Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: elementare watson    12/08/2013    1 recensioni
ho aggiunto un i'mmagine di copertina!!!!!!
Dal testo:La violenza non è divertente e di certo nemmeno un gioco, io lo so ma papà sembra proprio non saperlo.
Una ragazza orgogliosa che non vuole apparire debole;
Un professore che non vuole far altro che proteggerla...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Sheeran
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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Mi risvegliai, per la prima volta dopo tanto, serenamente, riggirsndomi nelle mie calde coperte zaffiro e strofinando la testa contro il cuscino, aprii gli occhi e mi guardai intorno, solo allora realizzai di trovarmi nel mio letto, non mi ero addormentata li ma sul pavimento, avevo lasciato il letto libero per Mr. Sheeran, ora era tutto chiaro, avevo sognato, l'unica spiegazione plausibile, il tenue barlume di buonumore con cui mi ero svegliata si spense del tutto.
Trascinai pesantemente le gambe al lato del letto per mettermi seduta e gettai la testa all'indietro sopirando, era domenica, sorrisi lievemente al pensiero che, dal momento che sarei andata a lavoro non avrei dovuto passare la giornata in casa.
Mi alzai dal letto spingendomicon le braccia ma non feci in tempo a muovere un passo che mi ritrovai con la faccia per terra, ero inciampata in qualcosa, qualcosa di molto più grosso del mio zaino senza dubbio, girai la testa mentre con una mano tenevo i capelli alzati per riuscire a vedere l'ostacolo che mi aveva fatta cadere: una felpa verde, dei jeans blu scuri e capelli rosso-arancioni, mi portai le mani alla bocca per la sorpresa, lui si voltò verso di me e mi diede il buon giorno con la voce ancora impastata dal sonno
-Scusi, non volevo svegliarla, tantomeno caderle sopra-
dissi subito tentando goffamente di alzarmi in piedi, lui rise
-Va tutto bene, piuttosto... qual'è il piano per la fuga?-
chiese anche lui tirandosi su dal pavimento, si stiracchiò indolensito probabilmente dalla scomoda posizione
-Mr.S le avevo detto di dormire nel mio letto-
gli ricordai
-Si... credo di averti ignorata, non potevo lasciarti sul pavimento-
si giustificò lui suscitandomi un sorriso, ma che diavolo erano tutti quei sorrisi? Quella non ero io, mi avevano rapita e scambiata con un cyborg.
 
Aprii lentamente la porta, senza fare il minimo rumore cominciai a camminare in punta di piedi con le scarpe in mano, la porta della stanza dei miei era chiusa quindi la sorpassammo con facilità, scesi i primi sei scalini e mi chinai per constatare la situazione in salone, il vecchio era seduto sul divano quindi ci dava le salle, mamma era in cucina, forse preparava la colazione, dal profumo che filtrava attraverso l'orribile odore di alcohol si poteva intuire che fosse così.
Arrivata all'ingrasso feci segno al professore di raggiungermi, caso volle che mentre lui passava mamma era esattamente davanti alla porta della cucina e guardava nella sua direzione, la pesante padella le cadde di mano, l'abbondante contenuto si rovesciò sul pavimento e il rumore delle mattonelle frantumate e del colpo fu a dir poco assordante, superava perfino il volume del televisore, mio padre scattò in piedi gridando contro la mamma, le diceva che era maldestra, inutile, che si meritava una lezione e nel mentre le si avvicinava minaccioso, feci per avventarmi contro di lui ma delle possenti mani mi fermarono afferrandomi entrambe le braccia, tentai di divincolarmi senza alcun risultato, vidi mio padre piegarsi per raccogliere la padella, quella fu l'ultima cosa che vidi, venni trascinata, anzi sollevata fino a fuori casa, Mr. Sheeran mi lasciò sul marciapiede sole per chiudere la porta
-Che fai?! Devo entrare! Levati!-
gli gridai contro tentando di spingerlo via dalla porta talmente in preda alla rabbia che scordai persino le forme di rispetto
-Non ti lascerò entrare li-
la sua voce era ferma e decisa, non che mi importasse
-C'è mia madre la dentro!-
insistetti, ancora non riuscivo a modulare la voce come avrei voluto nonostante avessi smesso di provare a spostarlo
-Ho detto no-
insistette convinto
-Chi cazzo credi di essere?! Ti ho detto di lasciarmi passare!-
gridai ancora, la sua faccia era impassibile, mi rendeva nervosa, nella mia testa sembrava prendersi gioco di me, lo colpii con un pugno, me ne pentii subito dopo, quando realizzai chi avevo effettivamente colpito. 
Corsi via.


OKEY-DOKEY ecco qui il mio confusionale capitolo numero G!! 
Let me know what you think about it? <3<3
  
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