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Autore: Hana S    16/08/2013    3 recensioni
E se Kidd avesse una sorellina? E se questa fosse nella ciurma di un pirata che odia dal più profondo del suo cuore? One shot su questo possibile evento.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eustass Kidd, Nuovo personaggio, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kidd fissava quella figura seduta vicino a Law, era una ragazza, anche se aveva visto il suo volto solo per pochi secondi, prima che si voltasse di nuovo. Qualcosa diceva al capitano che non era la prima volta che la vedeva, ma chi era?

Lo scontro con la Marina stava divertendo il capitano dai capelli rossi, anche se non sopportava gli altri due pirati, avrebbe tanto voluto che rimanessero in disparte, poteva farcela da solo. Le ciurme uscirono dalla casa delle aste, Kidd si voltò e vide ancora quella ragazza, indossava un vestito bianco lungo fino alla ginocchia, con la gonna a campana, senza maniche e con collo a barchetta, scarpe bianche con tacco. Portava uno strano cappello sotto cui nascondeva la (probabilmente) folta chioma, visto come era gonfio il suo copricapo, su cui era anche scritta la parola Seal. Ma Kidd ora non aveva tempo di pensare a quella ragazza.

Lo Shichibukai puntò dritto sui capitani e li avrebbe anche colpiti se due mani gigantesche non fossero sbucate dal terreno e non avessero preso i due capitani togliendoli dalla traiettoria del loro nemico. Bartolomew si arrestò, quella ragazza aveva deciso di mettersi in mezzo dopo essere stata in disparte per tutto il combattimento.

Corse verso Kuma che le sparò una serie di raggi laser, ma lei li evitò con dei movimenti molto aggraziati, anche se infine fu sfiorata da un colpo e con uno scatto si scostò balzando verso il nemico, il cappello le si sfilò lasciando libera la sua ondulata e folta chioma rossa, i suoi capelli lucenti danzavano ad ogni suo movimento.

Si portò le mani alla bocca.

Il nemico stava caricando il colpo.

«Mouth!» esclamò una voce che suonò familiare a Kidd.

Una gigantesca voragine si aprì nel terreno e inghiottì chi li aveva attaccati Burp! fu il suono emesso da quella che era in realtà una bocca, spuntata sull’erba. Lei cadde sulle ginocchia.

«Jane le tue ferite non si sono rimarginate del tutto!» Shachi era seriamente preoccupato per la sua nakama.

«Idiota …» furono, invece, le parole del medico, aiutando la ragazza a rialzarsi; anche il più piccolo movimento sembrava procurare dolore alla ragazza, il vestito immacolato, era ora sporco di sangue per via delle ferite che si erano riaperte. Tossì e l’erba davanti a lei si macchio di sangue.

Jane, questo nome fu come un fulmine a ciel sereno per Kidd. Capelli rossi, due grandi occhi nocciola, carnagione pallidissima e qualche lentiggine sulle gote.

La ragazza si voltò verso di lui  e sorrise «Sono contenta che tu stia bene, fratellone» tutti i presenti rimasero scioccati.

«Cosa?!» fu l’esclamazione generale, tranne Law e Kidd tutti sembravano stupefatti.

«Andiamo devo curarti immediatamente!» tutti i pirati Heart si incamminarono verso il grove dove era ormeggiato il sottomarino.

«Jane, aspetta! Cosa significa? Che ci fai con quello?»

La ragazza si voltò «Domani sera al Grove  35, vieni lì» detto questo i pirati si lasciarono.

Kidd era nervoso, il sole era ormai tramontato e di lei nessuna traccia, picchiettava nervosamente un piede sul terreno ed a braccia conserte scrutava in giro alla ricerca di una figura familiare.

«Sei un po’ nervoso?» Kidd alzò lo sguardo, era seduta su di un muro, i suoi capelli cadevano lungo il corpo questa volta.

«Allora ti volevi solo nascondere!» indicò il suo cappello.

«Avevo sentito che eri in questo arcipelago …» con un balzo saltò giù «… volevo evitare che mi sgridassi come ai vecchi tempi!» Kidd ne aveva la conferma dal suo dolce sorriso, non era cambiata. Abbracciò la sorellina «È bello rivederti!»

Passarono le seguenti ore chiacchierando della loro vita; Kidd scoprì che in realtà Jane era partita per cercarlo, ma Law le aveva salvato la vita e chiesto di entrare nella sua ciurma, lei aveva accettato inizialmente per sdebitarsi, ma poi si era affezionata a tutti loro. Aveva anche mangiato un frutto del diavolo che le permette di plasmare la natura trasformandola in parti del corpo; lo aveva rubato da una nave pirata che abbordarono qualche tempo fa.

Quando le chiese come mai era ferita lei cercò di rassicurarlo che non era niente di grave. Avevano sostenuto uno scontro poco prima di arrivare sull’arcipelago e lei non si era del tutto ripresa.

«Ma sono forte, proprio come te!» strizzo l’occhio al fratello «Poi il capitano è riuscito a medicarmi in modo da contenere i danni che ho subito»

«Con Trafalgar che rapporti hai?» Kidd vide la sorellina diventare rossa e distogliere lo guardo da lui.

«N-niente …» voce tremolante, Kidd sapeva cosa significava, senti il sangue ribollirgli nelle vene; ma cercò di convogliare tutta la calma che possedeva, per utilizzarla in quel momento.

«Quella sottospecie medico …» guardò la sorella negli occhi e ripeté la domanda «… che rapporti hai con lui?»

«Stiamo insieme, se vuoi saperlo Eustass-ya» un’odiosa voce fuori campo interruppe la loro conversazione. I due si voltarono, Law stava camminando verso di loro.

Kidd era furioso, ma per Jane cerco di rimanere calmo «Perché non volevi dirmelo?»

«Sapevo che ti saresti arrabbiato, quando siamo giunti sull’arcipelago, feci di tutto per evitare di incontrarti, solo perché non volevo arrivare a questo argomento» Law strinse a se la ragazza, quando i loro volti si incrociarono, sorrisero e questa volta il medico non aveva quel ghigno raccapricciante. Kidd sentì che la sua pazienza aveva raggiunto il limite; come poteva quel medicastro mettere le mani addosso alla sua sorellina.

Strappo, letteralmente, Jane dalle braccia di Law.

«Pensi che ci limitiamo ad abbracciarci?» Kidd rimase di pietra.

«Law! Per favore» Jane era rossa in viso.

«Senti tu …» Kidd afferrò Law per la maglietta e lo sollevò da terra.

«Vuoi picchiarmi?» Kidd si voltò verso la sorella, con gli occhi lo pregava di non fare niente. Il rosso lasciò la presa e si incamminò.

«Kidd, aspetta!» quando il pirata si voltò, la ragazza si gettò fra le sue braccia «Sono contenta di averti rivisto, fratellone» queste parole ed il suo sorriso fecero sparire ogni nebbia dal volto del capitano.

«Anche io» ricambia con un abbraccio «Però se ti fa soffrire anche solo una volta …» guarda il medico con sguardo assassino « … contattami e correrò da te!» porge alla sorella il numero del suo den-den mushi e se ne va.

«Law si sicuro che sia una buona idea?»

«Non ti preoccupare Jane …»

Il sottomarino riemerse nella baia di Marineford, riuscirono a salvare il pirata Monkey D. Luffy. Quando arrivò in sala operatoria Jane capì subito che era grave, fu un intervento lungo, ma riuscirono a salvare il ragazzo. Fino all’isola delle amazzoni fu lei a vegliare sul giovane privo di sensi.

Dopo qualche giorno il sottomarino riemerse, non lontano dall’arcipelago Sabaody; sul ponte Bepo dormiva tranquillo e Law ne approfittò per sdraiarsi con la schiena contro il compagno.

«Cosa, Capitano!?» gli uomini erano alquanto perplessi dalla decisione di Law, che voleva aspettare prima di recarsi nel Nuovo Mondo.

«Aspetto solo il momento giusto» dopo alcune rimostranze da parte dei membri della sua ciurma continuò «ora smettete di dire scemenze e fate come vi ho detto. Presto mi approprierò di tutto ciò che ci spetta»

«Capitano! Ti seguiremo ovunque!» la ciurma sapeva di poter contare sul proprio capitano.

«Si capitano!» Bepo era con loro!

«Parla nel sonno!?»

«Scusate …»

«Non scusarti pure nel sonno!»

Poco dopo Law si alzò e rientrò nel sottomarino, si era ricordato che aveva un appuntamento; anche se aveva un ritardo di tre ore, sapeva che lei era lì. Aprì la porta della sua cabina ed entrò, richiuse appena in tempo prima di mettersi a ridacchiare, mai far aspettare una donna, se quella poi è Jane potrebbe addormentarsi.

Era sdraiata sul letto, bella come Law pensava di non averla mai vista, con i capelli sciolti e il viso più dolce che poteva solo immaginare. Era sdraiata di lato, indossava un completino di seta blu e stringeva a se il cuscino di Law. Il chirurgo sapeva cosa voleva dire, le sue ultime parole prima di addormentarsi saranno state “Law! Pezzo di cretino, dove sei?!” dopotutto è la sorellina di Kidd. Il capitano si leva il cappello e lo appoggia con la sua nodachi sulla scrivania e si sdraia accanto alla sua ragazza. Le accarezza i capelli che scivolano fra le sue dita, scorrono come l’acqua del mare; passa le dita sulla sua pelle bianca, così liscia e perfetta.

«L-law …» la sua splendida voce rompe il silenzio.

«Si …» le sussurra il capitano. Lei si mette a sedere e lo fissa con gli occhi ancora socchiusi, afferra il cuscino e glielo sbatte in faccia.

«Avevi promesso che oggi l’avremmo passato insieme, e dall’arcipelago Sabaody che ne capita una ogni minuto! E tu ti presenti dopo …» Jane fissa l’orologio sul comodino «… tre ore? Law sei un caso disperato!»

Il medico si mise a ridere, lei sollevò il cuscino che aveva gettato sul volto di lui.

«Allora ci pensi te a curarmi?» la ragazza arrossi quando, con uno scatto il medico la afferrò e la portò a se, si baciarono con molta passione.

«Ti senti meglio ora?» domandò la ragazza.

«No … non ancora …» sussurrò l’uomo alla flebile luce delle candele.

Law era seduto alla scrivania, indossava solo i pantaloni e aveva in mano il pezzetto di carta che Kidd aveva dato alla sorella, il numero del suo den - den mushi.

«Law?» il capitano si voltò, e ammirò il volto angelico della sua donna. Jane ora indossava una vestaglia che arrivava a metà coscia. Lui le permise di sedersi sulle sue gambe e Jane si appoggiò al suo torace. Iniziò ad accarezzargli i capelli, cosa che il capitano le lasciava fare senza problemi.

«Sei pensierosa …»

«Pensavo a Kidd»

«Spero non mentre noi …» la ragazza gli tappò la bocca.

«Certo che no, scemo! E che sono contenta di averlo rivisto, mi mancava …» Law baciò di nuovo la sua ragazza, adorava le sue labbra, il suo corpo, la sua tenerezza ed i suoi scoppi d’ira, tutto di lei.

«Se si sapesse in giro che sei un romanticone, penso che la tua reputazione sarebbe rovinata …»

«Tanto lo saprai solo tu …» qualche secondo dopo, si alzò con Jane fra le braccia e tornò sul letto. Si fissarono per quello che fu un brevissimo istante e poi si lasciarono andare, sospinti dall’amore che provavano l’uno per l’altra.

Era notte fonda, Law camminava sul ponte e pensava a quando, sull’arcipelago, Kidd aveva chiesto di incontrarlo …

Law si avvicinò a Kidd, seduto in un angolo di quella squallida locanda «Eustass-ya?»

«Trafalgar siediti qui …» il rosso indicò una sedia davanti a lui «… tra qualche giorno lascerò l’isola e volevo prima scambiare quattro chiacchiere con te!»

«Vedo che sei adirato, è successo qualcosa?» il sorrisetto del chirurgo fece alterare non poco Kidd.

«Senti, sottospecie di medico …» l’uomo puntò il dito verso l’interessato «… Jane è mia sorella, se vengo a sapere che in qualche modo sta soffrendo, ti avverto, non esisterà luogo nel mondo dove tu possa nasconderti … mi sono sempre preso cura di lei, fino al giorno della mia partenza, ed è la persona più importante al mondo per me!» Law era abbastanza sconcertato, non credeva che un pirata come Kidd si interessasse così tanto di un’altra persona.

«Non ti preoccupare, non ho intenzione di farla soffrire …» non resisté a lungo alla tentazione di provocarlo «… anche perché mi sembra sempre molto felice quando siamo insieme …» il rosso diventò un fuoco.

«… Cosa!? …» cercò di usare tutta la calma che poteva, ma non sarebbe durato.

«Sai, mi ha parlato spesso di te. Sempre con un filo di voce, poverina era sempre sfinita la mia piccola Jane-chan …»

«Come l’hai chiamata? Sfinita!? …» Kidd si alzò di scatto.

«Non immagini per cosa? …» quel sorriso beffardo fu la ciliegina sulla torta, Eustass esplose prima iniziando ad inveire. Intanto molti presenti corsero via, non appena capirono cosa stava succedendo.

«Tu! …» rabbia e solo rabbia provava Kidd, che comincia ad attirare a se numerosi pezzi metallici, armi e qualunque cosa possa nuocere al suo interlocutore.

«E sai un’altra cosa Kidd-ya…» il rosso lo guardò con gli occhi pieni di odio «… credo di non essere solo io a provare piacere …»

Eustass attaccò per primo, ma Law riuscì a schivare ogni suo colpo, si stava divertendo un mondo «Pezzo di … » cercò di afferrare il medico, ma questi era molto più veloce «… vieni qua che ti faccio passare la voglia di spassartela con chi non sei degno neanche di guardare negli occhi … ti castro appena riesco a metterti le mani addosso! …»

«Mi dispiace caro cognato, ma Jane mi aspetta. Ci vediamo» detto questo sparisce nell’ombra lasciando il povero Kidd a sfogare la sua rabbia sui malcapitati.

“Cognato!?” Law rideva di gusto, appoggiato al bordo del sottomarino “Dove l’ho tirata fuori?”.

«Capitano, va tutto bene?» Bepo era preoccupato per la reazione, strana, di Trafalgar.

«Non ti preoccupare Bepo!» l’orso si tranquillizzò vedendo che il capitano era tornato quello di sempre, con quel suo sorriso da far gelare il sangue.

 

 Note:

Ecco qua un’altra storiella, spero vi piaccia e se volete, lasciate un commento, se vi va. Anche piccolo,piccolo :3

Ho tralasciato gli eventi principali per portare l’attenzione sulle reazioni dei personaggi, anche perché la storia principale centrava poco con il mio racconto. Ciao :D

  
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