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Autore: Lady_Wolf_91    08/09/2013    2 recensioni
Avevo già pubblicato questa storia e devo dire che mi aveva dato soddisfazione, ma ho deciso di cancellarla e ripostarla perché, dopo averla riletta ho deciso di cambiare delle cose, spero vi piaccia questa nuova versione di reborn.
una storia d'amore, una storia di lupi
'perché quando un lupo sceglie una compagna è per sempre'
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Reborn, Bitte, Master Plan'
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DECIMO CAPITOLO
 
 
                                    Emily
 
 
Aprimmo la porta e rimanemmo immobili, il mio sorriso sparì all'istante, mentre quello di Jacke si trasformò in un ringhio, davanti a noi, c'erano Bob, Cristal e…Daphne!
“Calmiamoci ora” Bob si frappose tra Jacke e Daphne, che aveva risposto al ringhio, io strinsi più forte la sua mano “cosa ci fa lei qui?” “dobbiamo parlare” tirai un po' Jacke “…allora entrate”
Ci sedemmo sul divano mentre Daphne si guardava intorno con fare altezzoso, aveva un maglione lungo color senape e dei pantaloni neri aderenti, i capelli, biondi, le ricadevano lungo le spalle, era bella e dannatamente perfetta, i miei occhi incrociarono i suoi, grandi e verdi, distolsi lo sguardo, mentre lei passava il suo indagatore su di me “deve rimanere anche lei?” mi indicò come fossi una cosa, come se non fossi presente, Jacke ringhiò ancora e Cristal si alzò in piedi sbuffando “ora basta! si rimane anche lei e sarà meglio che ti sbrighi a parlare Daphne, perché se c'è qualcuno che dovrebbe andarsene quella sei tu!” lei si girò, passando le lunghe dita su un mobile, poi decise di sedersi incrociando le gambe, guardò Cristal “Mike è tornato!” lei non batté ciglio “questo lo hai già detto ed è il motivo per cui sei qui, sulle tue gambe” Cristal mi sembrava una bomba pronta ad esplodere “vuole uccidere Jacke e ucciderà chiunque si metta sulla sua strada” ebbi un sussulto e strinsi la mano più forte ancora “p-perché?” mi guardò con aria saccente come se avessi fatto la domanda più stupida del mondo “perché è un licantropo, un maschio alfa per la precisione e se questo idiota mi avesse ascoltato, se mi avesse seguito, ci avrebbe risparmiato tutto questo, ma lui no, poverino doveva tornare dalla sua amata!” Bob si lisciò la barba “perché vuole Jacke? Non rappresenta una minaccia per lui…a meno che” “sinceramente, credevo che tu ci saresti arrivato prima di tutti vecchietto, si, Jacke è una alfa, o almeno è nella sua natura esserlo, il potere è latente, dato che non ha un branco, ma c’è, e Mike, in quanto Alfa, può sentirlo” deglutii “ ma non era andato via? Come fa a sentirlo?” alzà sopracciglio   ghignando “non ti hanno raccontato niente bambolina? noi licantropi siamo...come posso dire, animali sociali è raro che uno di noi sia isolato, cerchiamo la compagnia dei nostri simili, cerchiamo, un branco e possiamo sentirci a miglia di distanza, senza il bisogno di conoscerci per forza…lui l'ha saputo ancora prima che Jacke si trasformasse completamente, ha solo aspettato il momento giusto, o, conoscendolo, il più divertente” Cristal rimase con gli occhi chiusi per tutto il tempo, non avevo bisogno di sensi luposi per sapere che stava trattenendo le lacrime, si alzò e senza dire niente uscì dalla stanza, Daphne la ignorò “non siete pronti per Mike, lui è troppo preparato, troppo forte...avrete bisogno del mio aiuto!” Bob si grattò la testa “e tu cosa vuoi in cambio?” lei sorrise e guardò Jacke, mi strinsi di più a lui “io non vengo con te” senza smettere di sorridere riprese a guardare Bob “voglio solo mettere una volta per tutte la parola fine a questa storia!” c'era qualcosa in lei, non riuscivo proprio a fidarmi, da quando mi avevano raccontato questa faccenda dei licantropi lei era stata la prima a farmi paura, scaccia via un brivido e ripensai a Cristal “io vado a cercarla” Jacke annui e mi baciò, sentii un ringhio basso e inquietante provenire da Daphne, non la guardai, semplicemente prolungai il nostro bacio e poi uscii alla ricerca di Cristal.
 
La trovai fuori, seduta sul dondolo a fissare il vuoto, andai a sedermi vicino a lei maledicendomi per non aver pensato a mettermi un cappotto, rabbrividii “tutto bene?” “non dovevi venirmi a cercare per forza...non era necessario” “scherzi? mi hai preparato la colazione e riportato Jacke...è più che necessario” “volevo solo prendere un po' d’ aria” continuava a guardare un punto lontano, mi abbottonai la felpa più che potevo “non la sopporti proprio eh?” alzò le spalle “neanche tu sembra” “...vuole mettere le sue lunghe e perfette zampacce su Jacke e ha tentato di uccidermi....mi sembra un valido motivo per odiarla, il tuo invece?” mi guardò, gli occhi più chiari del solito, più da lupo “ha morso il mio ragazzo, che poi è impazzito e ha tentato di uccidermi...” “oh, molto valido come motivo” tornò a guardare l'ignoto “…posso farti una domanda? Tu hai detto, che hai ricevuto due morsi come...” “la prima volta è stato Mike, mi ero illusa che fosse tornato da me, invece voleva solo usarmi, quando non gli servivo più mi ha morso, ma non per trasformarmi, ma per uccidermi, ero così, stupida e innamorata...e, la cosa più assurda è che sono ancora innamorata di lui, ma dimmi Emily si può essere innamorate di chi ti ha tradito? di una persona che, senza tanti scrupoli ti ha usato e poi ha tentato di ucciderti?” mi guardò trattenendo a stento le lacrime, mentre io iniziavo a non sentirmi più le dita “...mio padre, lui ci ha abbandonato quando, io ero molto piccola è scappato, con una, lasciando a mia madre, una figlia da crescere e una montagna di debiti...ma, nonostante questo, lei, non ha mai smesso di amarlo...non si è mai cercata qualcun altro e aspetta ancora, che lui torni e, se dovesse mai farlo, lei lo accoglierebbe a braccia aperte...quindi si, penso che si possa amare qualcuno anche se non si dovrebbe, anche se non è giusto, anche se l'unica cosa da fare sarebbe odiare quella persona, l'amore non è razionale, non riflette se lo facesse si eviterebbero tanti problemi...”mi sorrise leggermente “capisco perché Jacke ti ama” arrossii mentre le mie mani iniziavano ad assumere uno strano colore, strinsi i denti “...e-l-l'altro m-morso?” “lui, mi lasciò in una pozza di sangue, in preda ai fremiti, Daphne lei era lì, mi trovò e mi morse, salvandomi la vita, ironico no?” “perché è impazzito, v-oglio dir-e per-ché t-u e J-ack-e si-et-e n-ormali” riflettei sulla definizione di normali, non era la parola più appropriata forse ma avevo troppo freddo per pensare ad altro “Bob mi ha detto che il lupo che diventiamo dipende dalla persona che siamo prima e da quella che vorremo essere, Mike, lui era pieno di odio...odiava la sua famiglia, che lo voleva perfetto in tutto, odiava la scuola, i suoi amici, odiava tutto e tutti, c’è stato un tempo in cui mi illudevo che fossi l’unica persona che non odiasse, è evidente che mi sbagliavo, poi è diventato un lupo e tutti questi sentimenti si sono ampliati, ha manipolato Daphne, l'ha illusa di essere innamorato di lei, si è fatto insegnare tutto e poi si è ribellato...a lei, alla sua famiglia è...diventato un mostro...sai…Jacke per certi versi, gli assomigliava molto credo che se non ci fossi stata tu avrebbe fatto la sua stessa fine ”rabbrividii al pensiero e annui “grazie Emily, mi ha fatto bene parlarne con te, ora rientro, tu rimani qui?” annui di nuovo, senza riuscire più a dire niente, lei sparì dietro la porta, ma i licantropi non sono tipo super sensitivi? mi riguardai le mani e iniziai a pensare di essere un unico pezzo di ghiaccio
“Emm? che stai facendo su quel dondolo?” mi bastò sentire la sua voce per riuscire ad alzarmi, corsi dentro e mi precipitai tra le sue braccia calde, mentre Jacke mi fissava perplesso, appena lo abbracciai una sensazione di calore mi pervase fino ad arrivarmi dentro le ossa, ricambiò il mio abbraccio e iniziò ad accarezzarmi i capelli mentre notavo che le mani riacquistavano colore “non sono mica il tuo termosifone personale sai?” sorrisi stringendomi di più a lui “come sta Cristal? ci hai parlato?” “mmmm il suo ex, che continua ad amare ha tentato di ucciderla in passato e ora è tornato e vuole ucciderci tutti ma a parte questo bene, è una tosta lei, voi cosa avete concluso con miss perfezione?” si allontanò un po' senza staccarsi completamente, giusto il necessario per guardami negli occhi “lei…rimarrà qui, può insegnarmi molte cose e conosce tutto di Mike, ci sarà d'aiuto” sbuffai “Emm...” “si, si lo so, ma ti avviso se prova solo a toccarti...licantropo o non licantropo la faccio a fettine e nemmeno tu sarai risparmiato!” sorrise baciandomi il naso “ricevuto!”.
 
Salimmo in camera, mentre sentivo Bob e Cristal continuare a parlare con la nostra nuova ospite, mi infilai il pigiama e mi buttai nel letto, tra le calde braccia di Jacke, che se ne stava comodamente accoccolato con una mano dietro la nuca “non, vuoi stare giù con loro e sentire quello che dicono?” mi sorrise spostandomi una ciocca di capelli dal viso “udito mannaro, non ho bisogno di stare giù per sentire quello che dicono” “mmm, interessante” iniziammo a baciarci e le sue mani cominciarono a vagare sotto il mio pigiama “anche loro quindi?” si staccò perplesso “anche loro cosa?” “anche loro sentono quello che facciamo di sopra? ” “Em...”tentò di baciarmi ancora ma lo fermai “chi tace acconsente?” sbuffò, mentre io mi risistemavo il pigiama e lo riabbracciavo “pensavo...domani c'è la scuola” pensare alla scuola in quel momento mi sembrava stupido e inutile “davvero? mentre ti baciavo tu pensavi alla scuola?” mi guardò alzando un sopracciglio “scemo! Non in quel momento, in generale, immagino che tu e Cristal non verrete?” “no, andremo nel bosco, con Daphne...allenamento speciale...” “già, ci sarà un combattimento quindi...e sangue...e ciuffi di pelo sparsi in giro...e” “Em, non pensiamoci ora ok?” annui e chiusi gli occhi avevo davvero bisogno di dormire.
 
Mi svegliai presto e rimasi in silenzio per non svegliare Jacke, gli misi una mano sul petto e iniziai a disegnare dei piccoli cerchi concentrici, lui si mosse leggermente e iniziò a fare dei versetti rumorosi, mi fermai perplessa “mmmm perché ti sei fermata?” rimase con gli occhi chiusi “sei sveglio allora!” ricominciai i miei cerchi e lui ricominciò con quei versetti adorabili “cosa sono questi?” non rispose “oh...aspetta...tu stai, facendo le fusa? sono fusa? oh scusa, è che io per tutto questo tempo credevo si stesse parlando di lupi mannari, invece siete dei gatti...gatti mannari, che fanno le fusa vero?” si girò dall'altro lato borbottando, ripresi a muovere le dita, sulla sua schiena stavolta, lui si trattenne per un po',poi ricominciò con i versi e io risi “piantala Em!” “no, insomma è una cosa carina, molto, molto luposa e....” “hai finito? non è divertente, non sono fusa sono, ok sono fusa, sai i lupi le fanno quando qualcosa gli piace particolarmente” gli misi le braccia al collo mentre lui tentava di alzarsi “oh, quindi è così mmmm, anche l'altra sera erano fusa?” alzò gli occhi al celo e si alzò “ehi dov'è il mio buongiorno?” si girò “mi hai appena dato del gatto mannaro, non sono cose che un lupo dimentica facilmente” “e se, mi facessi perdonare?” si avvicinò scuotendo la testa “non ne hai il tempo, devi andare a scuola ricordi?” sbuffai “non devo per forza andare a scuola, potremmo rimanere qui, in questo comodo letto, mentre gli altri iniziano ad andare al bosco e poi raggiungerli, più tardi” mi baciò mentre tentavo di togliermi la maglia “programma interessante, ma la risposta è...no, devi andare a scuola, è pericoloso, non puoi venire con me e no non puoi rimanere da sola qui, Bob ti accompagnerà e verrà a prenderti, poi staremo insieme” sbuffai “ok, ma il mio piano era più divertente” “oh, non ne dubito!” si girò e lo fermai “tu, la terrai a bada vero?” “Em, non devi essere gelosa, non provo niente per lei...non m'interessa nessun altra!” “si, dicono tutti così, ma io ricordo ancora quel bacio che vi siete dati e poi lei è molto bella e...” “Em, lo sai che quel bacio non significa niente, che era solo perché” “si, perché è il tuo alfa e ti ha plagiato e okok, la smetto! mi vesto e vado a scuola!” mi diede un ultimo bacio “devo andare” uscì dalla porta e io iniziai a vestirmi, Quando scesi di sotto era rimasto solo Bob che mi accompagnò a scuola con il suo solito sorriso.
 
Le prime ore trascorsero in modo tranquillo, alla pausa pranzo non avevo fame e iniziai a vagare per i corridoi desolati, in attesa che la campanella suonasse, all'improvviso iniziai a sentirmi strana, come osservata...mi voltai e vidi appoggiato al muro un ragazzo bellissimo, alto, biondo, gli occhi chiusi, sorrideva e mi sentii come spinta da una forza invisibile ad andare da lui, feci due passi e mi fermai, lui aprì gli occhi, il cuore iniziò a battermi come impazzito, volevo correre lontano, andare da Jacke ma, mi sentivo come intrappolata, immobile, mi guardò senza smettere di sorridere, con due occhi profondi e inquietantemente gialli, si avvicinò lentamente a me, come un cacciatore con la sua preda “quindi tu sei Emily?” deglutì continuando a rimanere immobile, mentre il mio io interiore mi diceva di scappare, facile per lui, mica doveva guardare quegli occhi magnetici “…e...tu saresti?” allargò il suo sorriso, muovendosi più vicino a me in maniera sinuosa “un amico” “u-un amico di chi?” inclinò la testa, mostrando una cicatrice profonda sul collo “di Jacke” “m-mi spiace, lui non c'è e io devo andare” mi prese il volto tra le mani obbligandomi a guardare i suoi occhi “oh Emily, non devi mentirmi, sento il tuo cuore” “c-cosa vuoi da me?” mi sfiorò le labbra con un dito “la domanda giusta è, cosa posso fare per te” “non capisco” “se ti dicessi che posso salvare Jacke dal suo problema…peloso? Non saresti felice di non dover avere più niente a che fare con Daphne?” “e in cambio cosa vorresti?” mi mise una mano dietro il collo, mentre con l'altra iniziò a sfiorarmi i fianchi “se la risposta fosse, tu?” mostrò i denti bianchissimi e appuntiti e mi baciò con foga, quasi volesse rendermi parte di lui, sentii il vomito risalire e una lacrima iniziare a scendermi lungo il viso, poi si staccò “a presto Emily, porta i miei saluti a Jacke” si voltò guardandosi intorno e poi mutò forma, diventando un lupo grande e grigio, con un cerchio nero intorno al collo, si girò un'ultima volta guardandomi con quegli occhi gialli diversi uno dall'altro, ghignò e andò via.
Mi lasciai cadere a terra e rimasi a guardare il vuoto, finché la voce di Bob mi riportò alla realtà.
 
 
 
                             Jacke
 
 
Mi sentivo profondamente in colpa per aver lasciato Emily da sola, si era al sicuro a scuola ma mi sembrava comunque ingiusto!
Daphne e Cristal mi aspettavano in macchina lanciandosi occhiate assassine, raggiungemmo lo spazio aperto appena sopra la riserva, dove avevo portato Emily a vedere i lupi, chiusi gli occhi, pensai al nostro primo incontro, ripensai a mia madre, in quei giorni caotici l'avevo chiamata le avevo detto che stavo bene e di dare un bacio a June, non aveva chiesto, non aveva detto niente, come al solito,
sospirai e scesi dall'auto.
C'era una tensione incredibile tra quelle due, da un lato c'era Daphne, bellissima, alta statuaria, con la pelle diafana e gli occhi verdi penetranti, non era solo bella, era la personificazione della forza, combattere contro di lei era stato come scontrarsi contro un treno in corsa, era un vero lupo, un lupo anche da umana, mi affascinava, questo poteva attribuirsi al fatto che fosse il mio alfa, ma la trovavo stupenda nei movimenti così fluidi e sinuosi...
Dall'altro lato invece c'era Cristal, più piccola, con i capelli ricci ramati e quegli occhioni azzurri che le davano un'aria innocente e fragile, ma non lo era per niente, era una vera furia, l'avevo capito quando era venuta a salvarmi, il modo in cui fronteggiava Daphne nonostante fosse più piccola e meno forte, lo sguardo di fuoco che le aveva riservato, vero era che era speciale, in lei scorrevano il sangue di ben due alfa, quello di Daphne e quello di Mike...già, lui non avevo mai voluto conoscerlo, non eravamo mai stati amici, troppo simili per esserlo, scoprire che era stato lui a massacrare la sua famiglia non mi aveva sorpreso, ero rimasto più sconvolto nel sapere che Cristal e Bob, avessero nascosto corpi e prove.
“Vuoi concentrarti o no Jacke?” iniziammo con degli affondi, come Bob anche Daphne mi rimproverò sul fatto che usassi troppo la vista, lei e Cristal continuavano a lanciarsi sguardi ringhiosi finché decisero che era meglio sfogare quella mania omicida su di me, odio ammetterlo ma in poche parole mi massacrarono, quando decisero che era abbastanza mi aiutarono ad affinare i miei sensi “ispira Jacke, cosa senti?” “niente” una delle due mi colpi con forza “Jacke!!” “…muschio, neve, corteccia, una lepre a sinistra che…scava e mamma uccello ha portato la colazione agli uccellini” Daphne ringhiò scoccando le dita ma Cristal la precedette e mi colpì di nuovo “che c'è avete detto cosa sento!” alzarono entrambe gli occhi al celo e io rabbrividii, erano davvero inquietanti “uccellini e lepri non ci interessano Jacke!” “si, uccellini e lepri non ci attaccheranno da un momento all'altro per ridurci a brandelli!” smisero di guardarmi per guardarsi “esatto! Oh, a meno che non siano uccellini e lepri mannare!” “giusto, ma anche in quel caso con le loro zampettine e i loro piccoli becchi affilati non penso possano nuocere molto!” “ok basta ho capito va bene, cosa volete che senta?” tornarono serie “lui!” “non so nemmeno che odore ha!” “non ne hai bisogni, chiudi gli occhi, si lupo Jacke, lascia che sia il lupo a guidarti e lo troverai” feci un enorme respiro e chiusi gli occhi, quelli del mio lupo iniziarono come a viaggiare senza che io mi muovessi, trovarono un branco di lupi intenti a mangiare una vecchia carcassa di un cervo, oltrepassarono un fiume arrivarono fino a casa di Emily, scesero la strada innevata e si fermarono poco più avanti, lo vidi, un ammasso di pelliccia e muscoli, sembrava fissarmi con quegli occhi gialli, sentii il suo odore così aspro e pungente, ghignò soddisfatto, come se mi stesse aspettando, si alzò e scomparve lasciandomi con un solo pensiero in testa…Emily.
Tornai in me e la testa iniziò a girarmi, il cuore prese a battermi forte, le gambe mi tremavano, il respiro si accorciava...mi sentii come in trappola, come braccato.
Daphne e Cristal iniziarono a scuotermi e ricambiai il loro sguardo preoccupato “Jacke, Jacke cos'è successo?” presi il telefono e chiamai Bob, doveva andare a scuola, doveva prendere Emily lui avrebbe fatto prima… salì in macchina “dove vai?” “a casa, venite con me o restate qui?” salirono e guidai più veloce che potevo.
 
Arrivammo, Bob ed Emily ancora non c'erano “vuoi dirci cos'è successo?” “non lo so! Io l'ho visto, lui era come se mi aspettasse e...” “pensi sia andato da lei?” annui massaggiandomi le tempie “come ha fatto a sentirmi?” Daphne si morse un labbro “sapeva che l'avresti cercato è furbo,voleva farsi trovare ”sentii il cuore di Emily battere forte e mi precipitai fuori lasciando Cristal e Daphne in casa, la prima cosa che feci fu quella di abbracciarla, tremava ancora leggermente, solo dopo un po’ mi accorsi di qualcosa, un...un odore mescolato a quello di Emily, ispirai meglio, era l'odore di Mike, fu come un Flash lo vidi a scuola, mentre Emily si avvicinava a lui e lo baciava, sapevo che lei non l'avrebbe mai fatto ma non riuscii a trattenermi, non ero io a parlare, ma il lupo che si sentiva tradito “l'hai baciato?” mi guardò, gli occhi spalancati “J-Jacke” “Emily rispondimi...tu, l'hai, baciato?” mi uscii fuori un ringhi forte, più di quanto avrei voluto “c-come ti salta in mente! E non ringhiarmi contro sai...” “tu, hai, il suo odore addosso” indietreggiò, aveva paura, paura di me, lo sentivo “e l'unica spiegazione valida è che io l'abbia baciato vero?!” “allora spiegami Emily!” “no! perché non te la meriti nemmeno una spiegazione perché io, io, sai cosa lascia perdere” si voltò e iniziò a camminare “Emily aspetta!” “no Jacke lasciami sei un'idiota ”recuperai un po' di buon senso “lo so, io mi dispiace, ma sono, è il lupo” “no, questa non è una buona scusa, ok? Io sono venuta qui e tu sai come mi sono sentita? Ne hai la minima idea? no perché non c'eri quindi ti prego lasciami!” tolsi la mano sentendomi stupido e infantile, avevo permesso al mio lupo di prendere il sopravvento sulla persona che più amavo, lei raggiunse la porta quando uscì Daphne con l'aria disgustata “puzzi di lui” la ignorò ed entrò dentro, provai a raggiungerla ma Daphne mi bloccò “te l'ho già detto Jacke, lei non è come noi, non può capire e guarda com'è stato facile per Mike insinuarsi tra voi, è evidente, non ti ama, non abbastanza” le ringhiai forte mentre le zanne iniziarono ad allungarsi “tu mi appartieni Jacke, sei mio e per quanto puoi pensare di amarla il vostro legame non varrà mai quanto il nostro” iniziai a tremare, ecco la parte della trasformazione che odiavo, quando non eri più umano, ma non eri nemmeno ancora lupo “io,non,sono,mai,stato,tuo,lei,potrà,pure,odiarmi,lasciarmi,tradirmi,ma,io,non,smetterò,mai,di,amarla,e,non,amerò,mai,te!”furono le mie ultime parole, poi il lupo prese il sopravvento e mi trasformai.
 
 
 
                               Emily
 
 
Entrai in casa come una furia sbattendo la porta “Emily tutto bene?” Cristal sollevò lo sguardo e mi guardò preoccupata, sbuffai “ti prego, sappiamo entrambe che hai sentito tutto!” abbassò velocemente gli occhi arrossendo leggermente “scusa non avrei dovuto” il suo sguardo era sinceramente colpevole, “se ti va puoi annusarmi anche tu, sembra essere l’hobby del giorno!” scosse la testa con un timido sorriso, la guardai, indecisa se scusarmi o meno, poi iniziai a salire le scale “Emily” mi girai, gli occhi di Cristal puntati nei miei “...lui ci sta provando, fidati non è facile ma ci sta provando...quando l'ho ritrovato non riusciva ancora a controllarsi ma l'unico pensiero, l'unica cosa a cui riusciva a pensare eri tu e al fatto che volesse tornare da te, lui...ci tiene davvero, lo so ha esagerato ma, solo, dagli tempo Emily, solo questo” annui e poi mi girai ricominciando a salire le scale, entrai nella mia stanza e chiusi la porta, volevo buttarmi sul letto ma mi bloccai subito, Jacke o meglio, la forma tutto peli e denti di Jacke, era comodamente steso sul mio letto
“che cosa ci fai qui? così poi...”mi guardò mettendosi a sedere e inclinando la testa, abbassò le orecchie “se questo è il tuo modo per dire mi dispiace, sappi che non funziona!” iniziò a guaire e a scodinzolare timidamente “che vuoi?” guardò il letto, poi me, di nuovo il letto e ancora me, alzai gli occhi al celo “non mi va di sedermi grazie” guaì più forte iniziando a sbattere una zampa sul letto “ok! ecco seduta contento?!”posò l'enorme testa sul letto vicino alla mia mano e la leccò iniziando a scodinzolare più forte “smettila, non mi incanti sai, con questi occhi da cucciolo, queste orecchie morbide, queste zampe con i cuscinetti e… aaah ti odio!” iniziai ad accarezzargli la testa, poi gli grattai le orecchie e infine lascia sprofondare le mani nel suo morbido e vaporoso pelo, iniziò a fare versi di apprezzamento e si girò mostrando la pancia, iniziai a fargli dei leggeri grattini mentre lui si contorceva e finì col muovere vigorosamente la zampa posteriore sinistra, mi guardò con aria compiaciuta e io mi fermai, la mano ancora sulla sua pancia “sai, così non vale, non posso essere arrabbiata con te mentre fai il cucciolo felice...”continuò a guardarmi, chiuse i grandi occhi e sospirando tornò il mio Jacke, rimase nella stessa posizione sollevandosi sui gomiti per potermi guardare “così va meglio?” tolsi la mano, ancora sulla sua pancia, “no, non posso essere arrabbiata con te mentre te ne stai tutto nudo sul mio letto, quindi rivestiti!” si alzò, mettendosi la prima cosa che trovò e tornò a sedersi sul letto “mi dispiace” evitai di guardarlo “sai che ti picchierei ora se solo non sapessi che fosse inutile!” “lo so, vuoi raccontarmi quello che è successo?” alzai un sopracciglio “davvero credevo che avermi annusata ti bastasse!” si guardò le mani “non volevo” sospirai “stavo camminando da sola nel corridoio, a un tratto è stato come se, come se mi sentissi fatta di pietra, mi sono girata e lui era lì, che mi fissava, mi ha chiamato e poi ha detto che ti conosceva che poteva farti tornare normale e...poi mi ha baciata ed è sparito” mi voltai e vidi sul suo viso un'espressione corrugata “aspetta, hai detto che ti ha chiamata? insomma ha detto ehi ciao bella ragazza o cosa?” “n-no lui ha detto, ha detto ciao Emily, mi ha chiamata per nome?”mi guardò per un secondo poi si alzò e si precipitò giù per le scale mentre un ringhio fortissimo gli usciva fuori dai denti molto meno umani del solito, lo seguii e lo vidi scaraventarsi addosso a Daphne che ricambiò il suo ringhio scrollandoselo di dosso “che diavolo ti prende?!”gli occhi di Jacke non erano più umani, la bestia stava di nuovo prendendo il sopravvento “lui sapeva il suo nome tu, sei stata tu, gli hai detto di lei?!” Cristal, che era rimasta in disparte fino a quel momento, si alzò sfoderando gli artigli “ora BASTA, calmatevi tutti e comportiamoci da PERSONE non da animali!” Bob non aveva bisogno di fare scena, ringhiare o cacciare gli artigli, lui trasmetteva una certa autorità che anche io riuscivo a percepire, Jacke sbuffò ma si allontanò e Bob sorrise “bene, ora spiegaci Daphne!” lei si guardò la manica che Jacke le aveva squarciato “non gli ho detto proprio un bel niente, non abbiamo parlato dall'ultima volta che risale ad anni fa! ma...”si morse un dito, mi avvicinai a Cristal che ritirò gli artigli ricomponendosi “ma cosa?” “deve, l'altro giorno, quando l'ho visto, lui dev'essere riuscito a leggere i miei pensieri, ero arrabbiata e sconvolta, non ci ho proprio pensato...” Cristal mi guardò, poggiandomi una mano sulla spalla “cosa ti ha detto?” mi chiesi se non avesse già ascoltato la conversazione con Jacke e chiusi gli occhi “che, conosceva un modo per far tornare Jacke normale” gli occhi di Cristal e Jacke si riaccesero e tornarono a fissare Daphne che ringhiò senza muoversi “è vero? esiste un modo?” lei si aggiustò una ciocca di capelli “certo, indossare una camicia intessuta di foglie di prezzemolo selvatico!” la guardammo tutti con occhi spalancati, lei sbuffò “si chiama sarcasmo, mai sentito parlare? l'unico modo è morire e tu lo sai!” guardò Cristal che chiuse gli occhi per poi riguardarmi “quando muori, hai alcuni minuti da umano, come un piccolo extra, non esiste nessuna cura...”abbassai lo sguardo mentre mille dubbi e domande si accavallavano nella mia testa “allora perché l'ha detto?” “sveglia ragazzina! Ti ha detto in un modo più articolato, che ha intenzione di uccidere Jacke!” forse era vero, però continuavano ad essere assalita dai dubbi, non feci in tempo a fare un'altra domanda che il telefono squillò, corsi a rispondere “pronto?” “tesoroo? non prendere mai il telefono mi raccomando eh” guardai gli altri “ehm, mamma ciao” “come stai? la scuola? la casa cade a pezzi? il figaccione?” scossi la testa “...come mai questa telefonata mamma?” “oh perché sto per partire sai torno prima, contenta?” “c-come mai?” “non è la risposta che mi aspettavo, ma ora devo andare ci vediamo domani, come sono contenta un bacio!” chiusi il telefono e mi girai scoprendo otto occhi che mi fissavano.
 
“Fantastico...e ora? che tipo è tua madre? si arrabbierà? ci lascerà stare qui?” guardai Daphne con aria di sfida “oh intendi, se si arrabbierà per il fatto che cacciata zanne e artigli cercando di ammazzarvi o perché uno psicopatico, provvisto tra l'altro anche lui di zanne e artigli, vuole ucciderci tutti?” ancora una volta Bob riportò la calma “facciamo tutti un bel respiro, stanotte rimarremmo qui, domani si vedrà, se la signora Sullivan non ci vuole andremo al capanno, così saremo abbastanza vicini da continuare a proteggere anche Emily” annuimmo tutti e risalii in camera, buttandomi sul letto fissando il soffitto, chiusi gli occhi pensando a tutto quello che era successo in quei giorni e riflettendo sul perché non urlassi e tentassi di scappare via, lontano “posso?” mi alzai leggermente e vidi gli occhi grigi di Jacke fissarmi da dietro alla porta, gli feci cenno di venire sul letto, sospirammo entrambi “così, torna tua madre, sarai contenta” lo guardai indecisa se prenderlo a schiaffi o buttarmi tra le sue braccia, tornai a fissare il soffitto “non voglio che andiate via, insomma non penso vi caccerà via, ma non voglio che tu vada via” sospirò portandosi una mano sul volto “Em, mi dispiace per prima io, vorrei solo cancellarlo e” al diavolo, lo abbracciai nascondendo la testa nell'incavo del suo collo “questa giornata è stata tutta da cancellare, tranne per le tue fusa, quelle erano dolcissime” la tensione si allentò un po' “se vuoi te le rifaccio” sorrisi senza staccarmi da lui “…secondo te cosa vuole? Intendo, davvero insomma se vuole solo ucciderci tutti perché non l'ha già fatto? perché non mi ha, cosa sta aspettando?” “credo che il punto sia che non vuole solo ucciderci, vuole dimostrare la sua forza e il suo potere, vuole giocare con noi e divertirsi” lo guardai negli occhi “…mi sentivo tipo un burattino, incapace di fare nulla, ma continuavo a pensare a te” “lo so...è successo più o meno la stessa cosa anche con Daphne” “ti sentivi così?” “già, aggiungici un po’ di dolore fisico in più” sospirai “Cristal, mi ha detto che lei e Bob pensavano che tu, saresti diventato come lui ” mi strinsi un po' di più a lui “lo so, l'hanno detto anche a me, io e Mike per certi versi siamo molto simili, ma io ho una cosa che lui non ha, te può provarci quanto vuole, possono provarci tutti ma, nessuno mi allontanerà mai da te” “allora è proprio vero” “cosa?” “che i lupi sono molto possessivi” sorrise “riesci mai a essere seria?” lo guardai, sorrisi e gli chiusi gli occhi con una mano “seriamente, non so come o cosa hai fatto, ma mi sono innamorata subito di te, da quel giorno a scuola e, sappi che non te lo dirò mai più, perché non sono proprio quel tipo di ragazza ma, per quanto mi riguarda, non permetterò mai a nessuno, lupo o non, di portarti via da me!” sorrise e tolse la mano, iniziammo a baciarci e senza curarci degli altri ci lasciammo andare alla passione.
 
 
 
 
                                   Daphne
 
 
Non riuscivo a dormire, così me ne stavo fuori, seduta sul dondolo a guardare le stelle, odiavo ammetterlo ma ero invidiosa, terribilmente invidiosa, non servivano i sensi da lupo per percepire l'amore di quei due, ed ero invidiosa di quella stupida ragazzina che aveva quello che io bramavo e che non riuscivo ad avere “cos'è mi stai diventando sentimentale?” ringhiai voltandomi verso Cristal “anche se fosse non sono affari tuoi!” si avvicinò sogghignando “lo sono, dato che sento le tue emozioni anche a grande distanza!” sbuffai tornando a guardare le stelle così luminose e lontane, la malinconia mi assalì mentre iniziavo a pensare al mio branco, chissà cosa stavano facendo “perché non torni da loro? Jacke non verrà mai con te, lo sai, quindi se fai tutto questo per lui...” “lo faccio per me! quel bastardo ha ucciso un membro del mio branco e mi ha fatto passare per un alfa incompetente, sai quanti beta hanno abbandonato il branco?” “...senza contare che ti ha ingannato giocando con i tuoi sentimenti!” “cosa vuoi insinuare?” “niente, dico solo che la vendetta è donna!” “vale anche per te allora!” “ovvio...dopotutto ha tentato di uccidermi no?” alzai le spalle “non riuscirai a batterlo, se ti ordinerà di fermarti dovrai farlo, è pur sempre il tuo alfa, anche se a metà” chiuse gli occhi “sappiamo entrambe che non lo farà, è qui solo per giocare, vuole divertirsi...è questo che siamo per lui un passatempo, è sempre stato così” annui mentre mi tornava in mente il suo gelido sorriso dopo che aveva massacrato l'intera famiglia, rabbrividii, avevo bisogno di liberare la mente e riposare “dovremo andare a letto...” “...Daphne...”mi girai appena “si?” “se un giorno, se volessi, se, io” le sorrisi “il mio branco aspetta un nuovo membro, non è necessario che sia Jacke e poi, saresti un cucciolo valoroso” ricambiò timidamente il mio sorriso, tornai in casa maledicendo quei due e il loro stupido amore, mi stavano contagiando, andai a stendermi sul divano e chiusi gli occhi.
 
Subito il giallo invase i miei pensieri, i suoi occhi mi trovarono, pronti a regalarmi l'ennesimo incubo!
 
 
 
                              Emily
 
 
Un incubo, un orrendo incubo ecco cosa mi aveva risvegliato, Jacke mi strinse un po' più forte e io ispirai un po' del suo profumo, ripensai al sogno, avevo visto gli occhi inquietanti di Mike, i corpi senza vita di Jacke e Cristal e il sorriso gelido di Daphne, chiusi gli occhi strusciando la testa contro il suo petto “stai bene?” annui sapendo di essere vista anche se eravamo al buio “brutto sogno?” annui ancora iniziando a disegnare piccoli cerchi con le dita sul suo cuore, che batteva forte, non passò molto e iniziò le sue particolari fusa, sorrisi e continuai fino a che la sua mano non mi bloccò “...tua madre ha appena aperto la porta” seppellì la faccia sul cuscino “non ci credo, non è mai stata puntuale in vita sua” mi accarezzò i capelli “sta salendo le scale, vuoi che” “no, rimani qui” mi alzai e aprii la porta trovando mia madre intenta a parlare da sola, appena aprii la porta si sporse un po' verso la stanza, poi tornò a guardarmi “perché Bob è di sotto a preparare del thé e perché con lui ci sono due ragazze? e perché mister figaccione è mezzo nudo nel tuo letto?” chiusi la porta e feci un enorme respiro “ok, dobbiamo parlare mamma io” non mi fece finire che diede un urlo “o mio dio, o mio dio tu, tu sei incinta vero?” spalancai gli occhi “c-cosa? No, o celo, no!” “ma certo, tutto torna, la tua freddezza a telefono ed ecco perché loro sono qui, fanno da testimoni così che non possa ucciderti...ooo mio dio...” “mamma la vuoi smettere…aspetta se fossi incinta tu mi uccideresti?” alzò le mani al cielo “ma cosa ho fatto di male per meritare una figlia che fa sesso senza usare precauzioni? E di chi è? Insomma di figaccione o di qualcun altro?” “Mamma! per chi mi hai preso! ora smettila e poi le usiamo le precauzioni e poi non sono incinta” si alzò gli occhiali che le erano scivolate sul naso “hai fatto il test?” “ma mi ascolti quando parlo? n-o-n s-o-n-o i-n-c-i-n-t-a!” “va bene vado subito a comprarlo” l'afferrai per le spalle e iniziai a scuoterla “non ho nessuna intenzione di fare la pipì su un bastoncino per dimostrarti che non sono incinta, ora calmati, respira così possiamo parlare ok?” annui e iniziammo a scendere le scale.
Ci sedemmo sul divano mentre Bob ci porse le tazze con del thè bollente dentro, per poi si dileguò seguito da Cristal e Daphne, guardai la tazza bianca decorata con dei grandi fiori rosa “...mamma...io...mi dispiace...insomma...lo so che avrei dovuto dirti che...ecco si che invitavo, degli amici e anche di Jacke ma, è successo tutto così in fretta e non ci ho pensato, insomma dai non siamo mai state la classica coppia mamma e figlia e ok, no solo mi dispiace! ”mia madre sospirò “in effetti, ti ho sempre detto che eri libera di fare quello che volevi, solo, pensavo di potermi fidare di te e volevo solo che ne parlassi con me...”strinsi la tazza più forte “proprio come tu mi hai parlato del trasferimento...”alzò gli occhi al celo “ancora questa storia? quindi cos'è l hai fatto per ripicca? e poi mi sembra che ti sia ambientata molto bene qui” lanciò uno sguardo verso le scale, io chiusi gli occhi “ok, si lasciamo perdere, mi dispiace ok? storia chiusa?” si alzò gli occhiali e bevve un sorso di thè facendo poi una smorfia disgustata, preferiva il caffè “si, si va bene, quindi, usate le precauzioni?” sbuffai “si mamma te l'ho già detto!” annui “bene, bene e chi sono quelle due ragazze?” deglutii “sono...ehm, Cristal, quella più bassina, coi capelli ramati e gli occhi azzurri, lei, viene a scuola con me e sai, dato che non ho una macchina e lei si, mi ha accompagnato a scuola in questi giorni, così, per ricambiare le ho proposto di dormire qui...”be dopotutto il fatto che venisse a scuola con me era vero no? “...anche l'altra? mi sembra un po' grande per la scuola” ok Emily, su puoi farcela “lei è la cugina di Cristal e non abita qui, è venuta a trovarla e, è solo un caso che oggi sia qui e poi c'è Bob, lui è un adulto ed è molto responsabile, ci controlla ogni tanto...”mi guardò, l'aria perplessa, trattenni il respiro “...Emily, devo crederti? è la verità quella che mi stai dicendo?” annui e lei sospirò poggiando la tazza sul tavolino di mogano e massaggiandosi le tempie “va bene, va bene, io ora però devo farmi una doccia, ne ho davvero bisogno” mi alzai e la fermai “quindi, ehm loro possono rimanere?” “no! se quello che mi hai raccontato è vero...non c'è alcun bisogno che rimangano dato che sono tornata” “ma io” “niente ma signorina! ora io doccia, tu saluta i tuoi amici!” sbuffai e mi lasciai sprofondare sul divano, proprio ora doveva fare la madre responsabile? “sei una pessima bugiarda lo sai?” mi voltai e vidi Jacke, lo abbracciai “davvero? credevo di essere andata benino, ho fatto pena?” sorrise “il tuo cuore batteva all'impazzata, mi stavo seriamente preoccupando!” “be, meno male che mia madre non è un licantropo allora! dici che mi ha creduto?” “era molto agitata, ma più parlavi e più si calmava credo che abbia capito che le nascondi qualcosa e, no...non credo proprio cambierà idea su di noi, quindi c'è ne andiamo” mi spostai per guardarlo meglio, non so c'era qualcosa, nei suoi modi, nella sua voce, nel modo in cui sfuggiva al mio sguardo che mi fece tremare “intendi, al capanno, giusto?” continuò a evitare il mio sguardo “…il capanno, si infondo non è tanto male...e tu hai fatto già molto per noi...ne approfitterò anche per tornare a casa e dirgli...”potevo sentire il mio cuore battere forte, mi stava nascondendo qualcosa “dirgli, che stai bene e tornerai presto da loro?” si guardò i piedi “…si...si...per dirgli questo...” “Jacke!” cercai il suo sguardo “cosa?” “smettila!” “di fare cosa?” mi guardò con uno sguardo colpevole “...non mi serve essere un licantropo per capire che mi nascondi qualcosa, Jacke ti prego...” “siediti Emily” “perché?” sospirò “abbiamo deciso, di andare via...” “abbiamo chi?” “io...io ho deciso che andare via, è la cosa migliore...” “...via per quanto?” “sempre” strinsi i pugni “cos'è cambiato ora?” “tutto Emily, tu, io, tua madre, non voglio che menti a tua madre per colpa nostra, non voglio che siate in pericolo per colpa mia, ci ho pensato a lungo ed è, è la scelta migliore per tutti” “tu, ci hai pensato a lungo? quand'è che hai iniziato a pensarci per la precisione?” “...da quando Daphne è tornata per dirci di Mike, non ho smesso mai di pensarci, avrei voluto che le cose andassero in maniera diversa, ma questa è la soluzione migliore” trattenni le lacrime “perché, perché sei tornato, perché sei rimasto, perché hai permesso che m'innamorassi di te se, se sapevi che io…”non riuscivo a parlare, trattenevo i singhiozzi, mi sentivo stupida, vuota e inutile, il mio cuore aveva fatto le valige ed era scappato via, evidentemente insieme al mio cervello dato che non riuscivo più a parlare, volevo picchiarlo, volevo fargli male, volevo che mi abbracciasse, che mi dicesse qualsiasi cosa e invece lui, rimaneva fermo immobile a guardarsi le sue dannatissime scarpe e non mi guardava nemmeno “ragazzi tutto bene?” mi voltai, mia madre ci fissava con aria interrogativa avvolta dal accappatoio “tutto benissimo, stanno andando via” mi allontanai iniziando a salire le scale “mi spiace” vidi Cristal guardarmi in modo a dir poco pietoso “tu lo sapevi?” annui, certo ero l'ultima a saperlo infondo non ero niente no? “...vai anche tu?” annui ancora “...Bob?” “rimane...nel caso ci sia bisogno” rimanemmo in silenzio per un po', ormai le volevo bene ma insomma, gli amici non si comportano così no? “...buon viaggio!” proseguii e raggiunsi la mia camera, mi chiusi dentro e solo allora mi lasciai andare ad un lungo pianto.
 
 
 
 
                               Jacke
 
 
Che fossi un'idiota lo sapevo già, che fossi anche così stronzo, no, come avevo potuto farle questo? la verità era che ero stato un egoista, volevo godere della sua compagnia il più possibile, sospirai, avevo fatto la cosa giusta in fondo, lasciarla era la cosa migliore no? il modo migliore per tenerla al sicuro no? e allora perché mi sembrava un enorme errore? perché avevo voglia di seguirla e di dirle che mi dispiaceva? perché mi sentivo così male? perché mi veniva da vomitare? perché sentivo il lupo dentro di me ululare e contorcersi dal dolore?
chiusi gli occhi, tentando di ignorare tutte queste domande, provai a fare come se io ed Emily non ci fossimo mai conosciuti.
 
Arrivati al capanno Cristal e Daphne iniziarono a litigare per decidere quando partire, le fermai “...io vado a casa a salutare, quando torno partiamo...”mi guardarono e annuirono.
Accesi il motore e sospirai ancora odiavo dire addio, ma potevo anzi dovevo farcela, arrivato davanti casa rimasi per qualche minuto seduto a fissare il vuoto, poi mi decisi ad entrare, mio padre spalancò gli occhi e mi abbracciò, chiedendomi se stavo bene, dopo un po' della scale scese correndo June che mi saltò in braccio, sospirai ancora, tutto questo mi sarebbe terribilmente mancato, come potevo dire addio alle persone che più amavo? a June? a Emily?
“Alla fine ti sei preso il disturbo di tornare vedo” mi voltai, con June ancora in braccio, si, persino lei mi sarebbe mancata “dobbiamo parlare” mi guardò “va nella tua stanza June” lei la riguardò imbronciata “fai come dice mamma, poi vengo da te ok?” annui sorridendomi e corse in camera sua.
Segui mia madre in cucina, mi diede le spalle e iniziò a preparare del caffè, la guardavo mentre le sue braccia, esili ma forti continuavano a muoversi alla ricerca di questo e di quello, in passato avevo desiderato così tanto che quelle braccia mi abbracciassero, che mi dessero un po’ di conforto, mi chiesi come avesse reagito se avesse saputo la verità, probabilmente avrebbe tentato di rinchiudermi in un manicomio “me ne vado” non si girò, non trapelò nessuna delle sue emozioni, prima avrei detto ecco cosa ti aspettavi Jacke? la solita gelida no? invece ora...ora sentivo il suo cuore perdere un battito al suono delle mie parole e la sua ansia diventare sempre più forte “bene hai trovato casa è qui vicino? Sai...per June” “no, io vado proprio via da qui, lontano, nessuno potrà venire a trovarmi” ancora un battito mancato “e dove si troverebbe questo posto?” “non è necessario che tu lo sappia” si girò, facendo cadere una delle tazzine per terra “Jacke per l'amor del celo! sono pur sempre tua madre!” paura, ecco quello che provava, paura di perdermi, paura di sbagliare, paura di rimanere sola, non me n'ero mai accorto prima, non avrei potuto, era così brava a nascondere i propri sentimenti alle persone “tutto bene qui?” mi padre fece capolino dalla porta, senza entrare del tutto in cucina, lei lo guardò, “ma certo! tuo figlio si trasferisce, ma io non ho il diritto di sapere dove, è tutto normale per te no?!” iniziarono a litigare come al solito perché, perché aveva deciso di diventare una donna fragile proprio adesso? La verità è che forse, lo era sempre stata ma io, non ero mai riuscito ad accorgermene, mi alzai guardandoli “mi mancherete” uscii da quella cucina, non riuscivo a sopportare tutto quel dolore causato dalle mie parole, salii le scale, fino alla stanza di June, era tutta concentrata a colorare “cosa fai?” non mi guardò continuando la sua opera minuziosamente “coloro!” mi avvicinai “mmm cosa?” guardai il disegno e non potei trattenere un sorriso “due lupi!” “brava, sono molto belli” “non sono due lupi qualsiasi!” mi appoggia sul letto “a no?” scosse convinta la testa “questi sono due lupi, innamorati che non si lasceranno mai mai mai, perché ha detto la mia maestra che quando un lupo trova una compagna è per sempre” mi sorrise contenta, mentre il mio cuore veniva preso a calci e pugni, scaccia il pensiero di Emily “interessante” diede un ultimo colpo di colore, poi si girò verso di me con il disegno tra le mani “è per te!” sorrisi e presi il disegno “June, noi, non ci vedremo per un po’” abbassò lo sguardo “per un po' tanto o per un po' poco?” il suo piccolo cuore prese a battere più forte in attesa di risposta “non lo so, ma voglio che tu faccia la brava e che sappia che ti voglio bene ok?” gonfiò le guance cercando di non piangere “e poi dovrai controllare la mamma e il papà così quando torno mi racconti tutto, ok?” sorrise e mi si buttò tra le braccia “quindi torni?!”ringraziai che non fosse un licantropo “certo, tornerò prima che tu te ne renda conto!” rimasi ancora un po’  con lei, che iniziò a raccontarmi della scuola e dei suoi amici fino ad addormentarsi, presi il disegno lo infilai in tasca, le diedi un forte bacio e me ne andai.
 
Quando tornai al capanno era notte ormai “c'è ne hai messo di tempo!” fulminai con lo sguardo Daphne che si zittì all'istante, guardai Cristal “allora tutto pronto? partiamo?” “Jacke, ne sei sicuro? possiamo rimanere qui possiamo combattere magari” “no! ho deciso, sei libera di rimanere qui se vuoi” abbassò lo sguardo, riguardai Cristal “quanto ci vorrà?” “se partiamo adesso dovremmo arrivare per domani sera!” “partiamo allora!” mi fermai a guardare Bob “starà bene, prima o poi lei starà bene Jacke!” annui e uscii.
 
Fu Daphne a guidare, mi misi dietro e rimasi in silenzio per tutto il viaggio, chiusi gli occhi evitando di guardare quello che stavo lasciando, evitando di ascoltare il lupo dentro di me che scalpitava, evitando di concentrarmi sulle lacrime incessanti di Emily.
 
 
 
                                 Emily
 
 
Rimasi in camera a guardare il soffitto per tutto il resto del giorno, non scesi a pranzare o a cenare, la notte non chiusi occhio e il mattino seguente mi sentivo uno straccio rovinato, di quelli che si usano per lavare per terra.
Evitavo di chiudere gli occhi perché farlo significava rivedere il volto di Jacke e risentire le sue parole, mia madre bussò un paio di volte senza ottenere risposta.
Scossi la testa, le sette e un quarto, sospirai, io non ero così, non avevo mai pianto per un ragazzo, non ero mai stata ferma un intero giorno a lasciare che la vita mi scorresse intorno, mi alzai, mi vestii in modo meccanico e scesi in cucina “vado a scuola” mia madre per poco non si strozzò con il suo caffè “v-vuoi che ti accompagni?” “no è presto faccio due passi ”si, camminare, camminare mi avrebbe fatto sicuramente bene! Arrivai al supermercato, girai a sinistra e mi incamminai per la scuola “Emily che caso fortuito e che piacere rivederti” mi bloccai riconoscendo quella voce, sentii lo stomaco attorcigliarsi e una piccola vocina urlare scappa, corri, grida, ma non feci niente di tutto ciò, mi limitai a girarmi, gli occhi gialli di Mike mi squadravano mentre il suo sorriso si faceva largo sul suo volto, fu un attimo, mi raggiunse e tutto divenne nero.
 
 
 
 
 
 
   
 
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