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Autore: chiarac_    02/09/2013    20 recensioni
Spoiler Mockingjay.
La guerra è finita. I ribelli hanno vinto e Snow e la Coin sono morti. Katniss e Peeta sono acclamati come eroi e tutto sta lentamente tornando alla normalità.
Cosa ne sarà ora di Annie? Cosa ne sarà di lei, ora che la sua unica ragione di vita se n'è andata?
Genere: Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oblivion
*se possibile, ascoltate la canzone durante la lettura*

Oblivion — Bastille
http://www.youtube.com/watch?v=PF-_H54mydE

 
Vuota. La casa era così vuota ora che Finnick se ne era andato. La luce che di solito illuminava la casa se ne era andata. Per sempre. E lei era così sola. Così dannatamente sola. L’unica persona con la quale al momento avrebbe voluto parlare, l’unica che sarebbe stata in grado di capirla e di confortarla, le era stata brutalmente strappata via. E lei era così sola. Così dannatamente sola.
La voce di Haymitch riecheggiava ancora per la casa. «Dolcezza, ci sono stati dei problemi durante la missione e… Ecco… Finnick non ce l’ha fatta.» E lei era crollata a terra. E nonostante i tentativi dell’uomo di aiutarla, lei era rimasta li. Nulla aveva più senso senza di lui. E lei era così sola. Così dannatamente sola.
Se Finnick non poteva tornare da lei, lei lo avrebbe raggiunto. Ovunque fosse stato in quel momento. Sapeva che si sarebbero ritrovati. E non desiderava altro. Si trascinò verso la grande credenza li vicino, aprì esitante l’ultimo cassetto e tirò fuori una lunga corda. Era identica a quella di Finnick, solo che più lunga. A quei pensieri lo sguardo le cadde quasi involontariamente sul suo polso dove era saldamente annodata quella che un tempo era appartenuta al marito. Con mani tremanti fece un cappio e con le poche forze rimaste si alzò e iniziò a camminare verso il salotto, verso il grande lampadario, verso il suo Finnick.
Fece come le avevano insegnato i genitori anni prima. Piede destro, piede sinistro, piede destro, piede sinistro e così avanti.

Mamma e papà erano li avanti, sotto il caldo sole di mezzogiorno, in ginocchio sulla sabbia cocente, e lei cercava di raggiungerli velocemente, e seguiva le indicazione della madre, «piede destro, piede sinistro, piede destro, piede sinistro, brava Annie, continua così, susu, vieni qui! ».  Muoveva le gambe piccole e paffute, allungando le mani verso i genitori.

Riaprì gli occhi e si appoggio alla sedia stringendo le mani sullo schienale. Le nocche quasi scheletriche divennero velocemente bianche e il dolore nel petto diminuì. Avrebbe rivisto anche loro. Trascinò la sedia fin sotto il lampadario e salì su di essa per legare la corda. Era giunto il momento. Trasse un lungo respiro e… Improvvisamente venne travolta da una forte sensazione di nausea. La vista le si annebbiò, e mentre perdeva i sensi sentiva il suo corpo in caduta libera verso il pavimento.

Più avanti Finnick faceva girare il piccolo bambino dai capelli color del rame e dagli occhi cristallini, come quelli del padre. Annie sorrise guardando la scena. E sentendo la voce del bambino che chiamava la mamma, si alzò e andò verso di lui. Lo prese in braccio e gli diedi un lieve bacio sulla guancia, concentrandosi poi sul bellissimo marito. Si sporse verso di lui, ma la lieve brezza che giocava con i suoi capelli si trasformò in un vento sempre più forte che trascinava il suo Finnick lontano da lei. Sempre più lontano.

Quando Annie riaprì gli occhi dalla finestra aperta filtrava la luce del mattino e una lieve brezza muoveva le conchiglie che insieme a Finnick aveva appeso anni prima al lampadario. Un’improvvisa onda di ricordi la travolse improvvisamente. Finnick. Il suo tentato suicidio. Il sogno con il bambino. Si prese la testa tra le mani mentre calde lacrime le scorrevano lungo le guance.
Una dolce musica si diffondeva di sottofondo.
 
When you fall asleep,
with your head,
upon my shoulder.
When you're in my arms,
but you've gone somewhere deeper.
Un’improvvisa domanda sorse ad Annie ‘come diamine era partita la musica?’.
Mentre la giovane donna si alzava e spaventata camminava con una mano sulla pancia, come se così potesse proteggere il figlio suo e di Finnick, in cerca della fonte della canzone.
Are you going to age with grace? 
Are you going to age without mistakes? 
Are you going to age with grace? 
Or only to wake and hide your face.
 
Tutto in quella canzone le ricordava il marito, e un piccola e assurda possibilità si fece largo nella sua testa.
Well oh oblivion is calling out your name 
You always take it further than I ever can. 
When you play it harder
Per quanto possible date le sue fragile condizioni, la ragazza accellerò il passo. Era sicura che la musica provenisse dalla camera da letto.
And I try to follow you there 
It's not about control 
But I turn back when I see where you go.
Le girava la testa.
Are you going to age with grace? 
Are you going to leave a path to trace? 
Are you going to age with grace? 
Or only to wake and hide your face.
Una sensazione di nausea la pervase mentre varcava la soglia della stanza.
Well oh oblivion is calling out your name 
You always take it further than I ever can.
Era vuota.
Oh oblivion is calling out your name 
You always take it further than I ever can.
E con le note finali della canzone, Annie crollò a terra e pianse. Pianse tutte le lacrime che aveva. Pianse finchè non ne ebbe più le forze. Pianse per l’amore perduto. Pianse per il bambino che non avrebbe mai avuto un padre. Pianse perché era sola. Così sola. Così dannatamente sola.
Dopo quelle che sembravano ore, Annie strisciò fino al grande letto matrimoniale e si infilò tra le coperte, stringendo il cuscino che un tempo era appartenuto a Finnick e affondandoci la faccia.
Le mani della donna si muovevano lentamente sulla coperta, toccando i residui di sabbia rimasti li sopra. Annie si alzò improvvisamente a sedere. Non ci poteva essere sabbia li sopra. Doveva essere per forza zucchero. E sapeva che se le avesse cercate, le avrebbe trovate. E infatti eccole li, nascoste sotto una piega del lenzuolo. Tre piccole zollette di zucchero. Un sorriso si increspò sul volto di Annie. Il primo da settimane. La donna prese una decisione simultanea: avrebbe tenuto il bambino, che era certa di avere, sarebbe andata avanti per lui e per Finnick. Era quello che voleva lui. E così sussurrò «Grazie Finnick. Ricorda che ti amo e prima o poi verrò da te. E allora sarà davvero per sempre.»




Angolo autrice:
Allora, questa è la prima one-shot che pubblico, a dir la verità è la prima cosa che pubblico in generale e quindi ammetto di essere un po' agitata. Spero che vi piaccia, recensite dandomi il vostro parere, ne ho davvero bisogno
Alla prossima gente,
Chiara
  
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