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Autore: Deb    18/08/2013    5 recensioni
Katniss si sedette sulle radici di un albero e chiuse gli occhi.
Durante la sua infanzia aveva trascorso così tanto tempo nei boschi con suo padre e tutt’ora rimpiangeva il fatto che non ci fosse più.
Gli mancava da morire, soprattutto in quel periodo dell’anno, quando si avvicinava il giorno della Mietitura.

{Partecipa alla challenge Multifandom e Originali con il prompt #127. Foresta}
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Habitat naturale
Prompt: #127. Foresta
Parole: 641
Generi: Introspettivo, Sentimentale
Note/Avvertimenti: Missing Moments
Introduzione: Katniss si sedette sulle radici di un albero e chiuse gli occhi.
Durante la sua infanzia aveva trascorso così tanto tempo nei boschi con suo padre e tutt’ora rimpiangeva il fatto che non ci fosse più.
Gli mancava da morire, soprattutto in quel periodo dell’anno, quando si avvicinava il giorno della Mietitura.

Note: Partecipa alla challenge Multifandom e Originali.

A _eco
che era curiosa di leggere questa storia (anche se non è un granché)
Che Peeta possa allietare i tuoi sogni :3

Habitat naturale

La foresta era il suo mondo. Poteva scappare da tutti i problemi e concentrarsi soltanto nell’udire i suoni che emanava.
Sotto ai suoi piedi, di tanto in tanto, dei piccoli rami venivano rotti dal suo peso e poteva ascoltare il suono degli uccelli sugli alberi che sembrava stessero cantando.
Katniss si sedette sulle radici di un albero e chiuse gli occhi.
Durante la sua infanzia, aveva trascorso così tanto tempo nei boschi con suo padre e tutt’ora rimpiangeva il fatto che non ci fosse più.
Le mancava da morire, soprattutto in quel periodo dell’anno, quando si avvicinava il giorno della Mietitura.
Katniss sapeva che se suo padre fosse stato al suo fianco l’avrebbe tirata su di morale e non avrebbe sentito più quella sensazione.
Quell’anno sarebbe stata la prima Mietitura di Primrose e Katniss non poteva fare a meno di sentire il suo stomaco contorcersi nell’immaginare che la sua sorellina potesse essere estratta.
Le probabilità erano davvero scarse, ma non importava, aveva paura.
Nella foresta, però, poteva dimenticare tutto. Poteva chiudere gli occhi ed immaginare di essere con il padre durante una battuta di caccia.
Rimembrava i momenti in cui le aveva insegnato a tirare con l’arco, i momenti al lago, le scalate sugli alberi e le risa che aleggiavano sempre quando era con lui.
Katniss sospirò e si alzò in piedi, l’arco ben stretto tra le dita.
Stava perdendo tempo e doveva prendere qualcosa per poterlo smerciare al Forno e qualcosa per lei e Prim.
Scoccò la freccia quando vide uno scoiattolo saltare da un albero all’altro. Probabilmente l’avrebbe venduto al signor Mellark, adorava i suoi scoiattoli e lei poteva avere in cambio un po’ di pane, e sapeva che, con tutta probabilità, avrebbe visto anche lui: il figlio del fornaio.
Di tanto in tanto lo scopriva nell’osservarla, probabilmente pensava che una donna non avrebbe dovuto cacciare o più probabilmente le faceva pena, visto che una volta si era ritrovata a raccattare il pane mezzo bruciato da una pozzanghera.
Quella volta, si era sicuramente mosso per pietà. La povera ragazza del Giacimento aveva fame e sbavava nel sentire il profumo di pane della famiglia Mellark.
Da una parte, però, le piaceva essere osservata da lui, anche se non ne comprendeva il motivo. Lo trovava irritante e altresì imbarazzante, ma non le dispiaceva, anche se non aveva intenzione di dirlo a nessuno, non aveva senso ed era stupido.
Forse, il figlio del fornaio si aspettava un ringraziamento per averle lanciato il pane, il problema era che lei avrebbe voluto farlo, ma non c’era mai riuscita. Poi erano cominciati gli sguardi e si sentì ancora più imbarazzata di prima. Aveva deciso che l’avrebbe ignorato, anche se sapeva di essere in debito verso di lui.
Si decise che se avesse preso abbastanza scoiattoli quella sera ne avrebbe regalato uno per lui. Era il minimo che potesse fare.
Katniss guardò verso l’alto, dove si stagliavano le foglie di tutti gli alberi presenti nella sua foresta. Le sarebbe piaciuto vivere lì, sicuramente sarebbe stato più semplice che vivere nel Distretto.
Purtroppo, Primrose non avrebbe avuto vita facile lì, quindi Katniss non poteva fare altro se non immergersi da sola nella foresta per poter cacciare e poter stare, anche se per poco tempo, in pace con il mondo.
Tra gli alberi si sentiva a casa, si sentiva protetta, come se niente e nessuno potesse farle del male lì dentro ed ogni volta tornare nel Distretto era come se una roccia le si posizionasse sul torace in modo tale da mozzarle il respiro.
Uscì dal bosco quando si ritenne sazia, quando il peso della sua selvaggina era diventato pesante, pronto per essere scambiato per il benessere di sua sorella.
Si voltò verso il suo bosco quando appoggiò i piedi nel Prato. Già non vedeva l’ora di potervici tornare, di poter essere immersa nuovamente nella natura, nel suo habitat naturale.

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Amo la challenge a cui sto partecipando, ci sono un sacco di spunti interessantissimi. Non avrei mai pensato di scrivere una OS incentrata su Katniss ed il bosco.
Spero che sia IC e, sappiatelo, Peeta non doveva apparire. Okay, non è propriamente apparso, ma nell’idea iniziale Katniss non doveva pensare a Peeta, ma è più forte di me, i miei pensieri finiscono sempre su di lui. xD
Spero che la fanfiction non sia troppo scontata e spero che vi sia piaciuta. :3
Alla prossima!
Baci
Deb
   
 
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