il Dottore quando lo Spirito lo bloccò. E si fermò in mezzo alla galleria.

«Aspettate un attimo» Lo spirito prese la torcia al Dottore (si posso sollevare3 gli oggetti, anche se sono un fantasma N.D.James.) e la puntò intorno a noi

«Se siamo in un tempio Aphlan, e se Tu hai detto che gli Aphlan avevano due teste ... Come mai le statue ne hanno solo una chiese lo Spirito.

Il Dottore e River lo guardarono e dissero un “Oh” all’unisono.

«Come abbiamo fatto a non accorgercene?» disse River.

Il Dottore continuava a voltare la torcia da sinistra a destra e viceversa. Da una statua al altra.

«Forse c’è un filtro di percezione. O forse siamo fessi e lo Spirito è un genio! Ma ne dubito»

«Ehi!» disse lo Spirito un po’ offeso.

«Mi dispiace vescovo ho commesso un errore. Ora siamo tutti in pericolo»

«Non capisco quale errore?» chiese il vescovo perplesso.

«Gli Aphlan» risposero lo spirito e River in coro. Io e il vescovo ancora non capivamo.

«Gli Aphlan avevano due teste. Le statue ne hanno solo una. Andate tutti laggiù» disse il Dottore indicandoci uno spazio con la mano. Ci radunammo in una specie di cavità più grande delle altre.

«Non fate domande! Non parlate!» ci ordinò. Noi ci riunimmo tutti in quel piccolo anfratto. Il Dottore s’inginocchiò davanti a noi dandoci le spalle. Puntò la torcia sulla statua che avevamo davanti:

«Adesso spegnete tutti le torce» ordinò.

«Signore?» chiese il vescovo.

«Fatelo» Ordinò lui con voce dolce e autoritaria al tempo stesso. Ognuno di noi spense la propria torcia.

«Bene ora spegnerò anche questa per un momento...» disse il Dottore. La sua torcia era ancora accesa e puntava ancora su una delle statue.

«Ne sei sicuro?» chiese River.

«No..» le rispose il Dottore prima di spegnere la torcia. Quando la riaccese la statue si erano mosse.

«Oddio! Si sono mosse!» esclamai teorizzata. Il Dottore puntava la torcia su ogni statua.

«Sono Angeli. Tutte le statue!»

«Ma.. Non può essere!» disse River che era accanto a me.

Il Dottore la ignorò.

«Chierici continuate a fissarle.» ordinò e uscì dalla caverna, dove eravamo ed io lo seguii.

«Amy ascoltami bene: Ogni singola statua che vedi in questo labirinto è un Angelo Piangente. Ci stanno inseguendo.»

«C’era uno solo Angelo sulla nave! Non possono essere così tante» disse River alle nostre spalle.

«Forse erano qui da prima.» dissi difendendo il Dottore.

«Amy Pond .. Tu sei un genio! Che cosa successe agli Aphlan? Come morirono?» disse di nuovo il Dottore.

«Nessuno lo sa» disse River.

«Noi si. Sono stati gli Angeli» ribatté il Dottore.

«Non hanno l’aspetto di angeli. E sono lenti, tu dici che sono veloci. A quest’ora ci avrebbero già preso!» protestai.

«Stanno morendo e perdono la loro forma. Muoiono di fame da secoli» mi rispose il Dottore con una delle sue lezioni.

«Perdono l’immagine» dissi cercando di seguirlo.

«Ma certo! Amelia Pond! Non mi stancherò mai di ripeterlo sei un genio! L’immagine è la loro forza! E per avere forza gli serve Energia!» Mi baciò sulla fronte prima di cominciare a saltellare sul posto come un ragazzino in preda ad un euforia .

«Dottore?» chiedemmo in coro io lo spirito non capendo.

«Ma certo! La fuoriuscita delle radiazioni! Il motore fuori fase! Lo schianto della Bisanzio non è stato un incidente! Era una missione di soccorso per gli Angeli! Siamo in mezzo a un esercito e si sta risvegliando!» gridò il Dottore.

POV Dottore

«Bob, Angelo, Christian.. rispondete! Qualcuno di voi risponda!» gridò il vescovo nella radiolina che aveva estratto dalla tuta.

«Sono Bob Signore. Scusi Signore!» rispose Bob.

«Bob Angelo e Cristiano sono con te? Tutte le statue sono attive! Ripeto tutte le statue sono attive!» disse il vescovo.

«le statue gli hanno uccisi. Sto venendo da voi» rispose Bob. Strappai di mano la radiolina al vescovo senza badare alle sue proteste.

«Sono io il Dottore, dove sei?» chiesi alla radiolina.

«Sto venendo da voi signore. Seguo il segnale» rispose Bob.

«Bene, la paura ti tiene allerta. Che cos’ha fatto l’angelo ai tuoi amici?» gli chiesi

«Gli ha spezzato il collo signore» mi rispose Bob

« Che strano di solito gli angeli non uccidono così ti dislocano nel tempo a meno che non gli servano i corpi..» riflettei.

«Potremmo andarli a cercare...» disse il vescovo.

«Non sia Idiota! Gli angeli non ti lasciano vivo! Bene, Bob continua a correre! Ma dimmi come hai fatto a scappare?»

«Non sono fuggito signore l’Angelo ha ucciso anche me» Ci guardammo tutti preoccupati.

Che cosa voleva dire con “ L’Angelo ha ucciso anche me” dottore?”

Non lo so James. Ma ho come la sensazione che mi serva un piano. Ma prima devo chiarire i miei dubbi.

«In che senso l’Angelo ti ha ucciso?» chiesi.

«Mi ha spezzato il colo. Non è stato indolore come pensavo. Ma è stato veloce è già qualcosa..» spiegò Bob

«é un fantasma come me?» chiese James.

«Non credo, tu sei un fantasma perché c’è stato un errore. Sei un’anomalia in qualche modo. Il fatto che condividiamo lo stesso corpo anche questo è un errore»

«Perciò non un è un fantasma?» chiese Amy perplessa.

«No per essere come lo Spirito bisogna sacrificarsi per un’altra persona e poi essere sottoposto a un incantesimo da una strega e l’incantesimo deve andare male.» spiegai. Presi la radiolina e dissi a Bob

«Se sei morto... come faccio a parlare con te?».

«Non sta parlando con me. L’Angelo non ha voce. Ha rimosso la mia corteccia cerebrale, rianimato una parte della mia coscienza per comunicare con voi. Scusate la confusione.» disse la voce del Angelo-Bob

«Quindi.. quando dici che stai venendo da noi..» dissi.

«é l’Angelo che sta arrivando Signore» completò l’Angelo-Bob.

«Non si torna indietro! Correte forza!» dissi agli altri.

«Usciremo dal relitto» suggerì il vescovo. River iniziò a correre, Amy si fermò mi guardò.

«Dottore?» la sua voce suonava impaurita e preoccupata. Non ci feci caso. Invece avrei dovuto.

«Non ti preoccupare! Tu Vai! » le dissi. Poi mentre correva via, dissi al vescovo

«Mi dispiace di averle dato dell’idiota ma, non poteva salvarli» gli dissi con il tono più chiaro e comprensibile.

«Lo so, e quando lei ripartirà con la sua piccola cabina blu, lo riferirò alle lor famiglie.» disse di Correre dietro a River e Amy. Ripresi la radiolina

«Angelo-Bob? Con quale Angelo parlo? Quello della nave?» chiesi.

«con quello della nave gli altri angeli si stanno ancora svegliando. E riprendendo» mi rispose.

«Ah, quindi l’ Angelo non è nel relitto? Grazie!» dissi prima di chiudere la comunicazione e corre con James dietro a gli altri

“ Dottore? Amy ha qualcosa che non va! è strana!”

Strana? Come strana?

“È più.. come dire spenta! Non l’hai notato?”

Veramente ero molto più occupato a tirarci fuori di qui e a salvarci la vita per preoccuparmi della salute di Amelia.

“Beh io no! E sta male!”

Beh allora quando raggiungeremo gli altri, gli chiederò cos’ha!

Proprio in quel momento passammo vicino ad Amy che se ne stava immobile in mezzo al sentiero.

«Corri!» le urlai. Lei non si mosse

«Non posso!» mi rispose,

Tornai rapidamente vicino a lei. Eravamo così vicini da poterla sfiorare con il mio viso. Le toccai il viso con una mano era freddo. E la sua fronte era sudata.

«Perché no?» le chiesi tenendo il suo viso tra le mani.

«La mano! Guarda la mia mano!La mia mano è di pietra!» guardai la sua mano che però era normalissima pelle pallida e totalmente umana. Le puntai sul viso la mia torcia.

«Hai guardato l’Angelo negli occhi vero?»

«Non riuscivo a trattenermi!Ci ho provato»

«non te ne faccio una colpa. Ma l’Angelo ti sta confondendo. La tua mano non è di pietra.»

«Lo è! Guardala!» disse lei ostinatamente.

«é nella tua mente te lo giuro! Puoi muovere la mano e fuggire.»

«Non posso! Ci ho provato ok? é di pietra!»

«Gli Angeli stanno per arrivare ormai. Spegneranno questa luce e io non potrò più fare niente per aiutarti e fermarli! Quindi muovi la mano!» le ordinai

«Non posso!» mi disse ostinatamente

«Allora moriremo» conclusi mentre le nostre torce continuavano a tremolare sempre di più.

«No, tu non morirai!» mi disse Amy

«Sono vicini! Dottore sbrigati!» mi avvisò James che era andato a controllare la grotta da cui eravamo usciti.

«Devi andare! Sai che devi! Non hai ancora conosciuto River! Non hai ancora aiutato lo Spirito! Fanno parte del tuo Futuro! Non puoi morire» mi disse

«Non funziona così. Il Tempo può essere riscritto!»

Gli angeli erano vicini. Si vedevano chiaramente ormai in lontananza.

«Fissali. Continua a fissarli! Non smettere!»

«Corri!» mi urlò lei

«Senti, non ti lascio qui da sola!» protestai.

« Non voglio che muori per me! Dottore sembro così egoista?» mi chiese Amy .

«Puoi muovere la mano» le dissi

«Dottore!» mi chiamò James con urgenza.

«è Bloccata» mi rispose secca Amy.

«Non è vero! Non è bloccata!» dissi

«Devi andare! Quelle persone moriranno senza di te! Se resti con me, sarà come se le avessi uccise!» mi disse Amy sempre continuando a fissare gli angeli. Avevo voglia di farla voltare verso di me e stringerla forte. Era così coraggiosa la mia Amy. Così intrepida, con un cuore così grande, non mi ero ancora reso conto di essermi innamorato di lei.

«Amy Pond, tu sei magnifica e mi dispiace davvero molto...» fui interrotto da lei che con il panico nella voce mi disse

«Lo capisco. Devi lasciarmi»

«Oh no!Non ti lascerò mai! Ora scusami!» dissi prima di morderle la mano. Lei emise un gridolino e un Ahi di sorpresa.

«Hai visto niente pietra! Ora Corri!» esclami.

«Ahi! Mi hai morso! Spirito mi ha morso!» piagnucolò Amy.

«Sì e sei viva!» dissi puntando la torcia verso gli angeli.

«Mi hai lasciato il segno! Guarda la mia mano!» protestò

«Si e sei ancora viva! L’avevo già detto?» chiesi

«Per la miseria! Ma che cos’hai? Delle protesi aliene?»

«Sei viva dirò soltanto questo!» le dissi. Poi corremmo verso la Bisanzio dove si trovavano gli altri. Ci arrivammo grazie a James che era andato ad avvertite gli altri ed era tornato da noi a tempo di record (eh lo so sono il miglior fantasma del mondo! Sono veloce, figo, altruista bellissimo... Nd.James) e mi aveva detto dove andare. Era una caverna ampia e sul soffitto si vedeva la Bisanzio. Distava da noi nove metri.

«La mia torcia continua a tremolare» sentii dire a un chierico.

«Sono gli Angeli. Stanno arrivando e stanno assorbendo tutta l’energia» spiegai

«In questo modo non riusciremo a vederli» disse il vescovo

«Non possiamo stare qui» costatai

«Suggerimenti?» mi chiese River.

«Gli angeli stanno avanzando da tutti i lati e non abbiamo l’attrezzatura per risalire fino alla Bisanzio.» disse il vescovo.

«Non c’è modo di salire o di uscire. Non per farti pressione ma di solito questo è il momento in cui ti viene l’idea brillante»

«C’è sempre una via d’uscita» mormorai. La luce iniziò a tremolare sempre di più.

«Dev’esserci» dissi ancora.

«il Dottore? C’è il Dottore?» chiese la voce del’Angelo-Bob. Estrassi la radiolina dalla tasca e la portai alle labbra.

«Salve Angelo-Bob, Qual è il tuo problema? » chiesi

«La vostra energia non durerà a lungo. Gli Angeli vi raggiungeranno presto. Mi dispiace Signore.» mi disse l’Angelo-Bob

«Perché mi stai dicendo questo?» gli chiesi.

«Gli Angeli volevano farle sapere una cosa prima della fine».

«e Sarebbe?» chiesi

«Sono morto avendo paura. Lei ha detto che la paura mi avrebbe salvato ma sono morto con dolore e da solo. Mi fidavo ma quando serviva lei, mi ha deluso, mi dispiace Signore, gli Angeli ci tenevano a farglielo sapere.» disse L’angelo- Bob

«Benissimo» risposi freddamente poi continuai.

«Gli Angeli hanno commesso il secondo sbaglio, perché questa non gliela perdono. Mi dispiace che tu sia morto Bob ma giuro che a loro dispiacerà ancora di più»

«Lei è in trappola Signore e sta per morire» costatò L’Angelo-Bob.

«Ah si! Sono in trappola! Però a proposito di questa trappola avete fatto un errore. Madornale. Un gigantesco, enorme, errore» mi voltai verso James

«Ti fidi di me?» gli chiesi

«Assolutamente e totalmente» mi rispose lui.

«Ti fidi di me?» Chiesi ad Amy

«si» mi rispose

Mi girai verso River

«Ti fidi di me?»

«Eccome» disse lei

«e voi vi fidate?» chiesi ai chierici e al vescovo.

«Signore altri due in arrivo!» disse un chierico.

«Ci fidiamo di lei» mi rispose il vescovo.

«Allora mi dia la sua pistola» ordinai al vescovo. Lui si tolse l’arma dalla fondina interna e me la porse. La presi

«Sto per fare qualcosa di molto stupido e pericoloso. Quando lo faccio... saltate» dissi mimando anche il gesto del salto.

«Saltiamo dove?» chiese il vescovo

«Più in alto possibile. Insomma un po’ di fede vescovo! Al mio segnale.»

«Che segnale?» mi chiese il vescovo.

«Ve ne accorgerete» dissi. Tolsi la sicura alla pistola e la puntai in alto verso la Bisanzio.

«Signore lei ha parlato di un errore che avremmo fatto...» disse in quel momento l’Angelo-Bob dalla radiolina.

«Oh si, un errore veramente enorme. Non sapevate che c’è una cosa che non dovreste mai cercare di mettere in trappola? Se siete furbi, se ci tenete alla vostra esistenza, se avete progetti per il futuro, c’è una cosa che non dovreste mai e poi mai mettere in trappola.» dissi

«Che cosa sarebbe Signore?» mi chiese l’Angelo-Bob.

«Me!» esclamai prima di sparare e saltare verso la Bisanzio


<p style=NDA Ciao! Allora piaciuto il capitolo!? si lo so vi ho infilato anche Clara qui! è una Clara post Trenzalore. lo so che è una rivisitazione della quinta stagione ma non ho resistito! La adoro! Spero mi diciate se non fa troppo schifo il capitolo!

Baci Marty Evans

  
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