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Autore: pheiyu    20/08/2013    1 recensioni
Pitch è tornato, più spietato che mai, e vuole vendetta. Nella notte di Halloween riusciranno i cinque, più qualche strampalato aiuto, qualche vecchio amico e un nuovo combattuto spirito, a salvare sé stessi e i bambini?
Genere: Azione, Comico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, I Cinque Guardiani, Jack Frost, Jamie, Kozmotis 'Pitch' Pitchiner
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 12

NEW DAY


Imagine there's no heaven
It's easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people living for today.

                           Imagine, John Lennon


Jack Frost sbatté le palpebre e guardò il collo di Halley con stupore. Un tiepido tintinnio rivelò la caduta di alcuni frammenti neri verso il suolo nevoso.
Ciò che rimaneva del collare nero, prima stretto intorno alla gola di Halley, se ne stava ora come abbandonato in mezzo al ghiaccio, rilucendo flebilmente fino a sopirsi del tutto.
Di colpo tutti i mostri si arrestarono, bloccando la loro avanzata e guardandosi intorno, sorpresi, come risvegliandosi da un brutto sogno e non raccapezzandosi più sul dove si trovassero e come, soprattutto, fossero giunti fino a lì senza accorgersene.
Lumin smise di brillare minacciosamente e si voltò verso Halley, il quale si stava tastando con lentezza il collo, ora libero. La sete di sangue si era placata e anche il desiderio di continuare a combattere aveva perso del tutto il suo significato originale.
– Sei libero…– Jack Frost ancora non capiva come fosse stato possibile, poi la verità gli si presentò con chiarezza quanto mai cristallina. – Pitch… è stato sconfitto. –
Halley si lasciò cadere al suolo, le gambe che improvvisamente non lo sorreggevano più.
– Scusa. – fece rivolgendosi a Jack con tono strozzato. – Sai che non lo avrei mai fatto se non… se io non…–
– Lo so. –
Jack mollò il bastone e velocemente afferrò Halley prima che cadesse riverso nella neve, privo di sensi.
Aveva usato davvero troppo il suo potere. Se avesse sferrato quell'attacco finale, sarebbero stati in due a  morire. Uno consumato dal fuoco e l'altro corroso dal suo stesso potere.
Sostenendolo, si guardò intorno. Yeti e mostri si guardavano straniti, elfi e zucche sembravano ancora in conflitto con sé stessi mentre si scrutavano l'un con l'altro, indecisi sul da farsi.
– Jaaaack! –
Candelora stava correndo verso di lui. Il muso sporco di sangue e alcune unghie scheggiate durante la battaglia.
Jack avrebbe voluto alzarsi ma la ferita alla gamba gli faceva troppo male. Aspettò dunque che l'amica lo raggiungesse per chiedere a lei l'aiuto necessario.

***

Imagine there's no countries
It isn't hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people living life in peace.

                               Imagine, John Lennon

Satia osservò la stalagmite che svettava di fronte a lei, nella quale Pitch Black era stato incatenato per sempre.
Aveva mentito. Aveva sempre mentito. E anche nell'ultimo istante di vita, l'Uomo Nero era rimasto fedele a sé stesso.
Il dubbio che  potesse essersi sbagliata l'abbandonò solo in quel momento. Osservando le pieghe dei cristalli e le escrescenze dei minerali che fuoriuscivano dalla sua costruzione cilindrica, si chiese che cosa avrebbe fatto che si fosse sbagliata. Se invece di mentire, l'Uomo Nero le avesse detto la verità per la prima volta nella sua vità.
Dietro di lei, grida di giubilo e di gioia, i ruggiti di North uniti ai trilli felici delle Fatine delle Foglie, insieme ad una bailamme di molte altre voci.
Avevano vinto. E quella dolce, incredibile verità era una cosa lenta da digerire. Più che non la sconfitta…
Toothy si alzò in volo, fiondandosi a capofitto verso di lei per abbracciarla con tutta la forza di cui le sue esili braccia erano capaci. Uno sciame di Dente da Latte le piroettò intorno, congratulandosi con lei a forza di cinguettii convinti.
Gli incubi invece si affollarono come bestie fameliche intorno a Pitch, odorandone la morte e apprezzando sui loro palati il sapore della ritrovata libertà.
– Dobbiamo aprire il varco per il Mondo degli Incubi per farli tornare a casa. – disse Satia, indicando alcuni destrieri neri con un cenno preoccupato del capo. – Qui non possono rimanere. –
A quello ci pensò North, aprendo con la sua sfera-portale il passaggio necessario a ricondurli nel loro mondo di appartenenza.
Bunnymund sfrecciò a rapidi balzi verso Sophie, tirando un sospiro di sollievo quando la vide perfettamente illesa, subito seguito da un ruggito d'indignazione quando notò la mano di Ferragosto posata delicatamente sulla sua testolina bionda.
Coprendosi la bocca con una mano, Sandman si avvicinò a Satia, ma dietro quella manina si nascondeva il più ampio  più sincero dei sorrisi. Lo sguardo del Guardino, dorato e sereno, sembrava ringraziare la ragazza di quanto aveva fatto e lei ricambiò facendo un piccolo inchino, chinando il capo.
I tre si voltarono verso i portale giusto in tempo per vedere North cacciarvi dentro l'ultimo incubo.
– Che ne facciamo di Pitch? – domandò questi, indicando col pollice la colonna nera alle sue spalle.
– Anche lui dovrebbe dormire insieme ai suoi incubi. – rispose Satia. Levando la mano, fece levitare la sua estrusione fino al varco e lasciò che la luce la inghiottisse per sempre, sapendo che dall'altra parte l'aspettava l'oscurità più profonda e duratura.
Era finita.
Il portale si richiuse con un tremolio acuto e le voci di tutti si levarono alte per festeggiare quel momento.
I bambini avrebbero dormito sonni tranquilli per molto tempo.

***

You, you may say
I'm a dreamer, but I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will live as one.

                       Imagine, John Lennon

Era passato un mese esatto dalla sconfitta di Pitch.
Seduta in mezzo ad un giardino, la schiena appoggiata al tronco nodoso di una quercia, Satia osservò l'autunno prendere possesso delle chiome degli alberi e dei prati sferzati dal vento, le Fatine delle Foglie che tingevano coi loro secchielli rossi, gialli e castani, le foglie e gli steli d'erba. Le sue dita sfioravano i riccioli di una testa abbandonata mollemente sulle sue gambe.
Halley dormiva profondamente e da quando aveva ripreso conoscenza, a battaglia conclusa, non ne aveva voluto sapere di lasciare il suo fianco. Ora però il momento era giunto. Lei avrebbe dovuto costruire il suo palazzo al pari di North, di Toothiana, di Sandman e di Bunnymund, mentre lui sarebbe dovuto tornare al suo mondo, il mondo di Halloween.
Si sarebbero potuti vedere ancora, ma Satia non sapeva ancora quando questo sarebbe successo.
Bunnymund corse nella sua direzione con passo trafelato, comparendo come dal nulla da dietro una macchia di vegetazione.
– Mi serve un nascondiglio! Ora e subito! Candelora mi insegue! –
– Per di là. – disse Satia indicando uno spiazzo erboso. – Se vai diritto troverai un posto perfetto. –
– Magnifico. E se lei te lo chiede: tu non mi hai visto! –
Senza nemmeno ringraziarla Bunnymund scattò nella direzione indicata.
Poco dopo, Candelora si avvicinò con passo felpato e, notando Satia, le domandò in un veloce sussurro: – Hai visto Bunnymund, per caso? –
– Oh, si…– Satia si guardò intorno, e indicò con l'indice l'esatta posizione in cui le orecchie di Bunnymund si erano allontanate, in preda all'ansia più nera. – … è andato per di là. L'ho mandato dritto verso un vicolo cieco, però sbrigati lo stesso. –
– Grazie! – fece Candelora, mettendosi subito sulle tracce di Bunnymund.
Satia riabbassò lo sguardo su Halley e vide che lui la fissava con un occhio socchiuso. – Sei davvero perfida. –
– Oppure molto buona. Dipende dai punti di vista. –
– Parli come quel matto di Mun…– ridacchiò Halley, accomodando meglio la nuca in grembo a Satia.
– È tornato a casa, no? Nel Linconshire. –
– Già. –
– Per somma gioia di Bunnymund, scommetto. –
– Bunnymund, oltre a Candelora e a Mun , ha un altro grattacapo per la testa. –
Satia riprese ad accarezzare i capelli di Halley, pensosamente. – Ti riferisci a Ferragosto? –
– Già. –
– Quel ragazzino ultimamente gironzola sempre intorno a Sophie, come un ape col miele. Assomiglia a Valentine con Marabbecca. –
– Il primo ha qualche speranza, mentre il secondo è un caso perso. –
– Non dire così, Valentine è carino. –
Halley rivolse a sua sorella la più lunga delle occhiate. – Valentine? Quel Valentine? Il signor "son il più bello del reame, guardatemi con occhi adoranti, per favore" ?  –
Satia arrossì e cercò di spiegarsi. – Non è una persona malvagia. –
– Se lo dici tu. – sbuffò Halley. – Di sicuro non può essere peggio di Flibbert Gibbert. Quella è capace di darti il mal di testa, solo ad osservarla. –
Satia sorrise e decise di cambiare argomento. – Come stanno Cassian e Will? –
– Cassian è sempre il solito. Mentre Will… non so, ha qualcosa di diverso. Sbatte contro le porte, ha spesso lo sguardo perso nel vuoto e l'altro giorno l'ho beccata con una margherita in mano intenta a strappare i petali uno alla volta… –
– Credo sia colpa di Jack Frost. – fece Satia con una risatina.
– Che centra Jack? –
– Ho questo presentimento. –
– Jack ha aumentato il numero di ammiratrici in questo periodo. Corn Dolly, Fatine delle Foglie, Dente da Latte e persino Capodanno fanno a gara per stare con lui o per svenire al suo passaggio. –
– Ti da fastidio? –
Halley scrollò le spalle. – Affatto. Meglio lui che me, come si suol dire. –
Satia fece per rispondere, ma l'urlo isterico della Befana che sfrecciava nel cielo, lasciando dietro di sé una scia grigiastra di fumo, glielo impedì.
In fondo nulla era cambiato. Tutti gli spiriti erano tornati alla loro solita routine, come se nulla fosse accaduto.
Sandman portava i sogni, Toothy i ricordi, Bunnymund la speranza e North la meraviglia a tutti i bambini del mondo.
E poi c'era lei, adesso, che vegliava sui bambini anche dopo la loro morte, perché non rimanessero mai soli.
Una ventata più gelida delle altre annunciò l'arrivo di Jack Frost, e anche Halley alzò lo sguardo per vederlo volare alto sopra le rade nuvole del cielo. Colui che portava la gioia, fece sbocciare un sorriso perfino sul volto imbronciato di Halley. E Satia s'intenerì.
Forse qualcosa, in effetti, era davvero cambiato.

testo


***********************************

Ebbene si, gente. Questa è la fine. Spero che la storia vi sia piaciuta e che vi abbia fatto emozionare almeno una volta.
Ringrazio ancora tutti quanti, belli e brutti.
Vi auguro buone vacanze e tanto sole! XD
Un bacio grande grande.
Salut!
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- SIDE STORY -

Love is real, real is love
Love is feeling, feeling love
Love is wanting to be loved

Love is you, you and me
Love is knowing
We can be
                                Love, John Lennon

Thia e Halley ritornarono al campo base, dove le registrazioni e le preparazioni erano quasi concluse, praticamente correndo: la prima cercando invano di seminare il secondo.
– Stammi lontano, Halley! –
– Niente affatto! Prima devi spiegarmi perché lo hai fatto! –
– Invece sei tu che devi spiegarmi perché hai fatto… quello che hai fatto! –
– Non mi sembrava che ti dispiacesse, fino a quando non hai deciso di tirarmi quello schiaffo! –
– Ed invece mi è dispiaciuto! Mi è dispiaciuto di non averti tirato quello schiaffo ancora più forte! –
Thia si bloccò di colpo e Halley rischiò quasi di finirle addosso.
– Perché ti fermi? –
Thia indicò alcune sedie e Halley seguì il filo del suo sguardo fino alle figure che erano tranquillamente stravaccate su di esse. Jack stava fasciando il piede stortato di Will; Valentine lanciava di tanto in tanto qualche sguardo speranzoso in giro per il set, come cercando qualcuno, mentre la Befana lo guardava divertita; Bunny e Cassian stavano litigando come loro solito.
Thia riprese a camminare e si diresse furibonda verso di loro.
– Non dovevamo cercare il tesoro? –
– L'abbiamo trovato, il tesoro! – berciò Bunnymund a denti stretti. – Appeso su un ramo di un dannato albero! – E così dicendo mostrò una targa in ottone con su scritto a lettere minute le esatte parole "Questo è il TESORO. Perché il vero valore delle cose non sta nella cose in sé, ma nelle prove che si affrontano per ottenerle."
Thia perse la mandibola da qualche parte sul terreno, Halley sgranò gli occhi e Bunnymund sbuffò.
– Appunto, una completa perdita di tempo! –
Jack guardò Will che arrossì vistosamente, prima di annuire timidamente. – Assolutamente. Mai perso così tanto tempo in vita mia in modo più… inutile. –
Will ricambiò quello sguardo e Jack sorrise: il tempo, almeno per quello che la riguardava era stato speso nel modo più fruttuoso possibile.
Valentine grugnì una rispostaccia e la Befana prese a ridere sguaiatamente.
Thia e Halley invece si scambiarono un veloce quanto esiguo cenno del capo, poi Thia si schiarì la voce e mormorò: – Che cosa da idioti! –
Cassian si alzò e mugugnò: – L'unica cosa che ha fatto questa caccia al tesoro è stata separarmi dal mio Halley! –
Il ragazzo in questione si tirò un po' indietro, quasi cercando di nascondersi dietro Thia che era più bassa di lui di qualche spanna.
– Dobbiamo recuperare il tempo perduto, Halley caro! –
– Anche no!? –esclamò Halley, riuscendo in qualche modo a risultare sarcastico anche se in realtà stava già controllando le possibili vie di fuga intorno a sé.
Affilando lo sguardo, Thia incrociò le braccia sul petto. – Non ci pensare nemmeno, Cass. –
Tutti di colpo di voltarono verso di lei e Thia staffilò ciascuno dei presenti con i suoi occhi violetti, invitandoli a farsi avanti se ne avevano coraggio.
– Halley è già occupato. – precisò, ritornando a guardare Cassian. – Quindi osa avvicinarti a lui e ti ritrovi il culo a strisce e pois! –
Detto questo, afferrò la mano di Halley e se lo tirò dietro mentre si dirigeva vittoriosamente verso la propria roulotte.
Quando si fu richiusa la porta alle spalle, lasciandosi cadere sul divanetto vicino all'ingresso, Halley la stava ancora fissando, interrogativo.
– Be' , che hai? Non guardarmi con occhi da pesce lesso! –
Halley sbatté le palpebre, poi sorrise.
– Va bene. –
  
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