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Autore: Masayume Pachirisu    23/08/2013    4 recensioni
I loro sguardi si incrociarono.
Entrambi con il fiato corto, le guance rosse e gli occhi liquidi per il piacere appena provato.
La mano destra di Yong Guk finì sul collo di Zelo, tirandolo verso di sé, facendo scontrare così le loro labbra arrossate e gonfie per i troppi baci.
Il piacere li riprese nuovamente e i ruoli tra loro cambiarono, così che Zelo si ritrovò tra quelle coperte.
E Dio se ci stava dannatamente bene tra tutti quei Tigro stampati in mille pose diverse. Accaldato ed eccitato, lo fissava con trepidazione, aspettando che l'altro lo toccasse nuovamente e lo facesse sentire vivo...
Tema: Amori, tradimenti, band e musica. -Attenzione Crack Paring-
Principali: B.A.P (tutti) - SHINee (Onew - Taemin - Key - Jonghyun) - Infinite (Sungjong - Hoya)
Secondari: EXO (Baekhyun - Chanyeol - Kai - Kyongsoo) - Teen Top (?) - Yong Nam
Meteore: f(x)
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Adesso io e te parliamo...- disse Yong Guk dopo aver trascinato, nel vero senso della parola, il capo del locale nel retro.

Kibum e Jinki non avevano mai litigato da quanto Bang li aveva conosciuti e vederli discutere in quel modo non era normale. 
Per niente. 
Era stanco del comportamento del maggiore. 
Si stava rendendo ridicolo e basta e ne aveva seriamente abbastanza. 

-So che tu non vuoi affrontare il discorso, ma io sono stanco di starti a guardare mentre mandi in crisi la mia band e la nostra amicizia... quindi ora parla, ti piace Taemin, non è vero?!- 

Jinki alzò lo sguardo completamente bloccato e scioccato. 
Come poteva averlo scoperto? 
Non si era mai lasciato andare, non aveva mai fatto intendere nulla, a parte a Kibum... ma no, lui non avrebbe mai detto niente... e poi per come era entrato nel locale quella mattina, sembrava che non sapesse niente di quello che era successo il giorno prima. 
Cercò di rimanere calmo e assumere un tono di voce normale per rispondergli, ma il nervoso ed i sensi di colpa gli giocarono un brutto scherzo, facendolo sembrare più incazzato che calmo. 

-Che assurdità stai dicendo? Bang, se tu sei felicemente fidanzato con un ragazzo non vuol dire che tutti debbano seguire le tue orme chiaro?! A me non piace Taemin!-
-E c'è bisogno di rispondere con tutta questa cattiveria per dirmi un semplice no? Non sarebbe bastato scherzarci su e basta? Ammettilo cazzo, che ci vuole? Così poi mi dici per quale motivo lo hai respinto...!-
-Ma che cavolo dici? Non mi piacciono i ragazzi mettitelo bene in testa Bang! Taemin è solo un ragazzino che si è preso una cotta... Che avrei dovuto fare? Dirgli sì certo, sono tutto tuo... però alt non mi piacciono gli uomini! Forza! Preferivi che lo prendevo in giro?-
-Sei proprio un idiota se pensi che creda a queste minchiate-

Il maggiore sospirò fissando lo sguardo cupo e serio del chitarrista. Quando si impuntava su una cosa era difficile fargli cambiare idea e Jinki lo sapeva bene. Se aveva capito tutto non sarebbero servite a nulla le sue continue negazioni. 
Ma doveva davvero lasciarsi andare e dire tutta la verità? E poi? No. 

-Jinki...- la mano calda di Bang si era posata sulla sua spalla sinistra, come se il minore stesse capendo perfettamente il suo stato d'animo, le sue seghe mentali. 
-Non capisci... Non posso...- rispose senza più preoccupazioni il barista, completamente affranto dal suo comportamente ostile e stupido.

Si sentiva un vero idiota. 
Aveva fatto incazzare Kibum, lo aveva trattato come l'ultimo idiota rimasto sulla terra senza nemmeno un perché. Voleva prendersi a testate da solo per come il suo cervello lo stesse cambiando. 

-Lo ami vero?-
-Non dirlo! Non devi dirlo!-
-Ma perché cazzo! Taemin si è dichiarato!! Un amore più corrisposto di così non lo troverai mai!-
-Ma ti rendi conto?! Ha vent'anni! Venti!!! Io ne ho venticinque e so come vanno queste cose. Quando si renderà conto che siamo una coppia gay senza diritti avrà paura e mi lascerà! Quando si renderà conto che tutta la sua famiglia gli volterà le spalle, allora per me sarà finita! Perché lui ha vent'anni e potrà rifarsi una vita, mentre io sarò talmente a terra che per riprendermi finirò per ubriacarmi come un coglione... Perché lo amo più della mia stessa vita cazzo ma...-

Le parole gli morirono in gola appena i suoi occhi incontrarono quelli di un timido Taemin che, senza pensarci, si era subito avvicinato alla porta del retro. 
Non doveva essere lì e lo sapeva bene, ma il suo cuore gli aveva detto di andare. 
Non poteva lasciare Bang e Jonghyun da soli ad affrontare quella nuova band. 
Non poteva permettere che per colpa sua Jinki li scaricasse per qualcun'altro. 
No. Si era lasciato calpestare una volta, ma ora basta.
Certo non si sarebbe mai aspettato di sentire quelle parole, di scoprire che in realtà Jinki lo amava ma aveva solo paura. 
No. 
Jinki lo amava.

-Taemin...- disse con poca voce Jinki nel vedere l'altro entrare completamente nella stanza e abbassare lo sguardo
-Io vi lascio... mica che sono già arrivati... così ti controllo il locale...-

Yong Guk si avviò fuori, dopo aver dato una piccola pacca sulla spalla al suo bassista, che gli sorrise dolcemente. 
Rimasero soli, in silenzio, mentre la leggera musica che proveniva dalle casse del locale gli entrava nelle orecchie. 
Non sapevano che dire, ma nessuno dei due era intenzionato ad andarsene. 
Ormai era arrivato il momento di parlare.

-Tu... lo sai che io non sono un bambino...- iniziò Taemin tremando leggermente -Non lo sono... non lo sono mai stato! Lo so benissimo che la nostra non sarà una storia facile! Ho Yong Guk e Sungjong a casa e capisco come la società non accetti la loro relazione. Ma nonostante questo ti amo Jinki... ti amo da sempre... ho faticato tanto per conoscerti, mi vergognavo così tanto che ti ho evitato fino a che ho potuto. Ero innamorato di te alle superiori e sono innamorato di te ora e lo sarò anche in futuro... ma non puoi darmi del ragazzino e pensare che sarò io a lasciarti perché non sarà così cazzo! Io ti amo!-

Il suo cervello non sapeva più che fare.
Quello che aveva tentato di tenere nascosto alla fine era uscito fuori per volere del destino. E ora Taemin era lì davanti a lui, con lo sguardo pieno di lacrime e una forza di volontà spaventosa. Perché era vero, Taemin non era un ragazzino, il ragazzino era lui per come si era comportato. 

-Anche io ti amo...- rispose sorridendo, alzando poi lo sguardo verso il bassista, che sentì una scossa tremenda per tutta la spina dorsale.

Farfalle nello stomaco...
Freddo, caldo, pelle d'ora...
Una voglia matta di ridere e piangere allo stesso tempo...
Senza nemmeno attendere oltre, gli andò in contro portandogli le braccia al collo, unendo finalmente le proprie labbra a quelle del barista, che sconvolto ma felice accetto il bacio.
E come se non si vedessero da anni, fece scorrere le mani sulla schiena magra di Taemin fino alle natiche, che strinse e tirò su in modo da poterlo prendere in braccio, mentre il bacio leggero e casto di un attimo prima aveva preso una via completamente diversa e ormai non facevano altro che succhiarsi le labbra e muovere le lingue l'una contro l'altra, in preda ad una foga disperata. 
Jinki si lasciò andare sul divano del retro con l'amante a gambe larghe sopra di sé. 
Ripercorse la sua schiena fino ai capelli, togliendogli l'elastico che li opprimeva e lasciandoglieli cadere sulle spalle. 
Smisero di baciarsi per un secondo, giusto il tempo di prendere un po' di fiato e guardarsi negli occhi, sprofondando l'uno nello sguardo dell'altro. 
Ripresero subito a strusciarsi e darsi profondi baci, quando Jinki si spostò andando a mordegli il collo e la clavicola. 
Taemin emise un gemito soffocato. 
Non voleva di certo farsi sentire dalla gente nell'altra sala! 
Quei baci lo mandarono completamente fuori da iniziare a strusciare il proprio fallo contro quello di Jinki, proprio sotto di lui e già sull'attenti. 

-Se fai così rischio di concludere subito...- biascicò il maggiore contro la pelle del suo collo.
-E' colpa tua...- rispose l'altro sorridendo, strusciandosi ancora un pochino contro il corpo del maggiore che sussultò.
-Comunque hai ragione... non sei un bambino Taemin... sei un pervertito...-
-Senti chi parla hyung... che ne dici se continuiamo più tardi? Se entrasse Yong Guk...-

Come se avesse visto quello che sarebbe successo da lì a poco, il chitarrista aprì leggermente la porta mostrandosi con il solito sguardo serio. 

-Sono arriva.... merda scusate...- e con il volto paonazzo uscì sentendo Taemin sghignazzare alle sue spalle.

Tempismo perfetto! 

-Jinki... stiamo insieme vero? Perché non ho intenzione di averti come scopamico...-

Il barista sorrise abbracciandolo dolcemente. 
Finalmente poteva toccarlo come voleva lui, poteva annusare il suo profumo direttamente dalla sua pelle e poteva baciare quelle labbra che la notte lo avevano sempre disturbato nei suoi sogni. 
Ora era suo e no, non lo avrebbe lasciato a nessuno. 
Non lo avrebbe più allontanato da lui, perché lo amava e finalmente si era reso conto che le sue erano solo paure infondate. 

-Sei mio... guai a te se fai gli occhi dolci a qualcuno sul palco... Ammazzo prima te e poi il tuo basso-
-I miei occhi dolci li riserverò solo a te hyung... non preoccuparti...-

Dicendo queste ultime parole con voce bassa e carica di passione, Taemin si aggrappò di nuovo alle labbra del maggiore, inserendo con leggerezza la lingua all'interno. 
Sentì Jinki stringergli i fanchi e spingerlo completamente sul divano continuando a baciarlo con più foga

-Diavolo tentatore... smettila prima che perda il contorllo...-
-Forse non lo sai hyung... ma io voglio che perdi il controllo!-
-Aish!! Andiamo va!-

 
**


Yong Guk non era il tipo da fare il barman o cameriere. A malapena sapeva fare un caffè e anche i consumatori del locale lo sapevano. 
Si era messo dietro al bancone tanto per aiutare Jinki, ma sperava in cuore suo che nessuno gli chiedesse robe complicate o sarebbe stato un vero guaio. 
Sospirò prendendo i bicchieri sporchi che Jinki stava lavando poco prima che lo portasse via, e li mise tutti nella lavastoviglie. Aveva visto mille volte Kibum caricarla quindi ormai, almeno quell'affare, non aveva più segreti per lui. 
Sospirò notando che piano piano il locale si stava svuotanto, evidentemente era l'ora di rientro a casa per tutti. 
Ad un tratto però, la porta si aprì e quattro ragazzi, che non aveva mai visto prima, fecero la loro comparsa all'interno, attirando l'attenzione di tutte le poche ragazze che erano rimaste. Qualcuna sorrise al primo della fila, che aveva attirato subito lo sguardo Yong Guk. 
Alto, biondo, faccia da eterno bambino, vestiti larghi e sguardo provocante. 
Forse sull'ultima cosa si diede del deficiente da solo. 
Da quando un ragazzino ha uno sguardo provocante?!

-Ciao...- disse proprio lui sorridendogli, forse un po' troppo maliziosamente -Cerchiamo Jinki... Abbiamo una specie di appuntamento...-
-Ah sì... Voi siete l'altra band dico bene?- domandò Yong Guk. 
-Si... E tu sei il chitarrista degli Humanoids- 

Lo disse con uno strano tono, quasi malizioso, ma per l'ennesima volta Yong Guk si diede dell'imbecille e fece finta di nulla. 

-Già... vado a chiamare Jinki, un secondo...-

E così si avviò verso la porta del retro senza nemmeno pensare un secondo allo stato in cui li avrebbe potuti trovare. Ma Yong Guk non era una persona tanto maliziosa, almeno non con i suoi amici, e così aprì la porta incurante del pericolo, beccandosi i due uno addosso all'altro sul divano, gli sguardi persi e le guance rosse.

-Sono arriva... merda...scusate- e chiuse la porta subito dopo.

Accidenti a loro pensò ritornando al bancone, indicando ai quattro ragazzi un tavolo abbastanza nascosto, lo stesso al quale si era seduto lui quella mattina. 
Li vide allontanarsi mentre sentì uno strano brivido percorrergli il corpo quando lo sguardo del biondino si voltò un’ultima volta verso di lui. 
Perché lo fissava in quel modo? 

-Ci sono!!- gridò Jonghyun entrando nel locale come una furia.
-Sì se ne sono accorti tutti! Idiota...-
-Scusa...- rispose il vocalist sorridendo come un bambino alle ragazze che lo fissavano estasiate.

Quel giorno al Dream Girl non si vedevano altro che bei manzi! 
Le ragazze avrebbero di sicuro fatto un bel passaparola quel pomeriggio. 

-Sono arrivati?- domandò Jonghyun sottovoce al chitarrista, che annuì e indicò con lo sguardo il tavolo dove quell'odioso biondino continuava a fissarlo.

-Sbaglio o ti sta mangiando con gli occhi?- 
-Sta zitto Jong...-
-Ok... Meno male non c'è Sungjong o qui finiva male!- 
-E piantala!-
  
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