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Autore: SheisIly    04/09/2013    0 recensioni
"Ho un segreto riesci a mantenerlo? Giura che questa volta lo terrai per te. Faresti meglio a sigillarlo nella tua tasca, portandotelo dietro fino alla tomba. Se te lo mostro, allora so che non dirai quello che ti ho detto, perché due persone possono mantenere un segreto solo se uno di loro è morto."
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Tutta colpa della tempesta

 

La pioggia batteva inesorabilmente sui vetri, il vento urlava così forte da far invidia agli effetti speciali che solitamente sono presenti nei film, ed io ero nel mio caldo letto ad attendere l'allarme della sveglia. Quel giorno non avevo alcuna intenzione di andare a scuola, il mio sesto senso mi consigliava di restarmene a casa ed anche l'ennesimo messaggio da parte di John:"Oggi niente scuola, mh? Se ti azzardi ad andare a scuola ti ammazzo!".
John era il mio migliore amico e, come da copione di ogni film che si rispetti, conosceva ogni mio singolo segreto. 
Non era un migliore amico del tipo 'io un giorno me lo sposo', era un migliore amico del tipo 'fortunatamente ho un fratello come lui'. 

Non restai a letto quel giorno, mi alzai (ignorando il consiglio di John) e decisi di andare a scuola. Sinceramente? Non so perché l'ho fatto, probabilmente volevo solo sfidare il destino. 
Sembrava che tutti i pianeti fossero allineati contro di me: A metà strada il mio ombrello andò a finire in mezzo alla strada, dal momento che non c'era alcun veicolo in circolazione decisi di andare a recuperarlo ma, proprio in mezzo alla strada, fui bloccata da un gruppo di ragazze. 

Erano quattro, potevano avere massimo 20 anni, mi buttarono a terra ed iniziarono a picchiarmi. Dopo avermi lasciata sull'asfalto presero la mia borsa ed iniziarono a correre. Non le riconobbi, portavano un cappuccio nero ed un felpa abbastanza larga.. Riuscii a riprendermi e mi alzai con cautela per poi sedermi sul marciapiede. Ero psicologicamente smarrita. Non riuscivo a rendermi conto della situazione in cui mi trovavo: Avevano rubato la mia borsa, non sapevo come rintracciare la mia famiglia o i miei amici e in più il mio naso sanguinava. 

Stavo quasi per perdere i sensi quando vidi dinanzi a me le magre gambe di un ragazzo biondo, anche lui portava un cappello e poteva avere massimo 20 anni. 
Mi aiutò a rimettermi in piedi e mi prese per mano rassicurandomi, mi faceva un sacco di domande ma ero troppo stanca per rispondergli. Mi chiedeva chi fossi e come mai mi trovassi lì, mi domandava della mia famiglia e dove si trovava la mia casa.. L'unica cosa che fuoriuscì dalla mia bocca, prima di perdere completamente i sensi, fu:"Voglio sapere chi mi ha fatto questo!"

 

  
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