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Autore: ChocoCat    16/08/2013    2 recensioni
Mucchi di scatole racchiudono strani oggetti, ma Anariel che ha degli occhi molto buoni si china a raccogliere un libro con la copertina di cuoio rosso.
Cos'è? Affascinata, si siede su un vecchio materasso che esprime tutti i suoi anni su una maglia di ferro cigolante, e incomincia a leggere.
Cosa succede quando un Babbano invece di ignorare un luogo magico "travestito" da dimora disabitata decide di esplorarlo? E se trovasse il diario di un mago? E se quel mago fosse Fred Weasley?
17 racconti, e poi un mistero, un nodo incompreso da risolvere.
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di J.K.Rowling.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'HOGWARTS: CRONACHE DAL BASSO'
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Anariel non capisce granché in quel guazzabuglio di parole inventate, l'idea di fondo è che questi "serpiverdi" siano delle persone cattive, così come i "mangiamorte"?
Ride. Devono essere quegli strani battibecchi, la colpiscono dritta al cuore. Si toglie le scarpe per mettersi comoda e riprende in mano il diario, l'angolo della bocca rivolto verso l'alto, pronta a sorridere ancora.


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Marzo 1995

E così il Magirilievo si animò.

"Per il reggipetto di Morgana! Dobbiamo chiamare i veri gemelli, SUBITO! Allarme rosso! Anzi VERDE"

"Cosa vai blaterando, George?!"

"Guarda chi ci ha chiamati, razza di sifonattero!"

"Non sia mai... un Serpeverde in carne ed ossa!"

Il ragazzo aveva gli zigomi alti e gli occhi azzurri, leggermente cerchiati da occhiaie. Aveva anche un'aria nobile (un damerino, così l'avrebbero descritto i gemelli) anche se pareva un po' smunto. Li guardava assorto e contemporaneamente leggermente a disagio, ma poi lo video tentare un sorriso storto.

"Chi sei?" disse Fred con un'occhiata minacciosa.

"Mi chiamo Theodore, Theodore Nott. Sono del quinto anno"

"E cosa vorresti sapere?" riprese nient'affatto rassicurato.

"Si, infatti. Non è che magari poi usi la nostra utilissima conoscenza per qualcosa di losco?"

"Volevo dirvi che vi ammiro"

Fred-di-legno cadde stecchito per la sorpresa, ma suo fratello lo acchiappò a qualche spanna da terra per le ascelle.

"Come hai detto scusa? Credo di avere un po' di truciolato su per l'orecchio!" disse George scuotendo la testa, allucinato.

"Che vi ammiro, razza di sgorbio di legno! Hai capito!?" disse lui infastidito e visibilmente imbarazzato.

"Tu sei pazzo" ridacchiò Fred rianimandosi come se non gli fosse successo niente e posando una mano sulla spalla del fratello per ringraziarlo.

"Vedetela come volete. Io me ne vado" disse lui leggermente imbronciato.

Era arrossito.

Fece per andarsene, i gemelli si scambiarono il loro solito sguardo.

"Ma va, torna qui. Hai un'aria onesta, accettiamo volentieri la tua visita... ovviamente ne conosci il prezzo, se sei arrivato fino a noi"

"Già. Ma non vi ho ancora fatto una sola domanda"

"Veniamo al dunque!" lo accontentò George incrociando le braccia con in viso un'espressione da mercante.

"Che bestie sono quelle che tirano le carrozze di Hogwarts? Perchè io le vedo e i miei compagni quando glielo chiedo ridono di me? Non vogliono dirmi la verità, ma non so se sia perchè lo sanno e non vogliono dirmelo oppure che li vedono anche loro e mi stanno tutti prendendo per i fondelli" strappò una manciata d'erba rabbiosamente "mi fanno sentire così stupido" aggiunse sottovoce.

"Non se ne parla, questo è un segreto troppo-" cominciò Fred, ma suo fratello lo interruppe.

"Non c'è problema. Però non ci prendiamo la responsabilità di ciò che potrebbe rappresentare per te"

"George! Stai fraternizzando con un Serpeverde"

"Ma guardalo, non è come gli altri" disse lui, convinto; costrinse suo fratello a lanciare un'occhiata furtiva al loro interlocutore.

"È un mangiamorte"

"No ti dico"

"Forse lo diventerò" disse improvvisamente il ragazzo, spaventandoli entrambi.

"E perchè lo diresti a noi? Non ci crediamo affatto. Non siamo mica stupidi sai!" si corrucciò Fred.

"Perchè non dovrei dirvelo? Almeno non siete di carne. Un segreto per un segreto, voi non lo direte a nessuno" disse sicuro si sé, poi proseguì guardando i ritagli di tramonto fra i rami tremolanti del Platano Picchiatore "Se ci tenete a saperlo, anzi, io vorrei non essere mai nato nella mia famiglia. Siamo dalla parte sbagliata, lo so bene, me la sento stretta e sbagliata. Sembra olio, mi soffoca la pelle. E io impazzisco"

I gemelli non dissero nulla. Lo guardavano assorti, per una volta erano stati presi in contropiede; erano loro i curiosi.

"Credete che abbia la scelta? Faranno del male a mio padre e ai miei cari se decidessi di cambiare la situazione. A me basta questo. Non basterebbe anche a voi?"

"Ragionate tutti così da quella parte, vero?" disse Fred schifato.

"Fred, tu non ammazzeresti per proteggere Ginny? o per Ron?" disse George con amarezza, cercando di far riflettere il fratello.

"Certo che sì!"

"Vedila così allora. Theo... posso chiamarti Theo vero? ...Ad ogni modo credo che tu abbia la possibilità di scegliere. Sono sicuro che ti proteggerebbero. Il governo, l'Ordine della Fenice. Sai, tutti quanti" aggiunse poi, alzando il sopracciglio in direzione di Theodore.

"Forse" disse lui "ma non sono disposto a rischiare"

"Io mi rifiuto di dire alcunché a questo energumeno" sostenne Fred.

"Andiamo, Fred... e poi ricordati della sua richiesta..." disse lui, assumendo un'espressione piena di sottintesi.

"Già. Ma lo stesso, non è giusto così. È troppo facile" disse sprezzante.

"Non è affatto facile" soggiunse Theodore, alzando lo sguardo leggermente lucido.

"Abbiamo toccato un tasto dolente!"

"Fred, per il sinistro floscio... datti una calmata!"

"Sentiamo, cos'altro pesa sulla tua scelta? Soldi, fama presso il Signore Oscuro, paura di farsela nelle mutande? Sei solo un vigliacco"

"la ragazza che amo" sussurrò il Serpeverde, come parlando fra se e se.

"Come?"

"Daphne Greengrass"

"Mi dice qualcosa quel nome" Fred assume un'aria pensosa;

"Certo, somaro. È una delle più antiche famiglie purosangue. Si vocifera che sua sorella abbia da imparentarsi con i Malfoy. Io le auguro che non sia il nostro Dracuccio il fortunato" ghignò George.

"È così" confermò il Serpeverde.

"...Serio?" chiese Fred "esistono ancora i matrimoni combinati?"

"Oh si"

"Daphne, dicevi?" sorrise Fred, ora burbero "in tal caso, non ho nient'altro da dire"

"Perchè?"

"Perchè fare una cattiva scelta per salvarsi le chiappe è una cosa. Se si tratta di mettere al riparo terze persone..."

"Tu parli così solo perchè sei innamorato, non hai capito un'acca di quello che cercavo di farti capire!" gli gridò contro George.

"E che cambia?"

George si portò una mano sugli occhi.

"Stendiamo un velo pietoso"

"Ebbene, mi dite il vostro segreto adesso? O è chiedere troppo?" disse Theodore.

"Sono Thestral" disse Fred, prendendo in contropiede il fratello "Creature che studierai fra qualche anno, se scegli il corso di Cura delle Creature Magiche. Sono equidi alati che si possono vedere solo se si ha visto la morte. Credo che i tuoi compagni ti prendano in giro perchè nemmeno loro sanno la risposta, e sono dei poveri idioti"

"Dici sul serio?" chiese il ragazzo, ancora inquieto e diffidente.

"Puoi giurarci. Garantisco io!" sostenne George, rincarando la dose.

"Se vuoi ulteriore conferma puoi sempre chiedere al nostro amico..." disse Fred sorridendo a suo fratello.

"...Ma-io-sono-il-Prescelto, altrimenti conosciuto come Harry Potter" continuò George.

"Io non ci parlo con quello" disse con leggerezza il Serpeverde.

"Paura che Malfoy dica qualcosa a suo padre?" ghignarono i gemelli.

Il ragazzo non rispose, forse avevano colpito nel segno, forse no. Fatto era che il discorso si stava allungando e in cielo il sole calava rapido colorando tutto d'arancio.

"Vi ringrazio, ora devo andare a cena. A presto"

"Oh no, grazie a te per le succose verità" disse Fred.

"E grazie per averci detto tutte quelle cose... sai cosa intendo" aggiunse George con mezzo sorriso, prima di sparire fra le rughe della corteccia.

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