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Autore: Juls_RaptorBVB    29/08/2013    2 recensioni
Ho vissuto a Bradford fino all'età di 6 anni, quando mio padre si è dovuto trasferire in Italia per lavoro e ovviamente io sono partita con lui e il resto della famiglia. Non mi è mai mancato niente di quella città, eccezion fatta per una persona. Ricordo ancora i suoi capelli neri, gli occhi color caramello che brillavano di luce propria con soltanto la luce della luna ad illuminarli, la pelle ambrata, quel fisico minuto e la sua voce cristallina. Ora, a distanza di 15 anni torno a casa per studiare al college. Ora a 21 anni posso rivederlo. La mia mente è già oltre, lo sta cercando.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"Le risate tra di noi, mille discussioni e istanti di follia,
no non svaniranno mai, resteranno sempre tuoi: ricordi.
Momenti che ti lasciano un sorriso ancora in più."
Finley - Ricordi


 
CHAPTER 1.

Mi chiamo Trixie, ma solitamente mi chiamano tutti Trix. Non cambia molto, il mio nome è comunque strano. Anche ora che ho 21 anni vengo spesso presa in giro, ma ormai sono cresciuta e non do più molto peso alla cosa. Sono cambiata molto in quindici anni, sono diventata forte e determinata. Nelle medie ho imparato a farmi le mie ragioni, ad essere diretta e schietta, senza tanti giri di parole, a farmi rispettare e a non farmi mettere i piedi in testa da nessuno. Mi ero anche fatta un tatuaggio appena compiuti i diciotto anni e avevo scelto di farlo sul cuore: Forever. Era una cosa sdolcinata ed io non lo ero, avevo imparato anche quello con il tempo, ed ero diventata più cinica e fredda che mai, ma quel significato profondo che volevo dare alla parola sul cuore era ben altra cosa, quello era ciò che Zayn mi aveva promesso, l’ultimo ricordo che ho di lui, quello che mi lega a lui dopo quindici anni di separazione, nonostante io sia andata via, quello che lui mi ha lasciato impresso nella mente ed io ho riportato sul cuore, sulla pelle. E’ mio marchio, il nostro marchio.  Non ho mai permesso a nessuno di toccarlo, soltanto lui può farlo ed ho intenzione di andare avanti con questa idea.
 
 Quando ero piccola invece ero oggetto di pettegolezzi succulenti da parte dei miei compagni di scuola materna. Sapevano essere davvero cattivi quando volevano e a poco a poco cominciai a rimanere sola: giocavo da sola, disegnavo da sola, parlavo anche da sola. Motivo per cui i miei genitori avevano cominciato a pensare che avessi dei problemi, quando invece, avevo solo bisogno di un compagno di giochi come tutti i bambini di due anni.
Conobbi Zayn Malik in un giorno di sole. Eravamo all’aperto, nel giardino della scuola materna e io stavo giocando, ovviamente da sola, con la sabbia e un camioncino. Si era avvicinato furtivamente e mi aveva chiesto timidamente se poteva unirsi a me. Ero diventata rossa come un peperone, era la prima volta che una persona mi parlava per davvero guardandomi negli occhi e interessata alla mia risposta e gli rivolsi un sorriso radioso annuendo. Lui si sedette vicino a me e da quel momento non ci eravamo mai separati. E come potevamo farlo? Eravamo entrambi soli, io per il nome strano e lui perché era mezzo pakistano. Eravamo due emarginati e ci eravamo trovati. Avevamo legato subito perché tra noi si era creato subito quel feeling così raro e difficile da trovare. Avevamo due anni ma avevamo capito che non ci saremmo lasciati per niente al mondo. Avevo capito fin da subito che Zayn era speciale, aveva qualcosa che nessuno aveva, ma ancora non avevo capito di cosa si trattava. Dopotutto, ero molto piccola e certe cose non si capiscono finché non si cresce. Beh, fino a quando non dovetti trasferirmi con i miei genitori e mio fratello Kevin in Italia, e non ebbi possibilità di scoprire cosa mi facesse desiderare di stargli sempre accanto.
Ricordo ancora la figura minuta di Zayn che diventava sempre più piccola mano a mano che l’auto di mio padre si allontanava e lui che salutava imperterrito, con le lacrime a rigargli il volto, mentre mi diceva che mi avrebbe aspettata per sempre.
Ma eravamo piccoli, avevamo 6 anni, e a quell’età le promesse sembrano una cosa da niente, sembra facile mantenerle. Crescendo ho capito che non è per niente facile non deludere le aspettative delle persone, e quasi sempre fai qualcosa di sbagliato. Io non sono diversa, ho commesso i miei errori in tutti questi anni, specialmente in quelli dell’adolescenza.
Quando ho scelto di fare la specializzazione all’università, a Bradford, sapevo già a cosa andavo incontro, ma non volevo nient’altro che tornare nella mia città d’origine, per incontrare lui. Sapevo che molte cose erano cambiate e che anche lui probabilmente aveva capito di non potermi aspettare per sempre, eppure avevo ugualmente deciso di tornare. Appunto perché le promesse sono difficili da mantenere, io sono il classico tipo di persona che se dice una cosa la fa. E io avevo detto a Zayn che sarei tornata, non importava come, ma l’avrei fatto.
 
Per cui, eccomi qua, nella mia vecchia casa, che con fortuna sorprendente non era stata venduta. Zayn era il mio vicino di casa ai tempi dell’asilo, ma immagino che ora non ci abiti più. Tentar non nuoce, si dice, quindi decido di andare a bussare alla porta che un tempo era di casa Malik e vedere se chi era venuto ad abitarci sa dove si siano trasferiti.
Due colpi alla porta, secchi e decisi dopo il momento di indecisione prima di rivelare la mia presenza, e sento girare la chiave nella toppa, si spalanca la porta mostrandomi una signora che avrei riconosciuto tra mille. Ha i capelli più lunghi di come la ricordavo, con qualche ruga in più, ma è sempre bellissima. Trisha Malik, che insieme a me ha il nome più strambo di tutti, mi guarda perplessa per poi mostrarmi un sorriso a trentadue denti, riconoscendomi. Mi fa entrare e mi stringe nella sua famosa morsa letale, la lascio fare e ricambio la stretta, felice di sentire di nuovo quel profumo di gelsomino che ha addosso e non ha mai smesso di usare.
  • “Trixie, che piacere vederti. Come stai? Vieni accomodati.”
  • “Tutto bene Trisha, ho deciso di tornare alle origini ora che ne ho la possibilità.”
  • Come sei cresciuta, e sei diventata molto bella. I tuoi occhi blu sono sempre spettacolari. Aspetta, ma ti sei tinta i capelli di biondo? Hai fatto bene a venire a trovarci. Vieni dentro, cara, accomodati.”
Trisha non aveva capito in quattro anni che avevo gli occhi azzurri e non mi ci metto adesso a spiegarglielo. E’ sempre stata così: quando si convince di una cosa è impossibile togliergliela dalla testa. Muoio dalla voglia di chiederle che fine ha fatto Zayn ma in fondo lo so già.
 Per puro caso, qualche anno fa, ho visto il programma di X-factor UK. Stavo bevendo un the, abitudine che non avevo mai perso, e quando presentarono un curioso gruppo di giovani adolescenti della mia età, mi andò di traverso e quasi mi strozzai. Zayn era uno dei cinque ragazzi sul palco. Non sapevo se essere felice o triste per le emozioni contrastanti che provavo e alla fine avevo scelto di piangere. In quel preciso momento avevo deciso che sarei tornata a Bradford. Non è che non mi era mancato negli anni precedenti, ma diciamo che era chiuso in un cassetto in attesa del momento propizio per saltare fuori e trovarmelo davanti senza preavviso mi aveva scombussolata dentro.“Ce l’hai fatta” avevo pensato felice, con le lacrime agli occhi. Da piccolo mi aveva detto con sguardo fiero che lui da grande avrebbe fatto il cantante e c’era riuscito a giudicare dalle fan adoranti sotto il palco, ero orgogliosa di lui.
 
Faccio ancora due parole con Trisha, quando lei tira fuori l’argomento e mi dice che Zayn dovrebbe tornare a giorni dal suo tour in giro per gli stadi del mondo. E’ passato del tempo dall’ultima volta in cui l’ho visto su quel palco, non ho più seguito gli One Direction, non direttamente perlomeno. Voglio avere la sorpresa di come sarà, di quanto sarà cresciuto. Era bellissimo già da piccolo, e ho sempre pensato che sarebbe diventato meraviglioso da grande, e ora che ha 20 anni sono sicura che rimarrò piacevolmente colpita. Non vedo l’ora di vederlo, di riabbracciarlo, per cui accetto l’invito a cena di Trisha per il fine settimana e attendo con ansia che arrivi il giorno stabilito.
Sinceramente non so come comportarmi con lui, non lo vedo da un sacco di tempo e magari non mi riconoscerà più. Non sono cambiata così tanto, a parte il colore di capelli ovviamente, però un bambino potrebbe dimenticare in fretta e lui non può ricordarsi di me, io che ho 15 anni in più di quelli che ricordava. Ovviamente spero che il tutto si svolga in tranquillità, ma nel mio inconscio mi sto maledicendo per aver accettato l’invito di Trisha. Non so dire di no a quella donna, ha quello sguardo che ti impedisce di contraddirla, quegli occhi così particolari. Effettivamente credo che Zayn abbia preso proprio da lei quello sguardo profondo, che sembra leggerti l’anima. Anche da piccolo aveva questa capacità, solo che non ne conosceva gli effetti e le potenzialità, insomma, non sapeva come usare questo strumento a sua disposizione. Magari ti osservava più intensamente del solito ed eri già persa a guardare incantata quello sbattere di ciglia che nasconde per una manciata di secondi quello spettacolo.
Adesso, all’età di 20 anni, sono sicura che avrà avuto modo di testare quanto sia ipnotico, specialmente sulle ragazze. Sui giornali si legge che lui è il Bad Boy del gruppo, il cattivo ragazzo della situazione che fa soffrire, che usa le donne. Nella mia mente si fa spazio l’immagine del piccolo Zayn che trattava le donne come fossero gemme preziose, e non mi capacito di quello che si legge. Quella non è la persona che conoscevo. Ma mi do della stupida per averlo pensato, come son cambiata io è cambiato anche lui. Ovviamente. Chissà quanti amici nuovi ha, quante ragazze ha avuto, quante ne ha ora. E poi ci sono io, l’amichetta dell’asilo che di cui nemmeno ricorderà l’esistenza, a cui non racconterà i fatti suoi ovviamente. Quella che in quindici anni ha avuto modo di capire tante cose, compreso il perché ogni volta che guardavo i suoi occhi mi perdevo. 





SPAZIO AUTRICE:
Ciao ragazze! Come state? Ho cominciato questa nuova storia che è un pochino diversa dalle altre. Diciamo che qua, tanto per cominciare, il protagonista maschile non è Harry ma Zayn; la ragazza è inglese ed è l'amica d'infanzia di Zayn; ha sempre 21 anni ma è bionda tinta con gli occhi chiari; è forte, molto forte, ma fragile. Spero che vi piaccia come vi sono piaciute le altre! Saluti a tutte__Juls

 
  
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