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Autore: Maiwe    18/08/2013    6 recensioni
La storia di Thranduil e Legolas, dalla loro fuga dal Doriath alla IV Era.
Una mia visione delle loro vite ispirata ai vari Racconti tolkeniani, cercando di rispondere alle tante domande che avvolgono le loro figure, così importanti eppure così schive e poco inclini a farsi raccontare.
Genere: Angst, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio, Thranduil, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Niente. Sono due mesi che è partito, e neanche una lettera, un messaggio, niente di niente.”

Mi aggiravo per la sala, immerso nei pensieri. Stavo crollando sotto il peso dell'angoscia.

Quanto a lungo può resistere, la forza di un re?

“Cosa succede, mio signore?”

La cara, saggia balia si affacciò alla piccola porta del salone, e mi guardò con aria interrogativa, e preoccupata.

“Niente, sono...” Non riuscivo a dirlo, mi moriva la voce in gola. “Sono solo molto preoccupato. L'ultima notizia di mio figlio risale a più di due mesi fa, quando mi ha comunicato di essere stato scelto, e che sarebbe partito subito. E' partito in guerra, capisci. Io non...”

La donna mi si fece vicino, e mi mise una mano sulla spalla.
“Non devi preoccuparti.”
“Come potrei? Non ricevo più sue comunicazioni, e... e d'altro canto come potrebbe inviarmele?”

Arian continuava a sorridere, standomi accanto.

Mi portai una mano sugli occhi, chiudendo le palpebre e respirando.

Se n'è andato, Arian.”

Non dirai sul serio?” Scattò su lei, scostandosi da me. “Thranduil, mi meraviglio di te! Dov'è finito il tuo buon senso, la tua forza d'animo e di carattere che sempre ti hanno contraddistinto? E' in momenti come queste che dobbiamo essere forti e dimostrare ancora di più la nostra resistenza. Sei sempre stato un buon re, e io ti sono fedele, Thranduil, così come lo sarò sempre a tuo padre. Ma non voglio vedere quelle lacrime, sei re, ormai, e i re non possono permettersi di perdersi d'animo. Hai un regno a cui pensare.”

Sorrisi, e respirai a fondo. Per Ilùvatar, quanto aveva ragione.

Ti chiedo scusa. Non volevo essere invadente. Devo stare al mio posto.”
“Non hai niente per cui scusarti. Hai ragione, Arian. Hai sempre ragione.”
“Mi prendo cura di Legolas da quando siete arrivati. Da quando non era più alto di un dito mignolo. Da quando l'ho visto per la prima volta, e per me è come un figlio, Thranduil.”

La guardai negli occhi, e il silenzio cadde tra di noi, per qualche istante.

La colpa è solo mia!” Sussurrai. “Sono io che l'ho mandato a Imladris, alla Casa di Elrond. Non avrei dovuto farlo... E' una persona d'onore, agisce in prima persona. Avrei dovuto immaginarlo che, se se ne fosse presentata l'occasione, non si sarebbe tirato indietro.”

Siete entrambi persone d'onore. Perché l'hai mandato, dunque?”

Sono suo padre, non la sua catena. Lo conosci molto bene, Arian: corse, prati, caccia, è vitale, e ama agire, ma anche e soprattutto riflettere. Ha solo un problema: non sa ancora quel che vuole. Non ho potuto trattenerlo qui, non sarebbe stato giusto. Che gli serva: saprà sempre che ha una cosa dove tornare, se mai ne avrà voglia.”

Ma cosa stai dicendo?” Mi si fece vicina e mi afferrò il braccio nuovamente. “Lo sai che non ti tradirebbe mai, che non se ne andrebbe mai, non per sempre. Non vedere tutto nero, adesso che siamo sull'orlo di una battaglia.”

Fece una lunga pausa, durante la quale nessuno dei due parlò.

Lo so che senti di non doverti più fidare di nessuno, non dopo quello che è successo, con la storia di Thorin e tutto il resto. Ma devi, devi restare forte. Non puoi fermarlo, Thranduil.” Mi guardò negli occhi, che riabbassai. “Puoi solo prepararlo.”




Padre,


Ancora vento, oggi. Più andiamo verso Est, più l'ombra nel cielo si infittisce. Le spie di Saruman seguono il nostro viaggio, corvi neri si spostano rapidi come un soffio sopra la nostra testa.


Padre, questa lettera non la leggerai mai, perché non te la spedirò, e se mai tornerò non te ne parlerò nemmeno. Sappi che tornerò presto, e che, comunque sia, sarà l'ultima che scriverò. Non attardarti a pensare a me, rivolgi le tue energie a proteggere la nostra gente, che ha bisogno di te adesso più che mai. Mantienili saldi, e mantienili uniti, è tutto ciò che conta.

Dimentica Galion, fatti aiutare da Arian.


Cercherò di riportare indietro, dentro di me, quel bambino che tanto tempo fa hai salvato, ma non garantisco che avrà lo stesso aspetto di allora. Garantisco, però, che tornerà a casa.


Ti farò avere mie notizie non appena toccheremo Lorien. Fino ad allora, resta saldo: saldo come una quercia, e forte come il mare.


Greenleaf.

  
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