A TITANIC STORY
ATTO TERZO – Il tragico invito a cena
by Kuno84
[È
un nuovo giorno. Il sole è tornato ad illuminare le vicende
degli uomini: anche di quelli imbarcati su una nave che, solitaria,
solca il mare oceano, effimero puntino immerso nel vasto blu.
Concentriamo nuovamente la nostra attenzione su alcuni personaggi a noi
noti. Ranma, Akane e Nabiki si sono, infatti, radunate sul ponte di
terza classe della “Queen Kodachi” per fare il
punto della situazione.]
Ranma-chan: Ancora poche ore e potrò andare
all’appuntamento col senpai.
Nabiki: [comodamente seduta su una sdraio] Ranma… ti rendi
conto che, in vita tua, hai dato più appuntamenti a Kuno che
ad una ragazza? Akane, secondo me dovresti esserne gelosa.
Akane: Che m’importa se lui è un pervertito?!
Ranma-chan: [accigliandosi] Piantatela, voi due!
[Una certa persona compare alle spalle dei nostri, sempre portando alle
sue, di spalle, un mazzo di gigli bianchi.]
Asuka Saginomiya: Oh oh oh oh! Ero sicura di trovarvi qui!
Ranma-chan: Eh? Ma quella non è…
Akane: Asuka dei gigli bianchi?
Asuka: Signorina col codino, sono venuta a farvi visita per porgervi le
mie più sincere congratulazioni: non è una
fortuna alla portata di tutte, quella di poter banchettare con degli
aristocratici quali siamo noi. Ovviamente, mi auguro che stasera non ci
farete sfigurare…
Ranma-chan: Eh?!
Asuka: Ma certo, mia cara. Non penserete forse di cenare con noi
vestita in quel modo, e con un portamento così sciatto?! Non
è degno della fidanzata di Tatewaki Kuno. Sebbene la
sorella, in quanto a fidanzati, sembri messa decisamente
peggio…
Ranma-chan: Cosa?! Stai per caso insinuando che non conosco le buone
maniere?!
Asuka: [sconvolta] Per chi mi avete preso? Non mi permetterei mai di
insinuare una cosa del genere!... L’ho affermato
esplicitamente, infatti!
Ranma-chan: Ah, sì? [alzando il pugno e gesticolando
freneticamente] Ma ti faccio vedere io, ti faccio!
Nabiki: Un punto a favore di Asuka.
Akane: Eh, già!
Ranma-chan: Senti, dannata smorfiosetta! Non è da me alzare
le mani contro una ragazza: se però vuoi una lezione, non
hai che da chiederlo!
Asuka: [indignata] Alzare le mani… come una popolana? Troppo
disdicevole! [facendosi aria con un ventaglio] So come potrete comunque
smentirmi e dimostrare la vostra classe…
Ranma-chan: Uhm? Cioè?
Asuka: [assottigliando lo sguardo, mentre il ventaglio le nasconde un
sorriso maligno] Che ne dite di un combattimento di Bon Ton?
Akane: Combattimento di Bon Ton? E che cos’è?
Asuka: [rivolgendosi ad Akane] Perbacco, ma che signorina ignorante che
siete! “Bon Ton”, ovvero buona educazione, il
galateo. Mi sono servita di tale perifrasi per riferirmi al complesso
delle regole di comportamento ed eleganza nelle relazioni di
società che ogni ragazza di buona famiglia dovrebbe avere la
grazia di conoscere.
Akane: [alterata] Lo so anch’io cos’è il
Bon Ton! Ho chiesto che cosa è un combattimento
di Bon Ton!
Ranma-chan: Lascia stare, Akane! [con fare serio] Tanto Asuka ha
parlato di eleganza e grazia, dunque è sicuro che la cosa
non ti riguarda affatto.
Akane: [perdendo completamente la calma] Che?!
Ranma-chan: Forse non mi hai sentito? [facendole una linguaccia] Gnee
gnee!
Akane: Idiota! [lanciando addosso a Ranma la sdraio, da cui Nabiki si
è prontamente levata] Quando la finirai di comportarti in
modo così immaturo?!
Nabiki: [con aria stanca] Senti da che pulpito…
Asuka: Ohibò! Che cosa sono questi comportamenti tanto
villani? [osservando Ranma-chan svenuta sotto la sdraio, con un sorriso
ebete e la lingua ancora di fuori] E voi, signorina col codino, cosa
fate? Vi siete messa a dormire mentre vi stavo parlando?! Non
è certo un buon inizio… Comunque, tenete questo!
[lanciando per terra un depliant] A stasera! [dileguandosi]
Akane: Se n’è andata?… Dunque era
venuta qui apposta per sfidare Ranma? Ma perché?
Nabiki: Avrà di certo qualcosa in mente. [raccoglie e legge
il depliant]
Akane: Già… e temo che giocare pulito sia
l’ultimo dei suoi pensieri, tanto per cambiare…
Cosa c’è scritto lì?
Nabiki: Sono illustrate le regole della competizione. [leggendo]
Praticamente, si tratta di una battaglia da svolgersi a tavola, in cui
vince la persona che si comporta nella maniera più educata e
socialmente adatta.
Akane: Francamente, non mi sembra la “battaglia”
ideale per uno come Ranma.
Ranma-chan: [da terra] Eeeeh eh eh eh…
Nabiki: Ti sei già ripreso, tu?
Ranma-chan: [rialzandosi in piedi] Quell’oca… come
ha osato sfidarmi e darmi della sciatta?! Povera illusa!
Nabiki: Uff, ci risiamo! Quando Ranma sente le parole
“combattimento” o
“sfida”…
Akane: … perde completamente la testa.
Ranma-chan: [sghignazzando istericamente] BWA-HA-HA! Non sono mai stato
sconfitto in un qualsiasi combattimento e non comincerò
certo adesso! [puntando l’indice verso l’alto]
Vedrai, Asuka! Sarò la regina della serata!
Akane: [sudando con fare nervoso] Ha detto… “la
regina”?
Nabiki: È in momenti come questi che sono felice che Ranma
sia il tuo fidanzato.
Voce fuori campo: Non, non!
Ranma-chan: Eh? Ma chi…
Donna misteriosa: [bacchettando Ranma sul capo con una pentola] Quale
estrema volgarità! Non si ride a bocca spalancata!
[mostrandosi alla luce] Mademoiselle Ranma, che ne è di
tutti gli insegnamenti che ti ho faticosamente impartito?!
Akane: Madame Saint Paul? C’è pure lei?
Madame Saint Paul: Non posso tollerare un simile abominio! Mi
assicurerò di arbitrare io stessa la tenzone che
avrà luogo nel corso del banchetto di questa sera. E non
sarò di certo indulgente, con chi assume comportamenti
talmente plebei! [dileguandosi]
Ranma-chan: [dolorante] Che… che è stato?
Picolet Chardon: [sbucando dal nulla] Povera, povera mademoiselle
Ranma!
Akane: Ma oggi tutti vanno e vengono?
Picolet: [succhiando la testa di Ranma in un improbabile bacio] Pauvre,
pauvre petit mademoiselle!
Ranma-chan: [stendendo Picolet con un pugno] Ti ci metti anche tu?!
Picolet: [con la mascella slogata] Mademoiselle è pudica
come la ricordavo. Volevo solo porgerle il mio conforto per la
difficile situazione in cui si è cacciata. Dato che madame
Saint Paul è molto severa nei suoi giudizi, questa sera
rischia seriamente di fare una brutta figura!
Akane: Penso che Picolet abbia ragione. Ranma, perché non
lasci stare?
Ranma-chan: [pulendosi dalla saliva con un asciugamano] Non dire
fesserie! Non mollerò ora che il traguardo è a
portata di mano… Per vincere la sfida, devo comportarmi come
una fanciulla di buona famiglia? Nessun problema! Per tornare un
ragazzo per intero, sono disposto a diventare la più donna
fra le donne!
Nabiki: Questa frase non sembra avere molto senso…
Kuno: [sbucando dal nulla] Ragazza col codino, ho appena saputo!
[abbracciando Ranma] Ma hai tutto il mio sostegno!
Ranma-chan: ANCORA?! Ma che avete tutti?! Ne ho abbastanza! [scaglia
Kuno in orbita con tutta la sua forza]
Kuno: [volando via, senza scomporsi] EH EH! Ecco che ancora una volta
sfido la legge di gravità… ci sarà mai
qualcosa che Tatewaki Kuno non sia in grado di fare?
Ranma-chan: [respirando affannosamente] Ci voleva! Almeno ho potuto
sfogarmi.
Nabiki: Scusa se m’intrometto ma…
Akane: Tutto quello che stai facendo non aveva lo scopo di avvicinare
Kuno?
Nabiki: Mentre tu lo hai appena scacciato, proprio ora che avevi il
talismano a portata di mano.
Ranma-chan: [cadendo gambe all’aria] Nooo! Dannazione,
è vero! [gridando, in lacrime] L’ho perso
quand’era praticamente mio!
Picolet: [fraintendendo, tra sé] Parbleu! Questo Kuno
è, dunque, l’uomo che ha rubato le cœur
alla mia amata mademoiselle?
[Frattanto, la “Queen Kodachi” prosegue il suo
viaggio. L’astro diurno splende alto nel cielo, sempre ignaro
delle volgari faccende terrene: soprattutto, del fatto che il
“saggio, assennato e responsabile” capitano della
nave si trova già costretto ad affrontare la prima grande
crisi di bordo.]
Preside: What? Come sarebbe a dire che l’intero equipaggio
è knock-out?
Sasuke: Sembra che i marinai abbiano mangiato qualcosa di avariato,
ieri sera: sono tutti quanti in infermeria, adesso. Però le
notizie sono positive, pare che se la caveranno.
Preside: But è terribile! Bisogna fare something al
più presto!
Sasuke: Oh, ma non ce n’è bisogno. Questa nave
è una meraviglia della tecnologia, basta inserire il pilota
automatico e tenere la rotta: raggiungerà la destinazione
senza alcun problema.
Preside: “Pilotautomatico”? What diavoleria
è questa? When sono andato alle Hawaii the first time non
c’era alcun “pilotautomatico”. Piuttosto,
you remember quei due clandestini che abbiamo trovato ieri? Li
metteremo a lavorare!
Sasuke: M-ma… come le dicevo prima, non è affatto
nece…
Preside: Niente ma! Io sono your Captain e la mia parola è
legge! Ora prostrati davanti a me!
Sasuke: Sissignore! [prostrandosi]
Preside: [accigliato] “Sissignore”?!
What’s that? You devi chiamarmi “my
Captain”!
Sasuke: Sissignore! Volevo dire… agli ordini, “my
Captain”!
Preside: Così va meglio.
[In quel mentre, Kodachi Kuno è in febbrile attesa sul ponte
più alto della nave.]
Kodachi: Tatewaki è in ritardo. Eppure mi aveva garantito
che, dopo essere andato a far visita all’odiata ragazza col
codino, mi avrebbe raggiunto qui al volo!
[Appena Kodachi termina di parlare, il senpai precipita e si schianta
giusto di fianco a lei.]
Kodachi: Fratello mio, non posso dire che tu non sia stato di parola.
Kuno: [rialzandosi prontamente in piedi] Come vedi, Kodachi, eccomi di
ritorno. La ragazza col codino era piuttosto emozionata per via della
nostra cena di stasera, così ho pensato di lasciare che si
prepari con calma e, dato che è una così bella
giornata, ho fatto “due passi” nel limpido cielo
azzurro…
Kodachi: Molto bravo! Lo dicevo che eri con la testa fra le nuvole,
come al solito!... Scommetto che ti sei dimenticato che stamane dovevi
aiutarmi a disfare i nostri bagagli: Sasuke è impegnato di
là con nostro padre, dunque non vorrai abbandonare una
fragile fanciulla come me in balìa di un compito tanto
ingrato!
Kuno: Si tratta di questo? Non me n’ero occupato
già ieri, subito dopo il nostro imbarco?
Kodachi: Spiritoso come sempre! Quello era il minimo indispensabile: il
grosso dei bagagli è qui che attende ancora di essere
collocato nella mia cabina…
Kuno: [issandosi una dozzina di roba, tra valigie e bauli] Mi domando
se era proprio necessario che ti portassi tutta la casa appresso.
Kodachi: Non lamentarti, fratello scansafatiche! Se stavo ad aspettare
te anche per sistemare le mie adorabili creaturine, a
quest’ora povere loro!
Kuno: Quasi li scordavo! Dove stanno i nostri cari animaletti
domestici?
[Mentre i fratelli Kuno parlano, un passeggero si tuffa nella piscina
olimpionica poco distante.]
Kodachi: Mmm, fammi pensare… credo di aver messo mister
Sharky nella piscina, che gli ricorda tanto il laghetto della nostra
villa.
[Il passeggero si catapulta fuori della piscina, inseguito da un grosso
squalo.]
Kodachi: Oh eccolo là! Guarda come si diverte!
Kuno: E gli altri dove sono?
Kodachi: Verdolino dovrebbe essere nella sala massaggi a rilassarsi un
po’, mentre il signor Kitty si era diretto in palestra a
sgranchirsi le zampe…
[Dalla sala massaggi e dalla palestra della nave si odono numerose
grida, del tipo, rispettivamente, di “Un alligatore mi
insegue!” e “Aiuto! Una tigre!”]
Kuno: Non avremmo fatto meglio a lasciarli a casa?
Kodachi: Come sei insensibile! I poverini si sarebbero sentiti tutti
soli. E poi avevano bisogno anche loro di una vacanza…
Piuttosto, non perdere altro tempo e portami quei bagagli! [si leva la
veste, rimanendo in body, e si avvolge in un mantello scuro come la
notte, stringendo tra i denti una rosa nera] La sottoscritta ha altro
da fare, adesso. [scompare in un vortice di petali neri]
Kuno: [rimasto solo, ricoperto da capo a piedi dai petali neri] Ho come
l’impressione che quella pazza di Kodachi stia architettando
qualcosa…
[Nel ristorante ancora spoglio, Asuka Saginomiya sta intanto tessendo
le sue trame.]
Asuka: Il fratello della mia avversaria giurata è un mio
avversario. A maggior ragione, la ragazza del fratello della mia
avversaria giurata è… oh, si è capito!
Non posso dunque permettere che stasera quella donna così
sciatta faccia una bella figura. [disseminando vari trabocchetti] Ma so
io come sistemarla… Oh oh oh oh!
[Asuka esce dal salone. Subito dopo, vi entra Kodachi.]
Kodachi: Quella maledetta della ragazza col codino ha finito di
mettersi sulla mia strada! [disseminando trabocchetti vari] Stasera la
umilierò pubblicamente e me ne libererò una volta
per tutte! Oh oh oh oh!
[Il momento è solenne. Per la prima volta nella loro vita,
la Rosa Nera e il Giglio Bianco, pur agendo l’una
all’insaputa dell’altra, si trovano perfettamente
d’accordo su qualcosa.]
Asuka / Kodachi: La ragazza col codino sarà conciata per le
feste! OH OH OH OH OH OH OH!
Passeggeri della nave: [già "logorati" dall'incontro con gli
animaletti domestici di casa Kuno, odono le due risate stridule
all’unisono] Ci sono ancora altre belve feroci in giro?
Questo è troppo! [s’imbarcano sulle scialuppe e
scappano]
[In un altro punto dell’imbarcazione.]
Ranma-chan: Etcì! Qualcuno sta parlando di me.
Nabiki: Dovresti esserci abituato.
Picolet: Mademoiselle Ranma, sei sicuramente il centro delle attenzioni
dei miei compagni snob: non hai idea del pasticcio in cui ti trovi, mon
chère. [additandola] Urge rimediare al più
presto… via quei vestiti!
Ranma-chan: [dando un calcio in faccia a Picolet] Non è il
momento di fare lo sporcaccione!
Picolet: [col piede di Ranma ancora piantato nel viso] Mi hai
frainteso… intendevo dire che devi scegliere un abito
opportuno per non sfigurare questa sera.
Ranma-chan: Già, non ci avevo pensato!
Picolet: Seguimi, nella mia cabina c’è qualcosa
che può fare al caso nostro…
[Il tempo passa rapidamente e presto sopraggiunge un altro tramonto.
Poche cose sono cambiate, sulla “Queen Kodachi”, e
tra queste…]
Preside Kuno: [vestito da pirata, con tanto di pappagallo impagliato
sulla spalla] Ora sì che va bene! You non sei agree, Sasuke?
Sasuke: [vestito da mozzo] Sissignore! Tutto quello che dice lei,
signore!
Preside: What?
Sasuke: Volevo dire: “my Captain”!
Preside: Così va meglio. Come procede la navigazione?
Sasuke: Uhm, lo chiederò al nostro nuovo timoniere. [a voce
alta] Timoniere, come procede la navigazione?
Ryoga: [al timone] Dunque, secondo la cartina la montagna dovrebbe
essere davanti a noi. Ma perché non la vedo?
Chiederò alla vedetta. [rivolgendosi verso l’alto]
Vedetta, tu scorgi qualcosa?
Mousse: [sopra, di vedetta] Non vedo niente!
Sasuke: Continuo a pensare che era meglio il pilota
automatico… [tornando alla propria postazione]
Ryoga: [sospirando, tra sé] Cara Akane-san, il mio viaggio
di addestramento si sta rivelando più lungo del previsto. So
che non posso tornare sui miei passi, non finché non
sarò diventato abbastanza forte da sconfiggere quel
maledetto di Ranma e diventare degno di chiedere la tua mano. Eppure il
mio cuore non riesce a cessare un momento di pensare a te, e questa
lontananza forzata non fa che acuire il dolore. Vorrei tanto
sapere… [a voce alta] Akane, dove sei in questo momento?
Akane: Ehm, veramente sono dietro di te… ciao,
Ryoga…
Ryoga: [spiccando un balzo] AARGH! A-Akane… cosa ci fai tra
queste cime sperdute? Non ha senso. Ma certo, ho capito: sto dormendo e
dunque siamo in un sogno!
Ranma-chan: [saltando sulla testa del ragazzo] Ryoga…
lasciami indovinare, ti sei perso un’altra volta?
Ryoga: [con la testa curvata per il peso] Ranma?! Se ci sei tu, allora
questo dev’essere un incubo!
Ranma-chan: Piantala di dire fesserie! [dando ripetuti calcetti sul
capo di Ryoga] Torna alla realtà!
Ryoga: [spedendo Ranma in orbita con un violento pugno] Mi stai facendo
male, idiota!… Un momento, ho avvertito del dolore!
[piangendo di felicità] Ma allora non sto sognando, Akane
è davvero qui davanti a me!
Ranma-chan: [tornando a terra e stendendo Ryoga con un martello
gigante] Tu mi hai fatto più male, stupido suino!
Akane: [strappando il martello dalla mano di Ranma e piantandoglielo in
testa] Smettila! Hai cominciato tu!
Ryoga: [tra sé] Che gioia… la dolce Akane ha
preso le mie difese! [a Ranma, squadrandola] Ben ti sta! E poi, vuoi
dirmi cosa ci fai qui in montagna con quell’abito lungo da
sera… e da donna?
Akane: Ehe… è una lunga storia…
Ranma-chan: Non sono affari tuoi! Inoltre non siamo in montagna!
Ryoga: Uhm? Non ti seguo!
Ranma-chan: Uff, vedrò di fartelo entrare in quella zucca
vuota che hai… Guarda bene! Cosa vedi davanti a noi?
Ryoga: [guardando] Acqua.
Ranma-chan: Bravo! E che cosa vedi dietro di noi?
Ryoga: Acqua.
Ranma-chan: E alla tua destra?
Ryoga: Acqua.
Ranma-chan: A parte il fatto che ti sei voltato a sinistra, ancora
bene! E dall’altro lato?
Ryoga: Di nuovo acqua.
Ranma-chan: Fuoco! Volevo dire, perfetto!… Cosa deduci da
tutto ciò?
Ryoga: Che questi laghi di montagna sono più vasti di quel
che credevo.
Ranma-chan: [cadendo gambe all’aria] Ci rinuncio!
Akane: Senti, Ranma. Non è ora di andare?
Ranma-chan: È vero! Ora non ho tempo per te, Ryoga! Mi
aspettano a cena! [allontanandosi con Akane]
Ryoga: [rimasto solo] A cena…?
[Ed eccoci all’ingresso del lussuoso ristorante a dieci
stelle del ponte numero tredici, prima classe super-extra-lusso.]
Sasuke: Altolà, chi è la?!
Akane: Sasuke, ma sei dappertutto!
Ranma-chan: Fatti da parte, tu! Stavolta ho un regolare invito.
Sasuke: [controllando una lista] Lei sì, la signorina Akane
no.
Akane: Ma…
Ranma-chan: [ad Akane] Non preoccuparti, tanto sarà
questione di poco. Tornerò da vincitore! [entra]
Akane: [tra sé] Ranma…
[All’interno.]
Kuno: [andando incontro a Ranma-chan] Sei arrivata, ragazza col codino!
Vieni, vieni!
Ranma-chan: Buonasera, senpai!
[Gli altri ospiti snob si avvicinano a Ranma-chan.]
Picolet: [tra sé] Com’è bella, con
quell’abito! Sembra proprio una di noi. [a voce alta]
Mademoiselle Ranma, lascia che ti presenti alcuni dei nostri
commensali. Conosci già madame Saint Paul, mentre lei
è Asuka Saginomiya: la sua famiglia è una delle
più aristocratiche di Tokyo…
Ranma-chan: [porgendole nervosamente la mano] Anche con Asuka, ci
conosciamo già.
[Ranma stringe la mano di Asuka, solo per venire attraversata in tutto
il corpo da una potente scarica elettrica.]
Asuka: Oh oh oh oh! Ma come, mia cara? Dimenticate forse che il primo a
stendere la mano per salutare dev’essere la persona di
maggior importanza, ovverosia, in questo caso, la sottoscritta?
[sfilandosi il guanto e rivelando un congegno elettrico al proprio
polso] O devo piuttosto dire che non avete mai
conosciuto una così basilare regola
dell’etichetta?
Ranma-chan: [riprendendosi] EHI! SENTI, TU…
Madame Saint Paul: [bacchettando Ranma con la solita pentola] Non si
alza la voce con la propria interlocutrice. Questo ti
costerà una penalità di 100 punti!
Ranma-chan: [dolorante] Una… una penalità?
Kodachi: Non l’hai ancora capito, smorfiosetta?
Asuka: Il combattimento di Bon Ton è
già iniziato.
Picolet: [sconfortato, tra sé] Dopotutto, forse è
vero quel detto secondo cui l’abito non fa il
monaco… [succhiando un cocomero come fosse una caramella,
con tanto di bocca conseguentemente deformata] Povera mademoiselle, se
solo avesse la nostra classe!
Continua…
Ahinoi! Questa volta Ranma sembra seriamente in
difficoltà… senza contare che,
all’orizzonte, si profilano ancora nuovi imprevisti. Tutto
questo nel prossimo capitolo! See you!