-
S-Signorina Haruno? Posso farle una domanda? -
Sakura
e Chiyo si interruppero e alzarono contemporaneamente lo sguardo su
di lui.
La
bambina lo guardò male. Sasuke deglutì
rumorosamente.
-
S-Sarebbe disposta a diventare mia moglie per qualche giorno? -
… Eh?
5. Conseguenze inaspettate e nuovi incontri: perché al peggio non c’è mai fine!
-
S-Sta scherzando, vero? - balbettò Sakura
dopo aver
recuperato un minimo di contegno, rialzandosi da terra e portandosi
una ciocca dietro all’orecchio per nascondere il nervosismo.
Incrociò poi le braccia al petto, e per quanto strano le
sembrasse,
riuscì addirittura a fronteggiarlo apertamente. Anzi,
a dirla proprio tutta si stava decisamente arrabbiando.
Come -
come?? - diavolo si permetteva, quel presuntuoso
d’un Uchiha?
Di essere presa in giro e trattata come una stupida, questo proprio
non lo accettava. - Sì. Cioè,
no! Io non … non
mi sono spiegato bene - rispose Sasuke tentennando, cercando
disperatamente di prendere tempo e dandosi intanto mentalmente del
perfetto idiota. Sakura sgranò leggermente gli occhi,
vedendoselo
davanti in serie difficoltà e, per quanto lui tentasse di
non darlo
a vedere, - chiaramente - imbarazzato. Possibile che fosse davvero
…
arrossito? Beh. Sì, un
presuntuoso, che altro poteva essere?
Un
adorabile presuntuoso che …
-
Beh! - proruppe la ragazza arrossendo precipitosamente a sua volta e
maledicendosi mentalmente per quei pensieri del tutto
inopportuni - Allora si spieghi, no? Sto
aspettando! - Chiyo
sorrise in direzione della madre, nascondendosi dietro le gambe di
lei e facendo la linguaccia a Sasuke. - Ehm. Sì.
Ci sto
provando - sibilò lui tra i denti, mentre una vena iniziava
a
pulsare pericolosamente sulla sua fronte, segno che stava
già
cominciando a perdere la pazienza - Ecco. Si tratta
di questo.
Non le chiederei mai una cosa del genere, signorina Haruno, ma
… -
-
Ma? - ripeté lei inarcando le
sopracciglia, invitandolo a
continuare con un movimento della mano.
-
È che avrei b-bisogno di affittarvi … Ehm.
Capisce? - tentò di
nuovo Sasuke, con un sorrisetto tirato.
-
La prego, mi dica che questo è uno scherzo di pessimo gusto.
Dove
sono le telecamere? - implorò Sakura sospirando.
Sollevò lo
sguardo, fissando Sasuke direttamente negli occhi. Il ragazzo
però
sembrava dannatamente serio. - Si tratta di un affare importante -
ribadì lui con tono piatto. - Ah, forse ho capito. Sua madre
sta per
venire in città - Sakura si portò una mano alla
bocca per soffocare
una risata. Sasuke inarcò un sopracciglio.
-
Sono disposto a pagarla, e … -
-
E se dovessimo piacerle, signor Uchiha, vuole anche l’opzione
sull’acquisto, eh? - esclamò la
ragazza scuotendo la testa
incredula e indietreggiando di qualche passo - Sono spiacente, ma io
e mia figlia non siamo in vendita! - Gli diede le spalle velocemente,
prendendo per mano Chiyo, che fino a quel momento era rimasta sempre
attaccata al suo maglione, e tirandola dietro di sé. Sasuke
la seguì
con lo sguardo - Duemila dollari -
Sakura
si bloccò con la mano sulla maniglia, continuando a dargli
le
spalle. Chiuse gli occhi, mordendosi un labbro fino a farsi male. Era
più di quanto avrebbe mai potuto guadagnare in mesi e mesi
di
lavoro, ma … Chiyo la tirò per una braccio,
inclinando la testa da
un lato e guardandola con occhi preoccupati. Sakura sorrise
leggermente. Con quel cappotto però doveva ammettere che
somigliava
davvero a un bignè. Il bignè più
carino che avesse mai visto. Inevitabilmente,
il suo sorriso finì per allargarsi ancora di più. Oh,
al diavolo …! Un momento
dopo, stavano già correndo
giù per il vialetto innevato. Sakura,
soprattutto, decisa ora più che mai a mettere più
distanza possibile tra lei e l’Uchiha. E andava bene così. Lei non era quel
tipo di persona, e non ci sarebbe cascata, non di nuovo!
Sasuke
si ritrovò quindi, a dispetto di tutte le sue aspettative, a
fissare
il vuoto davanti a sé come un cretino. Stava diventando
un’abitudine, allora! Ah,
ma se andava avanti così, avrebbe sicuramente finito per
impazzire!
Si passò stancamente una mano sulla fronte sudata, e
richiuse la
porta con un colpo che la fece vibrare. Imprecò. Shikamaru
scese in
quel momento dal piano di sopra sbadigliando. Guardò
l’amico,
notando le tempie che pulsavano e i pugni serrati lungo i fianchi. -
Ehm. È
mica successo
qualcosa? -
Ino
sprofondò sul divano, prendendosi la testa tra le mani, il
trucco
sbavato intorno agli occhi rossi per pianto.
Sakura
sedette accanto a lei, passandole un braccio intorno alle spalle per
consolarla, sforzandosi lei stessa di non scoppiare a piangere.
-
Sono stato abbastanza chiaro? O mi porti i soldi
entro domani,
ragazzina, o vi butto fuori tutte e tre! E stavolta non sto
scherzando! Vi ritrovate per strada, capito? Ah!
Ah!
Quello è l’unico
posto dove almeno riuscireste a guadagnare qualcosa … -
-
Domani le porterò i suoi stramaledettissimi soldi. Adesso
però se
ne vada! - sibilò Sakura rafforzando la stretta
sull’amica e
lanciando un’occhiata rabbiosa al proprietario
dell’appartamento.
Dopo che l’uomo se ne fu andato, la ragazza levò
appena gli occhi
e solo allora si accorse della sua bambina che la osservava
seminascosta dietro la porta, in pigiama, spaventata e tremolante. Il
mondo intero sembrò improvvisamente crollarle addosso.
Dannazione.
Dannazione!
-
Posso rimediare, Ino. Vedrai che sistemerò tutto quanto.
Puoi
tenermi Chiyo per un po’, vero? -
-
… Sakura? Aspetta! Dove stai andando?
Sakura!
-
Il
suono fastidioso e prolungato del campanello raggiunse Sasuke fino in
soggiorno.
Sorpreso,
alzò lo sguardo dai fascicoli di lavoro, appoggiandoli sul
tavolo di
fianco e alzandosi stancamente dallo sgabello. Chi diavolo poteva
essere tanto scemo da venirlo a disturbare a quell’ora?
Come
se non avesse già abbastanza problemi!
Arrivò in ingresso e
aprì di scatto la porta, immaginandosi già come
al solito di
vedersi comparire davanti uno Shikamaru mezzo appisolato, il cui
chiarimento con Temari - ancora una volta - non doveva aver sortito
le conseguenze sperate. Beh. In ogni caso, non era preparato (proprio
no) a ricevere (di nuovo) una Sakura Haruno
spettinata e
affannata che si stringeva nel cappotto e alzava timidamente gli
occhi su di lui, le guance in fiamme e il respiro irregolare. - Cosa?
-
-
Io … - cominciò a balbettare lei con la voce
rotta dagli spasmi,
passandosi una mano sul viso per calmarsi e faticando a sostenere il
suo sguardo perplesso - Se la sua offerta è ancora valida,
signor
Uchiha … - Sasuke dovette ricorrere a ogni briciola del suo
autocontrollo per non lasciarsi sfuggire un sospiro di sollievo - Si
tratta di pochi giorni e dovrò solo
fingere di essere sua
moglie, non è vero? -
-
Sì - rispose lui, annuendo - …
nessun coinvolgimento, nel
modo più assoluto -
Sakura
tese una mano, che Sasuke strinse ancora un po’ incerto nella
sua.
-
D’accordo. Ci sto -
-
Ah, ehm … Sakura? - chiamò lui
mentre lei già faceva per
andarsene. Si appoggiò con un gomito allo stipite della porta,
sorridendo strafottente. La ragazza si fermò su un gradino,
voltandosi sorpresa e stringendosi nel cappotto - Sapevo che non
saresti mai riuscita a resistermi … - concluse lui ridendo. Sakura
spalancò gli occhi, incredula, arrossendo violentemente e
cominciando a boccheggiare. -
Tu! Brutto …! -
balbettò, mostrandogli un pugno
minacciosa - Prova un po’ a ripetere! -
Lui
si avvicinò, scese un paio di gradini con le mani in tasca e
le si
fermò di fronte, fattosi improvvisamente serio. Inutile dire
che
gran parte delle convinzioni di Sakura di volerlo prendere a pugni e
fargli sputare tutti i denti, vacillarono in sol colpo al suo
sorriso, e per un attimo le sembrò di perdersi nel suo
sguardo
divertito e suadente semicoperto da alcune ciocche scure.
-
Lo faccio soltanto per i soldi, cosa credi? - ribadì lei
scrollando
la testa.
-
Sicura …? - sussurrò Sasuke
facendosi man mano più vicino,
quasi da poter sentire il suo respiro caldo, nonostante il freddo,
contro il viso. Sakura provò un insano desiderio di trovare
in lui
un ulteriore rifugio dal freddo e non poté fare a meno di
socchiudere leggermente gli occhi, aspettandosi di trovare
vicinissima la consistenza delle labbra di lui - Beh. Buonanotte
allora, mogliettina! - esclamò poi lui ridendo e dandole un
buffetto
scherzoso sul naso. Sakura
sgranò gli occhi, mentre Sasuke inarcò le
sopracciglia,
squadrandola con un sorrisetto sfacciatamente vittorioso.
Arrossì
d’imbarazzo, rabbia e vergogna, per essersi lasciata
abbindolare
così facilmente, e proprio da Lui,
come una stupida,
stupidissima ragazzina. Sasuke le diede le spalle, e fece per
rientrare in casa. - Ah, Sasuke?
-
-
Sì, cos …? Oouf - non
riuscì neanche a terminare la frase,
visto che una palla di neve gli arrivò dritta in faccia,
centrandolo
in pieno, e per poco non rischiò di ritrovarsi col sedere
per terra.
Sakura sorrise soddisfatta, con la lingua tra i denti.
-
Buonanotte anche a te, maritino! -
Sakura
si sedette sopra alla valigia rigonfia, sporgendosi da un lato per
chiudere la cerniera.
-
Puoi cominciare a mettere in moto la macchina di sotto, noi siamo
pronte -
-
Ai suoi ordini, signora Uchiha -
-
Questo nome mi fa venire i brividi, Shikamaru. Non potresti chiamarmi
semplicemente Sakura, eh? -
-
Come vuoi - replicò lui con mezzo sorriso divertito. La
metà delle
donne che conosceva avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di essere
chiamate così … ma in fondo Sakura gli era
sembrata fin da subito
un tipo fuori dal comune. Era soltanto l’ennesima conferma
che
l’Uchiha avrebbe trovato pane per i suoi denti, una volta
tanto. La
cosa stava davvero cominciando a farsi molto interessante.
-
Posso fare qualcos’altro per te … Sakura? - Lei
gli rivolse un
sorrisone smagliante, calcandosi il cappellino sui capelli arricciati
e prendendo in braccio Chiyo, mezza addormentata, col pollice in
bocca, e l’ormai immancabile mr. Panda sottobraccio.
-
Uhm … no, grazie, siamo a posto. Possiamo andare - rispose
raccogliendo la valigia con la mano libera e incamminandosi verso la
porta un po’ dondolante - Oh, ma a pensarci bene una cosa che
potresti fare per me ci sarebbe anche, sì. Ecco, vedi,
c’è Ino
che … Sì, continua a riempirmi la testa con le
storie dei suoi
innumerevoli spasimanti, ma per un volta, voglio dire, le farebbe
bene uscire con uno … un tipo a posto, che non pensa solo a
… beh
hai capito. Quella ragazza mi preoccupa, sai? Avrebbe bisogno di
…
capisci cosa intendo? - e qui abbassò la voce, ruotando gli
occhi
con aria di chi la sapeva lunga - Diciamo pure che è
disperata ...!
Se tu fosse così gentile da … -
-
Guarda che ti sento, fronte spaziosa! - esclamò Ino dalla
camera
accanto.
-
Oooh, come sei noiosa, Ino-Pig. Sto solo cercando di
farti un
favore! - replicò Sakura ad alta voce ridendo - Trattala
bene, mi
raccomando - fece poi rivolgendosi di nuovo a Shikamaru, che la
fissava a dir poco sconvolto, le sopracciglia esageratamente inarcate
- Andiamo Chiyo, quello scorbutico del signor Uchiha starà
già
brontolando per il nostro ritardo. Dovrò essere sua moglie!
O ma
andiamo, chi ci crederebbe mai? Io moglie di quello
lì! Oh,
ma per favore! - continuò a borbottare Sakura trascinandosi
dietro
il bagaglio bitorzoluto e uscendo di casa.
Shikamaru
si sentì raggiunto da dietro dalla biondina di poco prima,
che
saltellò scalza fino alla porta facendogli cenno di uscire
con un
gesto vagamente scocciato. - Sì, certo … non
preoccuparti per
quello che ha detto, sai non ho mica intenzione di … noi due
non
dobbiamo mica, figurati …! e poi non
credo tu … cioè. Non
mi sembri per niente disperata, proprio no, quindi … - La
ragazza
lo guardò male. Con un movimento veloce gli
strappò la sigaretta di
bocca e la pestò sotto un piede nudo. Si aggiustò
tranquilla la
coda sotto lo sguardo allucinato dal ragazzo, che fissava il suo
mozzicone brutalmente stritolato dal tallone roseo della biondina. -
… che diavolo? - fece appena in tempo a
biascicare.
-
Non mi piacciono i tipi che fumano. Puzzano troppo per i miei gusti
…
Shikamaru, giusto? Ti aspetto domani alle otto … no, anzi,
facciamo
sette. Ciao, cocco, ci vediamo presto - allungò un braccio
per
dargli un leggero buffetto sulla guancia, sorridendo sbarazzina, e
gli richiuse la porta in faccia prima che lui potesse replicare.
Shikamaru rimase a fissare davanti a lui con sguardo perso. Cocco?
Quella era indubbiamente una casa di matte! E poi per chi
l’avevano preso? Uscire con Ino? Con la biondina cotonata che
aveva
appena fatto fuori l’ultima sigaretta che aveva a
disposizione? Che
razza di scherzi era questi??
-
E comunque …! - non seppe trattenersi ad
esclamare, punto
sul vivo - Io non puzzo! -
Ino,
rimasta in punta di piedi a spiarlo dallo spioncino, si
riabbassò e
tornò in cucina canticchiando, un grosso sorriso sulle
labbra sature
di lucidalabbra. Ci sarebbero presto stati risvolti interessanti, dunque. Dopotutto,
com’è che si diceva? Se son rose
…
Angolino
di Sisya
Sono
in un ritardo a dir poco spaventoso, chiedo perdono >//<
Come
al solito questo capitolo non voleva saperne di scriversi,
così ho
dovuto lottare parecchio per fargli assumere un aspetto vagamente
decente. Sempre che ci sia riuscita poi, questo siete voi a dovermelo dire! Beh. Un
pizzico di ShikaIno, tanto per introdurre anche loro, non poteva
mancare *O* Stanno per cominciare i primi guai della convivenza a quanto pare …
Eh,
Sasuke non avrà vita facile, poverino, non lo invidio per
niente XD Sono
felicissima!! Vi ringrazio tutti dal più profondo del cuore
(me
commossa si soffia il naso in un fazzoletto grande come una tovaglia
e saluta i lettori) A proposito. Commentino? *O* Grassie!!