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Autore: Amrita    02/09/2013    4 recensioni
Hermione incontra un tipo strano di un altro pianeta. Egli dice che la sua città si chiama "Asgard" e di aver bisogno del suo aiuto.
Può fidarsi di lui?
[Loki x Hermione]
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Loki
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Loki entrò nell'ampia sala piuttosto spoglia, senza decorazioni particolarmente sfarzose. Dopotutto gli antichi non dovevano dimostrare la loro superiorità a nessuno.
I passi del dio risuonavano limpidi, scandendo il tempo come le lancette di un orologio, sotto lo sguardo severo degli esseri.
Gli occhi di Loki iniziarono ad ispezionare freneticamente la stanza, per poi fermarsi su un punto ben preciso. Un alto arco di pietra si innalzava dietro agli antichi e, al suo interno, c'era Hermione. La sua immagine, però, appariva lievemente offuscata, come se ci fosse un velo quasi impalpabile che le impediva di muoversi. La ragazza era evidentemente spossata, ancora sofferente, ma, troppo stanca per urlare o dimenarsi, se ne stava accasciata a terra come un burattino a cui erano stati tagliati i fili, il petto che si alzava e abbassava in respiri leggeri.
Alla sua vista, Loki contrasse la mascella, cercando di contenere la rabbia e continuò a camminare. Una volta raggiunto il centro della sala, si inginocchiò e, tremando lievemente, sollevò le braccia, permettendo una visione migliore del Tesseract, che aveva avuto in mano per tutto il tempo.
«Mi rammarica che il mio ritardo nella consegna del Tesseract sia stato interpretato come un tradimento. Ho avuto un piccolo ostacolo, niente d'impossibile da risolvere, come potete vedere» disse lentamente, tenendo la testa bassa con reverenza. I suoi occhi guizzarono impazienti verso Hermione.
Un antico si avvicinò silenziosamente al dio e prese il cubo «Non cercare di insultare la nostra intelligenza, sappiamo quali erano le tue intenzioni, così come sappiamo che questi umani sembrano avere uno strano effetto su voi asgardiani. Hai portato a termine il tuo compito, ora puoi riavere la tua stupida mortale» tuonò.
Poi, si avvicinò alla strana cortina che intrappolava la giovane strega e, con gesti delicati, iniziò a romperla come se fosse una ragnatela.

Non appena l'apertura fu larga abbastanza, si fece da parte.
Loki lo raggiunse con passi veloci, attento a ogni mossa dell'antico.
Prese Hermione tra le braccia e si allontanò dall'arco, per poi adagiarla a terra. Sembrava non avere nemmeno la forza di tenere gli occhi aperti. Loki strinse le mani della ragazza tra le sue e si piegò sul suo viso.
«Andrà tutto bene» le sussurrò all'orecchio, la voce tremante di felicità: finalmente poteva stringerla ancora.
«Perdonami per...» esordì Hermione, ma la voce le si spezzò per la stanchezza.
«Goditi la tua preziosa umana finchè puoi. Ora che il Tesseract è nelle nostre mani nessuno si opporrà al nostro volere. Chi lo farà verrà distrutto.»
Loki si girò, piantando il suo sguardo in quello dell'interlocutore.
«Spiacente di rovinarvi la festa, ma sembra che non sarò l'unico a trovare intoppi nel mio piano» sentenziò.
In quel momento, Thor, Sif e i tre guerrieri fecero irruzione nella sala, facendo sobbalzare gli antichi. Con un urlo, i cinque si scagliarono contro i nemici, dando inizio ad un'impetuosa battaglia, mentre Loki si assicurava che Hermione fosse lontana abbastanza e al sicuro.
«LOKI, ADESSO!» urlò Thor.
Loki si alzò e corse verso la cortina strappata, che distrusse completamente per poi spostarsi al lato.
Dopo aver radunato gli antichi in un unico punto, facendo sì che non se ne rendessero conto, tutti i guerrieri si allontanarono dai loro avversari, lasciandoli confusi per un secondo. Thor impugnò meglio Mjolnir e, con un ampio movimento, sprigionò una forza tale da scaraventare gli antichi all'indietro, facendoli cadere nell'arco.
Thor sorrise compiaciuto e, dopo aver fatto un cenno d'approvazione al fratello, si girò per complimentarsi con i suoi compagni. Loki tornò nuovamente al fianco di Hermione, che era riuscita ad alzarsi con fatica e la sostenne stringendola in un abbraccio.
«Credevo che non ti avrei vista mai più, anche se, data la situazione, forse sarebbe stato meglio...»
«L'unica cosa che mi ferma dal tirarti uno schiaffo è il fatto che sono troppo debole, sappilo» mugugnò lei.
Poi, aggiunse «Comunque mi sei mancato anche tu.»

All'improvviso, la ragazza sobbalzò e si irrigidì, lanciando un urlo agghiacciante mentre veniva trascinata via dalle braccia del dio, verso il portale.
«Sei uno sciocco, non la rivedrai mai più» tuonò la voce di un antico per l'ultima volta, prima di dissolversi, portando con sé la giovane strega.
Loki rimase pietrificato per un attimo. Poi, guardò il fratello.
«Loki, non farlo» disse Thor, scuotendo la testa «Loki, NO!» urlò.
Ma era troppo tardi: Loki aveva già preso la rincorsa e, con un solo salto, era entrato nell'ignoto seguendo, per una volta, il suo cuore.




________________






Hermione era distesa su un prato, un albero le faceva ombra e, quando rinvenì, la fragranza dei fiori che la circondavano le riempì le narici. Si portò una mano al viso: stava sognando? Oppure tutto ciò che aveva vissuto era un sogno e lei si era soltanto addormentata in qualche parco? Poi, però, sentì il suoi muscoli rilassarsi, finalmente liberi dal dolore che aveva dovuto sopportare per ore, giorni, o forse di più, non aveva avuto modo di tener conto del tempo.
« A costo di non poterlo mai più rivedere, quasi vorrei che davvero fosse stato tutto solo un sogno. » disse a sé stessa, alzandosi « Ma che diamine di posto è questo? » si chiese, notando che il tempo era troppo bello per essere in Inghilterra. In realtà, tutto era fin troppo armonioso per essere un qualsiasi posto sulla Terra. Il campo di fiori si estendeva a dismisura, era impossibile dire dove terminasse. L'unica costruzione che Hermione poteva vedere in lontananza, era il castello di Hogwarts.
« Amore! Finalmente sei a casa! » esclamò una voce alle sue spalle. Hermione si girò, per trovare Ron che le sorrideva felice. Era Ron, ma era diverso. La sua voce era, in qualche modo, più profonda, gli occhi più intensi, il fisico più armonioso, il viso più luminoso, il portamento più elegante e l'atteggiamento più maturo, ma non c'era ombra di dubbio: era proprio Ron. Possibile che fosse cambiato così tanto?
« A casa? » ripetè lei, sbalordita.
« Certo! » disse Ron, cingendole le spalle con un braccio e indicando una casetta modesta, ma molto graziosa che, Hermione avrebbe giurato, non esisteva assolutamente dieci minuti prima.
« Mamma! Mamma! » sentì chiamare. Due bambini le si avvicinarono correndo e l'abbracciarono. Hermione gli accarezzò i capelli, dubbiosa. Erano una femmina e un maschio, i capelli rossi e gli occhi scuri. Avevano un paio di anni di differenza ed erano entrambi bambini bellissimi. Ridendo, si separarono da lei ed iniziarono a rincorrersi.
« Rose! Hugo! Attenti a non farvi male! » gli urlò dietro Ron, senza smettere di sorridere e, stringendo amorevolmente Hermione a sé, la portò in casa. La ragazza osservò l'interno con stupore: tutte le stanze, tutti i mobili erano le parti preferite della casa dei suoi genitori e di casa Weasley. Aveva l'impressione di essere entrata in un mondo perfetto, generato dai suoi sogni più intimi. Dove era finita?






Fine






Fine?


Note:
Potete trovare il sequel qui.


   
 
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