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Autore: Deb    26/08/2013    2 recensioni
{Post 5x13! | (B)romance Merthur}
"Svegliati, per favore", pensò Merlin stringendo le ginocchia tra le braccia. "Svegliati, e chiamami idiota, dai, Arthur".
«Emrys».
«Fallo risvegliare», disse soltanto, tornando ad osservare Arthur.
«Guardarlo così intensamente non lo farà tornare da te».[...]
«Desidero soltanto una cosa, chiunque tu sia, voglio che Arthur si salvi perché non può essere il suo destino quello di morire così, oggi. Mi rifiuto di crederci, mi rifiuto»[...]
«Lo puoi salvare?», domandò poi, stufo.
Era arrivato fin là, dopo il fascio di luce, proprio per cercare di riportarlo indietro e, fosse stata l’ultima cosa che avesse fatto, Arthur sarebbe ritornato.
«Una vita per una vita, lo sai bene, Emrys».

--- {Dal secondo capitolo}
Dopo essere riuscito ad idratarlo, Merlin non riuscì più a trattenersi e, di slancio, l'abbracciò.
«Staccati, idiota».
Avrebbe voluto baciarlo tanta era la felicità di rivederlo, di ricevere nuovamente i suoi insulti.
«Arthur».
«Sono qui, Merlin», ricambiò l’abbraccio, infine. Erano stretti l'uno nell'altro, vivi.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gaius, Gwen, Merlino, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Merlino/Artù
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Così sia
Capitolo XIV


Arthur sbatté la porta della camera del suo valletto, consigliere e stregone.
Era agitato e non sapeva come si sarebbe dovuto comportare, non avrebbe mai creduto che, una volta accettata la magia, sarebbe accaduto quello che stava succedendo in quel periodo.
Se prima c'era stata una battaglia per far accettare la magia nel regno – Arthur non poteva scordare le Desir, che avevano decretato il suo destino –, in quel momento c'era la battaglia opposta.
Non era giusto, ogni cosa che faceva era sbagliata.
Com'era possibile?
«Cosa dovremo fare ora, Merlin?», chiese il re, preoccupato.
Merlin sospirò, «non posso suggerirvi quello che dovremmo fare, io dovrei battermi assieme alla mia gente, Arthur».
«Ma...», provò a parlare il sovrano, bloccandosi.
Se Merlin doveva battersi con le creature magiche, lui da che parte doveva stare? Non aveva alcun potere, era soltanto un re. Avrebbe dovuto scontrarsi con Merlin, durante la battaglia? Doveva allearsi con le persone come lui e combattere contro il suo migliore amico?
«Dovete alzarvi, mio signore, non è tempo di sognare, ora, ma di vivere», lo stregone, seduto nella sua camera gli sorrise, «non dimenticate questo sogno e fermate ciò che sta per arrivare, proteggete Albion e proteggete tutti i vostri sudditi, che siano magici o meno».
Arthur inarcò le sopracciglia, poi si ritrovò, con gli occhi spalancati, ad osservare il soffitto della sua camera.
Sospirò, il re e, dopo esseri messo in posizione seduta, si massaggiò le palpebre. Aveva mal di testa.
Quel sogno l'aveva distrutto.
«Arthur, stai bene?», chiese Guinevere con la voce ancora impastata dal sonno. Gli accarezzò una guancia e gli sorrise, «buongiorno, comunque».
Il sovrano deglutì, «devo assolutamente andare a parlare con Merlin».
Vide Guinevere osservarlo rammaricata, «Arthur, sono io tua moglie, non Merlin. Parlane con me, te ne prego».
«Ti amo, Gwen», Arthur le accarezzò i capelli e posò le sue labbra su quelle di lei, in un casto bacio, «ti amo così tanto, ma Merlin è il mio consigliere, è colui che mi può aiutare. Ne parleremo, te lo prometto, ma è una questione... magica e ne devo parlare con lui».
La moglie sospirò, «lo comprendo e lo accetto», iniziò a parlare, con le lacrime che cominciavano ad offuscarle gli occhi.
«Guinevere?», la chiamò, preoccupato.
Non capiva perché fosse così triste, non poteva farlo. Lui si comportava così soltanto perché voleva proteggere lei ed il loro regno. Parlare del futuro, di quello che avrebbero dovuto affrontare era troppo doloroso.
Inizialmente, quando Arthur aveva accettato i sogni aveva creduto che la Dea gli avesse fatto un dono, ma con l'andare del tempo aveva compreso quanto potesse essere complicato e doloroso.
Conosceva il futuro, ma non sapeva se fosse riuscito a modificarlo. Non voleva opprimere Guinevere con la consapevolezza che qualsiasi cosa che avrebbero compiuto, avrebbe potuto distruggere tutto quello che avevano costruito.
«Scusami, ma questa situazione è opprimente. Vorrei essere io colei che ascolta tutti i tuoi dubbi, non è questo il compito di una moglie? Essere la consigliera del proprio marito?», cominciò a versare le lacrime che, fino a quel momento, aveva cercato di trattenere.
«Guinevere, io lo faccio anche per te», rispose Arthur asciugando le lacrime con il pollice. Non voleva vederla in quello stato, ma non voleva nemmeno distruggerla.
«Non devi. Se sono con te posso superare tutti i mali del mondo».
Arthur guardò le proprie mani, «non posso, mi dispiace».
Non aveva il coraggio di rivelarle la verità, non sapeva nemmeno che aveva le visioni del futuro. Non aveva intenzione di angosciarla ulteriormente, prima o poi, avrebbe accettato quella situazione, ne era certo. Doveva essere così.
Gli occhi di Gwen bagnarono nuovamente le sue gote, «non comprendi, perfino nel popolo c'è chi dice che hai più riguardi verso il tuo servo che verso di me», fece una pausa per guardarlo negli occhi, «gira la voce che Merlin sia diventato la tua concubina, che è lui la tua vera consorte», si sfogò infine, lasciando Arthur decisamente accigliato.
«Cosa?» Chiese sorpreso, «come possono pensare una cosa del genere? Che assurdità! Merlin è il mio consigliere, è colui che mi aiuta a prendere determinate decisioni! Chi ha sparso questa calunnia? Pagherà con la galera!».
Arthur si alzò di scatto in piedi e cominciò a camminare avanti ed indietro, per cercare di calmare i propri nervi.
«Non è questo l'importante, Arthur!», sbottò la moglie, scendendo anch'essa dal letto, «dovresti avere più riguardi nei miei confronti, quando non stiamo in camera, stai tutto il tempo con il tuo servo! Non mi tieni mai compagnia».
«Ho del lavoro da sbrigare, non sto mica tutto il giorno con le mani in mano, Guinevere», le rispose, un po' irato.
Gli stava mancando di rispetto, non aveva mai creduto di dover osservare sua moglie attaccarlo per gelosia, per di più era gelosa di Merlin, come se lui fosse diventato più importante di qualsiasi altra cosa.
Lei non conosceva tutti i fatti, non capiva quanto Merlin potesse rilassarlo. Era l'unico che, con la sua saggezza, poteva eliminare la nube di preoccupazione che si celava all'interno del cuore del sovrano.
Era l'unico che potesse interpretare le sue visioni, rendendole meno terrificanti di quello che erano.
Se ne avesse parlato con Guinevere, lei si sarebbe preoccupata a sua volta, rendendo tutto più difficile.
Arthur non aveva più voglia di parlare con lei, non voleva altre preoccupazioni per la testa, come i pettegolezzi che giravano tra la popolazione.
«Comprendo», affermò la moglie con sguardo serio, «ora vorrei cambiarmi, se hai bisogno di me, ma non credo visto che hai Merlin, puoi farmi venire a chiamare. Non ti disturberò oltre, con permesso».
Arthur la osservò dirigersi verso la porta, «Guinevere», la chiamò, rassegnato.
«Hai preso la tua decisione, Arthur. Non sarò certo io a cercare di farti cambiare idea», la sua frase era tagliente, come se il re l'avesse effettivamente tradita.
Arthur avrebbe voluto che lo comprendesse, anche se non le aveva raccontato tutto. Lei però doveva comprenderlo, giusto? Gwen era sua moglie ed erano innamorati l'uno dell'altra, allora perché non riusciva a vedere oltre le apparenze?
«Vorrei che mi capissi, ti amo troppo per...», Guinevere non gli fece concludere la frase.
«Ti amo anche io, Arthur, ma a volte l'amore non è abbastanza. Ci sono delle cose che vorrei cambiassero, vorrei essere io la persona più presente nella tua vita, non Merlin», la regina aprì leggermente la porta, «sono sicura che mi passerà, mi serve soltanto un po' di tempo».
Arthur non aprì più bocca, lasciò andare via la sua amata per farle raggiungere la propria stanza.
Voleva stare sola e lui avrebbe accettato la sua lontananza, per il momento.

Entrò nelle stanze di Merlin con la consapevolezza che giravano voci su loro due.
Continuava a domandarsi come fosse possibile inventarsi tali storie, non stavano né in cielo né in terra.
Arthur non avrebbe mai tradito sua moglie, soprattutto non l'avrebbe mai fatto con un uomo, con Merlin.
«Tu eri a conoscenza delle storie su noi due?», domandò serio, appoggiando una spalla sull'uscio della porta.
«Quali storie?» Merlin alzò lo sguardo ed Arthur non poté non notare le gote del proprio valletto imporporarsi.
«Quindi lo sapevi», fece una pausa per trattenere l'ira dentro di sé, «perché non me ne hai parlato, Merlin? Ne sono venuto a conoscenza da Guinevere».
Lo stregone sospirò e si alzò in piedi, «queste storie non hanno importanza, ve ne giravano tantissime anche ai tempi di Uther, o prima ancora, i vostri sudditi ne creeranno una nuova, prossimamente. Sono storie, per l'appunto. Non ci devono interessare», spiegò sicuro di quello che diceva.
«Forse, eppure Guinevere dà importanza a questi pettegolezzi. Non mi interesserebbero, altrimenti».
Merlin sgranò gli occhi, «perché dovrebbero interessarle?».
Il sovrano fece spallucce, «non lo so, ma è così».
«Le parlerò, Arthur».
«Non ve n'è bisogno. Piuttosto, ho fatto un sogno questa notte e credo di doverne parlare con te», cambiò discorso, ormai stanco di parlare di pettegolezzi inutili e senza fondamenta.
«Di che cosa si tratta?».
«Di una battaglia, di una nuova guerra che ci vedrà nemici, Merlin».
Il mago aggrottò la fronte, «non potrei mai esservi nemico», rispose senza doverci nemmeno pensare, facendo sorridere Arthur per la lealtà del proprio valletto.
«La battaglia sarà tra gli esserci magici e le persone... normali».
Il consigliere sorrise, «allora faremo cambiar loro idea».
«Lo spero, Merlin. Non voglio un'altra guerra».

Quella notte Guinevere non si era presentata nella stanza del re per coricarsi, aveva chiesto di chiamarla, ma lei aveva declinato l'invito, aggiungendo che non si sentiva molto bene.
Arthur sapeva la verità, non voleva stare con lui e per quella sera avrebbe fatto finta di nulla, ma dal giorno dopo Guinevere avrebbe dovuto fare nuovamente quello che ordinava.
Non poteva tenergli testa così, anche se era sempre stata un testa calda. Lui era il re e se voleva trascorrere la notte con sua moglie, lei doveva assecondare la sua voglia con piacere.
Non aveva più voglia di pensare a sua moglie, doveva dormire e sperava che quella notte sarebbe stata tranquilla, ma ovviamente non poteva vincere sui suoi sogni.
Erano schiena a schiena, lui e Merlin.
Arthur brandiva la propria spada e la puntava contro i propri cavalieri.
Provò a guardare con la coda dell'occhio dietro alle sue spalle, Merlin teneva testa ad un esercito di druidi.
Loro erano esattamente al centro della battaglia.
«Non ha senso combattere questa guerra», urlò il consigliere di corte alla propria gente.
«Sta zitto, stregone!», gridò qualcuno di cui Arthur non conosceva il nome, «voi siete il male!».
«Sono il vostro sovrano, il vostro re e vi chiedo di fermarvi, di non oltrepassare la linea di non ritorno», cominciò a parlare il biondo, «la magia non è il male, sono determinate persone ad esserlo, che siano magiche o meno».
Arthur e Merlin si strinsero ancora di più l'uno addosso all'altro, pronti ad attaccare, se proprio fosse stato necessario.
«Albion è un regno di pace, non create proprio tra di voi una guerra, porterà solo desolazione, ve ne prego», continuò il re con espressione triste.
Non stava certo recitando, lui. Era davvero addolorato per ciò che aveva davanti agli occhi.
Se fosse stato per lui, non avrebbe mai voluto combattere una guerra perfino contro Morgana, la sua sorellastra, ma non aveva potuto impedirlo ed aveva sofferto tanta, troppa gente.
Non voleva rivivere tutto. Non ce l'avrebbe fatta questa volta, il dolore sarebbe stato troppo grande.

---


Buonasera :3 Finalmente in questo capitolo c’è un po’ di Arwen. Finalmente Gwen dice la sua sul rapporto che ha con Merlin e direi che fosse anche ora! :p
Bia, hai visto? ;) Tu che dicevi che era strano che Gwen stesse zitta :P Nemmeno a farci apposta! Ahah
Ricordo che i capitoli sono stati scritti tutti e che presto la fic giungerà alla sua fine. Mancano tre capitoli :(
Ringrazio tantissimo tutti gli utenti che recensiscono la storia e mi fanno sapere il loro parere e le tantissime persone (ben 51) che hanno messo la storia tra le seguite, i 14 utenti nelle preferite! Grazie! E le 3 persone che hanno messo la fic tra le ricordate :)
Ora vi lascio allo spoiler del prossimo capitolo :D
Baci
Deb

Spoiler prossimo capitolo:
«Uccidere?»
«Vorresti lasciarlo libero, forse? Morgana...», Arthur cercò invano di parlare, ma Merlin lo bloccò.
   
 
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