Ethienne sentì un leggero cambiamento nell'atmosfera della sala e guardando Sasha ebbe la conferma che stava succedendo qualcosa alle sue spalle.

Non che l'amico avesse mosso un muscolo in realtà, ma la tensione del suo corpo parlava per lui.

Sembrava una pantera pronta a balzare sulla sua preda con gli occhi improvvisamente fissi sulla potenziale minaccia.

Si girò a controllare la situazione interrompendo il racconto con il quale stava intrattenendo i giovani del villaggio.

Un uomo, ubriaco, intuì dalla precarietà del suo equilibrio, stava strattonando una donna seduta da sola ad un tavolo, cercando di convincerla a unirsi a lui e ai suoi amici seduti poco distanti.

A quell'ora e in una locanda non era poi così insolito per lui assistere a scene simili.

Stava quasi per girarsi quando la donna alzò il volto incrociando per pochi istanti il suo sguardo.

Rimase stupito dalla sua bellezza e si meravigliò ancora di più osservando come, con naturalezza e competenza insolita per il suo sesso, metteva al tappeto il suo molestatore e successivamente lo affrontava a mani nude, e senza nessun palese timore, quando questi sfoderò il suo rudimentale pugnale e l'assalì nel tentativo di difendere il suo orgoglio ferito.

"andate a casa. Di corsa! E non osate disubbidire. Qui le cose potrebbero farsi più pericolose" ordinò perentorio ai ragazzi, anch'essi incuriositi dal trambusto che si stava creando, ma che rapidi ubbidirono sparendo alla vista.

Nella sua vita aveva incontrato molte persone abili nell'arte del combattimento e lui stesso poteva definirsi un buon esempio, ma quella giovane donna si muoveva con una rapidità felina e la precisione dei suoi colpi tradivano un esercizio costante e un ottimo addestramento che raramente aveva avuto modo di osservare.

Probabilmente se fosse stato un incontro alla pari il contadino sarebbe morto in pochi secondi e dubitò che se ne sarebbe accorto.

Sasha seguiva lo scontro con lo sguardo e poté leggervi il medesimo stupore, sotto la maschera di studiata indifferenza.

Gli fece un cenno e il poderoso mercenario scattò bloccando il braccio del malcapitato e rispedendolo dai suoi amici che fecero in modo di immobilizzarlo capendo la situazione.

Sogghignò nel vedere la paura nei loro sguardi, che però, con sorpresa, non ritrovò in quello della giovane che, recuperata la sedia si stava comodamente sistemando al tavolo riprendendo il suo pasto da dove l'avevano interrotta senza neppure l'ombra dell'affaticamento che avrebbe dovuto accusare.

Era sinceramente colpito e affascinato da quell'essere così fuori dall'ordinario sia per bellezza che per abilità che stava destando il suo interesse. Doveva saziare la sua curiosità.

Si avvicinò al suo tavolo e ad ogni passo poteva scorgere sempre più dettagli di quel volto perfetto e assurdamente affascinante che, si accorse, aveva solo potuto intuire nella luce fioca della sala.

"Si batte bene per essere una donna" disse passando accanto a Sasha a voce abbastanza alta affinché lei lo udisse.

La risposta del suo amico lo fece sorridere e continuò a camminare fino a fermarsi di fronte a lei "spero che Sasha non abbia rovinato il vostro divertimento signora" la risposta fu cortese anche se distaccata indice di una donna avvezza dalla prudenza a tenere a distanza le persone.

Dopo che le ebbe dato il permesso si accomodò al tavolo e la osservò più attentamente, confermando le sue prime impressioni: era una donna da non sottovalutare.

La sua bellezza poteva trarre in inganno persone meno avvezze di lui a giudicare la pericolosità di un individuo prescindendo le apparenze e comprese quanto questo errore potesse risultare letale ai più.

Era una guerriera, senza ombra di dubbio, e ogni sua movenza, anche la più semplice, ne tradiva la natura.

Quando si presentò Ethienne non poté ignorare il suo intuito che, come sempre, lo avvisava della bugia, ma non fece domande.

Se Mitra, come sosteneva di chiamarsi, riteneva di dovergli nascondere qualcosa avrebbe rispettato la sua decisione senza insistere. Per ora.

"è stato un piacere. Vi fermerete molto?Non per ficcare il naso nelle vostre faccende, sia chiaro, è solo per organizzare la difesa visti gli enormi consensi che raccogliete" si sorprese nel sentire la sua risata genuina e piacevole e sorrise compiaciuto di esser riuscito a far cadere, seppure per qualche secondo, la sua maschera di composta freddezza.

Il suo viso sorridente e quegli occhi tanto particolari accesi di quella luce nuova la rendevano ancora più bella e ebbero il potere di ammaliarlo maggiormente.

Si sentì un ragazzino alla prima infatuazione mentre rimirava le sue guance colorarsi tenuemente in risposta ai suoi complimenti.

Perdere la sua compagnia fu un dolore quasi fisico e dentro di se si ripromise di fare in modo di rivedere quella donna.

La seguì con lo sguardo mentre saliva le scale e si dirigeva nella sua stanza

"Non è la cosa più bella che tu abbia visto?" disse a Sasha che per tutta risposta scrollò la testa rivolgendo gli occhi al cielo "lo prendo come un si" ribadì bevendo un lungo sorso della birra scura rimasta sul tavolo.

"amico mio potrei innamorarmi di una così"

-appena scopro chi è in realtà- aggiunse fra se e aveva tutte le intenzioni di scoprirlo.