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Autore: Kuno84    23/02/2008    10 recensioni
Il titolo dice tutto. "Una storia titanica", no? O meglio... una parodia del "Titanic" di Cameron, con i personaggi di Ranma Nibunnoichi. Un anziano Tatewaki Kuno, su invito di Plum, la nuova Guida delle Sorgenti Maledette, ricorda del suo tragico e romantico viaggio a bordo della “Queen Kodachi”. È qui che incontra la sua amata, la ragazza col codino. Ma costei, piuttosto che a Tatewaki, sembra stranamente interessata alla Lacrima del Mare, portafortuna che il senpai porta al collo e che avrebbe il potere di guarire Ranma dalla sua maledizione...
Genere: Comico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akane Tendo, Plum, Ranma Saotome, Tatewaki Kuno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A TITANIC STORY

by Kuno84





ATTO TERZO – Il tragico invito a cena


[È un nuovo giorno. Il sole è tornato ad illuminare le vicende degli uomini: anche di quelli imbarcati su una nave che, solitaria, solca il mare oceano, effimero puntino immerso nel vasto blu. Concentriamo nuovamente la nostra attenzione su alcuni personaggi a noi noti. Ranma, Akane e Nabiki si sono, infatti, radunate sul ponte di terza classe della “Queen Kodachi” per fare il punto della situazione.]


Ranma-chan: Ancora poche ore e potrò andare all’appuntamento col senpai.

Nabiki: [comodamente seduta su una sdraio] Ranma… ti rendi conto che, in vita tua, hai dato più appuntamenti a Kuno che ad una ragazza? Akane, secondo me dovresti esserne gelosa.

Akane: Che m’importa se lui è un pervertito?!

Ranma-chan: [accigliandosi] Piantatela, voi due!


[Una certa persona compare alle spalle dei nostri, sempre portando alle sue, di spalle, un mazzo di gigli bianchi.]


Asuka Saginomiya: Oh oh oh oh! Ero sicura di trovarvi qui!

Ranma-chan: Eh? Ma quella non è…

Akane: Asuka dei gigli bianchi?

Asuka: Signorina col codino, sono venuta a farvi visita per porgervi le mie più sincere congratulazioni: non è una fortuna alla portata di tutte, quella di poter banchettare con degli aristocratici quali siamo noi. Ovviamente, mi auguro che stasera non ci farete sfigurare…

Ranma-chan: Eh?!

Asuka: Ma certo, mia cara. Non penserete forse di cenare con noi vestita in quel modo, e con un portamento così sciatto?! Non è degno della fidanzata di Tatewaki Kuno. Sebbene la sorella, in quanto a fidanzati, sembri messa decisamente peggio…

Ranma-chan: Cosa?! Stai per caso insinuando che non conosco le buone maniere?!

Asuka: [sconvolta] Per chi mi avete preso? Non mi permetterei mai di insinuare una cosa del genere!... L’ho affermato esplicitamente, infatti!

Ranma-chan: Ah, sì? [alzando il pugno e gesticolando freneticamente] Ma ti faccio vedere io, ti faccio!

Nabiki: Un punto a favore di Asuka.

Akane: Eh, già!

Ranma-chan: Senti, dannata smorfiosetta! Non è da me alzare le mani contro una ragazza: se però vuoi una lezione, non hai che da chiederlo!

Asuka: [indignata] Alzare le mani… come una popolana? Troppo disdicevole! [facendosi aria con un ventaglio] So come potrete comunque smentirmi e dimostrare la vostra classe…

Ranma-chan: Uhm? Cioè?

Asuka: [assottigliando lo sguardo, mentre il ventaglio le nasconde un sorriso maligno] Che ne dite di un combattimento di Bon Ton?

Akane: Combattimento di Bon Ton? E che cos’è?

Asuka: [rivolgendosi ad Akane] Perbacco, ma che signorina ignorante che siete! “Bon Ton”, ovvero buona educazione, il galateo. Mi sono servita di tale perifrasi per riferirmi al complesso delle regole di comportamento ed eleganza nelle relazioni di società che ogni ragazza di buona famiglia dovrebbe avere la grazia di conoscere.

Akane: [alterata] Lo so anch’io cos’è il Bon Ton! Ho chiesto che cosa è un combattimento di Bon Ton!

Ranma-chan: Lascia stare, Akane! [con fare serio] Tanto Asuka ha parlato di eleganza e grazia, dunque è sicuro che la cosa non ti riguarda affatto.

Akane: [perdendo completamente la calma] Che?!

Ranma-chan: Forse non mi hai sentito? [facendole una linguaccia] Gnee gnee!

Akane: Idiota! [lanciando addosso a Ranma la sdraio, da cui Nabiki si è prontamente levata] Quando la finirai di comportarti in modo così immaturo?!

Nabiki: [con aria stanca] Senti da che pulpito…

Asuka: Ohibò! Che cosa sono questi comportamenti tanto villani? [osservando Ranma-chan svenuta sotto la sdraio, con un sorriso ebete e la lingua ancora di fuori] E voi, signorina col codino, cosa fate? Vi siete messa a dormire mentre vi stavo parlando?! Non è certo un buon inizio… Comunque, tenete questo! [lanciando per terra un depliant] A stasera! [dileguandosi]

Akane: Se n’è andata?… Dunque era venuta qui apposta per sfidare Ranma? Ma perché?

Nabiki: Avrà di certo qualcosa in mente. [raccoglie e legge il depliant]

Akane: Già… e temo che giocare pulito sia l’ultimo dei suoi pensieri, tanto per cambiare… Cosa c’è scritto lì?

Nabiki: Sono illustrate le regole della competizione. [leggendo] Praticamente, si tratta di una battaglia da svolgersi a tavola, in cui vince la persona che si comporta nella maniera più educata e socialmente adatta.

Akane: Francamente, non mi sembra la “battaglia” ideale per uno come Ranma.

Ranma-chan: [da terra] Eeeeh eh eh eh…

Nabiki: Ti sei già ripreso, tu?

Ranma-chan: [rialzandosi in piedi] Quell’oca… come ha osato sfidarmi e darmi della sciatta?! Povera illusa!

Nabiki: Uff, ci risiamo! Quando Ranma sente le parole “combattimento” o “sfida”…

Akane: … perde completamente la testa.

Ranma-chan: [sghignazzando istericamente] BWA-HA-HA! Non sono mai stato sconfitto in un qualsiasi combattimento e non comincerò certo adesso! [puntando l’indice verso l’alto] Vedrai, Asuka! Sarò la regina della serata!

Akane: [sudando con fare nervoso] Ha detto… “la regina”?

Nabiki: È in momenti come questi che sono felice che Ranma sia il tuo fidanzato.

Voce fuori campo: Non, non!

Ranma-chan: Eh? Ma chi…

Donna misteriosa: [bacchettando Ranma sul capo con una pentola] Quale estrema volgarità! Non si ride a bocca spalancata! [mostrandosi alla luce] Mademoiselle Ranma, che ne è di tutti gli insegnamenti che ti ho faticosamente impartito?!

Akane: Madame Saint Paul? C’è pure lei?

Madame Saint Paul: Non posso tollerare un simile abominio! Mi assicurerò di arbitrare io stessa la tenzone che avrà luogo nel corso del banchetto di questa sera. E non sarò di certo indulgente, con chi assume comportamenti talmente plebei! [dileguandosi]

Ranma-chan: [dolorante] Che… che è stato?

Picolet Chardon: [sbucando dal nulla] Povera, povera mademoiselle Ranma!

Akane: Ma oggi tutti vanno e vengono?

Picolet: [succhiando la testa di Ranma in un improbabile bacio] Pauvre, pauvre petit mademoiselle!

Ranma-chan: [stendendo Picolet con un pugno] Ti ci metti anche tu?!

Picolet: [con la mascella slogata] Mademoiselle è pudica come la ricordavo. Volevo solo porgerle il mio conforto per la difficile situazione in cui si è cacciata. Dato che madame Saint Paul è molto severa nei suoi giudizi, questa sera rischia seriamente di fare una brutta figura!

Akane: Penso che Picolet abbia ragione. Ranma, perché non lasci stare?

Ranma-chan: [pulendosi dalla saliva con un asciugamano] Non dire fesserie! Non mollerò ora che il traguardo è a portata di mano… Per vincere la sfida, devo comportarmi come una fanciulla di buona famiglia? Nessun problema! Per tornare un ragazzo per intero, sono disposto a diventare la più donna fra le donne!

Nabiki: Questa frase non sembra avere molto senso…

Kuno: [sbucando dal nulla] Ragazza col codino, ho appena saputo! [abbracciando Ranma] Ma hai tutto il mio sostegno!

Ranma-chan: ANCORA?! Ma che avete tutti?! Ne ho abbastanza! [scaglia Kuno in orbita con tutta la sua forza]

Kuno: [volando via, senza scomporsi] EH EH! Ecco che ancora una volta sfido la legge di gravità… ci sarà mai qualcosa che Tatewaki Kuno non sia in grado di fare?

Ranma-chan: [respirando affannosamente] Ci voleva! Almeno ho potuto sfogarmi.

Nabiki: Scusa se m’intrometto ma…

Akane: Tutto quello che stai facendo non aveva lo scopo di avvicinare Kuno?

Nabiki: Mentre tu lo hai appena scacciato, proprio ora che avevi il talismano a portata di mano.

Ranma-chan: [cadendo gambe all’aria] Nooo! Dannazione, è vero! [gridando, in lacrime] L’ho perso quand’era praticamente mio!

Picolet: [fraintendendo, tra sé] Parbleu! Questo Kuno è, dunque, l’uomo che ha rubato le cœur alla mia amata mademoiselle?


[Frattanto, la “Queen Kodachi” prosegue il suo viaggio. L’astro diurno splende alto nel cielo, sempre ignaro delle volgari faccende terrene: soprattutto, del fatto che il “saggio, assennato e responsabile” capitano della nave si trova già costretto ad affrontare la prima grande crisi di bordo.]


Preside: What? Come sarebbe a dire che l’intero equipaggio è knock-out?

Sasuke: Sembra che i marinai abbiano mangiato qualcosa di avariato, ieri sera: sono tutti quanti in infermeria, adesso. Però le notizie sono positive, pare che se la caveranno.

Preside: But è terribile! Bisogna fare something al più presto!

Sasuke: Oh, ma non ce n’è bisogno. Questa nave è una meraviglia della tecnologia, basta inserire il pilota automatico e tenere la rotta: raggiungerà la destinazione senza alcun problema.

Preside: “Pilotautomatico”? What diavoleria è questa? When sono andato alle Hawaii the first time non c’era alcun “pilotautomatico”. Piuttosto, you remember quei due clandestini che abbiamo trovato ieri? Li metteremo a lavorare!

Sasuke: M-ma… come le dicevo prima, non è affatto nece…

Preside: Niente ma! Io sono your Captain e la mia parola è legge! Ora prostrati davanti a me!

Sasuke: Sissignore! [prostrandosi]

Preside: [accigliato] “Sissignore”?! What’s that? You devi chiamarmi “my Captain”!

Sasuke: Sissignore! Volevo dire… agli ordini, “my Captain”!

Preside: Così va meglio.


[In quel mentre, Kodachi Kuno è in febbrile attesa sul ponte più alto della nave.]


Kodachi: Tatewaki è in ritardo. Eppure mi aveva garantito che, dopo essere andato a far visita all’odiata ragazza col codino, mi avrebbe raggiunto qui al volo!


[Appena Kodachi termina di parlare, il senpai precipita e si schianta giusto di fianco a lei.]


Kodachi: Fratello mio, non posso dire che tu non sia stato di parola.

Kuno: [rialzandosi prontamente in piedi] Come vedi, Kodachi, eccomi di ritorno. La ragazza col codino era piuttosto emozionata per via della nostra cena di stasera, così ho pensato di lasciare che si prepari con calma e, dato che è una così bella giornata, ho fatto “due passi” nel limpido cielo azzurro…

Kodachi: Molto bravo! Lo dicevo che eri con la testa fra le nuvole, come al solito!... Scommetto che ti sei dimenticato che stamane dovevi aiutarmi a disfare i nostri bagagli: Sasuke è impegnato di là con nostro padre, dunque non vorrai abbandonare una fragile fanciulla come me in balìa di un compito tanto ingrato!

Kuno: Si tratta di questo? Non me n’ero occupato già ieri, subito dopo il nostro imbarco?

Kodachi: Spiritoso come sempre! Quello era il minimo indispensabile: il grosso dei bagagli è qui che attende ancora di essere collocato nella mia cabina…

Kuno: [issandosi una dozzina di roba, tra valigie e bauli] Mi domando se era proprio necessario che ti portassi tutta la casa appresso.

Kodachi: Non lamentarti, fratello scansafatiche! Se stavo ad aspettare te anche per sistemare le mie adorabili creaturine, a quest’ora povere loro!

Kuno: Quasi li scordavo! Dove stanno i nostri cari animaletti domestici?


[Mentre i fratelli Kuno parlano, un passeggero si tuffa nella piscina olimpionica poco distante.]


Kodachi: Mmm, fammi pensare… credo di aver messo mister Sharky nella piscina, che gli ricorda tanto il laghetto della nostra villa.


[Il passeggero si catapulta fuori della piscina, inseguito da un grosso squalo.]


Kodachi: Oh eccolo là! Guarda come si diverte!

Kuno: E gli altri dove sono?

Kodachi: Verdolino dovrebbe essere nella sala massaggi a rilassarsi un po’, mentre il signor Kitty si era diretto in palestra a sgranchirsi le zampe…


[Dalla sala massaggi e dalla palestra della nave si odono numerose grida, del tipo, rispettivamente, di “Un alligatore mi insegue!” e “Aiuto! Una tigre!”]


Kuno: Non avremmo fatto meglio a lasciarli a casa?

Kodachi: Come sei insensibile! I poverini si sarebbero sentiti tutti soli. E poi avevano bisogno anche loro di una vacanza… Piuttosto, non perdere altro tempo e portami quei bagagli! [si leva la veste, rimanendo in body, e si avvolge in un mantello scuro come la notte, stringendo tra i denti una rosa nera] La sottoscritta ha altro da fare, adesso. [scompare in un vortice di petali neri]

Kuno: [rimasto solo, ricoperto da capo a piedi dai petali neri] Ho come l’impressione che quella pazza di Kodachi stia architettando qualcosa…


[Nel ristorante ancora spoglio, Asuka Saginomiya sta intanto tessendo le sue trame.]


Asuka: Il fratello della mia avversaria giurata è un mio avversario. A maggior ragione, la ragazza del fratello della mia avversaria giurata è… oh, si è capito! Non posso dunque permettere che stasera quella donna così sciatta faccia una bella figura. [disseminando vari trabocchetti] Ma so io come sistemarla… Oh oh oh oh!


[Asuka esce dal salone. Subito dopo, vi entra Kodachi.]


Kodachi: Quella maledetta della ragazza col codino ha finito di mettersi sulla mia strada! [disseminando trabocchetti vari] Stasera la umilierò pubblicamente e me ne libererò una volta per tutte! Oh oh oh oh!


[Il momento è solenne. Per la prima volta nella loro vita, la Rosa Nera e il Giglio Bianco, pur agendo l’una all’insaputa dell’altra, si trovano perfettamente d’accordo su qualcosa.]


Asuka / Kodachi: La ragazza col codino sarà conciata per le feste! OH OH OH OH OH OH OH!

Passeggeri della nave: [già "logorati" dall'incontro con gli animaletti domestici di casa Kuno, odono le due risate stridule all’unisono] Ci sono ancora altre belve feroci in giro? Questo è troppo! [s’imbarcano sulle scialuppe e scappano]


[In un altro punto dell’imbarcazione.]


Ranma-chan: Etcì! Qualcuno sta parlando di me.

Nabiki: Dovresti esserci abituato.

Picolet: Mademoiselle Ranma, sei sicuramente il centro delle attenzioni dei miei compagni snob: non hai idea del pasticcio in cui ti trovi, mon chère. [additandola] Urge rimediare al più presto… via quei vestiti!

Ranma-chan: [dando un calcio in faccia a Picolet] Non è il momento di fare lo sporcaccione!

Picolet: [col piede di Ranma ancora piantato nel viso] Mi hai frainteso… intendevo dire che devi scegliere un abito opportuno per non sfigurare questa sera.

Ranma-chan: Già, non ci avevo pensato!

Picolet: Seguimi, nella mia cabina c’è qualcosa che può fare al caso nostro…


[Il tempo passa rapidamente e presto sopraggiunge un altro tramonto. Poche cose sono cambiate, sulla “Queen Kodachi”, e tra queste…]


Preside Kuno: [vestito da pirata, con tanto di pappagallo impagliato sulla spalla] Ora sì che va bene! You non sei agree, Sasuke?

Sasuke: [vestito da mozzo] Sissignore! Tutto quello che dice lei, signore!

Preside: What?

Sasuke: Volevo dire: “my Captain”!

Preside: Così va meglio. Come procede la navigazione?

Sasuke: Uhm, lo chiederò al nostro nuovo timoniere. [a voce alta] Timoniere, come procede la navigazione?

Ryoga: [al timone] Dunque, secondo la cartina la montagna dovrebbe essere davanti a noi. Ma perché non la vedo? Chiederò alla vedetta. [rivolgendosi verso l’alto] Vedetta, tu scorgi qualcosa?

Mousse: [sopra, di vedetta] Non vedo niente!

Sasuke: Continuo a pensare che era meglio il pilota automatico… [tornando alla propria postazione]

Ryoga: [sospirando, tra sé] Cara Akane-san, il mio viaggio di addestramento si sta rivelando più lungo del previsto. So che non posso tornare sui miei passi, non finché non sarò diventato abbastanza forte da sconfiggere quel maledetto di Ranma e diventare degno di chiedere la tua mano. Eppure il mio cuore non riesce a cessare un momento di pensare a te, e questa lontananza forzata non fa che acuire il dolore. Vorrei tanto sapere… [a voce alta] Akane, dove sei in questo momento?

Akane: Ehm, veramente sono dietro di te… ciao, Ryoga…

Ryoga: [spiccando un balzo] AARGH! A-Akane… cosa ci fai tra queste cime sperdute? Non ha senso. Ma certo, ho capito: sto dormendo e dunque siamo in un sogno!

Ranma-chan: [saltando sulla testa del ragazzo] Ryoga… lasciami indovinare, ti sei perso un’altra volta?

Ryoga: [con la testa curvata per il peso] Ranma?! Se ci sei tu, allora questo dev’essere un incubo!

Ranma-chan: Piantala di dire fesserie! [dando ripetuti calcetti sul capo di Ryoga] Torna alla realtà!

Ryoga: [spedendo Ranma in orbita con un violento pugno] Mi stai facendo male, idiota!… Un momento, ho avvertito del dolore! [piangendo di felicità] Ma allora non sto sognando, Akane è davvero qui davanti a me!

Ranma-chan: [tornando a terra e stendendo Ryoga con un martello gigante] Tu mi hai fatto più male, stupido suino!

Akane: [strappando il martello dalla mano di Ranma e piantandoglielo in testa] Smettila! Hai cominciato tu!

Ryoga: [tra sé] Che gioia… la dolce Akane ha preso le mie difese! [a Ranma, squadrandola] Ben ti sta! E poi, vuoi dirmi cosa ci fai qui in montagna con quell’abito lungo da sera… e da donna?

Akane: Ehe… è una lunga storia…

Ranma-chan: Non sono affari tuoi! Inoltre non siamo in montagna!

Ryoga: Uhm? Non ti seguo!

Ranma-chan: Uff, vedrò di fartelo entrare in quella zucca vuota che hai… Guarda bene! Cosa vedi davanti a noi?

Ryoga: [guardando] Acqua.

Ranma-chan: Bravo! E che cosa vedi dietro di noi?

Ryoga: Acqua.

Ranma-chan: E alla tua destra?

Ryoga: Acqua.

Ranma-chan: A parte il fatto che ti sei voltato a sinistra, ancora bene! E dall’altro lato?

Ryoga: Di nuovo acqua.

Ranma-chan: Fuoco! Volevo dire, perfetto!… Cosa deduci da tutto ciò?

Ryoga: Che questi laghi di montagna sono più vasti di quel che credevo.

Ranma-chan: [cadendo gambe all’aria] Ci rinuncio!

Akane: Senti, Ranma. Non è ora di andare?

Ranma-chan: È vero! Ora non ho tempo per te, Ryoga! Mi aspettano a cena! [allontanandosi con Akane]

Ryoga: [rimasto solo] A cena…?


[Ed eccoci all’ingresso del lussuoso ristorante a dieci stelle del ponte numero tredici, prima classe super-extra-lusso.]


Sasuke: Altolà, chi è la?!

Akane: Sasuke, ma sei dappertutto!

Ranma-chan: Fatti da parte, tu! Stavolta ho un regolare invito.

Sasuke: [controllando una lista] Lei sì, la signorina Akane no.

Akane: Ma…

Ranma-chan: [ad Akane] Non preoccuparti, tanto sarà questione di poco. Tornerò da vincitore! [entra]

Akane: [tra sé] Ranma…


[All’interno.]


Kuno: [andando incontro a Ranma-chan] Sei arrivata, ragazza col codino! Vieni, vieni!

Ranma-chan: Buonasera, senpai!


[Gli altri ospiti snob si avvicinano a Ranma-chan.]


Picolet: [tra sé] Com’è bella, con quell’abito! Sembra proprio una di noi. [a voce alta] Mademoiselle Ranma, lascia che ti presenti alcuni dei nostri commensali. Conosci già madame Saint Paul, mentre lei è Asuka Saginomiya: la sua famiglia è una delle più aristocratiche di Tokyo…

Ranma-chan: [porgendole nervosamente la mano] Anche con Asuka, ci conosciamo già.


[Ranma stringe la mano di Asuka, solo per venire attraversata in tutto il corpo da una potente scarica elettrica.]


Asuka: Oh oh oh oh! Ma come, mia cara? Dimenticate forse che il primo a stendere la mano per salutare dev’essere la persona di maggior importanza, ovverosia, in questo caso, la sottoscritta? [sfilandosi il guanto e rivelando un congegno elettrico al proprio polso] O devo piuttosto dire che non avete mai conosciuto una così basilare regola dell’etichetta?

Ranma-chan: [riprendendosi] EHI! SENTI, TU…

Madame Saint Paul: [bacchettando Ranma con la solita pentola] Non si alza la voce con la propria interlocutrice. Questo ti costerà una penalità di 100 punti!

Ranma-chan: [dolorante] Una… una penalità?

Kodachi: Non l’hai ancora capito, smorfiosetta?

Asuka: Il combattimento di Bon Ton è già iniziato.

Picolet: [sconfortato, tra sé] Dopotutto, forse è vero quel detto secondo cui l’abito non fa il monaco… [succhiando un cocomero come fosse una caramella, con tanto di bocca conseguentemente deformata] Povera mademoiselle, se solo avesse la nostra classe!



Continua…



Ahinoi! Questa volta Ranma sembra seriamente in difficoltà… senza contare che, all’orizzonte, si profilano ancora nuovi imprevisti. Tutto questo nel prossimo capitolo! See you!

   
 
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