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Autore: Noir93    07/09/2013    15 recensioni
"Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, Malfoy dannazione! Mi stai ascoltando?" Gli gridò dietro la Mezzosangue. Lui ghignò nella sua direzione, le mani affondate nelle tasche, la mente che gli intimava di andarsene, il desiderio che gli ribolliva nelle vene invece, di prenderla e farla stare zitta in qualche modo. Ma non è questo d'altronde, quello contro cui lottiamo una vita intera? L'eterna lotta tra cuore e ragione?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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La bolla scoppiò. La trance s'interruppe bruscamente.

Si ritrovarono a fissarsi, uno sopra all'altra, un paio di occhi grigi e un paio di occhi nocciola.

Occhi che avevano appena rivissuto insieme un'esperienza indimenticabile, occhi che si cercavano sempre più spesso tra la folla, e che non si sarebbero più guardati nella stessa maniera.

Si fissarono, incatenati in quell'immobilità, non osando parlare, muoversi, respirare.

“Granger..” disse improvvisamente Malfoy, muovendosi leggermente sotto di lei.

“Cosa c'è?” chiese lei, un po' ansiosa.

“Se non hai intenzione di lasciarmi sfogare i miei istinti, ti cito testualmente, dovresti spostarti da sopra di me..perchè mi sta rivenendo voglia.”

Lei sbuffò, alzando gli occhi al cielo, e con un fluido gesto si sdraiò accanto a lui.

 

“Allora..” disse poi, il biondo, fissando il soffitto.

“Allora..” rispose Hermione giocherellando con l'orlo del maglione, e sentendo le goti in fiamme.

“Ho bisogno di una doccia..” sospirò Malfoy, stiracchiandosi.

La Granger lo fissò con lo sguardo carico di delusione.

“Si, certo. Capisco. Io allora mi tolgo di torno.” asserì evitando il suo sguardo, e cercando nei dintorni del letto quello che restava del suo vestito della sera precedente.

Lui la fissò inarcando un sopracciglio: “Nessuno ti sta cacciando fuori, Mezzosangue. Certo che per essere la salvatrice del mondo magico, ti sfuggono le cose più elementari, eh?”

Lei si voltò di scatto, guardandolo male. “Quali cose elementari mi starebbero sfuggendo, Malfoy?”

Lui si mise seduto sul letto, raccogliendo le energie per venire fuori da sotto le coperte.

Si alzò con calma.

La Granger gli dava le spalle, evitando ostinatamente il suo sguardo.

Lui si sfilò la camicia con eleganza, e gliela gettò di sopra.

“Ti credi spiritoso Malfoy? Beh sappi che non lo sei aff...” ma le parole le morirono in gola,non appena posò gli occhi sulla figura del Serpeverde.

Era totalmente e meravigliosamente nudo.

Lui ghignò nella sua direzione, galvanizzato all'ennesima potenza per averla lasciata senza parole.

“La doccia, la vieni a fare con me?” le chiese, indicando il bagno con un eloquente cenno del capo.

E in quel momento Hermione Granger si trovò davanti un bivio.

Poteva scegliere di dire di no, ignorare gli eventi che si erano verificati nella loro notte di pazzia, e continuare a cullarsi nelle classiche certezze di una vita.

Oppure poteva scegliere di dire sì, ammettere a se stessa che Draco Malfoy l'ammaliava e le prendeva l'anima come nessuno era mai riuscito prima, e farsi quella dannata doccia.

Scelse la via della perdizione.

 

Lei, esitante, cercando di guardarlo in viso, e di non far scivolare lo sguardo su tutto il ben di dio che le si profilava davanti, disse: “No, credo che passerò..”

Lui sembrò enormemente deluso, e voltandole le spalle (offrendole la vista mozzafiato del suo tonico posteriore), si rintanò nel bagno, sbattendo la porta.

Non appena si chiuse la porta della toilette, Hermione saltò in piedi, eccitata come una bambina.

Stava per fare qualcosa che in vita sua mai e poi mai si sarebbe sognata di fare.

Si sfilò i boxer di Draco, e li osservò con un sorriso colmo di affetto: in pratica erano stati i suoi compagni di follia.

Per ultimo si sfilò con un gesto deciso il maglione, il suo maglione, verde e profumato e lo poggiò sul letto.

Nuda, si diresse a passo felpato davanti la porta del bagno, e cercando di non far rumore la schiuse.

L'acqua scorreva abbondante, e una densa voluta di vapore s'innalzava dalla parte aperta della cabina in vetro trasparente.

Draco le dava le spalle, godendosi il calore del getto sul viso, del tutto ignaro della sua presenza.

Muovendosi con la massima circospezione possibile, attraversò tutto lo splendido bagno e aprì la porta della cabina doccia.

Lui si voltò, incuriosito dalla ventata di aria fredda che aveva disturbato il bollore della sua doccia solitaria.

Non appena la vide, e realizzò il fatto che fosse lì, nuda, solo per lui, la sua mascella fu lì per lì per toccare il pavimento.

“Ci ho ripensato.” commentò lei, semplicemente, cercando di convincere la propria faccia ad essere sensuale e non imbarazzata.

“Salazar.” ansimò soltanto lui, estasiato dalla sua visione.

Lei si chiuse la porta della doccia alle spalle, e l'atmosfera sembrò surriscaldarsi di altri dieci gradi.

Senza un'altra, sola, parola, lui l'attirò a sé, facendo aderire ogni parte del suo corpo bagnato su quello della Grifondoro.

Mentre le baciava il collo, la mandibola, le spalle, con passione, mormorò, alzando gli occhi, adorante:

“Non avresti potuto farmi regalo più bello, Granger.”

Lei rise, divertita, ed eccitata per tutto quello che li aspettava.

Lo sguardo le cadde su una splendida ampolla di bagnoschiuma poggiata su un piccolo scaffale che sporgeva dalla parete. La prese e svitò il tappo, ne fuoriusci un meraviglioso profumo di menta e cocco. Realizzò che aveva già avuto di sopra questo odore, soltanto la notte precedente.

“Posso?” chiese soltanto al biondo, che la fissava come se avesse voluto farle tutte le cose più depravate dell'universo.

“E me lo chiedi?” domandò lui, una luce ironica negli occhi, l'erezione ormai impossibile da nascondere.

Si versò una noce di bagnoschiuma nel palmo e strofinando ne ricavò una bella schiuma soffice e corposa.

Iniziò ad insaponarlo, ed ogni parte del corpo su cui poggiava le mani, era pura scoperta.

Aveva un fisico molto asciutto, ma tonico , e toccarlo era un'esperienza eccitante da morire.

Iniziò dalle spalle, per poi scendere sul petto, gli addominali ben definiti, i fianchi stretti, e poi.. stupendo anche se stessa per la propria audacia passò le mani sul suo magnifico posteriore. Lui si strofinava contro di lei, gli occhi chiusi, godendosi ogni sua carezza.

“Ti piace?” chiese lui, con un sorriso sornione, alludendo al punto in cui le sue mani erano poggiate.

“Anche troppo.” rispose lei, sincera, arrossendo leggermente.

“Sai cosa mi piace di te, Granger?” domandò lui, scrutando con un mezzo sorriso il volto di lei, ancora arrossato per l'imbarazzo.

“Che cosa?” chiese lei in un soffio, lasciando le mani dove si trovavano.

“Il fatto che tutto in te trasudi innocenza. Solo che è un'innocenza fittizia.. in realtà, dentro, nascondi aspetti ben più interessanti da esplorare.” le mormorò contro le labbra, baciandola, e facendo accarezzare le loro lingue in una danza piena di passione.

“Credi che sia questa la ragione per cui stiamo così bene insieme?” domandò lei, strofinandosi a sua volta contro di lui, cercando di dar sollievo alla forte eccitazione che le attanagliava il bassoventre.

“Forse..o forse è il fascino degli opposti.. non saprei dirti. So solo che mi fai impazzire, letteralmente. Ma credo di avertelo già detto nelle ultime ventiquattr'ore..” disse poi, alludendo ai ricordi recuperati della nottata di bagordi.

Hermione abbassò lo sguardo, il getto caldo della doccia che carezzava la sua figura, disinibita come mai si era mostrata a nessuno.

“Ora tocca a me insaponarti.” aggiunse poi, Malfoy, gli occhi meravigliosamente grigi, che brillavano al sol pensiero.

L'accarezzò con delicatezza in ogni sua parte, massaggiandola e sfiorandola in modo da eccitarla il più possibile. Sapeva decisamente quali punti toccare, e alla fine Hermione si sentiva sul punto di esplodere, a causa del bollore che le aveva causato su tutta la superficie del corpo.

Improvvisamente il poco spazio che li separava sembrò lungo chilometri e chilometri.

Hermione gli saltò in braccio, stringendo le cosce ai suoi fianchi, e baciandolo con un'intensità di cui non si sarebbe mai ritenuta capace.

Lui la strinse a se, rispondendo a quel bacio con pari intensità, gemendo sotto le sue mani, affondate nei suoi capelli, e desiderando avere di più.

 

Stavolta nessuno gli avrebbe impedito di fare l'amore con lei.

Ne aveva bisogno, non ce la faceva più ad averla sotto gli occhi così disinibita, così bella e perfetta, e non poterla sentire sua per davvero.

In realtà non sapeva di preciso in quale esatto momento avesse iniziato a considerarla sua, ma da qualche tempo a questa parte non ne poteva fare a meno.

L'idea di lei con un altro lo mandava al manicomio, l'idea che lei continuasse a non voler fare l'amore con lui lo faceva impazzire... un momento.

Da quando in qua aveva iniziato a parlare di “fare l'amore”?

Da quando in qua stava diventando una specie di sdolcinato cupido, con tanto di alette e freccette a forma di cuore?

La guardò per un momento negli occhi, per trovare la conferma che nulla in se stesso fosse cambiato, che per lei non nutriva tutto quel vortice di sensazioni che lo spaventavano e lo confondevano a morte.

Piantò i propri occhi nei suoi color nocciola, occhi dolci, leggermente screziati, che tanto spesso si erano infiammati per lui e contro di lui.

No, non era più lo stesso.

Il cuore gli batteva forte, troppo forte.

Doveva fare qualcosa per ristabilire l'ordine dei suoi pensieri, qualcosa che lo salvasse da quell'uragano di emozioni che lei gli scatenava.

 

Seguendo l'istinto, mosse un passo verso la parete di vetro e fece in modo che lei vi poggiasse la schiena e la nuca, poi la sollevò leggermente verso l'alto, preparandosi ad entrare dentro di lei.

Ma figurarsi se la Mezzosangue sarebbe stata ferma e buona a farsi scopare come una qualunque delle ragazze con cui era stato in passato.

No. E ogni parte del suo essere ne era perfettamente conscio.

“Non così.” sussurrò lei semplicemente.

Lui poggiò la fronte contro la sua, ad occhi chiusi, godendosi il calore dei loro corpi così vicini.

Quella era una mattina piena di strade da scegliere per i nostri personaggi.

E anche Draco, come Hermione prima di lui, prese la sua decisione.

Chiuse il getto dell'acqua e spalancò la porta della doccia.

“Malfoy, che stai facendo? Siamo tutti bagnati!” esclamò scandalizzata la Granger, mentre lui sempre tenendola in braccio, usciva dalla cabina della doccia e spalancava la porta del bagno, entrando nella splendida stanza da letto dei Serpeverde.

I loro corpi grondavano acqua sulla morbida moquette color verde muschio.

Il crepitare del camino era l'unico suono che faceva compagnia alle loro risate sommesse.

Draco la depositò sul proprio letto, con non troppa delicatezza, il volto incendiato dalla passione.

“Draco, ma che fai! Il tuo letto.. così lo bagniamo tutto!” esclamò lei, cercando di mettersi seduta.

Lui la fissò come folgorato.

Le poggiò una mano sull'addome, e con delicatezza la fece sdraiare.

“Ripetilo.” mormorò carezzandole i seni bagnati, le lente goccioline che si raggruppavano nella dolce fenditura che era il suo ombelico.

Lei lo fissò aggrottando le sopracciglia. “Cosa devo ripetere?”

“Quello che hai detto prima..” rispose lui enigmatico, baciandole ogni parte di pelle disponibile sopra il quale riusciva a mettere le mani.

Improvvisamente la consapevolezza si fece strada sul bel volto della Grifondoro.

“Draco.” disse, sorridendo apertamente.

Lui sorrise a sua volta, baciandole in una lenta ed erotica discesa, le labbra, il collo, il senso, l'addome..

“Ancora.”

“Draco..” sussurrò lei stavolta, mentre le labbra di lui scendevano al di sotto dei fianchi, e si andavano a posare sulla sua intimità.

“Draco.” ansimò, quando la sua lingua prese a carezzarle il suo punto più sensibile, bagnato dall'acqua della doccia e dalla propria eccitazione incontenibile.

Malfoy sollevò il capo dalle sue cosce, e si sdraiò sopra di lei, avvicinando le labbra alle sue, fissandola con un'intensità che quasi faceva male.

“Sei la prima ragazza che si sdraia sul mio letto Granger. Hai detto che non ero in grado di fare l'amore, ma adesso voglio dimostrarti quanto ti sbagliavi.”

Gli occhi di lei si spalancarono, fissandolo a loro volta stupiti.

“Prima di farlo devi dirmi una cosa..” mormorò lei, la voce roca dall'eccitazione.

“Che cosa.” mormorò lui in risposta, senza scostarsi di un millimetro da lei.

“Le cose che mi hai detto stanotte.. mentre eravamo ubriachi.. su di me, su di noi..” arrossì in quel suo modo così dolce e insieme sensuale, “..le.. le pensi davvero?”

Lui non esitò un attimo.

“Ogni singola parola.”

La baciò con intensità spaventosa, cancellando ogni insicurezza di lei, divorando le sue paure e trasmettendogli tutto quello che sentiva in quel momento.

“Ripetilo.” mormorò poi il Hermione, osservandolo dalle palpebre socchiuse, e lui la trovò erotica come mai lei si sarebbe sentita.

“Ogni singola parola.” mormorò deciso, allungando una mano verso il basso, per aprirle le gambe sotto di lui.

“Ancora.”

“Ogni. Singola. Parola.”

 

La penetrò con decisione.

 

Lei gettò il capo all'indietro, gemendo estasiata.

Le prese i polsi fra le mani, le sollevò le braccia e gliele mise ai lati della testa, imprigionandoli dolcemente.

Si immergeva dentro di lei con spinte intense, anche se non era vergine, il suo antro era molto caldo e stretto, e ogni volta che vi si immergeva, sentiva tutto il corpo attraversato da una vera e propria scarica elettrica.

“Quante volte l'hai fatto, prima che con me?” gli soffiò all'orecchio, rallentando un poco il ritmo delle spinte.

“Solo una volta.” ansimò lei in risposta.

Lui sorrise sornione, sollevando il busto e accarezzandole la labbra con i polpastrelli.

“Che hai tanto da sorridere?” chiese lei, baciandogli le dita che indugiavano sulle proprie labbra.

“Voglio che questa volta cancelli totalmente la tua prima.”

Detto questo, non le diede la chance di rispondere, perchè la baciò piano, e riprese a muoversi dentro di lei con desiderio a malapena trattenuto.

Sebbene ogni spinta fosse intensa ed erotica da morire, Malfoy la carezzava, la baciava, cercava in continuo un contatto più intimo con lei.

I corpi bagnati scivolavano l'uno sull'altro alla perfezione, e le lenzuola fradice sotto di loro non facevano altro che aumentare la loro eccitazione.

Rotolarono giù dal letto, nell'intensità del rapporto, e finirono sul morbido tappeto.

Tappeto, sopra il quale ironicamente, si era svegliata quella stessa mattina, Hermione.

Desiderosa di sperimentare le proprie capacità, la Grifondoro, approfittando della loro caduta sul tappeto, invertì le posizioni, mettendosi a cavalcioni sopra di lui.

La schiena dritta, e l'espressione fiera di una splendida leonessa.

Iniziò a muoversi, Draco assecondava i suoi movimenti tenendola per i fianchi, e ben presto si sentì vicina al culmine.

Malfoy se ne rese conto, dall'aumentare dei suoi ansiti, e allora invertì nuovamente le posizioni.

“Voglio essere io a farti venire.” commentò semplicemente, aprendole le gambe per la terza volta quella mattina, e scivolando dentro di lei con intensità.

La guardò, beandosi dello specchio del suo piacere che erano gli occhi di lei. Bastarono solo poche altre spinte, e l'orgasmo di lei, lo travolse come un fiume in piena.

I gemiti della Grifondoro lo infiammarono a tal punto, che trascinato nell'eccitazione più smodata, venne anche lui, un istante dopo, gettando il capo all'indietro.

Una vera e propria scossa elettrica lo attraversò dalla testa ai piedi, mai in vita sua si era sentito così appagato e felice dopo esser stato con una ragazza.

Uscì da lei con delicatezza, e si sdraiò al suo fianco sul tappeto.

Hermione aveva il fiatone, e fissava distrutta il soffitto.

Intrecciò le dita alle sue, cogliendolo di sorpresa.

“Sai..” disse, interrompendo quel silenzio denso di appagamento.

“Per essere uno che non ha mai fatto l'amore, non te la cavi affatto male..”

Scoppiarono entrambi a ridere, il lieve bagliore del camino che si riverberava sui loro corpi accaldati.

 

 

Blaise Zabini, a discapito dei gelidi spifferi che attraversavano i corridoi del castello, sudava copiosamente. Erano ore che andava alla ricerca di Ginevra, ma di lei nessuna traccia.

Iniziava davvero a preoccuparsi.

L'unico posto in cui ancora non aveva controllato era il bagno dei prefetti, così vi si stava recando in gran fretta, pregando di trovarla lì.

Il bagno era illuminato dolcemente dalle numerose fiaccole agganciate alle pareti. Il gorgoglio dell'acqua faceva da unico sottofondo ai suoi passi affrettati.

Su un divanetto posto nel lato est della stanza, intravide una chioma rossa.

Si sentì invadere dal sollievo, l'aveva trovata, finalmente!

“Gin, ma che diavolo ci fai qui? Mi hai fatto spaventare a morte!” esclamò, venendole incontro.

Ma gli occhi della rossa non reagirono minimamente al suo richiamo, né sembrarono registrare in alcun modo la sua presenza.

Fissavano il vuoto, spenti, e immobili, come quelli di una bambola di porcellana.

“Ginny?” domandò Blaise, scuotendola con dolcezza, reprimendo un'ondata di paura.

Nessuna risposta.

“Ginevra, che ti prende?” le chiese disperato, scuotendola più forte.

La prese in braccio, e il suo corpo si accasciò contro il proprio come quello di una bambola di pezza.

“Ginny ti prego dì qualcosa, qualunque cosa!” la scosse, cercando una reazione qualunque.

Lo sguardo disperato del Serpeverde si posò sul pugno destro della Rossa, che sembrava stringere qualcosa nella sua morsa.

Rapidamente estrasse l'oggetto che teneva stretto: era un biglietto.

Sempre più esterfatto, lo aprì, diceva soltanto.

 

Spero che ti sia di lezione, brutta traditrice del tuo sangue. Così impari a sedurre ragazzi che non sono alla tua portata.

 

Agghiacciato, Zabini strinse il biglietto in una mano e si lanciò in una folle corsa verso l'infermeria, l'esile corpo della rossa che sussultava ad ogni falcata.




 

Capitolo breve, ma per amore di aggiornare rapidamente ho preferito così.
Oltreutto mi sembra che sia pieno di interessanti avvenimenti. :P 
Al solito vi chiedo di recensire e farmi presente qualunque tipo di osservazione in merito a 
storia, personaggi, stile, scrittura, insomma qualsiasi cosa è apprezzata enormemente dalla
sottoscritta :) Spero che il capitolo vi piaccia, di non aver deluse le aspettative, fatemi sapere, ci conto ;)
Bacii

Noir

  
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