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Autore: Lules    24/08/2013    2 recensioni
Lei sospira per la terza volta, e capisco che la telefonata sta per concludersi.
-Mi manchi-, rantolo. Non posso credere di averlo detto.
Manteniamo il silenzio per un po’, e chiudendo gli occhi per un attimo riesco a vederci, noi due soli, appollaiati su un albero o distesi su una roccia piatta vicino al lago, a godere dell'immensa bellezza della natura non contaminata dalla fame, dalla disperazione, dalla morte. Erano quelli i momenti in cui entrambi condividevamo la pace delle cose che ci circondavano, accogliendo la mancanza di parole dell'altro come una vecchia amica.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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24 dicembre, ore 15.06

-Pronto?-.

-Ciao, Catnip. Sono Gale!-.

-….oh. Ciao-.

-Come stai?-.

-Bene-.

-… anche io. Cosa stavi facendo?-.

-Quando?-.

-Prima che ti chiamassi-.

-Niente in particolare-.

-…Ah, ok. Io..devo andare, ora-.

-Ok-.

-Ci sentiamo presto?-.

-Sì, ok-.

-Beh, allora…ciao-.

-Cia..

Riattacco prima che Katniss possa concludere il suo apatico saluto. Sbatto con violenza la cornetta sulla base del telefono.
Spero di averlo rotto.
Non le ho nemmeno fatto gli auguri di Natale, ragione vera per cui l’ho chiamata.
Ma la verità, semplice ed inconfutabile, è che sono un codardo, un vigliacco.
Se avessi un briciolo di fegato. Domani mattina prenderei il primo Overcraft disponibile che porti al Distretto 12, andrei a casa e passerei, come mia madre desidera, il Natale in famiglia. Verso sera raccoglierei tutte le mie forze e la mia volontà d’animo e mi recherei a casa Everdeen a porgere i miei auguri.
Probabilmente lì vi troverei anche Mellark e Haymitch, ma per questa volta ci passerei sopra. Tutto pur di rivederla, dopo dieci lunghi interminabili mesi.
Dieci mesi dalla caduta di Capitol, dieci mesi da quando me ne sono andato (scappato?) dal 12, o da ciò che ne era rimasto.
Mi mancano i boschi, mi manca la vecchia baracca in cui vivevo, mi mancano mia madre, Rory e Posy…mi manca Katniss.

Ogni volta che penso al suo nome sento il mio cuore andare in mille pezzi. Se rimanesse completamente distrutto sarebbe una pacchia.
Potrei provare a ricostruirlo da zero.
Il problema è che ogni volta i pezzi si ricompongono da soli, e diventa sempre più fragile.

Mi avevano detto che l’agonia è mille volte peggiore della morta stessa. Avevano ragione.

Ed è esattamente per questo motivo che domani non prenderò quel maledetto Overcraft, non tonerò a casa, spezzerò il cuore a mia madre, e fine della storia. Non sono pronto ad un colpo del genere, non ancora.
Non sono pronto a guardarla negli occhi, percepire il suo disprezzo, o qualsiasi cosa provi per me al momento.
Quindi lascio perdere la questione a monte.
 

25 Dicembre, ore 00.54

Driiiiiiin.
Driiiiiiin.
Driiiiiiin.
Driiiiiiin.


Sobbalzo e per poco non cado dalla poltrona. Guardo fuori dalla finestra. E’ buio pesto. L’orologio del soggiorno segna che è la una meno cinque di notte. Perché non sono nel mio letto?
Driiiiiiin. Il telefono continua a squillare. Lo prendo dal tavolino di cristallo posizionato di fronte a me e, con qualche difficoltà, accetto la chiamata.
-Pr-pronto?-.

Chiunque sia in linea dall’altra parte, se ne sta in silenzio.
-Hey? C’è nessuno?-.

Ancora silenzio. Sto per riattaccare quando sento un lievissimo respiro-sospiro, in realtà-, attraversare  il ricevitore. Trattengo forte il fiato.

-Catnip?-.

Di nuovo quel sospiro.

-Ciao Gale-.

E’ lei. Santo Dio, è proprio lei.

 -Katniss, come..?-.

-Mi dispiace se ti ho svegliato. Volevo solo…

Volevi solo cosa, Catnip?

-…dirti Buon Natale-.

Rimango interdetto per qualche secondo, ma mi rendo conto che se non dico qualcosa, chiuderà la comunicazione. Mi schiarisco la gola.
-Anche io-, le rispondo senza rendermene conto.


Lei sospira per la terza volta. Capisco che la telefonata sta per concludersi.

-Mi manchi-, rantolo. Non posso credere di averlo detto. Lei però non risponde.

Manteniamo il silenzio per un po’, e chiudendo gli occhi per un attimo riesco a vederci, noi due soli, appollaiati su un albero o distesi su una roccia piatta vicino al lago, a godere dell'immensa belleza della natura non contaminata dalla fame, dalla disperazione, dalla morte. Erano quelli i momenti in cui entrambi condividevamo la pace delle cose che ci circondavano, accogliendo la mancanza di parole dell'altro come una vecchia amica.

Ed eccolo il quarto sospiro, più lungo, più affaticato. Forse, dopotutto, anche lei stava pensando alla stessa cosa.

-Buon Natale, Gale-.

-Buon Natale, Katniss-.

Bip-bip-bip-bip-bip-bip-bip-bip-bip-bip.


* * * * * * * * * * * * * * * * * *
Hello thereeee, here we are!
Ecco sfornata la mia seconda one-shot su questo fandom. Ovviamente è su Gale 8 con la gentile partecipazione di Katniss). Che ci posso fare. Io lo amo, lo amo e basta. E quindi amo struggermi scrivendo cose del genere. Lo so, lo so, è un po’ troppo ripetitiva e boh, si può dire melensa? Però mi farebbe piacere se qualcuno mi desse un’opinioncina a proposito.
Baci, Lules
  
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