PESCI, APHRODITE
Caro allievo, è questa la verità: anche le rose appassiscono. Non si vive in eterno, la bellezza è la virtù più effimera che esista al mondo. Perché puoi essere bello fuori, ma vuoto dentro. E lo sei stato, per parecchio tempo.
Combatto per Arles, dicevi, ma in realtà combattevi solo per te. Non per Athena, non per la gente.
Per te.
“Il cavaliere che non disprezza la bellezza, anche se oscura” era il tuo ritratto.
Poi hai visto la luce. In quel vento fortissimo, nella forza di un vero Cavaliere di Athena, hai visto la vera bellezza.
La vera bellezza sono gli altri. Io non li potevo avvicinare, ma lo volevo, la mancanza di compagnia mi opprimeva. Tu non te ne curavi nemmeno. Eri troppo occupato in te stesso, per notarlo.
Fino ad allora.
Poi hai capito, sei tornato per gli altri, per Athena, di nuovo a fare la parte del cattivo, ma stavolta era diverso. Stavolta fingevi.
Volevi portare la luce che hai visto dentro gli altri, mostrare loro la tua vera bellezza.
Alla fine la bellezza delle tue rose ha portato la luce all’inferno.





Angolo dell'autore:
Bene, eccoci qui con la fine della storia. Non so se mi perdonerete del ritardo: è più di un anno, molto più di un anno, da quando dovevo terminare. comunque, adesso è finita.
Stasera, in un attacco di malinconia, ho ripreso le mie vecchie storie incomplete, e visto che mi mancava solo El Cid, ho deciso di mettermici d'impegno e finire. spero non vi dispiacciano questi capitoli.
Alla prossima, se mai uscirà, "Guardare dal futuro"