Cara Harlot,
piccola premessa, smettila di saltare fuori come nulla fosse, ok?
Seriamente.
-Rei.
 

 
 
 
 
Piove su Londra, che novità poi, e le tue decisioni diventano futili e alquanto superflue.

Ora che sei arrivato qui cosa farai?

Andrai lì, busserai alla sua porta le chiederai scusa per essere stato un idiota colossale che si è accorto di amarla solo ora?

Ora che è passato un anno e lei ha dato la maturità?

Pensi veramente che sarà lì ad aspettarti dopo che sei sparito senza un apparente motivo?

Eppure sai che non è così, lei non è così.

Non stiamo parlando di Loriel o Simonette.

Charlotte è forte, Charlotte non è le altre.

Non sarà l’amore della tua vita, ma speri lo sia per i prossimi mesi o anni.

Suoni un campanello a caso, non sai quale sia il suo, e con la banalissima scusa “sono il nuovo inquilino e ho dimenticato le chiavi..”, ti fai aprire.

Controlli i nomi su tutte le porte e arrivi al quinto piano, davanti alla sua porta.

La contempli e quasi ti dai dello stupido per essere arrivato fin lì e non avere il coraggio di suonare un cavolo di campanello.

Ti accorgi troppo tardi, che mentre la tua mente vagava, la tua mano si è poggiata sul campanello e la porta si è aperta.

Davanti a te c’è una ragazza che non assomiglia per niente a Charlotte, è alta, con i capelli rossi e gli occhi marroni, forse con un po’ di verde.

“E tu saresti..?” in sottofondo si sentono le risate di ragazze e forse riesci anche a cogliere quella di Charlotte, lì in mezzo.

“Sono qui per Charlotte…” sorridi appena

“Si, certo, te la vado a chiamare” abbozza un sorriso e scompare dietro la porta.

“LOTTTTT QUI FUORI C’E’ UN RAGAZZO MOOOLTO FIGO PER TE.”

Le risate si fermano e senti dei passi avvicinarsi alla porta, il cuore ti batte all’impazzata.

Si affaccia alla porta e finalmente torni a respirare.

Da quanto stavi trattenendo il fiato?

La osservi attentamente, in quest’anno che non vi siete visti non è cambiata di una virgola è solo più bella.

“Charlotte” le sorridi.

“Harry..” le spunta un bellissimo sorriso sul volto.

“Cosa sei venuto a fare, fin qui?” la sua voce è morbida, proprio come quando facevate l’amore, non c’è segno di arrabbiatura.

‘Io.. mi sei mancata, sono stato un cretino e ti prego, perdonami perché da un anno a questa parte non riesco più a vivere senza di te e le tue intrusioni e battutine mattutine. Manchi a tutti, persino a mia madre. Non ti odia, le manchi parecchio. Ti
prego Lot perdonami perché sono stato il coglione più grande sulla faccia della terra. Ti amo.’

Di tutte le parole che hai in mente non ne esce nemmeno una, sono ferme in gola e non ne vogliono sapere di essere sputate fuori.

“Io..sono..qui..perc-perché..” ecco, adesso stai anche balbettando fantastico.

Lei sa quanto tu sia poco bravo con le parole.

“Se me lo permetti, vorrei baciarti.” Quella richiesta ti lascia spaziato.

Gli occhi si sgranano e ti avvicini lentamente a quella bocca che non baci da un anno.

E Charlotte sa di buono, come sempre.

La stringi a te per non dimenticare il profumo che ha, il suo sapore di ciliegia e cannella.

“Mi dispiace” mormori quando vi staccate, fronte contro fronte.

Alla fine, di tutto il discorso è uscito solo un pallido e inutile ‘mi dispiace’.

“Anche a me..” non ti spiega il perché le dispiaccia, forse per tutto o forse per niente.

Ma ci sarà tempo per i chiarimenti, ti bacia e il tuo cervello si spegne, di nuovo.