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Autore: Kath_Mary    20/08/2013    6 recensioni
Ho provato a scrivere questa OS, cercando di entrare nella mente di Elijah, prima e dopo lo scontro con Klaus.
Genere: Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Katherine Pierce, Klaus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uomo d'onore.
Uomo d'onore.

Elijah Mikealson

“La famiglia è potere Klaus! Amore e lealtà… Questo è potere! E’ questo che ci siamo giurati migliaia di anni fa, prima che la vita distruggesse quel poco di umanità’ che ti era rimasta, prima che l’ego, la rabbia, la paranoia…. Creassero la persona che ho davanti, qualcuno che a stento riconosco come mio fratello.”
Elijah Mikealson.











Ero pronto all'idea di uccidere mio fratello; questa sera sarà una notte di sangue. Ho atteso a lungo questo giorno, il giorno in cui avrei visto Niklaus implorare la mia pietà, poco prima di strappargli il cuore e lasciarlo morente su quell'altare di sangue da lui creato. Ucciderò mio fratello, sangue del mio sangue, colui che senza rimpianto ha distrutto la mia famiglia, colui che ha deciso di farmi vivere in solitudine per l'eternità.
L'ora è arrivata, abbiamo una strega potente, ma non abbastanza per poter uccidere Niklaus da sola, servirà il mio aiuto, sarò io a finirlo. Ci stiamo precipitando nel luogo in cui Klaus sta spezzando la maledizione, al nostro arrivo Elena era già morta, diventerà una vampira e non perdonerà mai Damon per questo. La strega ha compiuto il suo dovere, Klaus è in fin di vita e adesso è mio compito privarlo di essa.
In pochi istanti fui dinanzi a lui gli trapanai il petto con una mano afferrando il suo cuore che ormai stava cessando di battere. -Non uccidermi! Non ho disperso la nostra famiglia in mare, sono al sicuro, se mi uccidi non li troverai mai.- implorò Nik. Avevo dato la mia parola a Elena che lo avrei ucciso, ma adesso avevo bisogno di lui per recuparare la mia famiglia. -Mi dispiace.- dissi rivolgendomi verso Stefan che lanciò un urlo, ma in pochi istanti io sparii portando con me mio fratello.


¤


Niklaus si trasformò in licantropo, diede sfogo a tutti i suoi anni da lupo repressi compiendo una vera e proprio strage di cui io feci sparire le tracce, rimase un lincantropo per tre giorni. Quando riprese le sue sembianze umane parlammo del patto che in un certo senso avevano stretto, lui ne approfittò per farmi presente che ormai, anche se avessi voluto, sarebbe stato impossibile ucciderlo.
Poco mi importava di mio fratello, quel fratello che ancora stentavo a riconoscere, dopo millenni. L'unica cosa che volevo realmente era trovare la mia famiglia e vivere una vita felice con loro, si, perché per me la mia famiglia era più importante di qualsiasi altra cosa.
Tornammo a Mistyc Falls e Nik mi invitò a seguirlo a casa di Alaric Satzman, professore nonchè tutore di Elena dopo la morte di Jenna. Una volta entrati in casa, notai Katerina che tirava a sè Stefan, mostrando a Nik chi era passato a trovarlo. -Ho bisogno di parlare con te, si tratta di mio fratello.- disse Stefan quasi implorante, doveva essere un problema piuttosto grave per spingersi verso Klaus. -Per ora non posso, prima devo occuparmi del mio, ho un patto da rispettare.- furono le ultime parole che sentii pronunciare a mio fratello, poi il buio calò nei miei occhi.


¤

Buio, solo buio; dove mi trovavo? Nik mi aveva ucciso? Ma dov'era la mia famiglia?. Non riuscivo a distinguere nulla, intorno a me regnava solo l'oscurità. Che idiota, come ho potuto fidarmi di colui che ha ucciso la mia famiglia?.  Avrei tanto voluto le risposte alle mie domande, ma in quell'attimo sapevo che nessuno avrebbe potuto fornirmele, avrei vissuto nel buoio per sempre. Nessuno mi avrebbe salvato, Nik era un'ibrido adesso, nessuno avrebbe osato sfidarlo come nessuno avrebbe potuto ucciderlo.
Il vuoto mi fluttuava intorno, fissavo il nulla, c'ero solo io, immerso in questo mondo oscuro, immerso nel nulla. Avrei voluto urlare, ma in quel momento, anche la mia voce, come il resto svanì.
I giorni passavano, e la mia anima continuava a vagare nell'oscurità.
Un flashback si impossessò velocemente della mia mente e in quelle condizione mi limitai ad assecondarlo.


Vidi Katerina; colei che in un tempo remoto riuscì a farmi credere nell'amore, illudendomi.
La rividi lì, seduta su una panca ad aspettare Nik, io mi avvicinai a lei, intrattenendola un paio di minuti, ma quando Nik fu arrivato, lei svanì con lui, non preoccupandosi del fatto che io, ero la per lei.
Io l'amavo e forse non ho mai smesso di amarla.
Le sue parole continuavano a rimbombare nella mia testa, come un sussurro, un sussurro doloroso.



“Questo è troppo triste da accettare, mio signore. Se smettiamo di credere nell'amore, per cosa dovremmo vivere?.”
Katerina Petrova.


Il flashback svanì di colpo e sentii il mio cuore battere lentamente, respiravo a fatica, qualcuno aveva estratto il pugnale. Qualcuno così ingenuo da mettersi contro Niklaus (?)



   
 
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