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Autore: LIttlE_PePpErmIt    30/08/2013    3 recensioni
Nella piccola e modesta cittadina di Brigman la vita procede tranquilla, in una apparente pace...
Ma il ritrovamento di una ragazza senza memoria sconvolgera' il suo equilibrio precario: vecchi rancori saliranno alla luce, misteriose sparizioni e strani avvenimenti metteranno a dura prova tutti i suoi abitanti. Ma il segreto di tutti quei fatti e' racchiuso nella memoria perduta della ragazza....
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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 CAPITOLO QUATTRO
 
Il ragazzo si alza e le porge una mano per aiutarla ad alzarsi. Amy l'accetta volentireri.
-Scusa ancora, di prima mattina sono particolarmente sbadato. -
-Non preoccuparti, anch'io sono molto imbranata. Oggi è il primo giorno che vengo a questa scuola e sono piuttosto disorientata. -
Solo in quel momento anche il ragazzo la riconosce.
-Ma tu sei la ragazza che rastrellava le foglie nel giardino dei Tomlinson vero? - E' sorpreso nel vederla lì. - Sei la ragazza che hanno trovato una settimana fa, giusto? -
-Si .... Sono io. - Forse è vero che tutti parlano di me.
Il ragazzo sorride. - Che scemo io non mi sono ancora presentato. Mi chiamo Nathan Sykes.
-Io Amy, Amy e basta. - Risponde lei
-Hai detto che è il tuo primo giorno qui. In quale classe devi andare?
-Nella 2'G, ma non so dov'è. Mi diresti dove si trova? -
-In fondo al corridoio, l'aula a destra. -
-Oh, grazie mille.
Il suono della campanella ricorda ai due ragazzi il fattore tempo.
-Devo andare. Ci si vede in giro. - Dice Nathan
-Certo. Ciao Nathan.
-Ciao Amy. -
Questa volta la ragazza non si perde e arriva velocemente alla sua classe. Si siede accanto a Harry, che non appena la vede inizia a sventolare le braccia in aria per farsi notare.
- Ragazzi questa è la vostra nuova compagna di classe, Amy Tomlinson. Trattatela bene mi raccomando. Ora la nostra emozionante lezione di matematica può iniziare. - Queste le poche parole della professoressa di matematica per presentarla. I nuovi compagni iniziano a  bisbigliare. Amy capisce solo poche parole delle due ragazza sedute dietro lei ed Harry.
Ma è davvero lei? Si, a quanto pare.
Io non le parlo. Non mi fido di lei.
 Nemmeno io. Ho capito che è strana dal primo momento che ha messo piede in questa classe. Inoltre si è seduta accanto ad Harry-Sfigato-Styles. La dobbiamo ignorare.
Quelle poche parole la feriscono come pugnali affilati. Cosa ha fatto a quelle ragazze per farsi odiare in quel modo? E perché non sopportano Harry?
Quelle cinque ore trascorrono con una lentezza incredibile. All'inizio di ogni ora tutti i professori fanno le stesse inutili raccomandazioni agli studenti riguardo Amy, poi iniziano la loro lezione.
Dopo matematica, si susseguono arte, francese, fisica e inglese. Amy si concentra al massimo delle sue possibilità, soprattutto dopo che ha visto Harry annotare, su un piccolo quadernetto, ogni parola dei professori. Concentrarsi sulle spiegazioni aiuta la ragazza a dimenticare le parole delle due amiche.
Poi suona la campanella dell'ultima ora.
-Ragazzi uscite in modo ordinato. - La professoressa di inglese, la signora Mayer, non fa in tempo a terminare la frase che tutta la classe si precipita in corridoio, simile ad una mandria di buoi inferociti. In aula rimangono solo Harry ed Amy.
-Andiamo a mensa okay?! Intanto ti insegno un po' di cose sulla gente da frequentare e quella da evitare e su come sopravvivere in questa odiosa scuola. - Le dice Harry mentre camminano in corridoio.
- Che vuoi Styles, cerchi rogna? - Chiede con arroganza un ragazzo accanto a loro, che poi li sorpassa dando un coppino al malcapitato Harry.
-Lui è Jake, uno dei più popolari e insopportabili della scuola. Da evitare. -
-Ma ti ha dato un coppino, perché prima non ti sei ribellato? - Domanda la ragazza sconvolta. Il riccio alza le spalle sconsolato.
-Ci ho fatto l'abitudine. Non sempre puoi essere IL FIGO della situazione. Qualcuno dovrà fare lo SFIGATO non trovi? Beh andiamo avanti con la nostra lezione. Quelli in fondo al corridoio sono Max, Tom, Siva, Jay e Nathan i soliti bulli senza cervello. Evita evita evita. -
Lo sguardo di Amy indugia su Nathan. Le era sembrato un così bravo ragazzo, non si aspettava che facesse parte di un gruppo di bulli.
Intanto i due ragazzi arrivano alla mensa e si siedono al tavolo dove si trovano Liam, Zayn, Louis, Niall e Becky.
-Tutto bene il primo giorno? - Le chiede Louis.
-Avrebbe potuto andare meglio. - Sbuffa Amy cadendo pesantemente sulla panca.
-Ma perché non ti hanno nemmeno interrogato o fatto alzare per fare qualche stupido esercizio alla lavagna. - Dice Harry
Lei spiega il motivo.
-Sono le pettegole della classe. Ignorale qualsiasi cosa dicono. -
-Seguirò il tuo consiglio riccio. -
-Litighiamo ragazzi? Ho ancora un conto in sospeso con quel cretino di Max. - Dice Zayn stringendo le mani a pugno. Infatti in quel istante nella mensa entrano Max, Jay, Tom, Siva e Nathan.
-Zayn ti ho detto di lasciarlo perdere.  Se ieri ti ha provocato, non significa che tu gli debba per forza rispondere. - Lo consiglia Liam, ma nel frattempo il moro si è già alzato.
-Liam hai davvero ragione, ma sai quanto mi divertente insultare quel idiota. -
-Zayn aspetta! - Urla Niall. Louis sbuffa
-E' fiato sprecato biondo. L'unica cosa che possiamo fare è stare a guardare. -
Zayn si avvicina al tavolo di Max con aria minacciosa.
-Sbaglio o io e te abbiamo un conto in sospeso? -
Max mette i piedi sul tavolo e sogghigna. Sapeva che Malik, prima o poi, si sarebbe rifatto vivo. Il giorno prima si era lasciato insultare senza rispondere, un fatto molto insolito.
-No, non credo. Ieri ho solo detto cose assolutamente vere, come che sei un inutile frocio senza palle. -
-Ripetilo se hai il coraggio. - Urla Zayn in collera. Nella mensa cala un silenzio di tomba: tutti gli orecchi e gli occhi sono puntati sui due litiganti, proprio quello che Max voleva ottenere.
-Ascoltami bene: se vuoi risolvere la faccenda vediamoci oggi alle 17.00 alla fabbrica abbandonata, poco fuori Brigman. Ti aspetto: non fare tardi. –
 
***
 
Tom guarda Max come per rimproverarlo.
-Oggi ci sei andato un po’ troppo pesante per i miei gusti. -
Max fa spallucce. - Non preoccuparti, voglio solo far capire a Malik chi comanda tra noi due. Tutto qui. -
I due ragazzi, insieme a Nathan Siva e Jay sono seduti sulle panchine nella piazza del paese. L'argomento è il litigio di quel giorno a scuola. Nathan non riesce a stare seduto: si alza e inizia a camminare avanti ed indietro.
-Ehi Nate che hai? - Gli chiede Jay, ma in realtà sa benissimo il motivo dell'agitazione dell'amico. Quei litigi tra di loro sono iniziati tre anni prima per un motivo preciso, che tutti conoscono ma preferiscono ignorare e dimenticare.
Jay sente su di se lo sguardo dei suoi tre amici, che lo invitano silenziosamente a parlare con Nathan.
-Ti aspettiamo oggi alla fabbrica. - Dice Siva.
Jay prende Nathan per un braccio e lo porta via. Solo allora il moro si sfoga.
-E' colpa mia! - Esclama in lacrime. Preso da un impeto d'ira tira un calcio ad un sasso, poi si infila le mani nelle tasche dei jeans.
-Non è vero, perché mai dovrebbe esserlo?
-Non essere idiota. Io e te sappiamo benissimo il motivo. Anche tu c'eri quel giorno.
-E' stato un incidente, te lo vuoi ficcare nella tua testina esaltata? Non è ne colpa tua ne ... tantomeno mia. -
Nathan guarda l'amico con gratitudine.
- Voglio credere che sia come dici tu sinceramente. -
I due sorridono. - Basta fare le persone serie, sai anche tu che non mi piace fare questi discorsi! - Esclama Jay e si incammina verso le panchine della piazza.
 
***
 
- E' colpa di Max! - Urla Louis
- Lo so, ma una scazzottata non è sicuramente il modo migliore per risolvere la faccenda. - Dice Amy infervorata.
- A volte si. Ascolta Amy non ti impicciare, questa è una storia troppo lunga ... Dura da ormai tre anni.... - Louis si rabbuia. E' colpa loro, solo loro. Pensa arrabbiato.
Guarda Amy con disprezzo, un disprezzo di cui non capisce nemmeno il motivo.
Afferra lo zaino ed esce.
- Se mi cerchi sono alla fabbrica. E un ultima cosa .... Non dire niente di questo litigio ai miei okay?! -
E sbatte la porta.
 
 
Cretino, Louis, cretino. Amy cammina sola lungo la strada principale pestando con forza i piedi  a terra. L'ha trattata malissimo e non ne capisce il perché.
Poi la sua rabbia sbollisce e viene sostituita da un terrore innaturale. Sente lo stomaco restringersi e il panico avvolgerla fin dentro le vene.
Si sente stranamente osservata. Si guarda lentamente attorno, ma la strada è deserta.
Allora perché quella brutta sensazione di non essere sola ...
- Ciao Amy! - La saluta una voce amichevole. La ragazza caccia un urlo spaventato, ha il cuore in gola. A salutarla è stato Nathan e accanto a lui c'è il suo amico riccio.
- Mi hai spaventato Nathan! -
Lui scoppia a ridere. - Non volevo. Stai andando alla fabbrica? -
- Si e scommetto anche voi. Andate per sostenere il vostro amico scommetto. -
Il riccio sbuffa - Si, ma in realtà pensiamo entrambi che oggi abbia esagerato. Comunque mi chiamo James, Jay per gli amici. –
- Io sono Amy. -
Si incamminano verso la fabbrica. Entrano nella seconda strada a destra, da lì camminano per circa 500m arrivando all'inizio del bosco. Lì si trovano vari edifici vuoti ed abbandonati. Sono disposti parallelamente l'uno all'altro.
All'interno del terzo edificio a sinistra Amy nota che si è riunito un considerevole numero di ragazzi e ragazze, disposti a cerchio.
C'è chi incita, chi urla e chi invece guarda in silenzio. I tre ragazzi si fanno largo tra la folla e vedono che la lotta è già iniziata e apparentemente quello che sta avendo la meglio è Max. Zayn barcolla contro il muro di spettatori, il labbro inferiore che sanguina copiosamente. Il suo avversario è mandido di sudore, ma molto determinato.
Zayn si avventa sull'altro e lo butta a terra. Max si alza ed inizia a saltellare qua e la.
Zayn gli lancia un pugno, ma l'altro riesce ad evitarlo e gli sferra un calcio assestato negli stinchi. Lui si inginocchia ma si obbliga a non cedere.
Non gliela darò vinta, non davanti a tutta la scuola. Con fatica si alza e sputa a terra.
- Vai Zayn! - Urla Louis seguito poi anche da Harry, Liam e Niall. Sono dalla parte opposta ad Amy.
- Si faranno del male seriamente, perché non gli fermiamo? - Sussurra Amy all'orecchio di Nathan.
- E' meglio non fare niente, fidati. -
Lei sbuffa nervosa. Zayn lancia un altro pugno a Max, ma ora lui non riesce ad evitarlo, barlocca e l'altro ne approfitta per dargli un calcio nel centro del ventre.
Amy trattiene il fiato, accanto a lei Jay freme.
Max cade a terra. Su di lui torreggia la figura di Zayn, sul suo viso è dipinto un sorriso sfrontato e beffardo. Ho vinto!
Ma si sbaglia. Max si rialza e scoppia a ridere.
- Non c'è la farai mai Malik. Rinunciaci. -
Il rumore si pneumatici sull'asfalto blocca tutti. Amy sorride.
Due macchine si fermano fuori dall'edificio ed escono da una Johannah e dall'altra la madre di Zayn. Ora finirà questo stupido litigio, pensa felice la ragazza. Prima di uscire per venire alla fabbrica Amy aveva lasciato sul tavolo del soggiorno un biglietto con scritto:
 
Sono alla fabbrica abbandonata per vedere una scazzottata.
Non preoccupatevi per me
PS Con me c'è anche Louis e i ragazzi
 
- Cosa state combinando? Uscite tutti subito! - Ordina la mamma di Louis. La folla si dilegua.
Rimangono solo gli amici dei due avversari.
- Zayn spiegami: cos'è questa storia? - Gli domanda sua madre
- Una semplice litigata. - Spiega lui come fosse la cosa più naturale del mondo. Lei afferra per un braccio il figlio e lo trascina via nella sua macchina.
- E voi cinque venite con me. - Dice Johannah rivolgendosi a Liam, Niall, Harry, Louis ed Amy.
Louis guarda la ragazza con uno sguardo torvo - Ti avevo detto di non dirle nulla. -Dice a denti stretti.
- Infatti io non ho detto niente. Ho scritto. - Replica lei sostenendo il suo sguardo ostile.
Amy si gira verso Nathan e Jay: li vede avvicinarsi all'amico coinvolto nella rissa, insieme a Siva e Tom.
Amy saluta Nathan, lui le risponde con un rapido cenno del capo.
- Johannah ... Preferisco tornare a casa a piedi. -
La donna ci rimane di stucco.
- Va bene .. Ma pretendo che torni entro un quarto d'ora, intesi? -
Lei annuisce. La donna entra in macchina con i quattro ragazzi, seguita dalla macchina della madre di Zayn.
Amy segue da lontano le macchine.
Si sente agitata, ma non sa perché. Vorrebbe scomparire per qualche minuto, essere in posto diverso da quello, ma non sa quale. D'altronde da quel che riesce a ricordare Brigman è l'unico posto che conosce.
Sente le lacrime pizzicarle gli occhi. Quel paese sembra nascondere un segreto, inconfessabile e che pesa nel cuore di tutti e lei si sente coinvolta in tutta quella storia.
Un rumore di clacson la risveglia dai suoi pensieri. In quel momento si accorge che si trova nel mezzo della strada, e che una macchina le sta andando addosso.
Amy stringe gli occhi spaventata. Poi percepisce una sensazione strana, come se ogni sua molecola si rimpicciolisse e si spostasse in armonia con le altre.
Vede ogni cosa spostarsi molto più velocemente del normale, sembra che qualcuno abbia schiacciato il pulsante d’avanzamento rapido
Poi cade a terra. Amy si sente disorientata e le gira la testa.
Si alza in piedi e si guarda intorno, ma non è più in mezzo alla strada principale di Brigman.  Si trova in una raduna circolare in mezzo ad un bosco di pini.
Come cavolo sono finita qui? E' sola, non c'è nessuno insieme a lei.
Forse si è immaginata tutto, non è mai stata lungo la strada. No ne è sicura era davvero lì, ed ora è in mezzo ad un bosco che non conosce.
Anzi si lo conosce, gliela aveva parlato Louis la sera prima che lei andasse a scuola.
- Fuori da Brigman c'è un bosco molto bello, da piccolo ci andavo spesso a camminare con i miei genitori. Un giorno ci potremmo andare insieme ai ragazzi, ti va? -
Si ,probabilmente è quello il bosco di cui mi parlava Louis ma in ogni caso non so come tornare a casa.
Forse .... Per "teletrasportami" qui ho pensato a questo posto involontariamente, allora se penso a casa Tomlinson ...
Amy ci prova. Chiude  gli occhi e pensa alla camera di Louis, alla sua camera.
Voglio andare lì, voglio andare lì.
Di nuovo quella scombussolante sensazione di libertà poi Bum! Cade sul pavimento.
- Ahia questa volta ha fatto male, molto male. - Dice tra se e se massaggiandosi il fondoschiena.
- Amy? Come sei entrata? La porta era chiusa. - E' la voce di Louis.
E' piuttosto sorpreso di vederla lì.
Amy tenta di trovare una scusa plausibile
- Beh sono ... entrata dalla finestra. - Infatti la finestra per sua fortuna è aperta.
- E perché mai? - Chiede Louis sempre perplesso.
- Devo andare in bagno .. Un bisogno urgente. - E detto questo esce di fretta dalla camera e si chiude in bagno.
Domani cercherò di capire meglio cosa mi sta succedendo, ora sono troppo coinvolta e scioccata per pensarci.


 

SPAZIO AUTRICE
Anche questa volta non ho molto da dire sui capitoli .... Da ora comunque la storia inizierà a diventare più interessante! ;)
Ringrazio tutti quelli che la seguono, silenziosamente e con delle recensioni!
Al prossimo capitolo!!!!

Little_Peppermit

 


 

  
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