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Autore: anastasia in love    29/08/2013    1 recensioni
Piccola raccolta su Toby e Spencer e su alcuni momenti della loro vita che non troviamo nel telefilm,ma che secondo me evidenziano tutto l'amore che li lega! NO SPOILER!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Spencer Hastings, Toby Cavanaugh
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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# vendetta

Toby le stringe la mano teneramente, attento a non toccare nessuno dei tubicini che dal petto di lei arrivano ad una macchina che le conta stancamente i battiti del cuore. Spencer è pallida, ha le labbra secche, gli zigomi lividi e un taglio profondo e irregolare le solca la fronte appena sopra il sopracciglio destro. E' grave, e lui lo sa, eppure neanche per un attimo ha perso la speranza. La speranza di un "ciao", dei suoi occhi aperti o semplicemente di un impercettibile movimento delle sue dita. Ma Spencer non parla, non apre gli occhi, non si muove di un millimetro da più di dieci giorni.
Eppure Toby è ancora lì, seduto sulla stessa sedia su cui trascorre tutte le notti, imbottito di caffè e tranquillanti che gli servono per non dare di matto. Perché Spencer non può morire, perché Spencer è la sua famiglia, la sua casa, il suo porto sicuro.
La luce al neon gli brucia gli occhi, non ricorda più’ l’ultima volta in cui ha mangiato, dormito o fatto una doccia, eppure resta lì e le stringe la mano, dicendole qualsiasi cosa gli passi per la testa. A volte piange, si dispera e impreca contro Dio e contro A per quello che le è successo, ma la maggior parte delle volte è sereno e le promette che non litigheranno più per il telecomando, che rinuncerà a tutte le partite in Tv per aiutarla a ripassare la lezione, che indosserà più spesso la giacca e che la pianterà di lasciare residui di dentifricio sul bordo del lavandino.
Le ore sono scandite dal carrello delle infermiere che stride insopportabilmente nel corridoio, eppure quelle ore, seppur con lentezza esasperante, scorrono inesorabilmente, e i giorni diventano undici, quindici e poi venti, mentre Toby, impotente, guarda Spencer spegnersi pian piano davanti a lui. Ed è allora che un pensiero gli attraversa la testa, come una scarica elettrica, e per un attimo si sente di nuovo vivo. Troverà  –A  e la ucciderà, lentamente e con gusto, fosse anche l’ultima cosa che farà su questa Terra. 
  [ 343 words ]

 
 
# ballo

E’ stata categorica, e solo adesso, ad un mese di distanza, Spencer se ne rende conto. Ha preteso che per il loro matrimonio imparassero a ballare, tutti e due, e non una volta Toby si era lamentato in sua presenza.
Spencer ci pensa adesso, mentre allaccia le scarpe alte che usa per ballare, seduta in disparte ad aspettare Toby. E lui arriva puntuale come ogni mercoledì, gli occhi bassi, lo sguardo incerto e le guance rosse per la vergogna. Spencer lo sa, lui odia ballare, eppure per farla contenta ha detto di si. Ha accettato di lavarsi e cambiarsi al volo dopo il lavoro per raggiungerla alle lezioni di ballo che lei aveva scelto e che lui aveva pagato. E non una volta le aveva fatto pesare la sua schiena a pezzi, la voglia di mettere qualcosa sotto i denti dopo ore passate al cantiere e le correzioni arroganti del maestro cubano che ogni volta sottolineava la sua assoluta mancanza di senso del ritmo.
Spencer lo sa, lui odia ballare, eppure finge sempre il contrario e cerca di abbozzare un sorriso ogni martedì a cena, quando lei gli ricorda la lezione del giorno successivo ( “ Otto in punto, Toby, non ti dimenticare!” ). Spencer lo sa, lui farebbe tutto per lei, e quella del ballo è l’ennesima conferma, la prova del nove, l’indizio inconfutabile. E cosi si alza, gli va incontro e lo abbraccia, mentre lui si scusa per aver tardato cinque minuti, ma c’era traffico sulla statale.
“Andiamo via!” – sussurra Spencer.
“  Via? Perché? Enrique non viene più? “
“ No – risponde lei – andiamo via perché ti amo e so che odi stare qui. “
“ Ma, guarda che non è vero… “ – comincia lui, ma lei lo ferma con un bacio.
“ Non me ne frega niente se al nostro matrimonio non  sapremo ballare. Io so che tu sarai lì con me e non mi farai cadere. Perché è quello che fai tutti i giorni, tu non mi lasci cadere. “  
     [ 334 words ]

 
 
# futuro

Quando pensava al futuro, Spencer si immaginava così: una donna in carriera, forte, indipendente, e una laurea in legge alla UPENN che avrebbe abbellito il salotto moderno del suo appartamento a pochi passi da Central Park. Avrebbe vinto una causa dietro l’altra, e la sera avrebbe festeggiato bevendo Margarita al Country Club, mentre la sua agenda fioccava di cene di lavoro, partite a squash e brunch domenicali a base di fragole e champagne.
Ma adesso, a quasi 35 anni, Spencer si rende conto di quanto fosse stata stupida in passato, perché nessuna cena, nessun brunch e nessuna serata al Country Club l’avrebbero resa tanto felice come lo era in quel momento, stracarica di buste della spesa e con un pancione tanto grande da renderle difficile ormai anche guidare. Spencer viveva ancora a Rosewood e al posto di un modernissimo appartamento abitava in una casa grande e luminosa, circondata da un bellissimo giardino dove Toby amava preparare il barbecue ogni domenica d’estate. Non si era laureata in legge ma in giornalismo e al posto del Margarita tutte le sere assaggiava la cena che i gemelli finivano immancabilmente per rovesciarsi addosso. Il salotto era tempestato di giochi, la montagna dei panni da stirare stava pericolosamente per crollare e non ricordava più l’ultima volta in cui aveva dormito per otto ore di seguito, ma Spencer era felice così, e non avrebbe cambiato la sua vita con quella di nessun altro.
Amava Toby come il primo giorno, e non c’era niente di più bello al Mondo che guardarlo giocare con i bambini, e quando riuscivano a metterli a letto presto, finivano sempre per fare l’amore sul divano sopra una mezza dozzina di peluche che le torturavano fastidiosamente la schiena. Al mattino si facevano le coccole a letto e Toby le preparava sempre il caffè mentre lei volava da una stanza all’altra per preparare i gemelli per l’asilo. E poi non passava giorno senza che lui parlasse al suo pancione, raccontando al loro bambino che avrebbe avuto una madre semplicemente perfetta.

Quando pensava al futuro, Toby si immaginava così: solo e incompreso, il ragazzo dagli occhi azzurri e crudeli, perché per la gente del posto sarebbe rimasto sempre Toby il guardone, Toby il maniaco, Toby l’assassino di Alison, Toby lo sfigato della porta accanto.
  E invece un bel giorno Toby realizza che la sua vita è praticamente perfetta. Sono le sei del mattino del dodici aprile, è domenica, e dalla finestra della loro camera da letto si intravede appena il sole che fa capolino dalle montagne. Si, la loro. Perché accanto a lui c’è Spencer, con un pancione così grande che le coperte sembrano quassi arrampicarvisi addosso. La guarda, estasiato, ma la sua mente vola lontano, e non può che pensare a quanto sia felice. Certo, il lavoro al cantiere è duro e più di una sera è crollato davanti alla TV con la schiena completamente a pezzi, ma non esisteva niente di più bello al Mondo che tornare a casa stanco morto e vedere i suoi bambini corrergli incontro e urlare “papà”, o guardarli giocare in giardino mentre lui, in garage, finiva di verniciare le biciclette per il loro sesto compleanno.
E poi c’è lei, Spencer, la donna che gli ha dato tutto questo: quella Spencer che lo prende ancora per mano quando vanno a fare la spesa, quella Spencer che riesce ad essere incredibilmente sexy anche lavando i piatti, quella Spencer che indossa sempre le sue camicie dopo aver fatto l’amore senza sapere che è una cosa che lo fa letteralmente impazzire.
Ed è un movimento impercettibile di Spencer che lo riporta alla realtà, perché lei lo sta abbracciando con gli occhi ancora chiusi e gli sussurra all’ orecchio “buongiorno”. E lui le sta sfilando la camicia da notte, lentamente, quando all’improvviso i gemelli entrano correndo nella stanza e cominciano a saltare sul letto come due indemoniati. Ecco, comincia una nuova giornata, forse la più bella della sua vita.[ 656 words ]



 
Eccoci arrivati al terzo ed ultimo capitolo di questa FF! Ringrazio soprattutto tutte le persone che hanno letto e recensito la storia: grazie, siete stati molto gentili! Mi scuso per non aver risposto alle vostre recensioni ma ogni volta che premevo invio la mia risposta veniva cancellata (della serie: butta questo computer, una buona volta!), ma ci tengo a farvi sapere che sono state molto molto apprezzate!
Avete visto la 4x12? Io si, e vi assicuro che non so come farò ad aspettare il 22ottobre per la puntata speciale di Halloween!


Spero come al solito che questi tre # vi siano piaciuti (a me tanto, soprattutto l’ultimo che è il mio preferito, e il vostro?)!
A presto,
Anastasia

 
  
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