Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Yvaine0    23/08/2013    5 recensioni
Cosa succede quando Niall Horan ha una cotta per qualcuno, Liam Payne un piano – e non un piano qualunque, ma un piano geniale! - e Zayn Malik viene coinvolto senza possibilità di replica?
Succede che Dixie scambia Liam per un maniaco, Niall fugge in ogni dove nel disperato tentativo di svicolare e Ruth si guarda attorno cercando di capire cosa diavolo stia succedendo, mentre le vite di tutti loro si intrecciano irrimediabilmente.
Dixie è un'eccentrica fangirl tendente al nerd («Ti ho già spiegato che i nerd non esistono!»), Ruth una Welma di Scooby Doo in versione atletica («Giù dalle brande, si va a correre!»).
Liam è un ragazzo caparbio – forse appena un po' tonto – («Il problema è un altro: non hai capito cosa intendo»), Zayn indiscutibilmente un buon amico («Cosa c'è che non va in te?»).
Il denominatore comune di queste due coppie è senz'altro il povero Niall («Offro io!»), che non ha nessuna colpa se non quella di essere innamorato e un po' confuso.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nota: Prima di lasciarvi alla lettura, vorrei specificare che nella seconda metà del capitolo troverete una conversazione in chat tra alcuni personaggi. Ci tengo a sottolineare che ci ho pensato un sacco, prima di decidermi a postarla così; ho cercato di fare del mio meglio per rendere la cosa meno noiosa, inserendo anche delle parti di narrazione. Inoltre le emoticon, le maiuscole e la punteggiatura mancanti (all'interno della chat) sono errori voluti, per caratterizzare il modo di scrivere dei vari personaggi e definire ulteriormente le loro personalità. 
In caso qualcuno non lo sappia, premetto che "rotfl" e "asd" sono due sinonimi di "LOL". "Asd" indica una risata gongolante o serafica, mentre "rotfl" è un acronimo di "Rolling on the floor laughing" ("rotolo sul pavimento ridendo"). Così, giusto per essere chiari. :) (Thank you, my dear Wikipedia! ♥)
Bene, buona lettura! Ci vediamo in fondo! :)




 

Capitolo 4

Scortesie per gli ospiti (da parte degli ospiti)


 

Un'imprecazione colorita in un marcato accento irlandese rimbalzò tra le pareti dell'appartamento un po' troppo spoglio, seguita dalla risata di scherno di un altro appassionato di calcio.
Niall Horan era un ragazzo autoironico e positivo, ma questo non gli impedì di bersagliare il suo carissimo amico Louis con un'occhiata truce e una serie di improperi.
Avere Louis Tomlinson a portata d'orecchio durante una partita importante che il Derby stava miseramente perdendo era una disavventura che non avrebbe augurato a nessun tifoso, nemmeno a quell'idiota che gli aveva versato una birra addosso l'ultima volta che aveva guardato un incontro al bar.
Poco importava che, secondo Zayn, Louis fosse così petulante solo con loro due, Niall quel giorno sopportava la sua presenza anche meno del solito. Il fatto che fosse stato invitato a vedere la partita con loro per pura codardia, infatti, aumentava anche il disagio causato dalla sua irritante mania di sfottere il Derby e tutti i suoi tifosi – specialmente Niall.
Era chiaro come il sole che Liam e Zayn lo avessero invitato solo per evitare di parlare di ciò che era successo quel giovedì sera, quando Niall aveva fatto il suo puntualmente ritardatario ingresso al pub, trovando Dixie e Ruth in compagnia dei suoi migliori amici.
Non ci sarebbe stato nulla di strano in proposito, se solo lui non avesse trascorso gli ultimi quattordici mesi a tenere le ragazze lontane dai ragazzi, che di tanto in tanto chiedevano di loro. Non perché Niall fosse un tipo geloso, affatto – be', non per quanto riguardava gli amici, per lo meno; insicuro, piuttosto. Viveva nel timore che, essendo circondato da persone fantastiche, se queste si fossero incontrate lui avrebbe finito per non poter reggere il confronto.
Questa naturalmente era una di quelle cose che non avrebbe mai detto ad alta voce, ma anche una delle paura che lo avevano spinto a non lasciare mai che le ragazze e i ragazzi si incontrassero. Quando Dixie lo aveva salutato agitando una mano e accolto con un «Ho scoperto che il mio stalker è amico tuo!», si era sentito un immenso idiota e non aveva osato aprire bocca per lamentarsi, troppo impegnato a cercare di mettere insieme i pezzi del puzzle: come si erano conosciuti? Cosa ci facevano lì?
Qualche risposta gli era arrivata, durante la serata: aveva capito che il tizio che pedinava Dixie altri non era che quello zuccone di Liam e che Zayn l'aveva conosciuta quando era andata a parlarle per evitare che denunciasse il loro amico per stalking. Aveva scoperto che Dixie aveva organizzato quell'uscita con loro due all'insaputa di Ruth, che, più o meno, ne sapeva quanto Niall di tutta la situazione – “più o meno”, aveva rettificato Dixie, guadagnandosi ad un'occhiataccia da parte di Zayn e Ruth.
Alla fine, almeno a se stesso doveva ammetterlo, si era persino divertito. Ci aveva messo un po' a combattere il disagio che aveva accompagnato l'inaspettata scoperta, ma poi, quando si era accorto che, Dixie a parte, nessuno monopolizzava l'attenzione, si era sentito rincuorato. A dire il vero nemmeno Dixie era stata il centro dell'attenzione, quella sera – non di tutto, per lo meno: era chiaro, infatti, che Zayn avesse imparato in fretta ad ignorare le sue freddure e a liquidare le sue domande apparentemente – e non – inopportune con poche parole ed un'occhiata scettica. Proprio come Ruth faceva da anni.
Certo, non si poteva dire lo stesso di Liam: ogni volta che Dixie interrompeva la conversazione per rendere nota una delle sue considerazioni fuori dagli schermi, lui ci rimaneva di sasso; non tanto interrogandosi sulla plausibilità di ciò che aveva detto, sembrava piuttosto chiedersi da dove le nascessero certi pensieri.
E, okay, si era divertito Niall, ma non l'avrebbe mai ammesso. Forse il fatto che avesse pianto dal ridere e lo avessero dovuto accompagnare a casa sbronzo erano segnali eloquenti della sua approvazione verso quel giovedì sera diverso dal solito, ma c'erano comunque un sacco di cose di cui avrebbe voluto parlare ai ragazzi, un sacco di domande a cui non poteva dare risposta per via di Louis. Voleva capire perché si fossero incontrati senza di lui; era troppo strano perché fosse davvero tutta una coincidenza come aveva cercato di fargli credere Zayn e per di più la faccenda gli puzzava: perché, altrimenti, Liam e le ragazze avrebbero lasciato parlare lui? Perché Dixie, la schiettezza personificata, non aveva messo becco nella questione, se non per rifilare frecciatine a Liam?
Inoltre anche solo il fatto che avessero invitato Louis a vedere la partita bastava ad insospettirlo.
Sbuffò, quindi, palesando la sua inquietudine.
Liam si grattò un braccio, a disagio, mentre Zayn alzava gli occhi al cielo. Niall capì che stava per dire qualcosa, ma non poté scoprire cosa, perché Louis lo precedette: «Avete presente la commessa dello Starbucks sulla Queenway?» domandò, sfoggiando un sorrisetto impertinente dei soliti.
Niall sospirò e «Sì» rispose. Mentre tornava a guardare la partita, decise di aggiungere un aneddoto interessante per ricordare a Liam e Zayn che il discorso “giovedì sera” non era affatto chiuso: «Carina, eh? Cerca sempre di rifilare un frappuccino invece del caffè a Dixie».
A quelle parole Liam sobbalzò, rivolgendo un'occhiata preoccupata a Zayn, che dal canto suo stette ben attento ad evitare il suo sguardo, impassibile nella sua esasperazione: avrebbe dovuto smettere di pensare a quella faccenda.
«Ah sì?» squittì, poi per darsi un tono si schiarì la voce. «E come si chiama?» aggiunse in tono più tranquillo. Non era possibile che avessero sbagliato cameriera, no? Anche perché nessuno, prima di Dixie, aveva mai parlato di una cameriera. Eppure Niall l'aveva definita carina. Doveva forse cambiare i piani? Niente più Noreen, né Norah? Era la ragazza di Starbucks, ora, quella da spingere tra le sue braccia?
L'irlandese scrollò le spalle con disinteresse. Si protese in avanti, posando gli avambracci sulle ginocchia, e «Boh» grugnì, di nuovo concentrato sulla partita.
«Eleanor» rispose invece Louis, compiaciuto. «Sono riuscito a farmi dare il suo numero proprio qualche giorno fa. In pratica...».
«Ah, tipo giovedì?» lo interruppe Niall in un tono ironico che allarmò non poco il povero Liam. Era così impegnato a preoccuparsi e a studiare un nuovo piano per poter incontrare di nuovo Dixie, che non si accorse che la vena acida del suo amico era rivolta a lui e Zayn, non a Louis e alla sua nuova conquista.
Oh, un attimo, si corresse mentalmente: anche Ruth; dovevano incontrare Dixie e Ruth. A scopo puramente tecnico: dovevano aggiornare i piani e la tabella di marcia – della quale per il momento non c'era traccia alcuna. Perché, insomma, non aveva alcun motivo di voler incontrare Dixie. Era una ragazza strana, troppo strana per i suoi standard. Non che Liam avesse degli standard, ma se anche ne avesse avuti, lei sarebbe stata fuori dai suoi schemi. Era una persona così eccentrica come non ne aveva mai incontrate prima, lo disorientava e dava parecchio filo da torcere al suo spirito empatico. Perché era sempre stato un tipo empatico, anche se Zayn definiva la sua empatia difettosa: coglieva le emozioni altrui, sì, ma le interpretava sempre nel modo sbagliato. Aveva a cuore i sentimenti delle persone, aveva sempre cercato di fare del suo meglio per aiutarle, rendersi utile, farle sentire meglio. Era quello il motivo per cui voleva a tutti i costi trovare una ragazza a Niall: il suo amico si sentiva sempre così inopportuno e al di sotto degli standard di tutte, che non si rendeva conto della persona fantastica che effettivamente era. Era troppo impegnato a sentirsi inutile per accorgersi di avere tutte le carte in regola: era divertente, spontaneo e sincero; non sapeva mentire nemmeno quando era necessario; era goffo e un po' imbranato, ma premuroso, estroverso, dolce e affettuoso.
Be', almeno credeva lo fosse, perché, sia chiaro, a lui non importava sperimentare il lato dolce e affettuoso di un suo amico, quello lo lasciava alle ragazze.
Checché ne dicesse Zayn, Liam si era ficcato in quella situazione solo per fare del bene a Niall, che da solo non si sarebbe mai dato una mossa. Era sicuro di star facendo la cosa giusta, motivo per cui non sarebbe tornato sui propri passi, nonostante tutte le proteste del suo migliore amico.
D'altro canto, invece, non aveva la minima idea di cosa spingesse Dixie ad appoggiare quella che Zayn si ostinava a definire una follia. Lo aveva detto, quel pomeriggio, mascherando il tutto con freddure e citazioni, ma Liam non riusciva a capirlo. Aveva una voglia matta di chiedere a Zayn cosa significcasse che “una fangirl è sempre pronta per shippare un nuovo pairing”, ma non aveva ancora trovato il momento giusto, visto che ultimamente il suo coinquilino si portava gli appunti anche a tavola, al gabinetto e a letto – e venivano ficcati in malo modo sotto al cuscino quando gli occhi non stavano più aperti.
Così, mentre Liam partiva per la tangente assieme ai suoi pensieri, Louis rispose sorpreso: «Sì, tipo giovedì. Come lo sai? Mi spii, per caso?»
Niall ridacchiò, scuotendo il capo: «Non oserei mai, Tommo. Giovedì è stata una giornata piena di novità, pare».
Zayn sogghignò, senza però rispondere; era divertente vedere un Niall Horan così acido, specie perché non lo era mai, nemmeno quando il loro amico Tomlinson calcava un po' troppo la mano con le prese in giro. Doveva proprio esserci rimasto male, quando si erano autoinvitati alla sua cena del giovedì al pub con le ragazze. Assurdo.
«Ma davvero?» Louis si illuminò: aveva già in mente la battutina seguente con cui punire il povero Niall per aver interrotto il suo racconto riguardante Eleanor, la cameriera carina dello Starbucks sulla Queensway. «Il Derby ha, tipo, vinto una partita giovedì?» lo sfidò, pungente.
Zayn si lasciò sfuggire una risata a quel punto, mentre Niall iniziava a recitare una serie di imprecazioni a mezza voce, che poco dopo Louis si premurò di definire “tipiche, per un irlandese”.

«Senti, Nialler...»
Niall drizzò le orecchie e alzò la guardia, quando Liam parlò. Aveva usato il suo tipico tono da “so che stai per arrabbiarti”, un tono che anche dopo una pizza, una pinta, l'insperata vittoria del Derby e l'uscita di scena di Louis gli faceva venire voglia di arrabbiarsi a prescindere da tutto. «Sì?» domandò dunque, già sulla difensiva.
Lo sguardo di Zayn si staccò dagli appunti che stava sfogliando, per seguire quello di Niall verso Liam, curioso e, soprattutto, sospettoso.
«Be', mi chiedevo, visto che ormai abbiamo conosciuto le tue amiche, non è che si potrebbe...» si bloccò a metà frase, timoroso della reazione dell'altro e intimidito dal suo sguardo diffidente. Da quando Niall era diffidente? E perché Zayn lo fissava con quell'aria divertita – non aveva da studiare lui?
«Cosa?»
Perché quel tono brusco? Che aveva fatto di male? Aveva semplicemente avuto un'idea! «Uscire tutti insieme» concluse infine. Di fronte all'espresione accigliata di Niall, tuttavia, si affrettò ad aggiungere: «Una volta o l'altra. Se vuoi. Ma anche no, ecco, è solo un'idea. Forse una pessima idea. Anzi, sicuramente: non so nemmeno perché l'ho detto, ecco».
La risatina nervosa di Liam, le sopracciglia di Niall sempre più aggrottate, poi Zayn scoppiò a ridere di cuore, accasciandosi sul tavolo della cucina.
«Zayn?»
«Liam ha una cotta per Dixie!»
«Cosa? Non è vero!»
«Sì, che è vero!»
«No, non è vero!»
«Oh, andiamo, ma se non le hai tolto gli occhi di dosso un attimo...»
«Questa è una bugia!»
«Liam!»
«Solo... Solo... Solo perché è bizzarra! La stavo ascoltando, niente di più».
«Naturalmente».
«Non essere sarcastico!»
«Non essere stupido, allora».
«Zayn!»
«Liam!»
Niall osservava la scena con un sopracciglio inarcato e un sorrisetto divertito in volto. Aveva provato, in un primo momento, a rimanere serio, ma non era affatto semplice quando Liam arrossiva e boccheggiava, mentre Zayn pilotava tutto soddisfatto un battibecco da undicenni alle prese con la prima cotta, quella che non si vuole ammettere per nessuna ragione al mondo perché, andiamo, sono femmine e che schifo. Rimase ad ascoltarli per un po', in silenzio, beandosi di quella scena ridicola finché non riuscì più a trattenere le risate. A quel punto scoppiò fragorosamente come sempre, attirando gli sguardi degli altri due; Zayn sorrideva compiaciuto e Liam sembrava desiderare di venire inghiottito dal pavimento, rosso come un pomodoro.
«D'accordo, d'accordo» accettò infine, quando si fu calmato. Come poteva, dopo tutto, negare qualcosa a Liam Payne con il suo adorabile broncio infantile, sapendo inoltre che si era preso una sbandata per la sua amica? Nemmeno Louis Tomlinson e il suo cinismo sarebbero stati in grado di dirgli che, no, non avrebbero permesso che Liam vedesse di nuovo Dixie. «Ma alle mie condizioni».
Liam rimase in silenzio per un po', cercando di non suonare troppo entusiasta per la piccola vittoria ottenuta, ma i suoi occhi parlavano per lui a chi lo conosceva bene. «Quali condizioni?» domandò infine, quando decise di essere stato in silenzio abbastanza a lungo da simulare disinteresse.
Niall scambiò un'occhiata divertita con Zayn, che come lui credeva poco alla nonchalance di Liam, poi decretò, contando sulla punta delle dita: «Punto primo: sarò io a parlarne con le ragazze» e questo, lo sapeva, era pura questione di puntiglio. In quanto amico comune, voleva essere lui a fare da tramite tra i due gruppi, anche perché in cuor suo ancora temeva di venire esclissato dal carisma altrui. Per lo stesso motivo, aggiunse anche il «Punto secondo: verrete a casa mia. L'ultima cosa di cui ho voglia è passarvi a prendere in macchina e aspettare secoli che siate pronti a uscire».
Liam si accigliò: «Perché dovresti aspettare che noi ci prepariamo? Noi siamo uomini» osservò, il labbro inferiore spinto leggermente fuori e le sopracciglia aggrottate. Molto virile, in effetti.
Era lampante che non conoscessero bene Ruth e Dixie: non erano il tipo di ragazze che si specchiavano mezz'ora e si impegnavano per sembrare sempre carine e impeccabili. Soprattutto Dixie. Soprattutto quando la aspettava una serata a casa di amici – di Niall. «Fidati di me».
Se le ragazze facevano tardi, la colpa era sicuramente di Dixie e di un episodio di qualche serie TV di cui doveva proprio vedere la fine o di qualche nuova fanfiction appena scoperta che l'aveva assorbita completamente. In alternativa, anche se succedeva di rado, era probabile che Asterix fosse scappato o Babs avesse distrutto qualcosa di importante – tipo un'altra delle action figures di Dixie.
«Perché non va bene qui, allora?» domandò invece Zayn.
«Voi avete la Wii».
«E allora?»
«Ottima domanda, chiedi a Dixie, quando ti capita» tagliò corto; abbozzò un sorrisetto, sapendo quale sarebbe stata la risposta a quel quesito, poi continuò il suo elenco: «Punto terzo: voglio sapere che cosa ci facevate al pub con loro giovedì sera» proclamò, guardando prima uno e poi l'altro con serietà.
E a quel punto Liam sbiancò e fece aderire la schiena allo schienale della sedia, come se volesse mettere più distanza possibile tra sé e Niall.
Zayn, invece, sbuffò: «Volevamo dimostrare a Dixie che Liam non è un maniaco, te l'ho detto» rispose semplicità.
«E Ruth?»
«Non è che potessi obbligarla a venire da sola, no?»
«E tu, Liam, perché la seguivi?»
Il diretto interessato arrossì nuovamente. «Non la stavo seguendo!» guaì, messo con le spalle al muro. Sembrava proprio che nessuno volesse credere alla sua innocenza, nemmeno uno dei suoi migliori amici. «Io, ehm...» Non sapeva come rispondere, tuttavia; non senza ammettere di star ficcando il naso negli affari altrui.
Fu Zayn a soccorrerlo, suggerendogli spassionatamente: «Digli del telefono, avanti».
Niall si accigliò. «Telefono?»
«Io, ehm, potrei aver spiato la tua rubrica per scoprire che faccia avesse Dixie» sputò tutto d'un fiato, sempre più a disagio e rosso in volto.
«Tu cosa?» abbaiò allora Niall, incredulo e piuttosto offeso da quella rivelazione. Da quando il responsabile ed educato Liam Payne si prendeva certe libertà? Okay, capitava spesso che gli rubasse il cellulare per scrivere frasi idiote a suo nome su Facebook, ma non pensava potesse arrivare a ficcanasare nei suoi affari. «Come diavolo ti è venuto in mente?»
Liam spalancò la bocca, non sapendo bene come giustificare il proprio gesto sconsiderato. Santo cielo, solo in quel momento si rendeva conto di quanto fosse stupido ciò che aveva fatto. E irrispettoso, anche. Oh, cielo. «Io, insomma... Scusami, è che...»
«Oh, dai, era solo curioso» intervenne Zayn, cercando di minimizzare la faccenda. «Ne hai sempre parlato con tanta segretezza, nemmeno la loro identità fosse un segreto di stato, che era ovvio che prima o poi qualcuno avrebbe cercato di scoprire qualcosa di più».
Se quella prima parte del racconto era vera, sotto un certo punto di vista – Liam aveva spiato il cellulare di Niall per scoprire l'identità di Dixie e poterla trovare a scuola –, giungeva però a quel punto il momento delle menzogne, in cui qualcuno doveva giustificare il suo pseudo-stalking nei confronti della ragazza, senza rivelare quanto fosse idiota Liam – non che Niall non lo sapesse, ma era compito di Zayn, in quanto migliore amico, cercare di salvaguardare quel minimo di rispettabilità che ancora conservava. E, be', sapeva di non poter prentendere che Liam-Boy-Scout-Payne mentisse. «Mi ha accompagnato in facoltà un giorno, l'ha vista e ha cercato di attaccare bottone. Chiaramente è un imbranato, per cui lei l'ha liquidato in due secondi».
«Hey!» protestò il diretto interessato, imbronciandosi ancora di più.
Zayn gli rivolse un'occhiata divertita, per poi continuare. «Sai che è caparbio, no?»
«Zuccone» lo corresse Niall contrariato, mentre Liam si accasciava un po' sul tavolo, come a nascondersi.
«Entrambe le cose» gli concesse il primo. «Quindi è tornato qualche altra volta, ma lei l'ha evitato. E infine c'è stato l'equivoco al supermercato... ma questo già lo sai».
Calò il silenzio nella spoglia cucina di quell'appartemento un po' troppo vuoto. Un silenzio che pesava da morire sulle spalle di Liam, il quale si spalmava sempre di più, secondo dopo secondo, sul tavolo. Zayn sosteneva lo sguardo di Niall, mentre questi rifletteva sulla plausibilità del racconto.
I conti tornavano quasi del tutto; il tutto era così assurdo che non potevano che essere vero. Liam aveva insistito un po' troppo, Dixie aveva frainteso e, come sempre, esagerato. Tutto quadrava. Per di più, strano ma vero, sembrava che Greg ci avesse visto giusto: il maniaco non era un maniaco, ma solo un ragazzo che ci stava provando con Dixie. Assurdo.
«D'accordo» accettò Niall infine, dopo aver respirato a fondo per fare ulteriore chiarezza in mente. «Domani ne parlo con loro e poi vi faccio sapere».


Il trillo sommesso che annunciava un nuovo messaggio ricevuto in chat dovette ripetersi almeno sei volte, prima che Dixie se ne accorgesse. Anche a questo punto, tuttavia, la ragazza evitò di cliccare sull'icona di Skype e aprire la conversazione, troppo presa dalla lettura di un'intervista ad uno degli attori protagonisti della sua serie preferita, di cui stavano finalmente registrando una nuova stagione.
Il rumore risuonò altre volte ancora, prima che Dixie, spazientita, si decidesse a cliccare sull'icona e a leggere, dopo uno sbuffo, ciò che Niall e Ruth – stesa sul letto in camera propria – sentivano il bisogno di comunicarle con così tanta urgenza.

15:23 Niall Horan: avete visto la partita del Derby ieri?

Dixie alzò gli occhi al soffitto: stavano davvero parlando di calcio? Sbuffò e – blablabla – fece scorrere la conversazione verso il basso senza leggere nulla, finché il suo sguardo non cadde sul proprio nome scritto circa... venti volte? Controllò le battute inviate prima di quella sfilza di “Dixieeee”, dunque:

15:29 Niall Horan: i ragazzi mi hanno chiesto di organizzare una serata tutti insieme...

15:29 Niall Horan: voi che ne dite?

15:29 Niall Horan: se non volete, non è un problema, se ne faranno una ragione

15:29 Ruth Hawks: Mmm...

15:30 Ruth Hawks: Non credo ci siano problemi. :)

15:30 Ruth Hawks: Che ne dici, Dixie?

15:31 Niall Horan: …

15:31 Niall Horan: Dixie?

15:31 Ruth Hawks: Dixieeeee!

Dixie, Dixie, Dixie, blablabla, il suo nome scritto ventimila volte, le lamentele dei suoi adorabili amici a proposito della sua mancata risposta. Come se fosse colpa sua se aveva trovato quell'intervista solo in quel momento. Alzò di nuovo gli occhi al soffitto, poi si sistemò gli occhiali sul naso e tornò a leggere, saltando però una ventina di righe:

15:37 Niall Horan: ahaha è la solita! Lol

15:37 Niall Horan: ma è al computer?

15:37 Ruth Hawks: Ovvio che è al computer.

15:37 Ruth Hawks: È sempre al computer!

15:38 Niall Horan: ahahahahahahah

15:38 Niall Horan: DIXIEEEEEEEEEEEEEEEEE

15:38 Niall Horan: DDDDIIIIIIIIIIIIXXXXXXXXXXXXXXXXXXXIIIIIIIIEEEEEEEEE

15:41 Niall Horan: Dixie, guarda, c'è uno Hobbit!

15:43 Ruth Hawks: ...

15:44 Ruth Hawks: Niente, eh?

15:44 Ruth Hawks: Non attacca, peccato: è stata un'idea davvero brillante.xD

15:45 Niall Horan: lol cosa cavolo sta facendo?

15:45 Ruth Hawks: Legge?

15:46 Niall Horan: legge sempre, quella.

15:48 Dixie V. Skywalker: Qualcuno vi ha mai fatto notare quanto siete petulanti?

15:48 Niall Horan: dixie si può sapere dove diavolo ti sei cacciata? Ruth vai a chiamarla, fa' qualcosa!

15:48 Niall Horan: Oh, ciao Dixie!

15:49 Dixie V. Skywalker: Ripeto: sei petulante.

15:49 Niall Horan: non è vero!

15:49 Niall Horan: ci sei per una serata con i ragazzi, Dixie?

15:50 Dixie V. Skywalker: Dovreste smettere di nominarmi: sciupate il mio nome.


Dixie udì la risata di Ruth proveniente dalla stanza accanto e non poté fare a meno di sorridere compiaciuta.
Mentre Niall già stava digitando la sua protesta all'ennesima mancata risposta, rifletté rapidamente sulla proposta fatta loro e scoprì, con non poca sorpresa, di non essere solo d'accordo, ma di averne addirittura voglia. Una minuscola parte di lei aveva captato qualcosa di interessante in Zayn e Liam. Si era divertita il giovedì precedente e quasi desiderava poter tornare a prendere in giro Liam “Il Maniaco” Payne, che ogni volta non capiva lo scherzo o si imbronciava, rimastoci male, e cercare di tirar fuori il lato da fanboy di Zayn “Bitch Please” Malik – perché Dixie era assolutamente certa che ne avesse uno e voleva a tutti i costi vederlo: non era possibile che fosse così impagliato.
Non lesse nemmeno le proteste dei suoi amici, ma digitò il suo responso:

15:52 Dixie V. Skywalker: Ci sto. Dove/come/quando?

15:53 Niall Horan: davvero?

15:53 Dixie V. Skywalker: No, ovviamente scherzavo. Per chi mi hai presa?

15:53 Niall Horan: Sabato sera da me? Sarà come una serata delle nostre.

15:53 Niall Horan: no, aspetta, quindi sì o no?

15:53 Dixie V. Skywalker: Secondo te? :rotfl:

15:53 Ruth Hawks: Sì, Niall, sì! V. stava solo scherzando!

15:54 Dixie V. Skywalker: …

15:54 Ruth Hawks: Che c'è?

15:54 Dixie V. Skywalker: Lo sai benissimo che c'è.

15:54 Ruth Hawks: Se lo sapessi non chiederei, non ti pare?

15:55 Dixie V. Skywalker: Da quando mi chiami “V.”?

15:55 Ruth Hawks: Era per non sciupare il tuo nome, ovviamente. ;)

15:55 Dixie V. Skywalker: …

15:56 Ruth Hawks: Pizza, film e videogiochi, quindi Niall?

15:56 Dixie V. Skywalker: …

15:57 Niall Horan: ahahahahahahah!!! sìsì

15:57 Dixie V. Skywalker: …

15:57 Ruth Hawks: SMETTILA!

15:57 Dixie V. Skywalker: …

Dixie rise, vedendo Ruth digitare qualcosa dopo la sua ennesima serie di puntini di sospensione. Adorava farla innervosire, ma, per non calcare troppo la mano, si affrettò ad aggiungere la sua conferma:

15:58 Dixie V. Skywalker: Questa volta porto Kingdom Hearts, Metal Slug mi ha rotto! E cerca di ordinare una pizza decente, una volta tanto.

Ruth cancellò il messaggio appena digitato e l'amica la sentì gridare dalla stanza accanto: «Ti sei salvata in corner!»
Ridacchiò, poi tornò alla chat e all'organizzazione di quel sabato di sera, che, se da un lato non sarebbe stato diverso dai soliti, dall'altro sarebbe stato profondamente differente. Non sarebbero stati solo loro tre, quando qualche eventuale comparsa di Greg, ci sarebbero stati anche gli amici di Niall.
Lei e Ruth ne avevano parlato proprio quel giorno a pranzo: “i ragazzi”, come li chiamava lui, erano sempre stati una sorta di leggenda metropolitana per loro; ne sentivano parlasse spessissimo, ma non li avevano mai visti né incontrati, non sapendo di chi si trattasse, per lo meno. Per un certo periodo, all'inizio, avevano addirittura pensato che non esistessero un Liam o uno Zayn, che fossero solo bugie che Niall raccontava per non passare per uno sfigato – ed era stata un'idea di Dixie, naturalmente. Non ci era voluto molto perché loro capissero che Niall non sapeva mentire, comunque, e allora intuirono che il loro amico preferiva tenere i gruppi separati e nient'altro. Dunque non avevano mai insistito.
Il giovedì precedente avevano entrambe, comunque, avuto l'impressione che Niall non fosse molto felice del loro incontro, motivo per cui non avevano neanche pensato di mantenere i contatti con i ragazzi al di fuori della loro missione ai danni – ehm, in favore – di Niall.
Dixie era di natura curiosa, motivo per cui, anche se Ruth le aveva caldamente sconsigliato di farlo, quel pomeriggio domandò a Niall cosa l'avesse spinto a organizzare quella serata. Nessuno si stupì quando lui ammise che l'idea era stata di Liam. E Dixie si ritrovò a nascondere un sorrisetto compiaciuto, per qualche assurdo motivo sul quale non si interrogò nemmeno un istante.

16:41 Dixie V. Skywalker: Si può sapere perché sei fuggito in quel modo dal McDonald la settimana scorsa, allora?

16:42 Niall Horan: Ehm

16:42 Niall Horan: c'erano i ragazzi.

16:42 Dixie V. Skywalker: Questo lo abbiamo notato.

16:43 Niall Horan: Liam mi assillava da una settimana con 'sta faccenda di

16:43 Niall Horan: be', di una ragazza.

16:43 Niall Horan: credevo che la prendesse per una di voi due e si facesse strane idee

16:43 Dixie V. Skywalker: Quale ragazza???

16:43 Ruth Hawks: Già, quale ragazza?

16:43 Niall Horan: E ha chiesto di voi infinite volte nelle ultime settimane

16:44 Dixie V. Skywalker: Ottimo tentativo di sviare il discorso, Niall, ma non attacca.

Specie perché le ragazze sapevano benissimo per quale motivo Liam avesse chiesto al suo amico di loro.

16:44 Niall Horan: be', ehm... Norah

16:44 Niall Horan: ma non fatevi strane idee!

16:45 Niall Horan: qualche tempo fa io, Liam e Harry parlavamo di ragazze e stavano insinuando che io fossi passato all'altra sponda. Così ho ammesso che una bottarella a Norah la darei

16:45 Niall Horan: ahahahahahahah

16:46 Dixie V. Skywalker: Quindi ti piace Norah?

16:46 Niall Horan: non è che mi piaccia, ho solo detto che è carina e un pensierino ci si fa! :$

16:46 Dixie V. Skywalker: Sì, ma ti piace o no?

16:47 Niall Horan: ma che domada è?!

16:47 Dixie V. Skywalker: Una normalissima!

16:47 Ruth Hawks: Dai, Dixie, smettila

16:47 Ruth Hawks: sono affari suoi, dopo tutto.

16:48 Niall Horan: Ecco, sono affari miei!!!

16:48 Dixie V. Skywalker: Insomma, ti piace e avevi paura che Liam ce lo dicesse, non è così?

16:48 Niall Horan: Cosa?! No!!!

16:48 Dixie V. Skywalker: Sì, invece, e lo sai anche tu.

16:48 Dixie V. Skywalker: Perché non ce l'hai detto? >.>

16:50 Niall Horan: perché tu sei impicciona esattamente quanto Liam, ecco perché.

16:50 Niall Horan: e avresti ficcato il naso, fatto domande scomode e mi avresti messo di fronte a lei.

16:50 Niall Horan: so che lo farai, ora che lo sai.

16:51 Dixie V. Skywalker: Touché. :asd:

16:51 Niall Horan: eh??

16:51 Ruth Hawks: Dixie!! o_o'

16:51 Dixie V. Skywalker: Niente, niente: a volte dimentico che non sei scemo come Babs. :asdasd:

16:51 Dixie V. Skywalker: Comunque, sei un imbecille, Niall.

16:52 Ruth Hawks: Dixie! Non essere scortese!

16:52 Dixie V. Skywalker: Avresti dovuto dircelo! Tanto in un modo o nell'altro l'avremmo scoperto.

16:52 Niall Horan: lol forse hai ragione

16:52 Dixie V. Skywalker: Giusto, Ruth. Niall, scusami.

16:52 Niall Horan: Figurati lol

16:53 Dixie V. Skywalker: ...

16:53 Dixie V. Skywalker: Niall, posso dirti una cosa?

16:54 Niall Horan: Cosa?

16:54 Dixie V. Skywalker: Sei un imbecille.

E fu così che, quasi per caso, le ragazze ebbero la conferma di ciò che Liam aveva solo intuito: Niall aveva davvero una cotta per Norah e, come al solito, Dixie aveva compreso i suoi comportamenti meglio di chiunque altro.
Ruth, stesa sul letto nella propria camera, fissava distrattamente lo schermo del PC con un sorrisetto storto dal sapore amaro in volto. Avrebbe voluto che Dixie quella volta si fosse fatta gli affari suoi. Non ci voleva la sua sorprendente intuitività, e tantomeno le ricerche di quel Liam, per capire che Niall aveva una cotta per Norah. Erano secoli che lei se ne era accorta, ma faceva finta di niente, illudendosi scioccamente che fosse una cosa passeggera. Magari lo era, ma ora che Dixie e Liam si erano fissati su quella faccenda non poteva più sperare che tra i due non succedesse nulla, non poteva più fare affidamente sulla loro timidezza.
Sbuffò. Tolse gli occhiali e stopricciò stancamente gli occhi, chiedendosi per quale motivo se la prendesse così tanto. Rimandò dunque per l'ennesima volta il momento in cui avrebbe ammesso a se stessa i propri sentimenti per Niall e si alzò dal letto per indossare degli shorts e una felpa.
«Vado a correre!» gridò, poi, chiudendo il portatile senza nemmeno disconnettersi o salutare.
«D'accordo, cerca di non morire assiderata!» le rispose la voce di Dixie da dietro la porta socchiusa.
Sorrise; la sua amica aveva un modo tutto suo di preoccuparsi per lei. «E tu studia!» si raccomandò. Al contrario dell'altra, Ruth non aveva alcun problema a far vedere quanto ci tenesse all'amica e a romperle le scatole con le proprie raccomandazioni, i rimproveri e i tentativi di portarla con sé a fare attività fisica.
«Certo, certo, ora stacco» fu la disinteressata risposta di Dixie.
Così Ruth alzò gli occhi al cielo, recuperò l'iPod sulla scrivania, salutò Asterix con un paio di carezze e un bacio sulla testa, poi, lasciandolo steso sul divano a grugnire scontento, uscì di casa con gli auricolari nelle orecchie.

Nel frattempo, nella chat di Skype:

17:02 Dixie V. Skywalker: Ruth è completamente fuori di testa.

17:02 Niall Horan: Perché, che ha fatto?

17:02 Dixie V. Skywalker: È appena uscita a correre. Con questo freddo! Ti rendi conto?

17:03 Niall Horan: Ti hanno mai fatto notare quanto tu sia dannatamente pigra?

17:03 Dixie V. Skywalker: … touché.







Hiyaaa!
Rieccomi, dopo un po' di tempo. Be', che dire... altra carne al fuoco?
Mi fa piacere vedere che qualcuno mi segue e che continuate a darmi fiducia, mi fa un sacco piacere, non so come ringraziarvi. :)
Poi, ecco, visto che l'ho fatto volevo mostrarvi questo:



D'altra parte non mi piace, per cui non lo inserirò. XD

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, comunque. :) Questo era quello in cui - palesemente - avevo meno cose da far succedere. I prossimi spero siano migliori. ^^

 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Yvaine0