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Autore: _Krzyz    29/08/2013    8 recensioni
Immaginatevi un Corso di cucina. Semplice, calmo, pieno di allievi desiderosi di imparare a impiattare cibi degni dei più rinomati ristoranti del mondo.
Peccato che qui siamo a Panem, e peccato che questo non sia un normale corso di cucina.
Sostituite i calmi allievi con ragazzi problematici e violenti, pazzi e con tendenze all’autolesionismo, e metteteli nelle mani di una giovane insegnante capitolina che spera solo di uscire viva dalla prima lezione. Benvenuti al Corso di Cucina per Giovani Delinquenti gestito da Effie Trinket! Tra stufati e soufflè, vedremo i nostri amici tributi della 74esima Edizione alle prese con mestoli e intingoli vari!
Riuscirà la nostra beniamina imparruccata a gestire otto ragazzi con vari trascorsi ? E riusciranno i nostri giovani teppisti a non ferire gravemente qualcuno durante la preparazione dei piatti più semplici? Riuscirà il povero Peeta a sfondare finalmente nel mondo dell’alta cucina?
Avventuriamoci con Effie nella sua classe, e possa Gordon Ramsay essere SEMPRE a nostro favore!
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Effie Trinket, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CORSO DI CUCINA PER GIOVANI DELINQUENTI
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Lezione n° 1

COME PREPARARE IL RISO IN BIANCO SENZA MIETERE VITTIME

 
 
Il giorno dopo la signorina Trinket non aveva alcuna voglia di entrare in classe, ma quella zitella vestita malissimo della segreteria le ricordò che lei aveva firmato un contratto irrevocabile e che quindi doveva assolutamente fare lezione, in un modo o nell’altro. Era facile parlare per lei, non le toccava gestire dei delinquenti a quella, era sarebbe già stato tanto se fosse riuscita a gestire quei quattro capelli increspati che si ritrovava sulla testa! Un paio di respiri profondi e l’eccentrica donna aprì la porta con un sorriso smagliante.
-“ Salve ragazzi! Un’altra grande, grande, grande giornata ci attende oggi!”-
Metà della classe stava dormendo sul banco, la rossa masticava svogliatamente un chewing gum, Clove stava affilando uno dei coltelli sulla gamba del banco e Glimmer si stava curando le unghie con una limetta sbadigliando in continuazione. L’unica persona che degnava di uno sguardo la povera signorina Trinket era Peeta.  E che sguardo. Occhi spalancati e sorriso ebete, il tutto mentre prendeva freneticamente appunti su un quadernino rosa delle Superchicche coperto di glitter, fissando la capitolina come se fosse il nuovo Messia.
Uno scenario deplorevole. La nostra eroina imparruccata dovette sbattere un paio di volte la mano sulla cattedra per riuscire a risvegliare i giovani delinquentelli.
-“Allora ragazzi, oggi cominceremo la nostra prima lezione! Prima di tutto prendete questi grembiuli ed indossateli immediatamente!” disse la capitolina distribuendo allegramente le buste contenenti gli indumenti.
Una voce sprezzante le arrivò dal fondo. -“Viola?”- A parlare era stato Cato, il rissoso ragazzotto biondo del Distretto 2. –“Mi sta prendendo per il culo, spero!”
La signorina era indignata. –“Sciocco ragazzo, non è viola, è LAVANDA! Cielo, ma nessuno vi ha istruito a distinguere almeno i colori di base?”-
Il ragazzo la fissò perplesso, decidendo che era meglio non dilungarsi troppo sull’argomento. I ragazzi indossarono il grembiule senza parlare, un altro commento sul colore avrebbe scatenato una guerra contro l’eccentrica insegnante e nessuno quella mattina aveva voglia di dialogare.
-“Molto bene ,cari! Ora verrete a turno alla cattedra e sceglierete un biglietto da questo sacchettino! Il nome della persona che estrarrete sarà il vostro partner culinario fino alla fine del corso! Chi vuole venire per primo?”-
Com’era logico aspettarsi nessuna mano si alzò. Ma questi trogloditi cos’hanno nel cervello? È possibile che debba fare fatica persino per estrarre un cavolo di bigliettino?
-“Ok, allora scelgo io! Finch, vorresti farci l’onore di estrarre il primo bigliettino?”-
La rossa si alzò lentamente dal banco tuffando la mano nel sacchetto e pescando il primo biglietto che le era capitato tra le dita. La ragazza fissò i suoi compagni, senza proferire una parola.
-“Allora cara, chi sarà il tuo compagno o compagna?”-
-“…”
-“Scusa?”-
-“…Marvel…”
-“Come hai detto, cara?”-
-“…Marvel.”-
-“Ti chiedo perdono, tesoro, la parrucca mi copre le orecchie, cos’hai detto?”-
Un lampo d’odio balenò negli occhi della ragazza.
-“MARVEL.  M-A-R-V-E-L.  LO SPILUNGONE IN PENULTIMO BANCO.”- le ripeté la rossa fulminandola con lo sguardo.
Ma come siamo educati ,qui! Dopo tutto erano ragazzi disturbati, che si aspettava, gli allievi perfetti di quando quello era ancora un corso serio? Dopo un rapido sospiro e una sistemata alla parrucca la signorina Trinket continuò.
-“Eccellente! Prego, accomodatevi dietro al primo bancone!”
I due ragazzi si avviarono di malavoglia dietro un bancone da cucina posto in fondo all’aula.
-“ Prossimo…vediamo...tu! Forza Trattorino, vieni a pescare!”-
-“Glie l’ho già detto, quel trattore era fantastico! E non mi chiami Trattorino, sennò la schiaccio sotto il trattorino la prossima volta che mi capita sotto mano!”- fu la risposta del gigante mentre si avviava verso la cattedra. Un brivido percosse la schiena della signorina, pensando a come sarebbe stata antiestetica la sua morte se fosse stata schiacciata da un trattore.
Thresh estrasse il biglietto di malavoglia.
-“Glimmer!”-
La ragazza si svegliò da una specie di trance. –“Cosa c’è? È uscita la nuova collezione autunno/inverno?”-
-“No, cara! Sarai in coppia con Thresh per tutta la durata del corso!”-
Disse accompagnando, o meglio trascinando,  i due giovani ad un altro bancone.
-“Prossimo! Katniss, facci l’onore di venire a…”
-“MI OFFRO VOLONTARIO! MI OFFRO VOLONTARIO COME COMPAGNO DI KATNISS!”- la voce di Peeta squarciò l’aria mentre l’esagitato sedicenne tremava dall’emozione.  La signorina Trinket rimase basita. Quello la poco ma sicuro c’aveva le pigne dentro alla zucca.
-“Ehm…ok. Mettetevi dietro al bancone di Thresh e Glimmer.”
Disse mentre la ragazza veniva trascinata da un Peeta saltellante verso un bancone sulla sinistra.
-“E quindi sono rimasti Cato e Clove! Prego, accomodatevi pure al bancone dietro quello di Finch e Marvel!”-
I due ragazzi le passarono di fianco fissandola malissimo. Che avesse il trucco sbavato?

-“Molto bene, oggi cominceremo con una ricetta semplice semplice che non potete assolutamente sbagliare! Si, Peeta?”- Il ragazzo aveva la mano alzata e un sorriso ebete gli attraversava il volto.
-“Il pane?”-
-“ No , Peeta, il riso in bianco!”-
L’entusiasmo del ragazzo si sgonfiò come un palloncino bucato.
-“Ma a me piace il pane…”-

Aveva scelto il riso in bianco perché non aveva praticamente controindicazioni: non c’era nulla da tagliare o sbucciare, non c’erano metodi di cottura troppo complessi e non era necessaria alcuna attenzione particolare, bisognava solo stare attenti che il riso non si attaccasse sul fondo della pentola e non si doveva scivolare col sale o con l’olio.
Dopo una rapida dimostrazione la signorina Trinket disse ai suoi allievi:
-“Ok ragazzi, avete un’ora per preparare un piatto di riso in bianco perfetto! Una volta scaduto il tempo mi porterete i piatti ben presentati in cattedra e io li assaggerò! Il tempo comincia ora!”-
È solo del riso in bianco, Effie, cosa vuoi che combinino?

TRIIIIN! Il timer trillò segnalando la fine del tempo a disposizione dei ragazzi.
-“Molto bene! Partiamo con i primi!”


Bancone 1 – Glimmer e Thresh

I due ragazzi avevano fatto del loro meglio, ma il risultato lasciò la signorina Trinket alquanto perplessa.
-“Ehm, mi spiegate perché il vostro riso ha il blush, l’ombretto e le ciglia finte?” chiese l’imparruccata assaggiatrice ai due ragazzi.
-“Non guardi mica me, è colpa sua!”- rispose Thresh indicando la compagna .
La ragazza si era persa ad osservare un punto nel vuoto e solo la voce squittente della nostra truccatissima beniamina riuscì a ripescarla dall’oblio. La bionda si giustificò dicendo:
-“Beh, mi scusi signorina, ma non aveva detto di rendere presentabile il piatto? Questo è il trucco usato da Angelaina Giolì agli Oscar di Panem di quest’anno! Non vede com’è steso alla perfezione il blush?”-
-“Beh, in effetti è vero, e anche l’ombretto ha un’ottima texture!” Glimmer non aveva tutti i torti.
Peccato che sia un piatto di riso.
E che io sia qui per valutarne il sapore.

-“Voto finale – 6/12! Il riso era un po’ bruciacchiato, ma apprezzo lo sforzo per la presentazione.”-
I prossimi non andranno tanto peggio, pensava la signorina Trinket, aveva appena assaggiato un riso con le ciglia, non potevano essere tanto peggiori, no? E invece si.

Bancone 2 – Marvel e Finch

I due ragazzi tutto sommato non avevano avuto problemi di collaborazione, anzi, fin da subito andarono parecchio d’accordo. Eppure nel piatto c’era qualcosa che non andava.
-“Ragazzi, dove sono finiti tre quarti del riso?”-
-“Oh mi scusi sono stato io! Sa, mia madre mi nasconde le merendine perché dice che gli zuccheri mi fanno male e mi è venuto un languorino e quindi…”-
Non fece in tempo a finire la frase che Sbam! Uno scappellotto stese il ragazzo, che si rialzò a fatica dal pavimento reggendosi la testa.
-“Ahia! Che cazzo stai facendo?”-
-“Imbecille!” disse Finch massaggiandosi la mano –“Ti avevo detto di intascarlo, così poi fuori ce lo saremo divisi!”-
La nostra beniamina prese a massaggiarsi le tempie sospirando profondamente. Lei, che anni prima aveva gestito i più prestigiosi ristoranti di Capitol City ora doveva vedersela con dei teppistelli! Come aveva fatto a cadere così in basso?
-“Scusami, scusami, scusami! Prometto che non lo farò più! Lo giuro!” – Disse sofferente Marvel.
La signorina Trinket dette fondo a tutta la sua pazienza. Erano dei delinquenti, pensava che sarebbe stato tutto facile? Ma grazie a dio il riso non era male.
-“Voto finale 9/12! Avrebbe potuto essere di più se Marvel non si fosse mangiato quasi tutto il riso!”
Ok, due erano fatti, ne mancavano altri due.

Bancone 3 – Katniss e Peeta
-“Oh, ma cosa è successo al riso?”-
La signorina Trinket cominciava a preoccuparsi. Non che i ragazzi stessero male, anzi, avevano collaborato senza troppi problemi…ma quel piatto di riso… era marrone.
Peeta , in preda all’emozione, si giustificò dicendo : -“L’ho messo in forno, signorina Trinket! E’ un brownie di riso!”
La parrucca sobbalzò sulla testa dell’eccentrica capitolina, traumatizzata dalla parola “brownie”. Possibile che quel ragazzo pensasse solo ed esclusivamente ai prodotti da forno? E le composizioni di pasta e il divino filetto di manzo? L’alta cucina non fa decisamente per lui.
-“Scusa, cara , ma tu non hai notato che il tuo compagno aveva messo l riso in forno?”- disse rivolta a Katniss.
-“Bitch please, io sono la Ghiandaia Imitatrice! Io non perdo tempo con queste cazzate, ho una ribellione da guidare!”- disse la ragazza strofinandosi le unghie sulla felpa con aria di superiorità.
-“Voto 3/12! Il riso era carbonizzato e immangiabile e…Peeta caro, ricordati che non tutti i cibi vanno nel forno!”-
Disse la signorina Trinket mentre il sedicenne prendeva appunti estasiato nel suo quadernino rosa sbrilluccicoso.
Tranquilla, Effie, solo un altro, un altro piatto e poi è finita…

Bancone 4 – Cato e Clove
I due ragazzi si avvicinarono alla cattedra servendo un piatto regolare. Niente ciglia, niente porzioni ridotte, niente colori strani. Un semplicissimo, castissimo piatto di riso in bianco senza nulla di eccezionale. Eppure qualcosa non andava. Appena la forchetta si avvicinò al riso un rumore metallico proveniente dal piatto catturò l’attenzione della signorina Trinket. Scostando il riso trovò un paio di piccole lame di coltello nascoste tra i chicchi. Se avesse potuto sarebbe sbiancata, ma la maschera di trucco di mezzo centimetro che si ritrovava appiccicata al viso non lasciava trapelare alcun cambiamento di colorito.
-“Mi sa che ci ha sgamati.” Disse Cato alla compagna.
-“Mi sa di si, io ti avevo detto di metterci i chiodi.”- rispose impassibile la ragazzina.
- “E dove cazzo li trovavo i chiodi qui dentro?”-
-“Li toglievi da sotto i banchi!”-
-“E come li toglievo?”-
-“Tu a casa tua come li levi i chiodi? Con il ca…”-
La signorina implose interrompendo l’allegra conversazione dei due ragazzi.
-“POTEVATE UCCIDERMI! Vi rendete conto? Avete rischiato di sfigurare permanentemente la mia magnifica persona! Avete un’idea della gravità della cosa? Ora voglio un valido motivo per giustificare le vostre azioni!”-
Cato e Clove si scambiarono un’occhiata d’intesa e poi, sorridendo, con un’educazione e una calma che avevano dell’incredibile, le risposero all’unisono:
-“Perché ci sta sulle palle.”-
La signorina Trinket cominciò a prendere a testate la cattedra scompigliandosi la capigliatura (ovviamente finta). Perché doveva capitare a lei? Lei, che aveva passato la sua gioventù nelle più famose cucine del Paese, servendo le più alte personalità di Capitol City e ricevendo lodi per il livello altissimo dei suoi piatti, ora era chiusa in un aula con due psicotici che avevano tentato di ammazzarla. Pazienza, doveva portare pazienza. Mancavano solo sei mesi e ventinove giorni, che sarà mai?
D
opo che gli studenti ebbero sistemato i loro banconi la capitolina esausta disse: - “ Molto bene! Domani presentatevi con il grembiule e dei vestiti che potete sporcare. Tra poco la campanella suonerà , ma vi prego gentilmente di non…”-
DRIIIIIN! Troppo tardi. I ragazzi si accalcarono frettolosamente verso la porta facendo piroettare vorticosamente l’imparruccata insegnante. Quando riuscì a fermarsi l’unica cosa che riuscì a distinguere era la facciona sorridente di Peeta Mellark che le chiedeva ansiosamente:
-“Domani possiamo fare le ciambelle?”

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IL KACTUS DI KRZYZ
E la prima lezione è terminata, con risultati a dir poco disastrosi eccellenti.
Cosa succederà domani? La signorina Trinket avrà il coraggio di presentarsi in classe? Il povero Peeta farà le ciambelle? E Cato e Clove proveranno ad ammazzare qualcun altro?
Scopritelo solo continuando a seguire il Corso di Cucina per Giovani Delinquenti di Effie Trinket!
Un abbraccio, _Krzyz

Un grazie enorme alle pesone che hanno recensito il primo capitolo, L'Olimpo della Cucina ha un posto in serbo per voi :)

 
  
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