Primi passi per il
potere
Kasumi non
più tornò a casa. Non aveva bisogno di nulla. Da quando Kyubey
le aveva dato i poteri non sentiva più né fame, né sete, né sonno. Molto
probabilmente dipendeva dal suo desiderio, l’invincibilità poteva avere questi effetti
collaterali. Meglio così, pensò, aveva più tempo per usare i suoi poteri per
consumarsi. La ragazza passava il suo tempo a fissare febbrilmente la Soul Gem. Non si era scurita quasi per nulla, ma del resto
l’unico uso dei suoi poteri era stato trasformarsi più volte non appena trovava
posizioni dove nessuno potesse vederla. Non voleva che qualcuno la segnalasse
alla polizia e la riportasse a casa. Doveva agire nell’ombra, meglio ancora
nella nebbia, così come voleva il suo nome.
Ma la Soul Gem rimaneva
sempre uguale. Doveva trovare un modo per velocizzare le cose, prima che
qualcuno si accorgesse di lei.
Kasumi si
mosse ancora e allora notò che la sua Soul Gem si
comportava in modo diverso da prima. Pulsava. Era come se le stesse dando un
segnale.
« Da quando abbiamo la funzione GPS? »
Non avendo niente di meglio da fare, decise di
seguirla per vicoli nascosti, strade piene di gente e giardini alberati, fino a
giungere in una fabbrica abbandonata. Lì vide qualcosa, un qualcosa di
familiare e attraente.
« Una strega… »
Doveva pensarci, dopotutto le Puellae
Magi di solito le cacciavano. Era normale che le fornissero anche un modo per
individuarle. Fu tentata di entrare, di abbandonarsi alla meraviglia di quella
creatura, di andarsene e dimenticare tutto, così come aveva fatto poche sere prime…
Kasumi
scosse la testa. No, non era la cosa giusta da fare. Era meglio che…
Un rumore, un fruscio alle sue spalle. Prima che
potesse anche solo pensarci, si ritrovò in armatura. Fu allora che comparve una
ragazzina che Kasumi riconobbe al volo, anche se
indossava abiti comuni. Come avrebbe potuto dimenticare il visino
stucchevolmente innocente della ragazzina che l’aveva strappata dalle braccia
della strega poche sere prima?
Lei la guardò sorpresa: « Una Puella
Magi? Non sapevo che ce ne fossero altre oltre a me in questa città! »
Kasumi non
rispose e la ragazzina continuò a parlare sorridendo: « Oh, bè,
benvenuta! In due faremo molto prima a eliminare questa strega! »
Si trasformò diventando come Kasumi
la ricordava. Aveva un abito arancione che le ricordava davvero molto quello
delle streghette dei cartoni animati. Uno stile molto
diverso dal suo, indubbiamente.
La Puella Magi s’avviò
verso la strega: « Siamo di poche parole, eh? Non importa, andiamo! »
Kasumi si
parò davanti a lei: « Non te lo lascerò fare. »
« Fare cosa? »
« Uccidere la strega. »
La ragazza la guardò di storto: « Noi Puellae Magi esistiamo per questo! »
« Parla per te. Il mio scopo è un altro. »
« E quale sarebbe? »
« Non t’interessa saperlo. Lasciala stare. »
La ragazza avanzò di un passo: « Non posso, mi
dispiace. Devo compiere il mio dovere. »
« E io il mio. »
Il volto sorridente divenne serio: « Dunque siamo
avversarie? »
« Così parrebbe. »
« Senti, non mi piace combattere con una collega, è
solo uno spreco di tempo e di energie magiche, quando invece…
»
Kasumi
sorrise, dietro l’elmo: « Mi spiace, ma hai detto le paroline magiche... ora
non ho davvero intenzione di fermarmi. »
La ragazza fece una smorfia: « Vedo che non c’è
altra scelta. »
« No, infatti. Combatti! »
La ragazza dal costume arancione evocò le sue armi,
circondandosi di quelli che all’apparenza erano storditori
elettrici: « Presentati, almeno! Io sono Suzu, Puella Magi dell’elettricità e della gioia! »
Kasumi la ignorò,
scivolandole alle spalle per sussurrarle all’orecchio: « Bene, lucciola, vedi
di non farti inghiottire dalla nebbia che sta per avvolgerti. Io e te abbiamo
già un conto in sospeso… »
« Cosa… »
Kasumi le
assestò un colpo di mazza ferrata, violento e letale, proprio sulla nuca. Suzu barcollò, quel tanto che bastava alla sua avversaria
per assestarle un altro colpo dietro alle ginocchia e sbatterla a terra. La
ragazzina rimase lì, senza fiato.
« Dunque… non scherzavi… »
« Sono una persona seria. »
« Bene, se vuoi combattere…
così sia. »
Suzu puntò
gli stun gun al terreno e
li attivò. Benché normalmente il cemento non conducesse l’elettricità, Kasumi vide chiaramente delle scintille dirigersi verso di
lei e saltò. Si inumidì le labbra, come un gatto che gioca col topo. Lo
riteneva interessante; dopotutto lei aveva un’armatura metallica, in linea di
principio era in svantaggio e così sicuramente la doveva pensare la sua avversaria…
Atterrò al suolo con violenza, ma subito scattò
verso la sua avversaria brandendo la sua arma. Gli aculei della mazza ferrata
si allungarono di scatto verso Suzu che riuscì a
schivarli per un pelo, per poi sistemare gli storditori
su di essi e sparare una scarica dritta nel braccio di Kasumi.
La ragazza subì il colpo, ma le fece molto meno male di quanto si sarebbe
aspettata.
« Bene… se è così, posso
farcela. »
Una seconda mazza ferrata comparve nell’altra mano
e corse verso di lei. Suzu continuò a mandare
scariche elettriche nel terreno, ma quasi Kasumi non
se ne accorgeva. Prima che potesse togliersi, era sulla sua avversaria e le
diede un violento colpo al petto con entrambe le mazze, così violento che la Puella Magi sputò molto sangue e fu scagliata all’indietro
perdendo gli occhiali e la Soul Gem, che rotolò poco
più in là. Kasumi stava per avventarsi su Suzu, ma si concentrò invece sul gioiello che aveva appena
perduto.
La Puella Magi a terra
cercò di alzarsi senza riuscirci. Kasumi le aveva
fratturato gran parte delle vertebre, forse anche un pezzo della colonna
vertebrale.
« No, aspetta… »
Kasumi la
ignorò e prese la Soul Gem della sua avversaria,
facendo scomparire le mazze ferrate. Era più piccola rispetto alla sua, molto
più piccola, e la luce arancione all’interno era ormai marroncina,
sporca. La sua avversaria non doveva essere poi così potente, se si stava
consumando per così poco. Lei non aveva nemmeno il fiatone.
« TI HO DETTO ASPETTA!!! »
Suzu
riuscì ancora a lanciare uno dei suoi stun gun al massimo della potenza verso Kasumi,
colpendola in pieno. Con scariche di quel genere aveva ucciso streghe in un
solo colpo, ma la sua avversaria sembrava non essersene neppure accorta.
« Perché? »
Kasumi si
voltò. Il volto di Suzu era bagnato dalle lacrime.
« Perché non cadi? Perché mi fai questo? »
Kasumi non
era molto interessata a rispondere. Osservava piuttosto la Soul Gem arancione. Aveva l’impulso quasi irresistibile di
distruggerla. Avrebbe potuto stringere il pugno e frantumarla in mille piccoli
pezzetti, sembrava così facile… così fragile… era certa di riuscirci, ne aveva la forza, l’aveva
dimostrato. Poteva distruggere la sua anima così come aveva fatto con il suo corpo…
Ma invece non riusciva a staccarne gli occhi,
affascinata. Il cristallo si stava scurendo a grandissima velocità, alla stessa
velocità con cui Kasumi rifletteva. La sua avversaria
si stava consumando così in fretta perché stava cercando di usare tutta la sua
energia per curarsi dalle gravi ferite che le aveva inferto…
Si voltò verso il corpo esanime e si avvicinò con
passo lento e deciso. A pochi passi da Suzu ne
calpestò gli occhiali, frantumandoli in una miriade di piccoli frammenti,
muovendo il tallone finché oltre al vetro non ne cedette anche la montatura in
ferro, che si spezzò in una polverina finissima, quasi invisibile. Quando non
ne rimase più nulla, tornò a dirigersi verso la Puella
Magi, guardandola quasi con disprezzo, mentre con la mano sinistra teneva
delicatamente sollevata la sua Soul Gem. La mazza
ferrata ricomparve nella mano destra di colpo. Suzu
la guardò con il terrore negli occhi.
« No! »
Ignorando il suo sussurro di pietà, Kasumi assestò un colpo con tutta la sua forza,
frantumandole il braccio destro e il cemento sotto di lei per una profondità
tale che qualche tubo dell’acqua andò in frantumi creando pozzanghere ovunque.
Il grido di dolore di Suzu alle orecchie della
guerriera non sembrò altro che un dolce inno alla suo desiderio di violenza e
distruzione. Senza mai distogliere lo sguardo dalla gemma arancione, fece lo
stesso con l’altro braccio e poi con le gambe.
« Mi hai chiesto perché i tuoi attacchi non hanno effetto… non è colpa tua, ragazzina, il problema è che il
desiderio che ho chiesto a Kyubey t’impedisce di
farmi alcunché… perché, vedi, io sono invincibile. »
Suzu non
aveva più il fiato di rispondere, ma i suoi occhi sbarrati dicevano tutto. Kasumi le assestò un altro colpo al petto, per poi
continuare a parlare.
« Poi mi hai chiesto anche perché sto facendoti questo… inizialmente, solo per imparare a usare i miei
poteri, in realtà, e per vendicarmi dell’altra sera…
sì, di quando hai ucciso quella strega per salvarmi…
povera sciocca, io non volevo essere salvata… »
Lo sguardo di Suzu
s’illuminò di sorpresa. Ora l’aveva riconosciuta.
« Ma in fondo ti devo anche qualcosa per la nuova
condizione in cui mi trovo, quindi avevo pensato di farti un dono… di farti consumare del tutto e di unirti alle nostre
sorelle nella tua forma più pura e potente, la più degna di essere vissuta… ci stai andando vicino, molto vicino, basterebbe
solo che usassi ancora un po’ della tua magia per guarirti…
»
Suzu
respirò profondamente, sputando più e più volte sangue. Il suo abito ormai era
vermiglio. Poi sussurrò a mezza voce.
« Mai. Non ti darò mai questa soddisfazione. »
Kasumi la guardò
con enorme disprezzo: « Sciocca. Ti stavo offrendo la più grande occasione
della tua vita per elevarti a una forma superiore e tu rifiuti così, con sdegno… no, non ne sei degna, dopotutto, saresti una strega
debole così come ora sei una maga debole… e a questo
punto non più nulla a che spartire con te. Addio. »
E affondò le dita nel piccolo gioiello. Suzu non ebbe il tempo di fare o dire nulla, rimase lì,
immobile, come una marionetta a cui avessero tagliato i fili. Kasumi la guardò, in un misto di disprezzo e invidia.
Quella sciocca era arrivata così vicino… così vicino…
Evocò la sua Soul Gem,
convinta di trovarla in uno stato simile a quella che aveva appena distrutto. E
invece, per quanto fosse molto più scura rispetto a prima, le fu subito chiaro di
essere ancora ben lontana dall’obiettivo.
Non fu disappunto quello che le chiuse la gola. Fu
rabbia, una rabbia furiosa e incontrollabile, quasi animalesca, una rabbia
repressa da anni. Tanta fatica per quei risultati così miseri, mentre quella… quella… era a un passo,
solo a un passo, se non fosse stata così accecata da stupidi moralismi…
Un grido le venne spontaneo, un grido di
frustrazione, e un attimo dopo era sul corpo della Puella
Magi, a sfogarne la rabbia, a ridurlo ai minimi termini come aveva fatto poco
prima con i suoi occhiali, per eliminarne completamente l’esistenza dal mondo,
mentre l’elmo copriva il suo pazzo sorriso, ma non la sua folle risata.
Poco lontano, Kyubey
osservava in silenzio il suo esperimento. Cosa sarebbe uscito da quella furia
omicida? Di sicuro una grande strega, si rispose, perché in fondo Kasumi lo era già. Un animo nero di lucida follia
distruttrice animava ogni su azione. E continuando sulla quella strada non
avrebbe poi dovuto attendere molto per scoprire come si sarebbero evoluti gli
eventi.
Buonasera a tutti! E dunque continuiamo ad ammirare la folle
opera distruttrice di Kasumi, che come vedete non si
ferma davanti a niente e a nessuno. Riuscirà nel suo intento? Lo scopriremo nel
prossimo e ultimo capitolo, signori! Mi scuso con chi eventualmente avrebbe
voluto descrizioni più crude, ma questo è il massimo che il mio stomaco riesce
a reggere…
Intanto, avendo finalmente per le mani il secondo volume di Puella Magi Kazumi Magica, posso
notare delle analogie tra questo numero e la mia storia, ma sono assolutamente
involontarie, perché avevo studiato questa trama circa due mesi fa. Bene, dopo
questa nota, passo a ringraziare Honoria_, PuffballOtaGirl e l’immancabile e fedelissimo darkroxas92
che mi segue in ogni cretinata o quasi.
Bene, vi aspetto al prossimo, ultimo capitolo, dove vi attenderà
uno scontro epico e una rivelazione che probabilmente vi stupirà (o almeno
spero).
CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Hinata 92