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Autore: giuls_gin    04/09/2013    2 recensioni
Le vite dei Salvatori del mondo magico stanno cambiando e sembrano prendere strade completamente diverse: Ron accetta il corso speciale per diventare Auror offertogli dal Ministero; Harry si è allontanato da tutti trovando rifugio in una stanza d'albergo babbano, accettando di vedere solo Ginny; Hermione invece decide di tornare ad Hogwarts per completare l'ultimo anno.
Ad Hogwarts però niente è più come ricordava: la scuola porta i segni della guerra, cicatrici che ardono nei ricordi di molti studenti, e una nuova studentessa, anche lei lì per frequentare l'ultimo anno, sconvolgerà la vecchia Hogwarts e ne creerà, inconsapevolmente, una più unita e più forte, abbattendo le barriere dei pregiudizi e delle falsità, portando i protagonisti di questa mia storia "dall'altra parte".
Leggere per scoprire.
-E' la mia prima fanfiction, siate crudeli!-
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Prologo, come finì.

Aveva scelto la giornata perfetta per andare ad Hyde Park, non c’erano nuvole grigie nel cielo di Londra ed Hermione era quasi sicura che non avrebbe dovuto utilizzare l’ombrello che teneva nella sua particolare borsetta.
Si era seduta su una panchina e stava aspettando che le lancette dell’orologio toccassero le 11. Era in anticipo, come sempre.
Tirò fuori dalla borsa il suo amato mp3, regalo abbastanza recente dei suoi genitori, e iniziò ad ascoltare la musica, sua compagna di tanti notti e di tanti ricordi.
Il pensiero dei suoi genitori le fece nascere un sorriso sulle labbra: da quando il mese prima li aveva trovati in Australia, grazie all’aiuto di una squadra di Auror, non li aveva lasciati un attimo. Non raccontò loro tutto riguardo l’anno appena trascorso, saltò la parti più pericolose preferendo concentrarsi sulla fine della guerra. Avevano già sofferto abbastanza venendo a conoscenza di ciò che la loro unica figlia aveva dovuto fare per metterli al sicuro.
Per fortuna avevano potuto subito ricominciare il loro lavoro di dentisti, sempre grazie all’intervento del Ministero.
Pensò che non tutte le altre famiglie babbane o di mezzosangue avevano ricevuto una così tempestiva e calorosa partecipazione del Ministero. L’essere la Salvatrice del mondo magico aveva dei vantaggi, nonostante la sua ossessiva presenza negli articoli della Gazzetta del Profeta e i fastidiosi sguardi dei passanti ogni volta che passeggiava tra i maghi.
Aveva scelto la Londra babbana come luogo dell’appuntamento anche per questo.
Quando vide la testa rossa di colui che stava aspettando, si ridestò e ripose il lettore nella borsa.
“Ciao Ron.” disse Hermione con un leggero e nervoso sorriso.
“Hermione!” Ron invece era decisamente imbarazzato “Che bello vederti finalmente! So che sei stata occupata con i tuoi ma iniziavo a preoccuparmi, insomma rispondevi sempre meno ai miei gufo. Tutto bene vero?” chiese con una note preoccupata.
“Si si, a casa tutto procede al meglio. Mi dispiace non averti risposto spesso ma avevo bisogno di stare da sola con molte cose da sistemare.” si apprestò a spiegare lei.
“Non avrai già iniziato a studiare?!” chiese con stupore.
“Certo che ho iniziato a studiare Ronald! Ho perso un anno di studio e perciò anche allenamento e costanza. Devo almeno ripassare gli argomenti più importanti del sesto anno e anticiparne qualcuno di quelli nuovi. Dovresti farlo anche tu sai, non ti farebbe di certo male!” disse con una nota di rimprovero che gli ricordo sua madre.
“Herm…a proposito di questo…c’è una cosa che devo dirti e ti prego di non prenderla troppo male: non tornerò ad Hogwarts quest’anno” disse con timore aspettandosi la sfuriata imminente che infatti arrivò. “Che cosa?? Ronald Weasley che diavolo stai dicendo? Hai bevuto troppo succo di zucca?! Non starai dicendo sul serio spero!” urlò lei con gli occhi spalancati e gesticolando come una pazza.
“Sono serissimo. Ho accettato la proposta del Ministero e inizierò il corso accelerato proprio tra qualche settimana. Diventerò Auror Herm! Non posso rifiutare, capisci? Un anno di studio in più e il diploma di Hogwarts non ci daranno ciò che ci darà questo, dovresti accettare anche tu l’offerta!” sentenziò lui speranzoso.
Hermione sconvolta provò a parlare “E’ indispensabile avere il diploma Ron, come puoi…” ma venne subito interrotta.
“E’ indispensabile per gli altri, non per i Salvatori del mondo magico! Puoi fare tutto quello che vuoi Herm, nessuno ti direbbe di no! Lascia stare Hogwarts. Anche Harry…” stavolta fu lui a venire interrotto.
“No Ron, non mettere in mezzo Harry. Sta passando un momento difficile, per fortuna accetta l’aiuto di Ginny, ma non è lucido abbastanza per prendere una decisione del genere. E neanche tu a quanto pare!” disse Hermione infastidita.
“Io non andrò ad Hogwarts Herm.” rispose con fermezza lui.
Lei lo guardò e vide così tanta sicurezza e decisione da spaventarla; poi capì che inevitabilmente qualcosa tra di loro stava cambiando e che i suoi amici era adulti abbastanza da prendersi le loro responsabilità da soli.
“Io invece ci andrò Ron” disse con altrettanta fermezza lei guardandolo negli occhi.
Continuarono a guardarsi per qualche minuto, consapevoli di quanto queste decisioni li avrebbero allontanati.
“Vorrei che, nonostante questa lontananza, le cose tra di noi non cambiassero...” riprese lui “Mi impegnerò per mantenere saldo il nostro legame e ti verrò a trovare ogni volta che potrò. Magari chiederò alla McGranitt di poter avere una stanza tutta per me in qualità di futuro Auror, sai così potremmo avere la nostra privacy…” disse guardando Hermione con un sorriso malizioso ma anche molto imbarazzato.
Lei arrossì,  capendo che forse sarebbe stato più difficile del previsto spiegargli che non solo la questione “Hogwarts-non Hogwarts” li avrebbe allontanati.
“Ron ti prego sediamoci” disse indicando la panchina dove era seduta prima “ho bisogno di parlarti. Non so bene spiegarti come o perché ma…si insomma…” sospirò e chiuse gli occhi “devo interrompere la nostra relazione ora. Sinceramente non so neanche se ci sia una vera e propria relazione tra di noi, non ne abbiamo mai parlato chiaramente, ma ho capito che è meglio interromperla qualsiasi cosa sia. Il bacio che ci siamo dati ad Hogwarts mi ha aiutato a comprendere che per te sì, provo amore, ma un tipo di amore esclusivamente fraterno. La guerra, la confusione, il bisogno di coraggio e di affetto mi hanno indotto a quel bacio, non l’amore o la passione. Lo ammetto: ero convinta di avere una cotta per te allora e da molti anni anche. Adesso ho finalmente capito che ti voglio un bene immenso Ronald Weasley, ma no, non sono innamorata di te e vorrei che la nostra amicizia tornasse come quella di una volta” concluse Hermione sorridendo.
Ron non parlò. Hermione si rese conto che il ragazzo non si era mosso per tutta la durata del suo discorso. Osservandolo meglio si chiese da quant’è che li ragazzo aveva smesso anche di respirare.
Poi all’improvviso il suo volto mutò espressione e la rabbia esplose, oltre che nei lineamenti, anche nelle parole.
“Sono felice Hermione che tu ti sia liberata di questo peso, devo per caso anche ringraziarti per avermi reso partecipe di questa tua riflessione?” disse Ron con feroce sarcasmo “Sembra che io non possa dire niente in proposito, hai già deciso tutto e io non posso fare altro che accettare vero? Anche se quel bacio ce lo siamo scambiati in due, tu hai come sempre agito con solo la tua testa! In fondo sei la strega più brillante della tua età, perché mai dovresti chiedere cosa pensa lo stupido e illuso Ron che invece ti ama davvero!” gridò per poi alzarsi e scalciare con un piede il primo sasso che si trovò davanti con tutta la frustrazione che lo stava logorando.
“Ron…” sospirò lei dispiaciuta “mi dispiace tanto. So che sei sconvolto ma non credo che quello che provi per me sia amore…sarebbe bello e facile se lo fosse ma non lo…” venne bruscamente interrotta dalle dure parole di lui che le entrarono dentro con dolore.
“Oh no Hermione…non osare provare a dirmi quello che provo e quello che non provo!! Non essere così insopportabilmente so-tutto-io come al solito, credo di aver già subito abbastanza il tuo pessimo carattere per oggi! Lasciami almeno pensare e provare quello che voglio o credi che solo la saccente e arrogante Hermione conosca tutto e abbia diritto di giudicare tutto? La verità è che tu non sai proprio niente!”.
“Ron…” lo guardò con stupore e dolore ma non riuscì a dire nient’altro, era decisamente senza parole.
Non si aspettava una simile reazione. Forse, ammise dentro di lei, aveva solo fatto finta di non prevedere questa sua reazione per avere la forza di dirgli quello che doveva dire, senza troppi ripensamenti.
Continuò a guardarlo anche quando lui iniziò ad allontanarsi camminando all’indietro e scuotendo ripetutamente la testa.
“E’ meglio se me vado. Non credo ci sia altro da aggiungere. Hai già deciso tutto. Ciao Hermione” concluse lui sospirando.
Vide Ron Weasley andarsene definitivamente da Hyde Park.
Hermione, mentre un acuto dolore al petto la obbligava a prendere respiri profondi, capì che si sarebbe allontanato per un po’ anche dalla sua vita.
Non si accorse però delle lacrime che le stavano solcando il viso già da qualche minuto.

 
 
"Non servono parole, so che lo sai, le mie parole non servon più"
Ho perso le parole - Ligabue

 
  
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