Anime & Manga > Ranma
Segui la storia  |       
Autore: maryku    13/03/2008    3 recensioni
Una mappa. Un tesoro di un pirata di cui si sa poco e niente. Uno spirito che dimora in una sfera. Una nave che solca l'universo. Un nemico misterioso. Akane si troverà a essere la custode della mappa, molti sono gli ostacoli che dovrà affrontare, fortunatamente troverà anceh personaggi di nostra conoscenza pronti ad aiutarla.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccomi di nuovo qui, per vostra fortuna, o sfortuna, sono tornata prestissimo col quarto capitolo. Come ma questo prima degli altri?? Perchè è un piccolo capitolo, non ha molte righe e mi serve per andare avanti con la storia. Non succede niente di ultra emozionante. Forse alcuni di voi rimarranno delusi o mi vorranno uccidere... Spero che non accada ^^
Comunque ci tengo a ringraziare di cuore coloro che hanno commentano.

Laila:non avevo pensato che questa fanfiction fosse un misto fra Ranma e Dragonball... ti ringrazio per il sito, mi è stato d'aiuto ^^ e ti ringrazio anche per i consigli. Sono felice che ti piaccia la storia e spero che non deluda mai.
Goten:ti ringrazio per i commenti che mi lasci sempre
littel:ringrazio anche te per il commento. sono contenta che lo scontro fra quei due sia cominciato bene.

E adesso vi lascio al capitolo. ma prima ringrazio anche chi solo legge (inchino). Fatemi sapere che ne pensate.


Capitolo 4

 

Ranma guardava fuori dalla grande finestra della sala comandi la madre salutarlo con le lacrime agli occhi. Quando la donna spostò lo sguardo altrove, la porta si aprì ed entrò Obaba.

“Sapevo che avresti salutato tua madre, Ranma” gli disse Obaba.

“Cosa dovrei fare? Fare finta di non averla vista?” le disse lui continuando a fissare avanti.

“Accendi i motori, partiamo subito”

“Di cosa mi volevi parlare?” disse lui sedendosi sulla sedia e cominciando la procedura per accendere i propulsori.

“Soprattutto della ragazza che tu hai chiamato maschiaccio”

Lui la guardò interrogativo. Si era aspettato tante cose ma non che Obaba gli volesse parlare proprio di quella ragazza.

“Cosa c’entra??”

“La dovresti smettere di fare sempre domande, piuttosto ascolta” le disse lei facendolo azzittire.

“Quella ragazza porta sempre con se una cosa molto potente, se i miei calcoli sono esatti, siamo tutti in pericolo…” pronunciò grave guardando un punto indefinito del pavimento.

“Co-cosa significa questo Obaba?” chiese Ranma un po’ riluttante mentre faceva partire l’imbarcazione.

“Significa che tu la dovrai sorvegliare e non deve accaderle niente di male. Se le succedesse qualcosa forse sarebbe la fine dell’intero universo” disse Obaba guardando il ragazzo negli occhi “Domani parlerò con quel signore, il dottor Tofu. Dovrà spiegarmi molte cose” gli riferì poi.

“Si, si. Alla fine tra te e mio padre non si sa chi mi utilizza di più” disse lui un po’ annoiato.

“Ranma, io ti ho cresciuto come un figlio, non avrei bisogno di metterti in pericolo senza un buon motivo, appena saprò qualcosa ti farò sapere” affermò lei mentre la voce le si incrinò un po’.

Ranma guardò Obaba con un po’ di disappunto ma alla fine si arrese.

“E va bene Obaba, hai vinto tu. Da domani quella ragazza sarà sotto la mia supervisione”

“Bravo ragazzo, vedrai che non ti annoierai. So perfettamente cosa nascondi…” disse lei guardandolo con una punta di malizia.

“Ma-ma cosa dici??” disse lui arrossendo appena.

“Su forza, siamo stati anche troppo a parlare, dobbiamo allenarci” disse lei cambiando discorso.

“Obaba, che volevi dire con la frase di prima??”

“L’allenamento…”

“Comunque si sono spostati. Ci raggiungeranno loro solo fra un mese…” disse lui mettendo il pilota automatico e alzandosi dalla sedia.

“Meglio così per noi…”

“Obaba” la rimproverò guardandola un po’ storto.

“L’allenamento”

“Ok, ok, ho capito” e cominciarono ad allenarsi per tutto il resto della giornata. Ma una figura davanti alla porta aveva ascoltato tutto il discorso e adesso si stava allontanando con un ghigno malefico sulla faccia

*Questa non ci voleva, adesso sarà più difficile il mio intento. Ma non mi preoccupo. Se le cose vanno avanti così il tesoro sarà mio a breve* e dopo aver pensato questo, la figura misteriosa si mise a ridere sguagliatamente.

 

Alcuni raggi di una stella vicino a loro entrarono nella camera di Nabiki e Akane.

Quest’ultima si svegliò appena quei dolci raggi toccarono il suo viso angelico.

Aprì piano gli occhi e vide sull’uscio della porta una figura non ben definita. Si strofinò forte gli occhi per vedere meglio e vide il ragazzo più odioso che avesse mai conosciuto, Ranma.

“Cosa ci fai qui?? Non sai che potrei anche mettermi ad urlare??” disse lei fredda.

“E allora perché non urli??” la sfidò lui.

“Bhe… co- comunque non dovresti stare qui. E non hai risposto alla mia domanda” rispose perdendo un po’ della freddezza di prima.

“Sono venuto a svegliarti, ho anche bussato più volte, ma voi non aprivate, e così sono entrato” disse con il tono più naturale del mondo.

“Questa e pur sempre la camera di una ragazza e adesso esci che mi devo vestire, maniaco” disse lei alquanto furiosa.

“Ma chi vorrebbe vedere un maschiaccio come te??” la provocò lui.

“FUORI” gridò lei lanciandogli appresso il cuscino.

Lui lo prese e uscì fuori “Ti aspetto sul ponte tra cinque minuti” esclamò prima di chiudere la porta.

“È insopportabile” disse Akane a denti stretti “Ma chi si crede di essere quello la?”

“Il vice capitano??” le suggerì Nabiki.

Akane guardò in direzione della sorella e la vide che si stava alzando dal letto singolo. La notte prima aveva voluto dormire lì perché era il letto più comodo e Akane non aveva avuto nulla da obiettare.

“Ti abbiamo svegliata Nabiki?”

“No, ero già sveglia” rispose alzandosi e andando verso il bagno. Aprì l’acqua della vasca e tornò nella stanza.

“Comunque, lui sarebbe il vice capitano?? Allora è il figlio della signora Nodoka”

“Si, non l’avevi capito sorellina??” chiese stupita.

“Speravo di no” disse sconsolata.

“Non ti conviene farlo aspettare troppo, potrebbe farti scendere dalla nave. D’altronde noi siamo un po’ degli infiltrati qui”

“Vieni con me?” la implorò con i luccichii agli occhi.

“Non posso. Il capitano ha chiesto a me e al dottor Tofu di parlare con lei ieri sera” le ricordò andando verso l’armadio e cominciando a scegliere fra i vestiti che il giorno prima aveva messo in ordine.

“Ah già, è vero” disse scendendo dal letto e andando anch’ella verso l’armadio.

“Però ti auguro buona fortuna” esclamò mentre metteva sul letto una camicetta beige.

“Me ne servirà molta Nabiki” dichiarò sconsolata.

 

Ranma era appena uscito dalla stanza di Akane. Si appoggiò alla porta della camera lasciando cadere il cuscino per terra. Senza neanche accorgene ascoltò ciò che disse Akane.

“È insopportabile, ma chi si crede di essere?”

Ranma sentendo quella frase provò una stretta lancinante al petto. Non sapeva neanche il perché, ma sentire quelle parole gli aveva fatto male. Si scostò dalla fredda porta e cominciò a correre in direzione delle scale, quando sbattè contro qualcosa.

Caddè sul pavimento mentre la cosa, o meglio la persona, si schiantò su di lui.

Ranma alzò gli occhi e la vide.

“Sakiko, tutto a posto??” chiese lui aiutandola ad alzarsi.

“Si Ranma. Mi dispiace dovevo stare più attenta” disse lei con una vocina flebile.

“Non è colpa tua, sono io che avrei dovuto guardare dove andavo. Ma dimmi, che ci fai qui?? Non dovresti essere nelle cucine??”

“La signorina Kodachi mi ha chiesto se poteva pensare lei a preparare i tavoli quest’oggi e io non ho potuto ribattere” sorrise in direzione del ragazzo.

“Vogliamo camminare un po’?” chiese impacciato.

“Certo” disse lei sorridendogli radiosa.

Cominciarono a camminare per i lunghi corridoi dell’imbarcazione.

“Ranma, dimmi la verità. Tu sei preoccupato per qualcosa” chiese lei ad un certo punto fermandosi di botto “Non parli, te ne stai in disparte, sei triste oggi. Che ti è successo?”

“Non è niente Sakiko” rispose lui.

“Con me puoi parlare, non dirò niente a nessuno, promesso” giurò lei guardandolo fisso.

Lui non voleva palare di cose private con Sakiko, era da poco che si conoscevano. Ma al suo sguardo non resistette e optò per dirgli solo in parte cosa lo impensieriva.

“Forse sono solo pensieroso perché ieri ho visto mia madre dopo tanto tempo e non l’ho potuta neanche salutare per bene. Ci siamo visti solo per pochi secondi” rispose lui.

“Non ti preoccupare di questo, vedrai che tua madre avrà visto quanto sei virile. Non pensarci, ora sei il vice capitano. Devi pensare solo a questo e alla tua giurma, capitano” lei gli sorrise rassicurandolo.

Le parole di Sakiko avevano avuto un buon effetto su di lui, adesso si sentiva un po’ meglio. Ma le aveva mentito. Non era quello a rodergli dentro, o comunque non solo quello. La frase di Akane lo aveva colpito al cuore e ancora gli faceva male. Era strano pensare a quella ragazza. Gli piaceva prenderla in giro e vederla ribattere. Gli piaceva vedere la sua reazione, il suo fuoco dentro. Forse gli piaceva lei… scosse con forza la testa mentre Sakiko lo osservava un po’ stupita.

“Tutto a posto Ranma?” gli chiese preoccupata.

“Si scusa. Ho un po’ di pensieri. Comunque grazie Sakiko,sei arrivata da poco ma già sei diventata mia amica. La chiacchierata mi ha fatto bene. Ora scusami che devo andare sul ponte” lo disse tutto d’un fiato.

“Certo Ranma. Ci vediamo dopo” lo salutò dandogli un piccolo bacino sulla guancia “E non preoccuparti troppo”

“C-certo…” rispose lui girandosi e cominciando a correre. Non voleva farle vedere di essere arrossito.

Corse finchè non arrivò sul ponte. Lì trovò Akane che lo aspettava e lo guardava beffarda.

“Fai tante storie a me, ma poi sei tu il primo ad arrivare in ritardo” gli disse lei guardandolo con aria di sfida.

“Ho le mie buone ragioni. Ora ti affiderò a Shampoo e Ukyo per qualche giorno”

“Cosa? Io non sono una bambina” affermò lei guardandolo in cagnesco.

“Mi dispiace ma sei stata affidata a me, e io ti affido a loro” le rispose lui sfidando il suo sguardo.

Lei lo guardò all’inizio sostenendo quello sguardo, ma poi si perse in quei bellissimi occhi blu cobalto.

Dopo i primi sguardi Ranma non resistette più, anche lui si perse in quegli occhi nocciola pieni di vitalità.

Entrambi fissavano l’altro mentre una strana attrazione li faceva avvicinare piano piano l’uno all’altra. I loro visi erano a pochi centimetri di distanza e le loro bocche socchiuse.

Il loro coloritosi accese di un rosso poco accennato sulle gote e i loro occhi giocavano per vedere chi per primo avrebbe abbassato lo sguardo.

“Ranma, Obaba ti vuole” la voce di Sakiko li interruppe e i due si separarono andando a finire a due lati opposti della nave, entrambi rossi in viso.

“Digli che fra poco arrivo” le disse lui.

“Certamente” rispose lei sparendo sotto le scale.

“A-allora. A-adesso v-vieni. Ti porto da Ukyo e Shampoo” le disse lui balbettando un pochino.

Akane non disse niente ma lo seguì mentre lui scendeva le scale. Cosa le era successo? Lei non si era mai sentita così strana. Quel ragazzo a volte la faceva sentire triste, altre felice. Non le era mai successo con nessun altro prima d’ora. Si impose di rimanere calma e pensare solo a quale compito le avrebbero affidato le due ragazze conosciute il giorno prima. Non ci aveva parlato molto. Bhe… non aveva parlato molto con nessuno. Il giorno prima, dopo la cena, al contrario degli altri, era salita presto in camera sua e si era messa a fissare la sfera dove riposava lo spirito di Erika.

Erika era stata chiara, non avrebbe dovuta chiamarla se non quando sarebbero arrivati su Inos. Ma lei si sentiva irrequieta, come se qualcuno seguisse ogni suo movimento e la studiasse. Ma non c’era nessun pericolo. Con questi pensieri si era messa il pigiama e si era messa a dormire.

“Eccoci” la voce di Ranma la risvegliò dai suoi pensieri.

Erano arrivati davanti a un portone di legno. Ranma bussò e gli aprì la ragazza dai capelli color lavanda.

“Lanma, che bello rivedelti. Sono molto felice” escamò al settimo cielo.

“Shampoo, dovresti farmi un favore. Tu e Ukyo dovreste occuparvi di questa ragazza per alcuni giorni” Shampoo guardò dietro a Ranma e vide la ragazza del giorno prima.

“Non so Lanma. Non voglio stale con la spatolona” 

“Shampoo, è solo per pochi giorni” la implorò lui.

“E va bene. Lo falò pel te amole” e lo abbracciò forte premendo il suo corpo contro quello di Ranma.

Appena Akane vide quella scena le salì dentro una rabbia incontrollabile. Non capiva cosa fosse. Forse era gelosa… ma neanche per idea. E poi, gelosa di quello stupido. Mai.

Ma guardandoli non ne era più tanto sicura…

“Adesso basta Shampoo” le ordinò Ranma staccandosi da lei.

“Shampoo, non toccare Ran-chan” disse Ukyo appena arrivata da dietro Akane.

“In perfetto tempismo Ukyo, ora vi occuperete insieme di Akane” sorrise alle due ragazze che non poterono rifiutarsi di aiutare il loro Ranma “Non preoccuparti Akane, sei in buone mani” le disse dandole una pacca sulla spalla.

“Ranma, Obaba dice che se non vai subito da lei oggi ti fa saltare la cena” Sakiko era ricomparsa dietro ad Akane.

“Eccomi Sakiko!” disse lui correndole incontro.

Insieme si avviarono verso la sala del comandante.

“Bene, bene. Ora sei sotto la nostra supervisione. Shampoo, cosa le facciamo fare?” chiese Ukyo alla ragazza lì di fronte.

“Visto che è nuova, facciamole lavale il pavimento del ponte” suggerì Shampoo guardando Ukyo.

“Ok, cominciamo con qualcosa di facile” disse Ukyo “Scusa Shampoo, occupatene tu per le prossime 2 ore, ho degli affari urgenti di cui devo occuparmi, se non li faccio Obaba si arrabbia”

“Ok, Ukyo. Ma dopo tocca a te”

Ukyo si allontanò lasciando Akane e Shampoo da sola.

“Tieni” tirò lo spazzole e il secchio a Akane “entlo stasela dovrai avel pulito tutto il ponte”

“Tutto?”

“Si calina, non ci vuole molto”

“Va bene. Mi metto subito all’opera”

“Non posso seguilti pel ola. Più taldi vellò a vedele come te la sei cavata” la informò la ragazza.

“Vado” disse Akane un po’ amareggiata.

Si incamminò verso e il ponte e appena arrivata cominciò a pulire.

Di certo non si era aspettata un lavoro così duro.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: maryku