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Autore: StewyT    10/09/2013    9 recensioni
Alzo lo sguardo verso di loro, e vengo attratta da tutt'altro.
Cazzo avevo visto bene. Non erano simili ai suoi capelli. Quelli erano i suoi capelli.
Quello è lui, è Edward Cullen, ed è dannatamente perfetto come l'ultima volta che l'ho visto.
Mi sento davvero svenire questa volta.
Non è assolutamente possibile che lui sia in quella scuola.
La testa inizia a girarmi vorticosamente. Sarà come se non fossi mai esistito.
Aveva detto. Allora perchè non è sparito dalla mia mente? Perchè ora è qui?
Sorride. E il suo sorriso mi fa tremare le gambe. È bellissimo proprio come lo ricordavo. E questo non va bene. Non avrei dovuto ricordare il suo sorriso.
Lui non sarebbe più dovuto esistere, per lo meno non nella mia mente.
Mi appoggio alla cattedra per non cadere, e sospiro affannosamente.
“Qualche volta ..beh che ne dici di andare a prendere qualcosa al bar? Mi mancano le nostre chiacchierate.”
“Credo che non sia il caso. Mi dispiace”
Dico. Prendo la mia borsa e mi avvio all'uscita. Lui mi paralizza il braccio.
“Insomma sarai mica ancora..!?”
Sì. Sono ancora arrabbiata. Sono incazzata nera.
“No. Forse no. Non più, ora che ti ho dimenticato".
-Altro che visioni. Pov Bella.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Visioni.

Pov. Bella.

 

Driiiiiiiiiiiiiin.

La sveglia suona imperterrita.

Alzo la testa dal morbido cuscino, e la spengo.

Quanto posso mai odiare quella cosa?

Mi alzo, e preparo un caffè, il tempo di svegliarmi, poi dieci minuti e sono pronta.

Prendo gli appunti, la chiavetta USB, e mi avvio alla mia mini nera.

“ 'Giorno"

Dice il mio amabile tutor offrendomi una tazza di caffè.

La prendo: il caffè non fa mai male.

"Quindi.."

"Cosa?"

"Che ne dici di venire in un pub questa sera? Ci si diverte. Dai."

"Okay"

Dico senza farmelo richiedere. Ho voglia di uscire un po'.

"Allora a che ora finiscono i tuoi corsi?"

"Le prime sei ore alle tre."

"Poi ho spacco di un'ora e finisco alle nove."

"Perfetto. Ti aspetto all'uscita alle nove e cinque."

Dice schioccandomi un sorriso, e allontanandosi.

Perfetto, dico a mia volta, su, andiamo a lavorare.

Quando entro in aula è già quasi tutta piena.

Aspetto dieci minuti, e poi inizio la mia lezione.

Sono quasi due mesi che lavoro qui ormai, eppure non mi sento ancora una professoressa.

La mia lezione, oggi si basa sulla Psicologia di Gestalt.

"Quindi, le cinque leggi che stanno alla base della psicologia del "L'insieme è più della somma delle sue singole parti" di Gestalt sono"

"Prof.."

Alza la mano George Adam.

Strano che quasi a fine lezione non fosse ancora intervenuto con qualche strano commento.

"Sì, Adam?"

"Stiamo parlando di psicologia, no!?"

"Mi sembra di sì"

Dico lasciandomi alle spalle tanti risolini.

"Allora, mi può spiegare l'unica vera psicologia che mi interessa?"

"Mh?"

Lo incito a continuare.

"Quella delle donne. Perchè sono tutte complicate?"

"Mh perchè diamo la colpa alla psicologia delle donne? Non può essere che la colpa sia dell'uomo e della sua stupidità?"

Tutte le ragazze presenti ridono, c'è qualcuna che urla "è giusto"

"Prof, non è per dire. Ma la mia ragazza mi la lasciato dicendomi che.. mi voleva troppo bene per stare con me. E va beh che sembro un coglione, ma.."

Tutti scoppiano a ridere, Adam ha questo potere.

"Da quanto vi siete lasciati?"

Dico sedendomi sulla cattedra.

"Un anno e mezzo."

"E non ti sembra l'ora di lasciarla perdere e trovartene un'altra? Sei bello, simpatico, e intelligente. Non perdere tempo dietro persone che non ti meritano."

Driiiiiiin.

Suona la campanella. Finalmente, le prime sei ore sono terminate.

Tutti iniziano ad alzarsi, e Adam mi raggiunge.

Mi sorride. Cosa si è messo in testa?
"Prof.. è mica interessata a me?"

Scoppio a ridere, Dio quanto è sfacciato. Come fa a non trovarsi una ragazza?

"Adam mi dispiace per te ma no. Guardati in giro. Ci sono tante belle ragazze che aspettano uno come te. Non perdere tempo ad illuderti."

Dico gentilmente.

Lui sbuffa.

"Sul serio prof? Dove? Mi aiuti a vederle lei."

"Okay, sai che c'è una psicologia per capire che tipo di donna ti piace?"

"Sul serio?"

Annuisco. Ma no. Non è assolutamente vero. O per lo meno io non ne sono a conoscenza.

"Sedetevi. Restate ancora al vostro posto. La nostra lezione si prolunga per qualche minuto"

"Tu resta qui, Adam."

Lui si siede su una sedia che gli porgo.

Tutti si siedono, strano non hanno sbuffato.

"Adam vuole sapere come fa a sapere che tipo di donna scegliere. Insomma chi sa che gli piacerà di sicuro."

Tutti mi guardano straniti.

"Insomma, ascoltate prima di giudicare."

Adam sorride, e mi guarda per dirmi che è pronto all'esperimento.

"Rispondi sinceramente, mi raccomando."

Mi concentro per farmi venire una buona domanda.

"Uhm montagna o deserto?"

Lui mi guarda stranita, gli giro il volto.

"Su, rispondi"

"Montangna."

Dice.

Lo segno su un foglio di carta.

"Cioccolato al latte, bianco, o fondente?"

"Cioccolato al peperoncino"

Dice lui.

Bene, rossa uhm è proprio quello che speravo.

"Preferisci battute stupide o interventi intelligenti?"

"Secondo lei?"

"Non rispondere con delle domande, Adam"

Lo riprendo, tutti ridono.

"battute stupide ma intelligenti, cioè che facciano ridere."

Continuo a segnare tutto su un foglio di carta.

Lì, di ragazza con i capelli rossi, magra, e intelligente ne vedo solo una, quella che speravo uscisse da questa sottospecie di test alla Cioè.

"Sesso o amore?"

Dico arrossendo. Che razza di domande sono?

"Amore"

Dice sincero.

"Se ti dico che qui c'è qualcuno che potrebbe interessarti, e alla quale potresti interessare, con le caratteristiche che dici di volere, mi prometti che le chiedi di uscire? Così magari la smetti di provarci anche con me?"

Lui annuisce e sorride.

“Guardati attorno, c'è qualcuna con i capelli rossi. Sono ricci,e state sempre assieme.”

Gli dico sussurrandolo in un orecchio.

“Grazie.”

Dice lui.

“Non avrei mai pensato di..poterla notare. È la mia migliore amica.”

Annuisco. Mi piace vedere nascere l'amore.

Quindi attendo che tutti vadano via. Nel mentre arriva la rossa di cui avevo parlato ad Adam.

“Professoressa, la lezione di oggi è stata molto interessante. Che psicologia era quella che..?”

“Nessuna psicologia Bowl. Semplicemente intuito.”

Le dico sedendomi e cercando la mia cartella.

Adam scoppia a ridere.

“Cioè lei aveva già..?”

“Ovvio. Adesso devi fare quello che mi hai promesso di fare. O ti boccio al prossimo esame”

Clara Bowl ci guarda straniti.

Inizio a preparare le mie cose, mentre parlo ancora con loro.

Poi alzo lo sguardo verso i posti a sedere, giusto per vedere se c'è ancora qualcuno, e vedo una cosa che sconvolge totalmente il mio cuore.

Non so di preciso a chi appartenga il volto, visto che non riesco a vederlo a causa di un mucchietto di ragazzi che parlano avanti a lui, ma vedo chiaramente i suoi capelli. E sono identici. Identici a quelli di Lui.

 

Ricordo la prima volta che lo avevo visto.

Oltre alla straordinaria bellezza, e ai magnifici occhi, quei capelli, spararti nel vento mi avevano colpito, e adesso mi stanno colpendo allo stesso modo.

 

“Uhm..”

Improvvisamente non ricordo più di cosa stavo parlando.

So solo che mi gira forte la testa.

Mi siedo, e ascolto Bowl e Adam che mi guardano impauriti.

“Professoressa, cos'ha? Si sente bene?”

Chiede Bowl.

“Professoressa?”
Adam mi schiocca due dita avanti agli occhi.

“sì, sto bene ragazzi, grazie.”

Dico respirando affannosamente.

“Ma è bianca come un cadavere. Sembra che stia per svenire.”

Dice offrendomi una caramella.

“no, grazie.”

Sorrido.

“È la stanchezza, adesso pranzo e passa tutto.”

Mi alzo, prendo le mie cose, e mi avvio al bagno.

“A domani ragazzi.”

Dico, loro mi salutano sorridendomi.

Mi chiudo in bagno.

Dio, sto male. Mi sento maledettamente male.

Mi gira forte la testa e ho conati di vomito che mi minacciano come se fossero un killer con coltello alla mano.

“Calmati Isabella”

Comando a me stessa.

Chiudo gli occhi, mi siedo sul pavimento freddo e inizio a respirare.

“Uno, due, uno, due.”

Dopo circa dieci minuti apro gli occhi. Mi sento meglio.

Bagno i polsi con acqua fredda, e poi bagno la fronte.

Sto decisamente meglio.

Mi alzo, e mi avvio in sala professori.

Trovo Michael seduto a mangiare il suo sandwich.

Mi siedo a mia volta, e lo saluto.

“Mi hanno detto Bowl e Adam che ti sei sentita male. Cosa è successo?”

“niente. Si sono solo mescolate stanchezza, fame, e pressione bassa. Sto bene ora”

Dico buttando giù mezza bottiglietta di acqua fredda. Apro la mia insalata e inizio a mangiarla

“non dovresti mangiare sempre insalata.”

Dice guardandomi dritto negli occhi.

“Anche questo contribuisce a farti stare male. Sono più di dieci giorni che continui a ingerire solo foglie, acqua e birra.”

“Wau, ho un nuovo paparino”

Dico sorridendo.

“Sei quasi petulante quanto Charlie, solo che lui non parlava molto”

Sorride.

“Strano per uno petulante.”

Suona di nuovo la campanella.

Potrei prendermi dieci minuti, ma non posso far aspettare i ragazzi, quindi mi alzo, e di fretta ritorno di nuovo in quell'aula, che oggi ho iniziato ad odiare.

Continuo a parlare per tutta la giornata, porto avanti la mia lezione sulla psicologia di Gestalt, questa volta riesco a portarla a termine, non c'è nessun Adam che mi interrompe.

Però ho il timore di aver detto un mucchio di cretinate.

Sono talmente scossa dalla sottospecie di visione che ho avuto in classe che non sono riuscita a concentrarmi.

Mi gira nella testa.

Nel cuore.

Nello stomaco.

Lui, vedo lui dappertutto.

Chi sa se è cambiato dall'ultima volta che l'ho visto.

Chi sa se è diventato meno dolce, chi sa se è fidanzato, o addirittura sposato.

Chi sa..chi se..

“Oh”

Mi strattona Michael.

“Allora cosa prendi?”

“Una birra fredda”

Dico.

“Che ti succede. È da oggi a pranzo che stai così Bella.”

“L'ho rivisto.. o meglio ho visto i suoi capelli.”

Lui mi guarda come se fossi pazza.

“Sei sicura che fosse lui?”

“No. Ma il solo fatto di averlo pensato mi fa stare di merda.”

Dico e prendo un sorso della mia birra.

“se dovesse comparirmi avanti io.. io”

“Ci sono io qui. È poco che mi conosci, ma so abbastanza di te, e mi piaci abbastanza tanto da sorbirmi le tue lamentele, e aiutarti”

“Anche se so che non potrò aiutarti a dimenticarlo, voglio per lo meno farti stare meglio”

Mi accarezza una mano.

Perchè non l'ho incontrato prima di innamorarmi di lui!?

“Possibile che siano passati dieci anni e lo penso ancora?”

“Dieci anni.. cosa sono Bella?”

“Ho detto ad Adam di dimenticare la ragazza che due anni fa lo aveva lasciato. Sono un'ipocrita”

Dico buttando la testa tra le mani.

“Dai, guardami.”

Michael mi costringe a guardarlo.

“No. Non sei ipocrita. Il problema è che non riesci a dimenticarlo. Non puoi farti una colpa.”

“Non ci ho nemmeno provato.”

Alzo di un tono la voce.

Guardo la bottiglia di birra, è la terza che finisco nel giro di un'oretta.

Michael non può forzarmi a non bere, ma ci prova, e il battibecco finisce con un: “È l'ultima, tranquillo.”
 

Ritorno al posto in cui ero seduta, asciugandomi le mani e lo rivedo.

Rivedo i suoi capelli.

È girato di spalle, continua a ridere, al fianco di un tipo brunetto con i capelli sparati al vento come lui, e due ragazze, una bionda, e una bruna seduta vicino a lui.

Sorride, ma non vedo il suo volto, e non sento la sua voce coperta dalla musica troppo alta.

Coincidenza? Possibile che non riesco a vederlo in faccia. Chiedo solo di vederlo, e poi morirò felice.

Sono quasi tentata dall'andargli vicino, e vederlo in volto. Tanto sono brilla, non ricorderei l'enorme figura di merda commessa, ma lui sì, e il mio nome perderebbe di credito all'università.

Strano, sono ubriaca, e continuo a ragionare. Mh.

Torno così a sedermi, con la testa che mi gira.

C'è un maledetto turbinio che va prima a destra, poi pota tutto a sinistra.

“Cos'hai Bella?!”

“Niente”

Dico, poi ordino un'altra birra.

“Ancora?”

“Questa è l'ultima”

Dico, ma non sarà l'ultima.

Alla fine, è costretto a portarmi a casa.

Ho bevuto così tante birre che non riesco a reggermi in piedi.

“Dove sono le tue chiavi di casa Bella!?”

“Nella borsa” biascico.

Le trova e apre.

“Oh, bella casetta che hai, congratulazioni”

Sorrido come un'imbecille.

“Ecco, vieni.”

Mi porta in camera da letto, e mi adagia dolcemente.

“Buonanotte”

Sospira al mio orecchio, e dopo avermi dato un leggero bacio sulle labbra va via.

Io cado nel mondo dei sogni, popolato dal suo volto, e da quella sera.

 

Lo vedo lì, vicino casa mia, e gli corro incontro.

Quanto può essere bello?

Lui mi guarda freddo, e mi fa capire che andremo nel bosco.

Tremo. Ho capito. Spero di non aver capito, ma so che lui vuole lasciarmi.

Si ferma e mi guarda negli occhi.

Bella devo parlarti”

Dice freddo.

Tremo.

Io.. non sono fatto per te.”

Dice di getto.

Il mio posto è dove sei tu.”

No. Non è vero”

Dice guardando altrove.

Io non voglio che il tuo posto sia dove sono io. Io non..”

Tu non mi vuoi”

Dico singhiozzando. È così dannatamente ovvio. Come poteva uno come Edward Cullen volermi. Come poteva amare me, un'insignificante saputella, diversa da tutte le altre ragazze? Era già troppo strano che quella specie di relazione fosse durata così al lungo.

Lui risponde secco, senza neanche un briciolo di indecisione.

No. Io non ti amo”

Fa una piccola pausa. Forse se dicesse tutto velocemente soffrirei di meno.

Ma così lo guarderò per più tempo.

Non ti ho mai amata, e non credo che riuscirei ad amarti mai. Non..”

Non sei la persona giusta per me.”

Dice disgustato.

Giusto. Non sono abbastanza per l'eroe. Per la persona più importante del nostro liceo. Non sono abbastanza per Edward Cullen no!?”

Gli dico. Abbassa gli occhi, come per scappare dai miei.

Sbuffo.

Okay.”

Gli dico arrendendomi. So che non proverò a fargli cambiare idea. Non insisterò. Non sarò umiliata ancora di più.

Questa volta anche il mio sguardo si fredda. Avanti non ho più il mio Edward.

Quello che probabilmente non era mai esistito, e che avevo inventato io.

Se non è troppo chiedertelo.. vorrei che mi facessi una promessa.”

Si interrompe e si avvicina a me. Sono io che mi allontano. È come se provassi ribrezzo. Mi fa paura. Ma c'è ancora qualcosa dentro di me, chi sa perchè, che lo vuole, vuole che mi avvicini a lui, che mi avvinghi a lui, e lo convinca restare con me.

Non fare niente di stupido o insensato.” Continua.

In cambio ti prometto che sarà l'ultima volta che mi vedrai. Non ci saranno più tracce di Edward Cullen a Forks. Te lo giuro.”

Mi guarda intensamente, e sfoga su di me tutto l'azzurro dei suoi occhi perfetti.

Sarà come se non fossi mai esistito.”

Sospira.

Mi dispiace di averla fatta durare tanto. Avrei dovuto mettere le cose in chiaro prima. Ti chiedo scusa.”

Dice.

Mi guarda di nuovo.

Addio”

E mi lascia lì, da sola.

Sono davvero sola. Con me c'è soltanto la voglia di scomparire, di non esistere più.

Tutte pensano cosa sono, ora che lui non c'è più?

Nessuna, o per lo meno qualcuna come me, anche se troppo tardi, capisce che lui non è niente. 


 

Spazio autrice.

E dunque, eccoci ad un nuovo capitolo. Lo so non è granchè, ma prima dell'inzio della scuola volevo postare qualche capitolo quiiiiiindi eccovi questo.
Uhm voglio precisare giusto due cosine. Non studio psicologia, quindi quello che ho scritto su Gestalt è preso ovviamente da Wikipedia; la psicologia delle donne.. non so se esiste, ho cercato su google ma non mi è uscito niente; la separazione tra Edward e Bella, ho cercato di farla più simile e possibile all'originale, quindi ovviamente troverete moooolte frasi del libro/film; la stronzata che ho fatto per far capire ad Adam di chi si deve fidare.. beh sì, è una stronzata, ma volevo mettere in evidenza l'ingenuità dei giovani, e il fatto che ci basta davvero poco per capire di chi possiamo fidarci davvero, e sempre, quasi sempre, quel poco che ci servierebbe non riusciamo neanche a capire cosa sia!
Uhm okay, le cose da dire sono finite.
Vi dico che non so quando aggiornerò, ho la storia quasi del tutto pronta, mi mancano pochi capitoli, quello che non ho è il tempo.
Però, vi annuncio che ogni cinque recensioni (buone, cattive, verdi, gialle, come volte, basta che non siano "aggiorna" o "non mi è piaciuto" o "mi è piaciuto", vi prego aiutatemi a capire se davvero vi piace, ne ho bisogno) pubblicherò un capitolo, proprio per non sprecare del tempo (che in inverno inizia a diventare davvero prezioso per me) postando capitoli che nessuno legge. 
Quindi, non appena ci saranno cinque recensioni qui, tranquille che aggiornerò!
Niente, spero che alemeno un po' il capitolo vi sia piaciuto.
Oh, ho una domandina per voi: Secondo voi è davvero Edward quello? E cosa succederà nel prossimo? Sì, lo so, lo scoprirete solo vivendo, ma voglio sapere cosa pensate :3

Vostra StewyT.
Ps. grazie millissimo per aver letto, e per le recensioni, sono felice che la storia vi piaccia!

 

  
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