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Autore: _LeChatNoir_    28/08/2013    2 recensioni
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Roma 1505.
Elena, borghese romana, odia la sua vita e vorrebbe cambiarla.
Ezio Auditore, un Assassino con una missione ben chiara.
Una sera le loro strade s'incontrano, su di un tetto... e da li, il loro destino cambierà.
Genere: Erotico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ezio Auditore, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'Assassino si guardò allo specchio, sistemando il colletto della camicia. Ancora non ci credeva, o meglio, non voleva crederci. Non era possibile, tutto quello non era successo e non stava succedendo. Prese un bel respiro
«Puoi farcela Ezio» se lo ripeté diverse volte, finché non fu pronto. Uscì a passo deciso, diretto verso la piccola chiesa non lontana dal Covo.
Quando entrò, non si stupì di trovare Serena intenta a sistemare dei fiori.
«Madonna» Ezio si avvicinò, propenso ad aiutare, ma la donna lo fermò con un gesto brusco della mano
«No, non toccate niente» la voce era tesa e gli occhi lucidi «Avete già fatto abbastanza» gli diede le spalle continuando a sistemare i vasi. Ezio lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, abbattuto da tanta ostilità. Non poté far altro che sedersi e attendere.

Un tocco sulla spalla lo riscosse dai suoi pensieri. Alzò lo sguardo sul suo “disturbatore” e sentì lo stomaco chiudersi nel vedere quel volto, così simile a quello di lei, solo un po' più triste «Maestro, Ezio» Lorenzo gli rivolse un sorriso. In braccio teneva Lucrezia, sua figlia, la cui somiglianza con la zia era impressionante «Come stai?»
«Tiro avanti, cerco di riprendermi da tutti questi avvenimenti» Ezio si costrinse a sorridere. Serena chiamò il figlio «Perdonami Ezio...» Lorenzo corse verso la donna, facendo sobbalzare la bambina.
L'Assassino sorrise nel vedere la piccola ridere. Chissà... magari un giorno avrebbe avuto una famiglia tutta sua. Scosse la testa, scacciando quel pensiero «Un passo alla volta Auditore» sussurrò. Sospirò e si voltò a guardare la porta, aspettando.

 

In una casa, non molto lontana dalla chiesa, una ragazza attendeva il suo momento. Zoppicò per tutta la stanza, infischiandosene della stampella adagiata sul letto.
«Stupida gamba» brontolò, mentre la porta si spalancava e una serva impallidiva

«Signorina!!! Non deve agitarsi ne sforzarsi» la prese per un braccio, facendola sedere davanti alla specchiera «Dovete attendere che sia tutto pronto. Sono state date disposizioni precise al riguardo» la giovane grugnì un assenso e la lasciò fare
«Voglio andare la Marisa!!!»
«Lo so, lo so» la serva cominciò a spazzolarle i capelli «Ma dovete aspettare» sospirando la ragazza capì che non l'avrebbe vinta. Non quella volta.

 

Flavio stava di guardia, davanti alla chiesa, saltellando da un piede all'altro nervosamente e quando vide arrivare la carrozza si sentì ancora peggio. Entrò, avvertendo tutti dell'arrivo e scortò Aurelio fuori. L'uomo, vestito elegantemente, teneva lo sguardo basso. Ancora non riusciva a capacitarsi di tutto ciò.
La carrozza si fermò davanti a lui e la porticina si aprì di colpo, rivelando una gonna bianca fin troppo ampia e una ragazza che imprecava come una dannata

«Elena!!! Almeno il giorno del tuo matrimonio tieni a freno quella lingua!!» la ragazza sorrise. Anche se Aurelio si era opposto al matrimonio fin da quando Ezio era andato a chiedere la mano della figlia, lei si era ribellata, ribattendo che era grande abbastanza per decidere da sola.
«Scusa papà, ma vestito e stampella sono una combinazione letale» Elena scese dalla carrozza «Come sto?»
Aurelio la fissò, incredulo di quanto fosse bella sua figlia «Sei un incanto gioiello» le baciò una guancia «Adesso è il momento di cederti a Ezio» subito dopo Elena scese Denise, anche lei vestita a festa
«Andiamo messere, quante storie» sorrise ad Aurelio. Durante la convalescenza di Elena i due avevano imparato a conoscersi, anche se non si sopportavano molto.
Dopo i soliti convenevoli Denise entrò in chiesa, precedendo la giovane Assassina scortata dal padre. I pochi invitati si alzarono, sorridendo; ma Elena non li vide, troppo concentrata ad osservare Ezio all'altare. Sua madre piangeva insieme a Delia e Lorenzo. L'unica a cui rivolse un poco d'attenzione fu la nipotina «Ciao piccina» la bimba le sorrise
«Elena, la saluterai dopo» Aurelio la riprese e, come da rituale, posò la mano della figlia sopra quella di Ezio «Trattala bene, è un gioiello prezioso» i due Assassini sorrisero, guardandosi negli occhi e ascoltando il sacerdote unirli per sempre.


Ezio guardò Elena dormire al suo fianco, la fede che le risplendeva al dito. Aveva i capelli arruffati e la fronte corrugata, chissà cosa stava sognando.
L'Assassino si alzò, raggiungendo la finestra e sbirciando una Roma notturna e silenziosa. Finalmente era tutto finito; Elena era salva e la città eterna era libera. Poteva essere un buon marito e un buon padre. Sorrise da solo, già un padre. La neo mogliettina gli aveva comunicato di essere incinta una settimana prima del matrimonio, ma la cosa era rimasta un segreto tra loro due. Si voltò, sentendola muoversi sotto le lenzuola ma era tutto tranquillo.

Adesso cominciava la vera avventura e lui non poteva esserne più felice.

 

Angolo dell'autore:
Ebbene si, sono viva!!!
Mi duole annunciarvi che... questo è l'ultimo capitolo T_T pubblicherò un altro capitolo extra, ma questa è la fine dell'avventura con Ezio ed Elena... ma non temete ;) ho già una nuova storia... Abbiamo un piccolo Auditore da far crescere :D
Vi ringrazio tanto per avermi seguita!!
Vi voglio bene!!!
Vostra Foxy!
<3

   
 
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