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Autore: Yoan Seiyryu    29/08/2013    5 recensioni
Sleeping/Hook
Solo il bacio del vero amore può risvegliare Aurora dal sonno eterno, ma non sarà Filippo a salvarla dalla maledizione. Dunque che valore può avere un bacio dissimile da quello più potente di tutti?
Hook dimostrerà alla Bella addormentata che non sempre la magia è la risposta, a volte le persone sono legate da un filo sottile che prescinde dai propri desideri. Entrambi si ritroveranno ad affrontare un'avventura comune, riscoprendo loro stessi e ciò che il Destino ha in serbo per loro.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Aurora, Filippo, Killian Jones/Capitan Uncino, Mulan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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And I've lost who I am
And I can't understand 
Why my heart is so broken
Rejecting your love
***





VIII. La spada

 



Il drago dalle due teste ormai li aveva catturati, probabilmente sarebbero diventati la sua cena. Aurora aveva lanciato grida di aiuto inutilmente ascoltate, tentò più volte di liberarsi dalla presa, ma Hook le fece notare che non le sarebbe convenuto cadere nel fiume di lava.
Gli altri draghi avevano preso ad inseguirli, non avranno voluto consumare quel misero pasto tutti insieme?
Il battito delle ali e il fragore dei ruggiti scuotevano Aurora che ormai non sapeva più cosa fare, esser trascinata via in quel modo senza poter usare le gambe, senza fuggire e nascondersi, sorvolando un fiume così caldo che le ricordava la stanza in fiamme del suo sogno era troppo anche per lei che aveva sempre creduto di avere una grande pazienza.
Fiori volanti, troll, sirene, draghi. Quel posto non era adatto a lei e lo sapeva molto bene. Come aveva potuto credere di poterlo affrontare senza timori, né preoccupazioni?
Eppure era stata avvisata ed Hook glielo aveva rinfacciato più spesso di quanto non fosse servito. Aveva fatto un errore di calcolo ma ormai non poteva tornare indietro, una volta presa una decisione non poteva ritirarsi.
Chiuse istintivamente gli occhi nel momento in cui il drago si introdusse in una fessura stretta, ma abbastanza larga perché potesse passare. Era molto più piccolo delle altre creature, quindi più agile dal punto di vista della velocità.

“Dove ci sta portando?” domandò Aurora, avvinghiata alle zampe del drago.

“Se fossi un ottimista ti direi che ci sta salvando” rispose Hook con una calma sin troppo serafica, era quasi snervante vederlo così tranquillo in una situazione simile.

Furono fuori dalla caverna in poco tempo, il sole finì per accecarli quando iniziarono a sorvolare lontano dal piccolo monte che avevano attraversato in lungo e in largo. Il drago dalle tue teste non accennava a fermarsi, sembrava che volesse condurli in un posto particolare di cui solo lui era a conoscenza.
In quel momento il falco dalle ali d’argento comparve di nuovo librandosi alto nel cielo, indicandogli la strada.

“Ah, eccolo lì! Prima ci fa precipitare nel caos e poi cerca di aiutarci?” esclamò Hook osservando il rapace a poca distanza da loro.

Ormai era piuttosto certo che quell’incontro non potesse essere casuale e che quel drago a due teste non era intenzionato a mangiarli. Improvvisamente il falco roteò verso terra, seguito dalla creatura selvaggia che lo inseguiva al meglio che poteva.
Quando furono abbastanza vicini a sfiorare il terreno, il drago si voltò da una parte e lanciò i corpi dei due sventurati all’interno di una sorgente abbastanza profonda.
Hook ed Aurora finirono per scivolare all’interno dell’acqua gelida, costretti ad un bagno poco piacevole in una situazione come quella. Quando tornarono in superficie, Aurora iniziò a tossire ripetutamente, cercando con lo sguardo il drago che poteva ancora rappresentare un pericolo per loro.

“Io non capisco, non vuole ucciderci?” domandò con quel poco di forza che le era rimasta per parlare, mentre si avvicina alla riva a nuoto, per sistemarsi sulle sponde della sorgente.

“Forse non era quello che voleva” rispose Hook, facendo altrettanto ed avanzando verso di lei per sollevarsi a sedere sulla sponda e sdraiarsi con la schiena sull’erba umida e fangosa.

Continuavano a guardare in alto nel cielo, alla ricerca del drago a due teste che improvvisamente era divenuto il loro salvatore ma che pareva scomparso nel momento in cui li aveva rilasciati.
Ma non erano ancora terminate le sorprese di quel viaggio mirabolante, tant’è che oltre la piccola cascata che generava la fonte in cui erano caduti, si iniziò ad intravedere una figura esile e femminile che la oltrepassò, osservando per niente stupita davanti a sé.
Aurora quando si accorse della giovane ragazza che si presentò davanti a loro, richiamò l’attenzione di Hook ed entrambi si misero in piedi.

“Garret, l’abbiamo trovata!” si rivolse a qualcuno dietro di sé.

Aurora non riuscì a comprendere il motivo per cui la stessero cercando, tanto che persino Hook, affatto sicuro, si pose davanti a lei per nasconderla e capire che intenzioni avessero.
Accanto alla giovane ragazza con abiti da uomo, comparve quel Garret a cui aveva rivolto la parola, che si appoggiava ad un lungo bastone finemente intagliato e che mostrava uno sguardo perso, che andava oltre le loro figure.
Intuì che doveva avere una menomazione particolare, quale la cecità.

“Siamo certi che sia lei?” le domandò in un sussurro, chinando appena la testa mentre i capelli lunghi e castani  gli ricoprivano metà del viso.

“Ha un’aria così sperduta che non potrebbe essere altrimenti” gli rispose tenendosi ancora a distanza dagli altri due.

Aurora si schiarì la voce, lievemente infastidita di essere il centro dei loro discorsi senza avere la minima idea di chi fossero e dell’interesse che nutrivano nei suoi confronti.
La giovane ragazza si fece avanti, soffermandosi a guardare Hook con aria niente affatto tranquilla, sembrava non fidarsi di lui.

“Tu devi essere il motivo per cui lei non si trovava dove doveva essere” gli disse incrociando le braccia al petto “secondo te possiamo fidarci, Garret?” si rivolse al compagno, attendendo il da farsi.

“Un momento!” intervenne Aurora, scostando Hook per poter guardare la ragazza negli occhi “Non è educato parlare di qualcuno come se non ci fosse. Che cosa intendi dire con ‘non si trovava dove doveva essere’ e perché mi stavate cercando, chi siete?”.

La ragazza sorrise soddisfatta di potersi presentare e svincolò le braccia dal petto, rivolgendosi finalmente ad Aurora.
“Il mio nome è Kayley, principessa. Sono stata incaricata insieme a Garret di riportarvi indietro”.

Hook non si sentiva sicuro, nonostante quei due non potessero essere motivo di alcun disagio o pericolo, preferiva accertarsi che non fosse una sorta di inganno.

“Incaricati da chi?” domandò con sguardo piuttosto truce.

Kayley sembrò quasi perplessa di fronte a quella domanda.
“Dal Principe Filippo, ovviamente”.





 
 
 
 
“Devo tornare da lei ad ogni costo”.
Questo aveva ripetuto Filippo più volte al suo compagno di viaggio, che ad ogni accenno a quella questione sembrava recludersi sempre più in se stesso, non desiderando altro che aiutarlo a realizzare i suoi desideri, evitando di discuterne.
Avevano attraversato interi regni per far ritorno verso casa, per quel che ne sapeva Filippo, anche il suo era stato colpito dalle guerre e dai disagi che ne susseguirono.
Una volta rientratovi aveva tentato in ogni modo di aiutare suo padre per risollevarlo ed iniziare una nuova era. Ma qualcosa mancava all’appello, un oggetto sin troppo importante per poterlo lasciare in secondo piano.
Malefica se ne era impossessata per far cadere il regno di Filippo ancora più in rovina di quanto già non fosse, punendolo per aver rappresentato la salvezza della figlia del suo nemico.
Filippo e il guerriero si incamminarono verso il sepolcro della bella addormentata, così da risvegliarla con il bacio del vero amore.
Rallentarono l’andamento dei destrieri, Filippo pareva inquieto, avvertiva qualcosa di strano e non era certo che sarebbe andato tutto secondo i piani.
Infatti quando scese velocemente dal cavallo, accompagnato dal guerriero, si introdusse sotto il piccolo tempietto dove vi sarebbe dovuta essere la sua Aurora.
“Filippo, siete certo che si trovasse proprio qui?” gli domandò, osservando il principe che era rimasto senza parole.
Si appoggiò ad una delle colonne, incrociando le braccia al petto.
“Sì, non ho alcun dubbio” rispose mordendosi le labbra per la preoccupazione.
Il guerriero si tolse l’elmo facendo scivolare sulle spalle lunghi capelli neri, cercando il suo sguardo con determinato interesse.
“Forse l’incantesimo si è spezzato ed è tornata a casa” provò a proporre.
Filippo scosse velocemente la testa, rifiutando quell’ipotesi.
“E’ impossibile. L’incantesimo del sonno si spezza solo con il bacio del vero amore, non esiste un altro modo per ovviare alla maledizione” si morse il pollice della mano, nel tentativo di riflettere “ma alla magia non c’è un limite. Potrebbe esserle accaduto qualcosa, in tutti questi anni, non ho idea di quel che sia successo mentre ero via”.
La giovane ragazza si avvicinò a lui, sporgendosi appena per potervi guardare oltre. Si accorse di alcune orme lasciate nel fango che si allontanavano dal tempietto, dirigendosi verso la salita che conduceva al Palazzo.
“Temo proprio che vi sia un altro modo. Guardate lì, quelle sono le orme di due persone e una di loro doveva essere una donna” tornò a guardalo “siamo arrivati tardi”.
Filippo strinse leggermente i pugni delle mani, aveva affrontato una lunga strada per mantenere la promessa che aveva fatto ad Aurora.
“Proviamo a seguire le impronte, forse ci sveleranno questo mistero” il principe fece un passo avanti iniziando a scendere dagli scalini del tempietto, ma poi, come ricordando qualcosa di importante, si voltò per guardare la compagna.
“Mulan, mi hai seguito fino ad ora, prendendo a cuore la mia missione come se fosse tua. Abbiamo raggiunto il luogo in cui dovevamo arrivare, non devi continuare a seguirmi, se non vuoi” le disse con un po’ di amarezza, non sembrava convinto delle sue parole.
Mulan sgranò gli occhi per un solo istante, tanto che tornò alla sua normale e serafica espressione senza avergli fatto intendere ciò che le era passato per la testa.
“Vi ho promesso che vi avrei aiutato a trovare la vostra principessa e ancora non ci siamo riusciti. Andrò quando sarà meglio per entrambi” si limitò a dire, tornandogli accanto.
Filippo sorrise, grato più che mai ad averla accanto. Senza di lei non avrebbe trovato la forza per continuare quell’interminabile viaggio.
Risalite le impronte, finirono per entrare nel Palazzo di Aurora, alla ricerca della principessa ma senza riuscire a trovarla.
Gli unici abitanti erano composti da statue di persone che Filippo aveva conosciuto a suo tempo. Se Aurora si era davvero svegliata ed aveva assistito a tutto questo, di certo doveva essersi messa in testa di fare qualcosa per risolvere il problema.
Mulan era riuscita a trovare altre impronte fuori dal Palazzo, anche se non del tutto leggibili. Finirono per seguirle ancora, arrivando all’ingresso della Foresta Proibita, con particolare preoccupazione di Filippo.
“Se queste orme appartengono ad Aurora, è in pericolo. Attraversare la foresta è un’impresa troppo difficile, devo trovarla” fece per intraprendere quel passo che lo avrebbe condotto da lei, ma Mulan lo afferrò per il polso, facendolo arrestare.
“Riflettete un attimo, Filippo. Se davvero questa foresta è pericolosa come dite, potreste trovarvi in difficoltà anche voi. Avete una missione più importante da compiere, lasciate che se ne occupi un altro al vostro posto” gli consigliò Mulan, mostrandosi la più ragionevole tra i due.
“E quindi lasciarla in un posto simile? Senza far nulla?” Filippo volse gli occhi all’ingresso della foresta, stringendo i pugni.
Era combattuto tra i desideri e il dovere. Andare da Malefica era troppo importante, non poteva lasciare quell’oggetto tra le sue mani e al tempo stesso il pensiero che Aurora si trovasse in quel luogo lo spaventava.
Ma rischiare di morire senza forse nemmeno trovarla, era piuttosto sciocco. Dunque decise di affidare le ricerche a qualcuno che conosceva bene la Foresta Proibita, qualcuno di cui si fidava.
Se avesse trovato Aurora, l’avrebbe riportata indietro, badando a lei fino al suo ritorno.

 
 
 


 
 
 
Aurora non riusciva a credere alle sue orecchie, dunque Filippo era andato a cercarla, per poterla salvare e mantenere la promessa. Se solo Hook non l’avesse trovata, se solo lui non si fosse trovato in quel momento lì, se avesse tardato di qualche giorno, non sarebbe accaduto.
Eppure un morso allo stomaco iniziava a risalire lentamente, sarebbe stata una vera e propria ingrata a pensare una cosa simile.
Quel pirata l’aveva aiutata ad affrontare un viaggio pericoloso, senza di lui avrebbe perso la vita un numero di volte quasi imbarazzante. L’idea che Filippo fosse sano e salvo però la rincuorava e ora non riusciva a pensare ad altro che a lui e a ritrovarlo.

“Potete portarmi da lui?”  domandò speranzosa a Kayley e a Garreth che avanzò lentamente fino a fermarsi accanto alla compagna.

“Temo non sia possibile. Filippo ci ha incaricato di riportarvi a casa, mentre lui avrebbe affrontato Malefica per riportare nel suo regno ciò che gli apparteneva di diritto” disse il ragazzo dallo sguardo inespressivo, serrando con forza le mani sul bastone.

Sembrava gentile, anche se apparentemente aveva tutta l’aria di essere un grande orgoglioso, come Hook stesso. Kayley al contrario era piena di vita ed era entusiasta di partecipare ad un evento simile, anche se agli occhi di Aurora quello era un incarico come un altro.

“Ormai non posso tornare indietro, anche io ho un conto da saldare con Malefica. Farò di tutto per arrivare da lei” disse Aurora, incrociando le braccia al petto, per imporre la sua volontà.

Kayley sgranò gli occhi, evidentemente la parte più difficile non era trovare la principessa nella foresta, ma convincerla a tornare a casa.
“Non possiamo permettervelo, dobbiamo rispettare gli ordini del Principe Filippo!”

Hook che intanto era rimasto ad ascoltare in silenzio, studiando la situazione, era arrivato ad annoiarsi per tutte quelle inutili chiacchiere.
Esordì con uno sbadiglio, continuando poi in altro modo.

“Filippo non è qui, giusto? Aurora ha nelle sue vene il sangue reale tanto quanto lui, abbiate fiducia in quello che dice, accontentatela. Vi assicuro che non è buona cosa incaponirsi contro di lei, farebbe comunque a modo suo. E’ testarda, ma sa quel che fa” quell’intervento risultò del tutto straordinario per Aurora, che aveva ascoltato con espressione indecifrabile.

Credeva che tra loro non vi sarebbe potuto essere altro rapporto se non quello del battibeccare su qualunque cosa, poiché entrambi erano testardi ed orgogliosi. Ma in quel momento Hook aveva rivelato quanto avesse imparato a conoscerla e soprattutto le aveva dato quella fiducia che Filippo sembrava averle tolto senza alcun motivo.

Kayley lanciò uno sguardo a Garret, afferrandogli la manica della camicia sgualcita, per cercare supporto. Lui pareva aver compreso la situazione meglio di lei, soprattutto aveva intuito che tra i due dovesse esservi qualcosa di particolare.

“In fondo Kayley, non volevi affrontare anche tu Malefica per dimostrare di essere alla pari di un qualunque cavaliere?” sciolse la presa dal bastone per poterle sfiorare la mano, stringendola lievemente nella propria.

Kayley, anche se non era affatto soddisfatta di quella situazione, dovette arrendersi. Non potevano permettersi di perdere Aurora o peggio ancora, non riuscire a proteggerla. L’avrebbero condotta da Filippo e poi in caso li avrebbe puniti per non aver rispettato i patti.
Accennò ad  un sì secco e sbrigativo, che scaturì in Aurora una risata lieta.
Non fu difficile abbassare la guardia verso i due avventurieri, c’era qualcosa di estremamente sottile a legarli, forse non la medesima storia personale ma di certo i loro caratteri si assomigliavano non poco.
Ad Hook non dispiacque unirsi a loro, nonostante avesse preferito proseguire da solo la traversata della Foresta Proibita.
Qualcosa lo spingeva a rimanere lì, per proteggere Aurora. Non gli era mai capitato di interessarsi al destino di qualcuno come era accaduto in quel momento, sentiva di non poter andare via, non prima di aver svelato il mistero di ciò che li legava entrambi.
Garret e Kayley raccontarono loro come avevano superato le peripezie della Foresta, erano riusciti a seguirli anche grazie ad Ayden, il falco dalle ali d’argento che Hook aveva preso come guida all’inizio di quel viaggio.
Persino il drago a due teste era stato mandato appositamente per trarli in salvo, ma né Aurora né Hook vollero sapere come erano riusciti a domare una creatura simile, alcune cose era meglio sognarle da sé.
Per quella notte si accamparono sotto l’ombra di una grande quercia, accesero un fuoco e mangiarono pesce abbrustolito, di certo Aurora lo gradiva più della lepre appena cacciata.

“Dunque solo il bacio del vero amore avrebbe potuto risvegliarvi?” domandò Kayley, dopo aver ascoltato la storia di Aurora. “E dunque come è stato possibile che…” quando la sua immaginazione superò la realtà, si coprì le labbra con le mani. “Siete due innamorati in fuga?”.

Aurora ed Hook si scambiarono uno sguardo muto ma assolutamente comprensibile, finché non scoppiarono a ridere entrambi per quell’errore di considerazione.

“La prima volta che ho visto Killian è stata al mio risveglio, non siamo innamorati, è accaduto qualcosa che non siamo riusciti a spiegarci” continuò a ridere Aurora con leggerezza.

“Già, inoltre non saremmo così sciocchi da fuggire, una relazione simile è impossibile” aggiunse Hook, pienamente convinto delle proprie parole.

Kayley arrossì fino alla punta delle orecchie, mortificata per aver detto qualcosa di così lontano dalla realtà, ma aveva quasi creduto a ciò che aveva pensato ed ora le sembrava particolarmente difficile tornare indietro.
Garret si passò una mano sul mento, chiudendo le palpebre sugli occhi che vedevano solo buio davanti a loro.

“Forse non ne siete ancora consapevoli” non appena lo disse ricevette una gomitata da Kayley, stavano andando troppo oltre ed Aurora iniziava a non gradire quelle allusioni, soprattutto nel rispetto di Filippo e di quello che provava per lui.

“Credo sia meglio affrontare un discorso diverso” sussurrò Aurora, chiudendosi in un abbraccio in cui stringeva le gambe al petto “cos’è che Malefica ha sottratto a Filippo?”.

“La spada di Excalibur” rispose Kayley senza pensarci.

Aurora strinse nervosamente le mani, istintivamente passò a guardare Hook, come se per un attimo avesse intuito che cosa egli desiderasse davvero da Malefica. Ma poteva esserne certa? 










// Nda: 

Ci stiamo avvicinando sempre di più al punto centrale della storia, ormai la trama inizia ad infittirsi e presto si volgerà al gran finale che dovrebbe avvenire intorno al 15° capitolo. 
Ci saranno altri pochi flashback e presto ci sarà soltanto la parte del presente. 
Ringrazio come sempre tutte coloro che mi seguono, in più lascio qui sotto l'album dei personaggi della storia, se vi va di immaginarli come li ho pensati. 


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