Fanfic su attori > Cast Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: BebaTaylor    09/09/2013    1 recensioni
«Tutto bene?» mi chiede Sara attorcigliandosi una ciocca dei capelli biondi sul dito indice della mano destra.
«Tutto bene, non preoccuparti.» rispondo anche se non è vero.
Come posso spiegare la situazione a Sara e a Maddalena? Come posso dire loro che ho mentito? No, io non ho mentito. Loro non mi hanno mai chiesto “Ehi, visto che hai vissuto a San Antonio non è che conosci Jared Padalecki?” No, loro non mi hanno chiesto mai nulla. Io ho semplicemente omesso un piccolo particolare. Sempre se conoscere un attore famosissimo sia un piccolo dettaglio. Riprendo in mano il cellulare e mi collego a internet. Trattengo un imprecazione quando, nero su bianco, mi appare la news che Jared è veramente in Italia a girare un film, Afferro una bottiglietta d’acqua dallo zaino e bevo a piccoli sorsi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Padalecki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Niente di quanto narrato in questa fanfiction è reale o ha la pretesa di esserlo. È frutto della mia fantasia e non vuole assolutamente offendere la persona in questione. I personaggi originali appartengono alla sottoscritta.


Trentasei Giorni


Capitolo Ventidue
*15 Agosto*


Il treno è in ritardo di dieci minuti. Sbuffo e mi alzo dalla panchina.
Sara rimane seduta, lo sguardo perso nel vuoto. Stamattina non voleva alzarsi dal letto, poi non voleva uscire dal bagno, poi non voleva fare colazione... ormai è inutile che mi chieda cosa le prenda, tanto mi risponderebbe con un grugnito.
Mi risiedo, spero che il treno arrivi presto, sono stufa di aspettare, sono stanca di attendere con accanto una persona che sbuffa e grugnisce come se fosse un maiale.
Sbuffo e guardo Sara, ha la testa chinata in avanti, le spalle curve, i capelli raccolti in una coda alta; mi sembra un po' pallida.
«Sicura di stare bene?» le chiedo. «Sei pallida.»
Lei alza le spalle e mi guarda, «Non ho nulla» biascica.
Alzo le spalle e poso le braccia sulle gambe, chinando la testa in avanti. I capelli mi scendono avanti al viso e io li sposto dietro l'orecchio con la mano destra. Fa troppo caldo. Sì, sono le due del pomeriggio, però ho caldo. Se aspetto ancora un po' rischio di liquefarmi su questa panchina.
«Se a tua sorella va bene stavo pensando di andare al mare.» esclamo guardando Sara. Lei fa una smorfia e apre la bocca. «Stavo pensando di andarci domani.» le sorrido amabilmente mentre lei rimane ferma immobile.
«Io non voglio!» esclama.
«Oh, beh... non vuoi.» mormoro fissandomi le scarpe. Dovrei pulirle, la punta sta diventando nera. «Vorrà dire che dopo controlliamo gli orari dei treni, torniamo a casa e domani io e Madda ti accompagniamo in stazione e poi ce ne andiamo al mare.»
Sara sbuffa. «E va bene.» grugnisce.
Sorrido e sento il fischio del treno. Mi alzo in piedi e guardo Sara, anche lei si alza. Guardo il treno sperando di vedere Maddalena ma non la noto. Magari è al piano di sopra, il treno è uno di quelli a due piani.
«Sono qui.» b mi volto e vedo Maddalena che, aiutata da un anziano controllore, scene dal treno. Ha una grossa valigia, uno zaino e una borsetta nera a tracolla. La raggiungo seguita da una Sara sbuffante. Le sorrido e ringrazio il controllore, afferro la maniglia del trolley e fisso Maddalena. È pallida, ha delle bruttissime occhiaie e l'aria stanca.
«Hai fame? Vuoi andare al McDonald?» le chiedo. Lei annuisce appena, sistema lo zaino sulle spalle e sospira.
«Andiamo.» le dico.b Lentamente scendiamo le scale e Sara non ci degna di uno sguardo.
«Andiamo al mare domani?» domando a Maddalena alzando la voce, in modo che Sara, che è avanti un paio di metri possa sentirmi.
Madda annuisce e un timido sorriso illumina il suo volto. «Mi piacerebbe tanto.» risponde a bassa voce. Sorrido. Sara non riuscirà a rovinare il resto della vacanza.

***

Sara è arrabbiata. Non so per cosa ma siamo a casa da dieci minuti e lei è sparita in camera appena abbiamo messo piede in cucina.
Maddalena è di sopra, nell'altra stanza, e sta sistemando le sue cose.
Io mi limito a starmene seduta, fissando il soffitto. Forse è il caso di ridipingerlo, sta diventando giallo.
Comunque domani andiamo a Lignano. Partiamo alle sette. Devo cercare il costume, non ricordo dove sia. Forse nel cassetto. Bah.
«La mamma mi ha dato dei soldi, mi ha detto di offrirvi la pizza.»
Abbasso lo sguardo e mi ritrovo davanti Maddalena che mi porge una banconota da cinquanta.
Fisso lei, poi i soldi, poi di nuovo Madda. «Ah, sì, va bene.» balbetto, non mi aspettavo una cosa del genere. «La mangiamo domani sera, a Lignano, va bene?»
Lei annuisce e si siede. «Che cos'ha Sara?»
Alzo le spalle. «Non ne ho idea.» rispondo, «Ultimamente è... strana.»
«Sembra che le dia fastidio.» pigola lei toccando la tovaglia gialla, che ha una macchia di caffè. Devo lavarla. Rimango in silenzio, non sapendo cosa dirle. «È solo che in questi giorni è un po'... strana.» dico dopo qualche secondo di silenzio.
Lei annuisce e passa le mani sulla tovaglia, come se volesse stirarla.
Respiro profondamente e torno a guardare il soffitto. Sara non è solo strana, è proprio fuori di testa. Ossessionata da Mark, ossessionata dal fatto che, secondo lei, il mondo potrebbe implodere se non passa tutto il tempo con lui. È matta.
Il soffitto andrebbe veramente ridipinto.

***

Sara sta per pestare Maddalena, lo sento. Io e lei siamo sedute su un lettino, mentre Mark, Maddalena e Jared sono sull'altro, lei gli sta mostrando un album di foto, quello delle sue amiche; ogni tanto singhiozza quando ci sono le foto di Laura.
Mark e Jared la consolano, accarezzandole la schiena e dicendole che gli dispiace tanto.
«Perché deve fare la svenevole con Mark?» mormora stringendo le mani a pugno.
«Perché la sua migliore amica è morta.» rispondo, piatta, fissando Jared, è così dolce e tenero con Madda che mi sto quasi commuovendo.
Si comporta da bravo fratello maggiore –e lo è– che consola la sorellina. Lui e Mark stanno facendo quello che Sara si rifiuta di fare. E solo Dio sa il perché. Nessun abbraccio, nessun “Mi dispiace”, niente sorrisi, solo un muto ed ostinato silenzio –se escludiamo i grugniti e gli sbuffi,– verso una ragazzina che ha subito un lutto.
Mi alzo e torno dentro, sono sicura che ci deve essere ancora qualche cornetto o dei Magnum nel freezer.
E infatti ci sono. Tre cornetti e due Magnum. Li faccio vedere agli altri, Mark e Maddalena si prendono i Magnum.
«Lo volevo io!» sbotta Sara. «Dallo a me!» ordina a sua sorella.
Maddalena la ignora e scarta il gelato.
«Lo voglio io!» esclama Sara alzandosi.
Maddalena la guarda e lecca la copertura di cioccolato senza togliere l sguardo da Sara, lei sbuffa, e scarta il cornetto. «Sei egoista.» b «Sara!» la riprende Mark. «Cerca di essere gentile con tua sorella!» le dice.
«Lo volevo io.» mormora lei. «È solo un'egoista. Domani pretende di andare al mare!»
«Veramente è una mia idea.» replico io togliendo la granella di nocciole che si è appiccicata al dischetto che copre il cornetto. «Voglio andare al mare e ci andiamo. Non casca il mondo.»
Sara tace e mangia nervosamente il gelato, e ogni tanto mi guarda male. «Io voglio stare qui con Mark.» dice, «Sempre che Maddalena si levi da lui.»
Mark rimane in silenzio e guarda Jared. «Veramente domani...» sposta lo sguardo su Sara, «non ci siamo. Vero, Jared?»
Io lo guardo e lui annuisce. «Oh, sì, certo, non ci siamo domani, abbiamo degli impegni.»
«Volevamo dirvelo ma poi voi prima ci avete detto che andavate al mare...» Mark guarda ovunque tranne che vero Sara o me.
«Sì, non ve l'abbiamo detto perché andate al mare e ci sembrava inutile.» conclude Jared che invece ha lo sguardo fisso sul prato.
Che bugiardi. Bravissimi attori e pessimi bugiardi. Potevano impegnarsi di più. Maddalena ridacchia divertita.
Sara non dice nulla. «E va bene.» dice dopo qualche secondo.
Incredibilmente sembra aver abboccato alla balla che quei due hanno raccontato.
Si beve qualsiasi cosa che le dice Mark. Non so se è un bene o un male. Diciamo che per adesso è un bene.
Forse.

***

«Sai, mi dispiace un po', che tu domani non ci sia.» mi sussurra Jared bloccandomi contro il frigo. Sento il suo respiro sulla pelle, le sue mani che mi sfiorano i fianchi.
«Mi mancherai.» soffia contro il mio orecchio, lo sfiora con le labbra e mi stringe a sé, poso le mani sulle sue spalle e ridacchio quando le sue dita mi solleticano i fianchi, sollevano la maglietta e mi sfiorano la pelle.
«Devo prendere...» mormoro mentre lui mi bacia il collo, «l'acqua.»
Jared mi bacia sotto l'orecchio e lo sento ridacchiare. «Dopo.» sussurra.
«Ma io ho sete...» replico chiudendo gli occhi, le sue labbra sono così morbide!
Vorrei dire che ho sete adesso ma non posso, sono troppo impegnata a baciare Jared. Mi spinge contro lo sportello del frigo e sbatto con la spalla contro la maniglia, mugugno sulla sua bocca e mi sposto appena.
Gli accarezzo la nuca e scendo sulle spalle, sorrido mentre mi bacia il collo e socchiudo leggermente gli occhi, per poi spalancarli quando sento delle urla. Spingo via Jared da me e corro in giardino.
Sara è sopra Maddalena e cerca di colpirla mentre Mark tenta di fermala bloccandole le mani.
«Devi stargli lontano! Lui è mio!» strilla Sara mentre Jared mi supera e va ad aiutare Mark. Insieme riescono a bloccarla e a sollevarla, mi avvicino a Maddalena e l'abbraccio. Per fortuna che era lei la teppista!
I due ragazzi fanno fatica a tenere ferma Sara, che si dibatte e cerca di liberarsi.
«Ma cosa cazzo ti prende?» sbraito aiutando Maddalena ad alzarsi, lei piagnucola e si stringe a me. L'accompagno in casa, scosto con un piede una sedia e la faccio sedere.
«Stai bene? Ti fa male qualcosa?» chiedo a Maddalena chinandomi verso di lei, scuote la testa e allunga una mano per prendere un tovagliolo di carta.
«Cosa cazzo è successo?» chiedo a Mark, lasciando Maddalena alle cure di Jared.
Lui scuote la testa e guarda Sara, seduta su uno dei lettini. «Nulla.» risponde. «Maddalena mi ha chiesto se potevo spedirle del materiale su Disneyland e io ho detto di sì!»
Eh? Cosa? Sara si è incazzata per un paio di brochure?
Ma è matta o cosa?
«Ma sei scema?» strillo contro la mia amica. Lei mi guarda appena, incrocia le braccia al petto e sbuffa.
«Le non doveva chiedergli nulla.» dice dopo qualche secondo.
Mark alza le spalle e si siede accanto a lei, «Non mi ha chiesto nulla di particolare!» ribatte, «Non dovevi reagire così, non ti riconosco più!»
Sara curva le spalle e sospira, rimanendo in silenzio.
Vai a chiederle scusa.» le dico. «Adesso.»
Lei mi guarda appena e si appoggia a Mark, forse spera in un suo abbraccio ma lui rimane rigido.
«Sara...» la chiamo, «conosci le regole.»
Sara mi lancia un'occhiataccia, sbuffa, mormora un insulto e si alza.
La seguo in cucina prima che le salti in mente di fregarmi.
«Scusami.» dice Sara guardando il pavimento e ignorando sua sorella, mi guarda appena e torna in giardino.
Non sono le scuse che mi aspettavo ma posso accontentarmi.
Jared posa un bicchiere pieno d'acqua sul tavolo, Maddalena lo afferra con entrambe le mani e lo sorseggia lentamente, lasciandosi sfuggire un paio di singhiozzi.
Lui si siede accanto a lei e le sfiora le spalle, sorridendole.
Anche io mi siedo, dopo essermi versata un bicchiere d'acqua. Non sta andando bene, proprio per niente.
Sara sta esagerando, se mi sfiora con un dito la stendo con un pugno e la mando a calci dall'altra parte del mondo.
Se osa toccare un'altra volta Maddalena la picchio, giuro.

***

Sara ha convinto Mark ad andare di sopra. La sua faccia mentre salivano le scale era scocciata, mentre quella di lei era super felice.
Io e gli altri due siamo in salotto, giocando a Monopoli, ovviamente sono a un passo dalla bancarotta, o qualcuno si ferma presto su uno dei miei alberghi oppure sarò costretta a vendere tutto.
Lancio i dadi, tre e due. Mi sposto di cinque caselle e finisco sulla stazione Nord.
Guardo Maddalena che sorride. «Hai abbastanza soldi?» mi chiede, come se non sapesse che ho appena cento euro e lei tre stazioni su quattro.
«No.» rispondo raccogliendo i soldi e le carte dei contratti. «Hai vinto tu.»
Lei sorride e prende i miei soldi e li divide, sistemandoli sui suoi.
«Io lascio, altrimenti mi spenni.» esclama Jared sorridendo.
«Ho vinto!» esclama Madda contenta. In silenzio sistemiamo le cose nella scatola e la infilo nell'armadio.
«A che ora ci dobbiamo svegliare?» mi chiede lei prendendo il cellulare dalla tasca dei jeans.
«Alle sette.» rispondo con uno sbadiglio.
Maddalena imposta la sveglia sul cellulare e lo rimette in tasca. «Buonanotte.» dice prima di uscire dal salotto.
Io torno al divano e mi siedo accanto a Jared, mi abbraccia e mi bacia la fronte.
«Andrà tutto bene.» sussurra.
Annuisco leggermente e sbadiglio di nuovo. Chissà perché, ma le sue parole non mi convincono del tutto.

Scusate il ritardo ma ho avuto un blocco improvviso a metà capitolo.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: BebaTaylor