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Autore: hugmenow    25/08/2013    4 recensioni
“C'è stato un momento in cui ho pensato "non ce la faccio", "non ce la posso fare da sola". Poi ho chiuso gli occhi e ho immaginato me stessa mentre agivo, mentre combattevo e ce l'ho fatta, ho superato la paura e ce l'ho fatta: ho ricominciato a vivere.”
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“E poi i sorrisi son diventati lacrime e gli sguardi si sono persi.. mentre il cuore, diviso a metà, è rimasto uno nell'anima dell'altro senza che entrambi lo sapessero.”
 

Credo che alla fine tutti trovano qualcuno con cui condividere tutto.
Credo che tutti saranno felici, prima o poi, nessuno escluso.
E credo che anche quella persona che tempo fa disse 'io non mi innamorerò mai più', si accorgerà di essersi innamorato, di nuovo.
E avremo paura. Paura di quel che succederà. Paura di stare male, di nuovo.
C'era Giacomo Leopardi che diceva che la felicità non è altro che la pausa del dolore. Finito il momento di felicità, ricomincerà il dolore, come prima, se non peggio.
Ma io credo (già, credo in molto) che se abbiamo accanto le persone giuste, il dolore riusciamo a superarlo.
Vorrei poter dire che una lettera inaspettata ci cambierà la giornata, che il rumore delle pietrine sbattute alla finestra della nostra stanza ci sveglieranno durante la notte e dopo aver visto la persona che aspettavamo da tanto, torneremo a dormire serenamente, ma ormai in questi tempi le cose sono cambiate. Ormai preferiamo addormentarci col cellulare in mano aspettando un messaggio di qualcuno, oppure scrivere un'email, che dopo non potremo più leggere perchè dimenticheremo la password del nostro account.
E' brutto però, perchè ai tempi di prima c'era molto più amore, c’erano molti più gesti romantici. Al giorno d'oggi, il gesto più romantico che si riesce a fare, è intasare una persona di 'mi piace' su facebook, valutati più di una bella frase scritta sotto casa.
 
Tutti noi aspettiamo l'amore di una vita, eppure non si sa perchè dobbiamo sbagliare così tante volte prima di trovarlo.
Che poi tutte le storie finiscono tipo così "ti lascio perchè non ti amo più, meglio restare amici", ma poi ogni volta ci sono quegli sguardi pieni di rancore, quegli ''ciao'' pieni di voglia di mandarlo a quel paese.
Poi ci sono quelle persone che non fanno altro che dirti ''Rimpiangerà di averti persa, tornerà e tu non ci sarai più'' ..perchè io dovrei fuggire adesso? Io non aspetto altro che un suo messaggio, un qualcosa che mi faccia capire che lui mi vuole di nuovo nella sua vita.
Le persone non capiscono. Non capiscono quanto un ''addio'' detto con uno sguardo, possa far male.
Ecco qual è il male di questo mondo. Le persone non capiscono e nemmeno ci provano a capirti.
 
 
“Mi dispiace ma.. io credo che sia meglio finirla qui.”
E a quelle parole cominciò la mia autodistruzione, la mia autocommiserazione. Ero certa, sicurissima, che c’era un’altra.. ma in fondo, cosa si ci poteva aspettare? Si sapeva che avrebbe trovato un’altra migliore di me.
Ed quell’istante c'è stato un momento in cui ho pensato "non ce la faccio", "non ce la posso fare da sola". Poi ho chiuso gli occhi e ho immaginato me stessa mentre agivo, mentre combattevo e ce l'ho fatta, ho superato la paura e ce l'ho fatta. Ho ricominciato, ho messo da parte tutto ciò che potesse ricordarmi di lui, e per tutti i giorni, alla luce del sole, ero felice, contenta di non pensarlo più, ma la sera tutte le mancanze tornavano a farsi sentire. Ma poi ho riaperto gli occhi, ho guardato il mondo come non facevo da tanto e ho capito che mi stavo arrendendo, che, inconsapevolmente, stavo morendo. Tutto quel dolore cominciava a logorarmi dentro e pian piano questo dolore cominciava a trasparire anche fuori. Così ho ricominciato a vivere, a sorridere.
Dopo tutto questo tempo, non posso dire che non lo penso più perché beh, i suoi occhi me li ricordo benissimo. Quei suoi occhi castani, nei quali ci si poteva intravedere il verde, non li dimenticherò mai, perché sono stati i primi occhi che mi hanno fatta innamorare, che mi hanno guardata solo come si guarda una persona che si ama.
Forse io per lui non sono stata importante quanto lui lo è stato per me ma.. cosa importa ormai? Poco, anzi niente.
Non mi concentro più su di lui ormai, cioè non sempre. Rimane il fatto che starei a parlare di lui per ore, fino allo sfinimento, fino a quando non arrivo al punto brutto della storia, quello in cui entrambi abbiamo deciso di perderci.
A volte mi capita di passeggiare per il parco in cui passavamo la maggior parte del nostro tempo insieme e passando davanti alla nostra panchina, rileggo i nostri nomi.
“Rori e Matt, sempre insieme.”
“Aurora, ti amo.” - “Mattia, ti amo di più io.”
Perché la gente fa le promesse se poi non riesce e mantenerle?
Su quella panchina ci sono racchiusi tutti i nostri ricordi. Il primo bacio, le prime liti, il primo tutto. Il mio primo amore.


 

Angolo autrice.

Era da tanto che volevo scrivere una storia, ma non avevo ispirazione. Non che adesso ne abbia, ma ho avuto un lampo di genio.
            Ho deciso di mettere insieme varie esperienze mie, delle mie amiche, cose sentite dire e bla bla, e vedere un pò cosa ne esce alla fine. Non vi assicuro niente, anzi, credo che verrà una cosa tutto, tranne che bella.
            Quindi, ringrazio da ora tutte le mie amiche che mi hanno ispirato senza nemmeno saperlo.
            E spero che questa specie di ''introduzione'' breve che sia, vi incuriosica a leggere il seguito.
            Magari mi lasciate una recensione scrivendomi cosa è successo col vostro primo amore, se c'è stato.
           Sì, credo che alla fine di ogni capitolo, vi chiederò qualcosa di voi che possa ispirarmi. Ah, quella in alto a destra è una mia citazione.

  
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