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Autore: AssodiPicche    23/08/2013    1 recensioni
-So che eri lì.
La ragazza si tolse le cuffie dalle orecchie e guardò dritto negli occhi l’amico.-Come scusa?
-Ieri sera, ti ho chiamato. Ma non hai risposto...perchè?
-Non ho sentito il telefono-disse lei, voltando la ventisettesima pagina del libro che aveva iniziato la sera prima. Lui era sempre stato affascinato dalla sua capacità di divorare i libri.
-Naturalmente...e gli asini volano.
Aggrottò le sopracciglia.-Effettivamente non ho mai provato...alla prima occasione ti dirò se hai ragione.
Lui espirò esasperato.-La smetti?
-Di fare cosa?-disse, i grandi occhi castani che fingevano sorpresa.
La scurtò un attimo, indeciso su cosa dire.-Allora, perché non rispondi?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-So che eri lì.

La ragazza si tolse le cuffie dalle orecchie e guardò dritto negli occhi l’amico.-Come scusa?

-Ieri sera, ti ho chiamato. Ma non hai risposto...perchè?

-Non ho sentito il telefono-disse lei, voltando la ventisettesima pagina del libro che aveva iniziato la sera prima. Lui era sempre stato affascinato dalla sua capacità di divorare i libri.

-Naturalmente...e gli asini volano.

Aggrottò le sopracciglia.-Effettivamente non ho mai provato...alla prima occasione ti dirò se hai ragione.

Lui espirò esasperato.-La smetti?

-Di fare cosa?-disse, i grandi occhi castani che fingevano sorpresa.

La scurtò un attimo, indeciso su cosa dire.-Allora, perché non rispondi?

Alzò le spalle e guardò oltre i finestrini opachi dell’autobus.

-Perchè? Un’alzata di spalle non è una risposta.

-Non mi andava di rispondere.

-E si può sapere il perchè?

-Perché era uno di quei momenti in cui se avessi detto anche solo una parola sarei scoppiata a pingere.-sputò quelle parole involontariamente e, dopo averle pronunciate, le sue guance si tinsero di rosso.

Lui la guardò stupito. Erano davvero pochi i momenti di spontaneità. Aveva sempre avuto l’impressione che nascondesse tutto a tutti e che fosse abbastanza brava da far sembrare quel poco che raccontava vero.

-Perché volevi piangere?

-Tutte le volte che leggo di coppie felici mi torna in mente Will…

Lui strabuzzò gli occhi. Era il suo migliore amico, ed era convinto di sarpere quasi tutto di lei. Invece no: si trovava seduto sull’autobus delle 7.15 a parlare di persone che non aveva mai sentito nominare prima.-Will?

Lei annuì.-Will.

Lui rimase in silenzio, sperando che lei raccontasse qualcosa, o almeno spiegasse chi era Will. Naturalmente, non avvenne.

-Chi era Will?

-Non si chiamava neanche Will...si chiamava Guglielmo. Ma era un nome così orribile che tutti preferivano chiamarlo con la traduzione inglese…

Lui deglutì. Gli sembrava che lei fosse entrata in una specie di trance. aveva gli occhi aperti e il collo teso.

-dopo un corteggiamento serrato mi ha baciata e mi sono aspettata chissà che cosa…-le sue labbra si curvarono in un sorriso amaro-Due settimane dopo andava con un’altra pensando che non lo sapessi.

Scosse leggermente la testa.-Be’...non sono mai stata una persona così interessante, o no?

Gli rivolse un sorriso e riprese a leggere. Lei non aveva mai detto a nessuno di Will. Lui era a corto di parole. La guardò un attimo, poi si protese verso di lei per abbracciarla.

-Sei una persona interessantissima...sei speciale.-Le sussurrò, accarezzandole la nuca.

-...e gli asini volano

 


Non so neanche cosa sia di preciso…ma a voi il giudizio:)
  
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