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Autore: LilyShakarian    26/08/2013    3 recensioni
Ritorna la mia vena un po' drammatica, ma stavolta mi dedicherò alla mia Alys Shepard.
Nel momento della fine, un suo momento introspettivo. Il suo pensiero che vola al suo Turian.
SHAKARIAN.
P.S. Il genere song-fic indica che questa fanfiction è nata mentre ascoltavo la canzone E.T. di Katy Perry.
Enjoy.
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Keep calm and... Shakarian!'
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E.T. Katy Perry


Infect me with your poison



Archangel.


Un nome, un programma. Quella volta su Omega son rimasta piacevolmente sorpresa nello scoprire che il paladino della giustizia, ricercato da tutta la criminalità organizzata, era proprio il mio vecchio cecchino, nonché il mio Turian preferito.

Il soprannome può tranquillamente essere associato alla tua passata professione da vigilante, ma a te..?

Sei un angelo, della vendetta forse, ma potresti benissimo essere un diavolo.

Le regole non sono mai state il tuo forte e forse nemmeno il mio, ma almeno ho tentato di tanto in tanto di riportarti sulla retta via quando una tua decisione mi sembrava la più sbagliata, quando Garrus scompariva e Archangel prendeva il suo posto, ma finiva sempre con l’accadere il contrario, con te che mi inducevi in tentazione e me che cedevo senza troppe remore, dopotutto. E’ proprio per questo che ne abbiamo passate così tante, insieme. Per questo eri sempre al mio fianco, ovunque andassi.

Quella volta in cui ci siamo rincontrati, dopo due anni dalla mia morte, ti ho parato il culo, ma quante volte tu hai salvato me? E non solo da mutanti e pallottole, Collettori e Razziatori: mi hai salvato dalle mie stesse tenebre. Chi era con me quando il Consiglio mi voltava le spalle? O quando Liara mi ha lasciata per combattere e in seguito prendere il posto dell’Ombra? Chi, semplicemente, era sempre lì per offrirmi la sua spalla quando la mia debolezza umana aveva la meglio? Mi viene in mente solo un nome…

Forse è proprio per tutto questo che la stima, il rispetto e l’amicizia si sono trasformati, evolvendosi in qualcosa di più profondo, intenso e intimo. Ero cieca, non volevo vedere oltre le differenze tra noi, ma tu mi hai aperto gli occhi. Certo, starai pensando che sono matta, visto che sono stata io a farti quella bizzarra proposta la prima volta, nella batteria primaria. Mi avevi davvero incuriosita con la storia della “flessibilità”, ma soprattutto dell’ ”allungo” che tanto decantavi. Nonostante ci fossero tanti dubbi sul fatto che fosse giusto o meno, non ci siamo curati delle palesi differenze, che tutti si ostinavano pesantemente a farci notare, cercando di dissuaderci. Anziché spaventarci, ci hanno solo incuriosito e istigato a provarci ancora di più. Certo siamo stati un po’ macchinosi all’inizio, forse proprio perché quelle parole comuni sulle nostre diversità, sull’impossibilità di una relazione inter-specie ci stavano inizialmente scalfendo, ma l’hanno fatto solo finché non ci siamo resi finalmente conto di quanto poco fosse importante e di quanto non ci interessasse. Ricordo ancora l’insistenza di Mordin stesso sulla questione, quando ha perseverato nel chiarire quanti rischi ci fossero, ma già da quella volta non ho avuto remore nel rispondergli che ciò non mi spaventava, perché tenevo a te.

Siamo stati pazzi, folli anche solo a pensarci?

Probabilmente si, dato che non ci siamo minimamente preoccupati di pensare a cosa saremmo andati incontro, ma ci volevamo, intensamente, non contava nient’altro.

E abbiamo avuto conferma dell’intensità di quel desiderio già dalla prima volta che ci siamo ritrovati l’una tra le braccia dell’altro.

Mi hai come ipnotizzata, ero sotto il tuo totale controllo, incapace di opporti resistenza. Come se l’avessi voluto. Di questo poi hai saputo approfittarne parecchio nelle volte a venire… Altro che Archangel, continuo a dire che sei un dannato diavolo tentatore, ma è sublime cedere alle tue provocazioni.

La curiosità ha guidato le nostre mosse, la prima volta; ogni tocco magnetico ed elettrostatico ci faceva vibrare. Mi sono persa tra i tuoi sospiri e tu hai fatto lo stesso tra i miei gemiti mentre le mani esploravano, intimidite ma curiose. Le tue dita e la tua lingua lasciavano una scia bollente sulla mia pelle, mentre la studiavi e l’accarezzavi. La bramosia ebbe il sopravvento dopo poco e i nostri corpi si tesero, impazienti di riceversi l’un l’altro. Mi hai baciata, mi hai morsa, mi hai assaggiata, la mia mente era leggera, non capivo più nulla. Il tuo tocco alieno era così estraneo ma piacevole; nulla di paragonabile a tutto quello provato finora, nemmeno alla tanto decantata passionalità Asari.

Finalmente ero tua, completamente, e lo stesso valeva per te. Il mio corpo umano giaceva sul letto della mia cabina, sotto le tue membra aliene a cui era avvinghiato; toccavo la tua pelle così ruvida ma irresistibile, sapevo già che non sarei più riuscita a farne a meno. Non mi importava davvero più la differenza tra noi e i nostri DNA, volevo solo essere infettata con il tuo veleno. Il Comandante Shepard lasciava posto alla donna Alys: ero pronta, volevo solo essere presa ancora una volta da te, ancora e ancora. Volevo essere la vittima della tua dolce tortura per tutta la notte e tutte le notti avvenire. Quando poi mi hai baciata, con un sorriso sulle labbra, mi son sentita completa e serena, come non lo ero più da tempo.

Dalla prima volta è sempre stato un ottimo diversivo da tutto l’orrore che abbiamo intorno. Rifugiarmi occasionalmente tra le tue braccia è stata un’oasi nel deserto, il nostro piccolo angolo di pace, piacevole quanto rassicurante, in cui mi sentivo protetta e che mi ha aiutata ad andare avanti nella missione.

Sei quello che nel momento del bisogno ha sempre permesso che bagnassi la sua spalla o il suo petto e che mi ha sempre regalato un sorriso.


Garrus.


Sai bene quanto io sia negata con le parole, o almeno quelle che occorrono per tirar fuori le proprie emozioni, per questo ho deciso di lasciarti questo videomessaggio prima della fine di tutto.

Se lo vedrai, probabilmente significherà che questa guerra ha preteso il mio sacrificio. Lo sapevamo anche quando ci siamo salutati l’ultima volta, quando, un po’ per gioco e per sdrammatizzare, abbiamo pensato ad un futuro insieme, tranquilli e con una famiglia nostra; ci ha fatto sorridere anche solo l’idea, perché è un’immagine strana quella di noi due alle prese con qualche marmocchio anziché con un’arma in mano, a dare la caccia ai cattivi nella galassia, spalla contro spalla, ma… È stato bello poter sognare, anche solo per qualche minuto.


In questa desolazione che mi circonda, il mio pensiero va a tutti i caduti per la causa, alla Terra, ma soprattutto a te. Vorrei lasciarti con il ricordo piacevole di noi, con i ricordi di quei frammenti di gioia che ci siamo faticosamente conquistati. Preferirei che non pensassi al resto, ma solo ai nostri respiri in sincrono durante una missione, a quante volte uno ha dovuto sostenere l’altra o viceversa per una ferita; alle chiacchiere sulla Normandy, ai nostri battibecchi e alla miriade di risa che sei riuscito a tirarmi fuori, nonostante avessimo la morte a perseguitarci, sempre e ovunque; all’imbarazzo e all’impaccio protagonisti, nella batteria primaria, quando è nato tutto ( Questo lato del tuo carattere mi ha sempre fatta sorridere: sei in grado di affrontare le cose peggiori in battaglia e poi ti fai intimidire da una sottana… Non cambiare mai, Garrus…); vorrei ricordassi ogni carezza, ogni momento in cui siamo riusciti anche solo a sfiorarci, perché in quei piccoli gesti, all’apparenza innocui, ci scambiavamo la forza per affrontare tutto questo. Mantieni accesi questi ricordi, così che anche se saremo lontani, in un certo senso possa restare al tuo fianco.


Un po’ di pace, chiedevamo solo questo.

Ed è proprio per questo che abbiamo combattuto strenuamente fino alla fine. Qualunque cosa accada, sappi che ti ho amato davvero Garrus Vakarian e non sarai mai solo. Non so cosa mi succederà adesso, ma preferisco non dirti addio perché questo in realtà è solo l’inizio, un nuovo inizio per tutti.



   
 
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