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Autore: EmmaStarr    07/09/2013    5 recensioni
Percy Jackson e Luke Castellan.
Due nomi un programma, no? Ora provate ad immaginarli in un Universo Alternativo in cui non esistono Semidei, Satiri, Crono e quant'altro. Provate ad immaginarli un po' più vicini con l'età, diciamo due anni di differenza.
Ma non sarebbero troppo adorabili da shippare?
06: – Luke, sei rosso di nuovo. – Dov'è una telecamera, quando serve? Dove?
07: – Ma... Oh, Luke, è troppo lungo! Mi fa paura, ecco, l'ho detto!
08: – Allora, hai finito? Stavo cercando di dormire!
09: Percy sembrò rifletterci su, e già Luke si dava dell'idiota per cos'aveva appena detto. Sei libero stasera? Sul serio?
10: – E non prendete in giro il nostro programma! – scattò il ragazzo, offeso. – Ci siamo stati su fino alle due, stanotte!
11: – Dai, se non volevi fare il bagno perché hai un costume?
12: – Luke non vuole farlo.
13: Ti ho detto che era un diavoletto! NON UN SASSO!
14: – Io non ho un lato romantico. – scattò subito Luke, facendo una smorfia.
15: – Guarda. Non sembra un miracolo? – sorrise Percy, quasi incredulo. – E io che credevo che la serata sarebbe stata un fallimento.
COMPLETA!
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Luke Castellan, Percy Jackson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!
No, non è che non sto bene, sul serio. È che sono secoli che continuo a pensare di fare una raccolta su questi due tipetti, perché è una coppia troppo poco considerata! ç.ç
Io sono qui per farvela amare. Punto. E no, non succederà perché io scrivo bene (pffff) bensì perché loro due sono... sono... ma sono troppo adorabili, su! Protagonista/antagonista è IL cliché per eccellenza, se non lo sapete voi! ù.ù
Ma vabbè. Intanto, qui non siamo esattamente nel mondo di zio Rick. Intanto è un'AU, nel senso niente semidei, niente satiri, niente dei, niente Crono (capito, Luke? Tranquillo, sei buono ù.ù). I nostri eroi sono persone normali, ok?
Poi. Età e parentele, così vi aggiornate. Percy e Annabeth hanno quindici anni, Luke e Talia diciassette. Annabeth di cognome fa Castellan è la sorella di Luke (e Incest è male) mentre Percy e Talia sono cugini (più IC di così si muore... credo). Ovviamente c'è un bel rapporto tra Annabeth e Talia, nonostante la differenza d'età.
Tutto chiaro? Percy e Annabeth sono migliori amici, e con loro c'è anche Grover. Luke è più uno solitario, ma Talia è sua amica. Circa. Quando non si pestano a sangue, immagino.
Ho detto tutto? Sì, ho detto tutto. Circa. Oh, pazienza. Godetevi la prima flash mi raccomando! ^^

 

Disclaimer: Percy & co appartengono a Rick Riordan.

Se mi appartenessero, Percy sarebbe un secchione. No, non mi importa se è dislessico, ma GUARDATELO! Ha la faccia da secchione, su! *Logan Lerman, sei tutti noi!* E invece no. Dislessico. Accidenti a lui.

 

 

RIPETIZIONI

 

 

Percy non avrebbe mai dovuto farlo.

Era risaputo che scommettere con Annabeth non era una buona idea, soprattutto quando la scommessa riguardava la cosa in cui la ragazza era più ferrata: lo studio.

Ne consegue che, quando Percy arrivò a casa di Luke dicendogli: – Ho scommesso con Annabeth che sarei andato meglio di lei nel compito di Latino di domani, ti prego, devi aiutarmi! –, Luke rimase indeciso se picchiarlo, scoppiare a ridere, o picchiarlo.

Oh sì, quel ragazzo aveva capito proprio male.

– Stai scherzando, spero! – L'ipotesi numero uno, picchiarlo, aveva ancora un suono molto allettante.

Percy non demordeva. – Per te dev'essere un gioco da ragazzi, no? Queste sono cose che hai fatto due anni fa! – e sfoderò la sua Arma Micidiale. Se Luke era abile con le occhiatacce minacciose, bé, Percy se la cavava niente male con quelle imploranti.

Accidenti a lui.

– E va bene, d'accordo. Hai qui i libri? – sospirò il ragazzo, passandosi una mano sulla faccia. Non che fosse mai stato una cima in qualcosa, bisognava ammetterlo: veniva sempre promosso per il rotto della cuffia, era dislessico e non riusciva a concentrarsi su qualcosa per più di dieci minuti di fila. Nessuno però lo capiva meglio di Percy, dal momento che gli stessi identici problemi colpivano anche lui.

Ripensandoci, perché avesse chiesto aiuto proprio a lui era un mistero.

– Senti, ma non potevi chiedere a Talia, che magari- – attaccò Luke, un disperato tentativo di salvezza, ma Percy lo guardò storto.

– Come sarebbe a dire, Luke? – inarcò un sopracciglio. – Dovresti aver capito, sai com'è...

E mentre i ricordi della settimana prima tornavano prepotenti nella testa di Luke, il ragazzo maledì tutti gli dei dell'eterosessualità per averlo così brutalmente abbandonato.

Sospirò, sconfitto. – E va bene, sei pronto?

Percy sfoderò un sorriso maledettamente bello, accidenti a lui, e fece per uscire. – In casa è ancora più noioso, andiamo al parco?

Luke sarebbe collassato. Ma quale maledettamente bello, quel ragazzo era una tortura!

– Ma è fuori. – disse, con un tono che sarebbe dovuto essere eloquente.

Percy annuì. – L'avevo intuito.

– All'aperto. – proseguì Luke, chiedendosi cos'aveva fatto di male per meritare una cosa del genere.

Percy sollevò il sopracciglio. – Credo di sapere com'è fatto un parco.

E la pazienza di Luke, tristemente nota per la sua cortezza, finì miseramente. – Oh, e va bene! Ma ricordati che in pubblico tu non mi devi toccare, intesi? – scattò, uscendo di casa come un treno.

Percy sorrise. Oh, sicuro, Luke. Neanche un po'.

* * *

Per quanto il Latino fosse una materia affascinante, non come il Greco, ma pur sempre affascinante, le speranze che Percy ci capisse qualcosa erano davvero vane.

– Allora... Sum, est... – cercò di ripetere Percy, concentrato.

Luke alzò gli occhi al cielo. – Sum, es, est. Il verbo essere, andiamo! Queste cose si fanno in terza media!

L'espressione colpevole di Percy non faceva pena a nessuno, decise Luke. Proprio a nessuno.

Il più giovane non faceva che lanciare sguardi disperati al campo da basket dietro di loro, al baracchino dei gelati alle loro spalle, alla fontana che zampillava poco lontano...

Alla mano di Luke praticamente appiccicata alla sua...

– Ah, no! Volevi studiare? Ora studi e basta, sono stato chiaro? – disse velocemente Luke, ritirando il braccio. Era una goduria farlo soffrire così, decisamente. Forse. Quasi. Oh, insomma...

– Luke, e se facessimo una pausa? – implorò Percy, le mani unite.

– Almeno ripassa la prima coniugazione. Al presente. Attivo. Dai, non è difficile. Amo... – attaccò Luke, consapevole che non avrebbe retto a lungo.

Percy masticò una penna, concentrato. – Amo, io amo... amas, tu ami... amamus, noi amiamo... – la sua voce si fece più bassa, confuso. – Mi ricordo solo questi.

Luke ghignò. – Questi bastano.

* * *

Talia ci mise qualcosa come dieci minuti a realizzarlo.

Insomma, non era psicologicamente pronta: quando era uscita per una passeggiata al parco non si aspettava certo di vedere Castellan che si baciava con suo cugino come se volessero staccarsi la faccia a vicenda, andiamo!













Ok, io sono qui e la cesta di pomodori è lì vicino all'ingresso.
Ma se voleste lasciarmi una mini-recensione, ve ne sarei davveeeero grata! ^^

  
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