25/08/2013
3 recensioni.Il gioco della vita.
I Malandrini.
Quattro ragazzi.
E la vita;
che con loro giocò a lungo.
Al gioco del dare per poi togliere.
Al primo diede una maledizione e la sigillò nello sguardo pallido della Luna.
Poi, forse pentita o forse crudele, concesse amici fantastici e anni speciali.
E glieli lasciò guardare mentre, uno per volta, gli voltavano le spalle e si incamminavano verso la propria fine.
Come ultimo crudele dono gli concesse di toccare l’amore e un figlio e una speranza per il futuro.
Come ultimo crudele dono glieli fece sfiorare appena, prima della fine.
Al secondo non tolse mai molto, perchè molto non gli aveva mai dato.
Non grandi amori, non grandi talenti, non grande intelligenza.
L’unico regalo che la vita gli fece furono tre ragazzi che credettero in lui.
Gli regalò l’amicizia, ma non la forza di lottare, non il coraggio di sperare, non la fortuna di non sbagliare, né la liberazione di potersi infine pentire.
La vita, come tutti gli altri, non si curò mai molto di lui.
Al terzo la vita donò bellezza, ma non amore, coraggio, ma non umiltà, diede talento e impulsività. Gli donò la possibilità di distinguersi e il dolore della diversità.
Gli diede un fratello e glielo sottrasse.
Gli diede due amici e glieli portò lontano.
Gli diede un altro fratello e glielo uccise.
Gli fece il dono della verità e se lo fece pagare con undici anni di prigione, a riflettere se ne valeva la pena.
La vita poi gli consegnò una libertà che aveva l’odore della prigionia e una possibilità di scegliere che obbediva agli ordini degli altri.
E lo guardò soffrire, e lo guardò fuggire, e lo guardò sbagliare.
E lo guardò morire.
Al quarto la vita diede amore.
E bellezza.
E talento, in ogni campo.
E simpatia.
E amici fedeli.
E popolarità.
E l’amore della sua vita.
E un figlio...
E non gli diede il tempo di godersi niente, togliendogli, beffardamente, tutto in una volta.
Così alla vita piaceva giocare.
Così i Malandrini giocarono con lei, con le sue regole e le sue decisioni.
Così i Malandrini persero al gioco della vita.
Non ci posso credere, ho pubblicato un’altra storia, dopo... ere geologiche, più o meno.
E di nuovo sui Malandrini, tanto per non smentirmi.
Credo che non ci sia niente da aggiungere, spero vi sia piaciuta!
Ciao,
_Falsa Pista_