“Riunione d’emergenza! Ma dov’eri
finita?” Sbraitò Thamara non appena vide Alice
arrivare a casa sua. “Tu!” Abbaiò rivolta a Jasper che la accompagnava “Qui!”
Ordinò indicando il salotto dove gli altri ragazzi e Carlisle
erano già riuniti.
Jasper si guardò un attimo intorno,
spaesato, mentre la rossa trascinava Alice su per le scale. Infine si risolse a
chiedere “Perché noi siamo qui e le ragazze di sopra?”
“Perché le guerriere Sailor devono
decidere cosa fare e poi ci diranno cosa fare.” Gli rispose serio Alex.
All’occhiata sbigottita di Jasper
rispose quella divertita di Carlisle. Edward, che
pareva non essersi accorto di nulla continuò “Sempre che decidano di volerci
ancora vedere. Se Alyssa non mi vuole più vado dai Volturi.”
“Edward, dato che le tue emozioni si ripercuotono su di me ti spiacerebbe essere un pochino più
positivo? Mi fai venire voglia di lanciarmi sotto una macchina e non mi farebbe
nemmeno male.”
“Su, ragazzi. Sono sicuro che salvare
la loro amica vi riabiliterà decisamente.” Commentò pacato Carlisle
proprio mentre Alex riprendeva “Se Thamara mi
perdona, avete ragione. Lei è la mia ragione di vita, l’aria che respiro,
l’acqua che bevo, lo shampoo che uso, la pizza che mangio…”
“…L’accetta
che userò per distruggerti. Non ti preoccupare, ti uccido io. Così tua madre
uccide me e sono a posto.” Borbottò Jacob dal divano in cui era sprofondato.
“Non è stata colpa tua, ragazzo.” Provò
a consolarlo il dottore.
“Se Sophia
non fosse uscita di casa…”
“Sarebbero entrati a cercarla.”
“Se io non l’avessi chiamata…”
“Probabilmente avremmo saputo molto
dopo del suo rapimento.”
“Dottorino, se sa essere così razionale
mi trovi un modo di riportarla a casa!!” Sbraitò il ragazzo alla fine.
“Lo troveremo.” Concluse Carlisle sedendosi accanto a lui e toccandogli la spalla.
Un gran trambusto avvisò i ragazzi che
la “riunione” si era conclusa. Le partecipanti scesero le scale, davanti a
tutti Thamara con un fazzoletto nero legato al
braccio, come le amiche. Rimanendo ferma sul secondo gradino per farsi vedere
meglio la ragazza cominciò: “In quanto capo delle guerriere Sailor” Fammy già mimava di gettarsi giù dalle scale “prendo la
parola per farvi conoscere le nostre decisioni. Innanzitutto vi prego di notare
il lutto al braccio, che anche voi dovrete mettere, in onore della nostra
compagna; poi, abbiamo deciso che dobbiamo salvarla e per farlo ci serve il
vostro aiuto. E non discriminiamo sulla base della specie di appartenenza, se
collaborate con il bene. Quindi il punto è che se collaborate per ritrovare Sophia possiamo perdonarvi di non aver parlato subito, in
fondo anche le altre vi hanno tenuta nascosta la loro identità di guerriere
Sailor. Io invece” Sibilò minacciosa squadrando Alex “non ti avevo nascosto
nulla. Ma ora pensiamo un attimo a Sophia.”
“Un attimo??” Jacob si alzò dal divano con
aria truce “Un attimo?? Non è una cosetta da nulla!”
“In confronto alla rabbia della mia Thammy sì…” Intervenne Alex.
“Io ti ammazzo. Con o senza accetta!”
Urlò Jacob avventandosi contro di lui.
“Stiamo calmi.” Intervenne Carlisle frapponendosi tra i due “Peace
and love, fratelli.”
“Padre, hai passato quel periodo ormai”
Fece Edward scuotendo la testa.
“Non abbiamo molto tempo” Lo interruppe
Jasper “Victoria vuole giocare ma prima o poi compirà la sua vendetta.”
“Allora forza andiamo. Dov’è Sophia?” Chiese Jacob.
“Ehm, sarebbe ciò che dobbiamo
scoprire, ragazzo.”
“Idee?” Chiese Fanny sistemandosi sulle
gambe di Carlisle.
“Prendiamo il mio scettro e facciamolo
ruotare sulla mappa. Indicherà il punto esatto!” Esordì Thamara
dopo qualche minuto di silenzio correndo su per le scale.
“Idee che non implichino Sailor Moon?”
Fece Jasper osservandola sparire.
“Chiamiamo Inuyasha!
Lui aveva un buon fiuto!” Saltellò Alice.
“Idee che non implichino cartoni
animati?” Riprovò Jasper.
“Jaz! Sono
anime e manga giapponesi, non sminuirli!”
“Jasper, ha ragione! Comunque penso sia
impegnato. L’ho visto l’altro giorno su per i monti ed era troppo impegnato a
deprimersi vicino a un pozzo.” Concluse Edward.
“Ecco, va bene. Scartiamo anche questa
opzione. Cerchiamo di usare la razionalità.” Carlisle
si guardò intorno e scosse la testa al solo pensiero “Volevo dire… Riflettiamo con calma. Avrà bisogno di un posto
tranquillo, non frequentato. Tutta la foresta potrebbe andare bene.”
“Quindi la andiamo a setacciare? Va
bene!” Jacob fece per alzarsi dal divano ma venne trattenuto.
“Se si accorgesse di qualcosa potrebbe
decidere di ucciderla subito. Meglio essere cauti e cercare di restringere un
po’ il luogo.”
“Sto cercando delle mappe della zona su
Internet, ora le stampo.” Disse Fanny col computer in grembo.
“Come facciamo a restringere?”
“Cerchiamo le zone il più distante
possibile dalle case sparse.”
“Oppure potrebbe essere vicino alla
casa di Sophia. Non ha lasciato tracce ma è difficile
nascondere un odore, soprattutto per tratti molto lunghi.”
“Ecco le mappe!” Disse Fanny mettendole
sul tavolino.
“Ed ecco lo scettro!” Fece Thamara venendo giù dal piano superiore.
“Thammy, non
mi sembra il caso…”
“Lasciala fare!” Tuonò Alex “Se
qualcuno può risolvere la situazione è lei!”
Le ragazze si scambiarono un’occhiata
dubbiosa.
“Per
il potere del cristallo del cuore” Cominciò la ragazza. Jasper guardò Alice
e chiese “Fa sul serio?” ma venne fulminato con gli occhi dalla rossa. “Dicevo,
si prega di non interrompere. Per il
potere del cristallo del cuore, mostrami l’ubicazione di zia Paperone!”
(“Un affettuoso soprannome per Sophia” Bisbigliò
Alice a un Jasper sempre più stralunato).
Thamara lanciò lo scettro che andò a posarsi
proprio sulla mappa. “Ecco! Dove indica c’è Sophia!”
Saltellò felice.
“Allora, cosa aspettiamo? Forza Jacob!
Mi sembravi piuttosto di fretta prima.” Disse Alex alzandosi e cercando di
trascinare per un braccio anche l’amico “Chiamo io Sam, stai tranquillo.”
“Non…”
Cominciò Carlisle “Non mi sembra una grande idea andare
così alla cieca.”
“Ma che alla cieca? E’ il sistema più
affidabile che abbiamo!”
“Il che la dice lunga.” Commentò
Jasper.
“Com’è che tu parli oggi?”
“Perché questo è il mio campo. Ho fatto
il soldato. Ne so un po’ più di te, ragazzino. E non possiamo basarci sul
lancio di… Di…”
“Di un legnetto” gli venne incontro
Fanny.
“Appunto. Tanto vale chiudere gli occhi
e puntare a caso sulla mappa.”
“Non so. Potrebbe avere sul serio
poteri magici.” Intervenne Edward che ora teneva in mano la carta.
“Sì. Rincitrullire le persone.” Fece
Jacob “E ha avuto effetto su di te, oltre che su Alex.”
“Eppure ha indicato proprio il luogo
dove Victoria e James abitano.”
Nella stanza calò il silenzio.
“Cioè, tu sapevi dove abitavano?”
Chiese Carlisle interrompendolo.
“Sì. L’avevo letto nelle loro menti.”
“E cosa stavi aspettando a dircelo??”
Esclamò Jacob dando voce ai pensieri di tutti.
“Ma bravo! Ma come faremmo senza di
te?” Cinguettò Alyssa sorridendogli.
Carlisle si schiarì la voce “Avremo bisogno di
un piano.”
Jasper prese in mano la mappa. “Siamo
abbastanza per accerchiarla e tenerla occupata. Poichè
ha un ostaggio sarebbe meglio coglierla di sorpresa per sottrarglielo. Se la
distraiamo in orizzontale si può arrivare in verticale, potresti farlo tu
Jacob, visto che altrimenti non riusciresti a stare buono. Tu invece Alex
verrai con noi; ci muoveremo a raggiera intorno al perimetro avvicinandoci e
allontanandoci. Va bene?”
“Eh?” Fu la risposta di Alex.
“Cosa vorrebbe dire arrivare in
verticale?” Chiese invece Jacob.
“Che arrivi o in volo o da sotto
terra.”
“E secondo te ho le ali?” Rispose il
ragazzo imitando un pollo.
“Allora scava un tunnel sottoterra.”
“Bene. Questo si può fare.”
“Sì, d’accordo Jake,
ti presto secchiello e paletta. Sono di quando ero piccolo ma il loro stato è
ancora ottimo. Ma io cosa dovrei fare?” Chiese Alex.
“Non combinare disastri.” Gli rispose
l’altro sconsolato.
“Ho un’idea!” Disse Fanny salendo le
scale.
“Se è un altro scettro…”
“No, no, ecco qui!” La ragazza reggeva
tra le mani una scatola di soldatini “Sapevo che Thamara
doveva averli da qualche parte. Con questi capirai tutto Alex!” Incrociò il suo
sguardo interrogativo “O quasi. Non chiediamo miracoli.”
Dopo essere state adeguatamente
tranquillizzate (“Tranquilli, siamo in superiorità numerica, cosa volete che
succeda?” “Le ultime parole famose! Smettila di portar rogna Edward!”) le
ragazze si erano convinte a rimanere a casa di Thamara
ad aspettare.
“Secondo voi quando torneranno?”
“Un’oretta dovrebbe bastare, ha detto Carlisle.” Rispose Fanny pensierosa.
“Vado a fare delle camomille.” Sospirò Thamara alzandosi.
“Molto lunghe” Le fece eco Alyssa. “E
se guardassimo un film? Forse ci farebbe bene pensare ad altro per un po’.”
“Titanic…”
Esclamò Thamara con aria sognante.
“Tiè! Dura 3
ore ed è drammatico!” La rimproverò Fanny.
“Ma Leo è fantastico in quel film!”
“Leo è sempre fantastico.” Sottolineò Alyssa “Inception?”
“Mi ci perdo nei meandri di quel film.”
Notò Alice “E poi tu lo sai a memoria, che gusto c’è? Ci vuole un lieto fine
certo e sicuro, come solo un cartone può dare. Mulan?”
“Se è un cartone animato voglio la
sirenetta! Io sono Ariel!”
“No, ti prego…”
Borbottò Fanny cercando di gettarsi dal divano.
“Non ci sono altre principesse coi
capelli rossi quindi io sono Ariel, per forza!”
“Ma Thammy…”
Le disse Alice andandole vicino “Se tu sei Ariel hai già vissuto quegli eventi.
E se li hai già vissuti che bisogno hai di rivederli? Invece guardando Mulan tieni d’occhio la concorrenza. Magari poi diventa più
popolare di te.”
“Cos’ha quella più di me?”
“Guardiamo il film e scopriamolo!”
Decise Alyssa.
Era passata quasi un’ora dall’inizio
del film quando Thamara parlò di nuovo. “Se lei
scatena valanghe io scateno maremoti.” Precisò imbronciata.
“Sicuramente. Nessuno lo mette in
dubbio.” Le rispose Alyssa.
“Però siete entrambe coraggiose, no? E
altruiste, volete bene a vostro padre… Potreste
andare d’accordo, no? Lei si prende la terra e tu il mare.” Le fece notare
Alice.
“Mmm, si può
fare” Riflettè Thamara
“Dobbiamo andare a cercarla.”
“Alla ricerca di Mulan!
Allora, dobbiamo solo setacciare la Cina. Non mi sembra problematico, in fondo
è un Paese piccolo.” Rise Fanny.
“Ma no! Usiamo lo scettro, se ha
trovato Sophia può trovare anche lei!”
“Almeno era prezioso questo scettro?”
Chiese una voce dal giardino.
“Sophia!”
Urlarono in coro le ragazze.
“Ovviamente era prezioso, serviva a
trovare te.” Anche Jacob sembrava aver ritrovato il buon umore.
“E’ andato tutto bene?” Chiese Fanny.
“Victoria non darà più problemi.” Le
rispose Carlisle sorridendole.
“Hai capito cosa dovevi fare con i
soldatini?” Disse Thamara colpendo Alex sulla nuca.
“Sì, ho capito tutto. Ma continuo a
pensare che quel coso” Fece lui indicando uno dei guerrieri di plastica ancora
sul tavolo “non mi somigli per nulla.”
Thamara lo guardò un attimo; scoppiò a ridere
e gli si gettò in braccio “No, infatti, sei molto meglio tu.”
“Tu invece ci somigli a quei soldati.
Hai la loro posa austera. Ma non ti preoccupare, ci lavoreremo! E dobbiamo
anche metterti addosso una nota di colore. Domani andiamo a fare shopping che
ti rifaccio l’armadio. Tra l’altro, c’è in programma un viaggio in Cina che
potrebbe aiutare…” Disse Alice prendendo per mano
Jasper.
“Edward, mi è venuto in mente che
dobbiamo assolutissimamente vedere un film: Inception. Se potessi prendere qualche tratto dal
protagonista non mi dispiacerebbe affatto.” Sorrise Alyssa “Ma vai bene anche
così come sei ora. Nella vita non si può essere come in un film e preferisco
avere un imperfetto vicino a me che un perfetto lontano.”
“Voi due!” Sbraitò improvvisamente Thamara fissando Sophia e Jacob
“Cosa ci fate ancora qui?”
“Ma, Thamara,
cosa…?” Cominciò a dire Jacob.
“Fuori. Fuori di qui! Ma te lo devo
dire io? Non lo vedi Sophia com’è traumatizzata?”
“Chi? Io?” Chiese la ragazza chiamata
in causa che stava controllando se Victoria avesse sottratto qualcosa dal suo
portafoglio.
“Sì, tu! Sei traumatizzata e tremante e
spaventata e… E… Oh,
insomma, hai paura e ti serve un uomo accanto che ti spieghi la situazione e ti
tenga vicino…”
“E ti porti in un luogo isolato e poi
si sa, da cosa nasce cosa…” Continuò Alice. “Jacob?”
“Eh, sì, io…
Cosa? Non volete stare un po’ con Sophia che è appena
tornata?”
La ragazza piccata ribattè
“Ma sei matto? Quelle poi mi vogliono abbracciare, baciare, tutte quelle cose sdolcinate…”
“Certamente! Stasera pigiama party di
bentornato! Ma se non abbiamo di che spettegolare di cosa parliamo?”
Alice prese Sophia
per un braccio, Thamara spinse Jacob fuori dalla
porta. “E ora FILATE!”
E
così siamo arrivati alla fine! Grazie a quelli che sono arrivati a leggere sin
qui, spero abbiate conservato la sanità mentale XD Un saluto e un abbraccio!