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Autore: kogarashi    19/02/2008    4 recensioni
Esiste da tempi immemorabili una leggenda narrata di generazione in generazione, di padre in figlio di un castello, un castello incantato, protetto da tre dragoni imponenti, le cui squame davano vigore e prosperità all’intero mondo. Un castello che, narra la leggenda apparisse ogni mille anni, e che rilucesse dei sette colori dell’arcobaleno, e che ogni notte di ogni mille anni apparisse nel mare, portando con se amore…ma anche disperazione…un castello fatato…ma anche maledetto…al cui interno sorgeva uno splendido arazzo intarsiato d’oro, vicino alla quale era posata una bara fatta di cristallo, dove al suo interno il vetro proteggeva una creatura di pura bellezza…una creatura dormiente dall’alba dei tempi, che aveva mantenute intatte le proprie sembianze…nell’attesa del ritorno del suo antico amore… Questo…è Dark Dragon…
Genere: Romantico, Dark, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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THE DARK DRAGON

THE DARK DRAGON

 

Cap. 7

 

 

 

La ragazza si guardò intorno confusa, la cella dov’era stata imprigionata era umida e fredda, dalle tubature che a prima vista dovevano essere vecchie di secoli fuoriusciva dell’acqua che rendeva il pavimento fatto di mattoni scivoloso.

 

“ASH! MISERY!” chiamò Misty senza però ottenere risultati appoggiando le mani sulle fredde sbarre.

 

Improvvisamente delle strane ombre iniziarono a delinearsi sul muro logoro.

 

“Cosa?” disse allertata allontanandosi istintivamente e appoggiandosi al muro dietro di lei.

 

“Tu sei Misty…giusto?” disse una voce cupa e oltre tombale.

 

La ragazza annuì lievemente, portandosi una ciocca di capelli rossi dietro le orecchie, non riuscendo a staccare gli occhi dagli artigli che si stavano delineando da quell’ombra.

 

Il suo cuore perse un battito dalla paura quando l’ombra rivelò la sua vera natura. Un essere incappucciato con un naso adunco che fuoriusciva dal tessuto lercio che portava addosso, mentre i lunghi artigli che si trovavano dove forse un tempo vi erano le mani si torturavano mestamente, rendendo tutto ancora più orribile e spaventoso.

 

“Chi…chi sei?” chiese la ragazza deglutendo a fatica.

 

La creatura la guardò, o almeno a Misty sembrò così, era impossibile poter vedere il suo volto, figurarsi gli occhi.

 

“Mi dispiace per il tuo amico” disse raggirando la domanda fattagli da Misty.

 

“Parli di Ash? Sai qualcosa di ciò che sta succedendo?”

 

La creatura informe annuì, alzando la testa e permettendo alla ragazza di poter intravedere un occhio azzurro con delle di ramature a forma di ragnatela rosse come la porpora.

 

“Vattene”

 

“Non posso! Non me ne andrò senza di lui e senza Gyarados!” disse la ragazza in tono autoritario facendo un passo avanti, ma ritirandosi di nuovo quando quella creatura appoggiò la mano artigliosa alle sbarre.

 

La sua voce si fece lieve, appena percettibile, quasi non uscisse da quel corpo, e solo in quel momento Misty si accorse che alla fine della tunica vi erano delle catene, che a prima vista dovevano sembrare molto pesanti, come se quell’essere fosse incatenato con la forza a quel luogo.

 

“Come mai…” chiese senza però continuare, fissando le catene arrugginite dal tempo.

 

“Sono la mia colpa…e la mia espiazione…” rispose quasi senza badarci la creatura “ Vuoi uscire da qui?” chiese poi.

 

Misty annuì e le sbarre dove si trovava l’artiglio si sciolsero, permettendo alla ragazza dai capelli rossi di uscire.

 

“Va via di qui…questo posto è un incubo…non ti è dato farne parte…”

 

“Nemmeno ai miei amici!” rispose Misty ostinandosi sulla sua posizione.

 

La creatura si tolse il cappuccio, rivelando un viso immondo e tumefatto, quasi marcio. La ragazza soffocò a stento uno strillo a quella vista.

 

“Vuoi divenire così anche tu?” chiese la creatura che ora somigliava più allo spettro di se stesso che ad un essere fatto di carne.

 

“IO VOGLIO RIAVERE I MIEI AMICI…SOLO QUESTO…E NON MI ARRENDERO’ FINCHE’ NON CI SARO’ RIUSCITA!”

 

“Somigli a lei…anche lei un tempo era come te…” disse la creatura guardandosi attorno e alzando lo sguardo verso il soffitto marcio “Almeno fino a che non è diventata ciò che è ora”

 

“Tu…conoscevi Aoi?” chiese sorpresa Misty.

 

Quello che si delineò sul volto della creatura deformata fu un qualcosa di molto simile ad un triste e malinconico sorriso, e Misty si chiese se quella creatura non avesse un qualche legame segreto con quella ragazza così tanto simile a lei…o forse era lei a somigliare ad Aoi, ma non era questo ora l’importante.

 

“Se vuoi salvarli…hai tempo fino all’alba”

 

“L’alba? Perché?”

 

“Perché se non riuscirai a far ricordare ai tuoi amici di te e del loro passato entro l’alba…apparterranno per sempre ad Aoi…senza possibilità di tornare indietro”

 

Quelle parole risuonarono come un eco nella mente di Misty.

 

L’alba non era poi così lontana…

 

 

*

 

 

“Accidenti, questo castello è enorme!” disse Dawn meravigliata da tutto quello sfarzo.

 

Pensava di trovarsi in uno di quei racconti che sua madre era solita leggerle la sera prima di andare a letto per invogliarla a dormire e a non svegliarla nel cuore della notte a causa della paura del buio o di altri sciocchi complessi che hanno i bambini piccoli.

 

“Secondo me è esagerato” disse Paul con le mani in tasca guardando il suntuoso e gigantesco lampadario antico che si stagliava con tutte le miriadi di luci che lo componevano sopra alla sala con le scalinate.

 

Crystal si guardava in giro spaesata e al tempo stesso preoccupata, sapeva benissimo di essere entrata nella tana dei lupi, si sentiva con un ignaro animale erbivoro che pascola tranquillamente, mentre un feroce carnivoro lo spia attento ad ogni sua mossa, in attesa di trovare il momento giusto per saltargli addosso e divorarlo.

 

“Credo che dovremmo sbrigarci a ritrovare il vostro amico, questo posto non mi piace…” disse avvicinandosi a Brock e prendendogli con due dita la maglietta scura e facendolo reagire come al suo solito.

 

“Non preoccuparti mia cara donzella! Il tuo principe ti difenderà da chiunque minerà la nostra feli…cità” disse cadendo a terra paralizzato in una buffa posizione.

 

Vicino a lui Croagunk lo fissava con uno sguardo vacuo ma sicuro di se, tenendo alzata una zampa che pian piano da fucsia tornava al suo colore originario. Il viola.

 

Ogni qualvolta il ragazzo perdesse la testa per la ragazza di turno che incontravano nelle varie città o lungo la strada quel pokèmon così pacato e tranquillo lo puniva, paralizzandolo con il suo veleno e trascinandolo via, ma questa volta non lo portò lontano dalla ragazza, capiva anche lui che la situazione non era favorevole a ciò. Voleva solo che il suo allenatore si svegliasse invece di perdere tempo con le ragazze in un momento simile.

 

“Comunque c’è da dire che l’architetto ha fatto le cose in grande…anche troppo” disse Crystal ignorando il ragazzo che tentava a fatica di alzarsi appoggiandosi alla sua gamba che lei istintivamente aveva allontanato da lui.

 

“Da che parte pensate si trovi Ash?” chiese Dawn.

 

Quella domanda non ebbe risposta perché Misery avanzò di fronte a loro apparendo dal nulla e facendo una riverenza.

 

“Benvenuti” disse quasi in tono canzonatorio.

 

Il gruppo s’irrigidì quando se la ritrovò davanti.

 

“Dov’è Ash?” disse quasi ringhiando Brock.

 

“Non sono tenuta a dirvelo” rispose con leggerezza la bambina ridendo e correndo via.

 

“Inseguiamola non deve sfuggirci!” disse Crystal mettendosi a correre dietro alla bambina seguita a ruota da Brock e da Dawn che tornò indietro e prese con forza la mano di paul trascinandolo via contro la sua volontà.

 

Corsero per vari corridoi, continuando a salire e scendere innumerevoli scale, sempre alle calcagna della bambina che non aveva nessuna intenzione di fermarsi, quasi non soffrisse la stanchezza.

 

Ma in fondo Misery non era propriamente umana.

 

Pikachu si stancò di continuare a correre senza risolvere nulla, così iniziò a lanciare potenti scariche elettriche davanti a se, deciso più che mai a colpire Misery la quale con estrema agilità schivava tutti gli attacchi ridendo come chi si diverte giocando al suo gioco preferito.

 

“Cosa sta succedendo qui?” disse una voce che fece fermare tutti facendoli guardare nella direzione dalla quale era provenuta la voce.

 

Aoi era li, dritta e con lo sguardo fiero di chi guarda gli altri dall’alto in basso, in una sorta di posa principesca che le dava ancora più l’impressione d’importanza in quella marmaglia.

 

“Oh…bhe…loro sono…” disse Misery venendo però interrotta da Aoi.

 

“Amici di Ash suppongo”

 

“Dove si trova il nostro amico?” disse Brock stringendo i pugni, stava reprimendo troppa rabbia, non sapeva come si era controllato quando Paul aveva fatto “accidentalmente” cadere Misty nel vuoto, e ora tutta la situazione lo stava facendo esplodere. E la cosa non sarebbe andata a buon fine per lo sfortunato che ci sarebbe andato di mezzo.

 

“Ash è in un posto sicuro, Misery, perché non dai a questi ragazzi lo stesso trattamento inferto alla ragazza con i capelli rossi?”

 

“Parla di Misty” disse Paul.

 

“Stai dicendo che è viva?” disse Dawn mentre i battiti del suo cuore acceleravano involontariamente.

 

“Cosa vi fa credere che non lo fosse, solo perché quel ragazzino con i capelli viola l’ha fatta cadere nel vuoto non significa per forza che sia passata a miglior vita. Non voglio cadaveri nel mio palazzo, solo schiavi” disse Aoi con un sogghigno che non piacque a nessuno dei presenti. Misery compresa.

 

In quel preciso momento Aoi percepì che qualcosa non andava e fissò con sguardo indagatore Crystal che ricambiò lo sguardo senza paura.

 

“Tu” disse Aoi indicando la ragazza “Fammi vedere la sfera che porti al collo”

 

Crystal sussultò a quelle parole, prima di varcare le porte del palazzo aveva prontamente deciso di fare rientrare Mylotic nella pokèball, che teneva appena al collo come se fosse un ciondolo prezioso. Istintivamente la ragazza si portò una mano sulla sfera, stringendola forte, come se Aoi potesse con il solo sguardo strappargliela via dal collo.

 

Ad un semplice e conciso segno di Aoi, Misery andò dalla ragazza dai capelli castani e la paralizzò, impedendole di compiere qualsiasi gesto. Prese la sfera, sganciandola dalla catenella e la portò ad Aoi che la esaminò attentamente.

 

“Incredibile come i traditori alla fine tornino indietro” disse lanciando la sfera pokè che si aprì facendo apparire con un bagliore bianco il pokèmon d’acqua, ex guardiano di quel luogo che frustò la lunga coda a terra in segno d’irritazione.

 

“Mylotic…” disse Misery con estremo disappunto.

 

Il pokèmon guardò entrambe le ragazze, indeciso se attaccarle o aspettare che fossero loro a fare la prima mossa. Inaspettatamente Aoi tese la sfera che gli era ritornata fra le mani facendo tornare al suo interno il pokèmon e riconsegnandolo alla ragazza, davanti allo sguardo stupito di tutti.

 

“Ma…” disse Misery sorpresa.

 

“Non mi serve più ormai, ora ho un pokèmon di gran lunga più forte…e feroce” disse guardando fuori dalla finestra dove il Gyarados nero volava controllando con i suoi occhi iniettati di sangue il palazzo dall’alto.

 

 

*

 

 

Misty correva obbligando le sue gambe a non cedere alla stanchezza e in parte al peso del vestito che portava ancora addosso. Non aveva neppure pensato a cambiarsi, nonostante quell’abito fosse la cosa più ingombrante che avesse mai messo, non aveva tempo per pensare a queste formalità.

 

La creatura le stava dietro, aveva arbitrariamente deciso di seguirla, aiutandola a ritrovare i suoi amici prima dell’alba. Mentre correva controllò varie volte tenendosi fra le mani parte del vestito se s’intravedeva qualche spiraglio di luce dalle finestre, ma la notte li attorno era ancora la stessa che aveva sempre visto dalla prima volta che fu portata li.

 

“Devi fare in fretta, non c’è più tempo…” disse la creatura standole addosso.

 

“Lo so, lo so! Ma questo dannato castello ha troppo stanze! Come faccio a trovarlo in così poco tempo?”

 

Improvvisamente Misty si sentì strattonare e prima che se ne rendesse conto la creatura stava fluttuando nell’aria, trascinandola per un lungo corridoio senza finestre. Poi con uno strattone più forte la spinse in avanti, facendola cadere addosso ad una porta che si aprì di scatto facendola rovinare a terra. La porta si chiuse nuovamente una volta che lo spettro la toccò sfiorandola leggermente con un artiglio ricurvo.

 

“Ahi, ma dico, sei impazzito? Volevi per caso uccider…” le parole le morirono in bocca, Ash era li, davanti a lei, o per meglio dire al di sopra di lei, stava guardando fuori dall’unica finestra e che voleva si trovasse proprio in quella stanza da letto.

 

Si alzò con fatica ed estrema lentezza, massaggiandosi prima la testa e poi il ginocchio che cedette sotto al suo esile peso. Si era fatta male cadendo.

 

Decisa a non arrendersi per un piccolo dolorino camminò, seppur con estrema fatica verso il ragazzo che continuava a guardare fuori dalla finestra, come se trovasse interessante l’oscurità di quel luogo immondo.

 

Istintivamente si abbracciò a lui, circondandogli con le braccia la vita e appoggiando il viso alla sua schiena, come se non avesse desiderato altro in quei giorni, e forse in parte era così.

 

“Ash…”

 

“Va via…” disse freddo lui, senza però divincolarsi dall’abbraccio della ragazza.

 

“Non senza di te!” rispose lei alzando la testa dalla sua schiena e guardandolo, anche se poteva solo vedere i suoi capelli corvini e non il suo volto, voltato verso il vetro.

 

“A che serve ormai? Io devo restare vicino ad Aoi…sono nato per questo…” disse Ash con voce quasi indifferente e innaturale per una persona viva.

 

Misty si allontanò e lo prese per la spalla, obbligandolo a voltarsi verso di lei.

 

“GUARDAMI!” tuonò.

 

Il ragazzo la fissò con sguardo severo, deciso nelle sue convinzioni, o in quello che Aoi gli aveva inculcato a forza nella testa.

 

“Non…non ti ricordi di me?” chiese lei titubante.

 

“Dovrei?”

 

Un suono sordo ruppe il silenzio provocato da quelle parole così fredde e impersonificare. Misty aveva mollato uno schiaffo poderoso ad Ash lasciandogli sulla guancia abbronzata le cinque dita della mano. Lo prese per il colletto della felpa, decisa più che mai a picchiarlo a sangue ora che era tornata ad essere la Misty di una volta, ma lo spettro si mise di mezzo, bloccando con gli artigli la mano di Misty, pronta a sferrare un pugno al ragazzo.

 

“Così non otterrai nulla”

 

“Ma come faccio? Non vedi? Si…si rifiuta di ascoltarmi…è sempre stato così…fin dalla prima volta che ci siamo incontrati…” disse la ragazza mollando la presa e abbassando lo sguardo sconfitto mentre Ash continuava a fissarla.

 

“Non ti ho detto che liberarlo sarebbe stata una cosa facile…”

 

“Però…”

 

In quel momento una strana luce invase il buio intorno al castello, come se una nuova giornata, innaturalmente colorata stesse facendo capolino.

 

“Ma cosa?” chiese Misty avanzando verso la finestra.

 

“Questa…è l’alba…” disse lo spettro con sguardo severo e malinconico.

 

Gli occhi di Misty si riempirono di lacrime mentre vedeva volare in cielo il suo adorato Gyarados, che emetteva rauchi gridi aggressivi e pericolosi, come per avvertire qualcosa d’imminente.

 

Istintivamente la ragazza aprì la finestra gridando il nome del pokèmon e sperando che volasse da lei…ma senza il benché minimo risultato.

 

Disperata si voltò verso Ash e lo prese per la felpa, all’altezza delle braccia.

 

“Ti prego…non farlo o sarà tutto perduto…Ash! NON DIMENTICARMI!!!

 

 

*

 

 

La strana alba, molto simile ad una stupenda aurora boreale stava dissipando in gran parte le tenebre, mescolandosi al dolore, mentre con loro se ne stavano andando anche le ultime speranze di salvare Ash e Gyarados…

 

 

 

CONTINUA…

*__* che bello che bello!!! Mancano solo 2 cap. esatti alla fine di questa fic! Non mi sembra vero! çOç ci sto riuscendo a finirlaaaa *me compiaciuta* mamma mia…sto capitolo è tragico…ò__ò cioè…che brutta la fineeeee *se ne rende conto ora* bhe…vi basti pensare che il “titolo” del prossimo capitolo originariamente era: “quando tutto è perduto” .__.’’ Mamma mia che allegriaaaa bhe che dire…non vi resta che rimanere incollati al pc e aspettare i prossimi aggiornamenti per scoprire come andrà a finire xD

 

BY ILA:

ehm…ù__ù’’ quando scoprirai il legame fra aoi e misery dirai: O__O non ci credo! Chi l’avrebbe mai detto! xDD eheh…però ci sono alcuni indizi…(ma dove??? Nd: tutti) (=.= Nd: io) bhe…comunque sono contenta che ti sia piaciuta…brock si sa che è 1 marpione xD grazie ancora

 

KATE:

ù__ù/ *indica brock che tenta ancora di strangolare paul* >-> penso che questo dica tutto xD grazie per i complimenti e bhe…°-° non so che dire…>__> non m’intendo tanto di psicologia dei personaggi xDD eheh…quella sei tu…VERO ASHY??? (<.< *fugge* Nd: ash)

 

FEDINA:

bhe…dire che misty è piccola è 1 po’ un paradosso…>.> sicuro NON è più piccola di ash…soprattutto in altezza xDD *adora prenderlo in giro* io invece ho adorato paul ^_^ ha fatto bene…ò.ò no aspetta…non per il fatto che l’ha quasi accoppata…ma per il fatto che è grazie a lui alla fin fine se è accaduto tutto… (mi è andata bene! è.é Nd: misty)

 

BULMA93:

o____o gary? No scusa…non per dire ma gary è 1 po’ di puccio e gnocco di paul xDDD >///> ehm…per il fatto del cavallino…^__^ ignoriamo felicemente tutta la questione ok? xDD graaazie

 

MARTY DEI NOBILI:

grazie! Adoro misery e com’è impostato il suo personaggio nella fic…*__* e ti assicuro che non è ancora finita! Ha un sacco di sorprese da svelare quella bambina xDD

 

VALHERM:

ò.ò grazie pure a te…*non sa perché ma si sta immaginando ash in modalità orso yoghi e winny pooh che si accoppano per mangiare + miele* ù.ù’’ ehm…tralasciamo e passiamo oltre…anche a me sta simpatico paul >.> sicuramente lo tollerò + di una certa ragazzina che io definisco “affettuosamente” zoc***ina ma va bhe…ù__ù’’ *i fan di lucinda vanno alla carica e erika fugge lontano*

 

 

 

 

 

  
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