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Autore: Martina87    11/09/2013    1 recensioni
Ginny ha avuto una vita bellissima con Harry e ora deve dirgli addio... Come immagino che sia la fine della vita di Harry e Ginny e le reazioni di quest'ultima. un pò uno sclero serale, quindi pardon!
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Era un bel pomeriggio di giugno, caldo, soleggiato, uno di quei pomeriggi durante i quali si ha voglia solo di distendersi su un' amaca con un bel libro e un the freddo alla pesca sul tavolino. Era uno di quei pomeriggi perfetti per stare seduti ad ammirare la bella campagna inglese, ridente e verdeggiante; uno di quei pomeriggi in cui si vuol solo essere baciati dal sole e sentire la brezza che sposta i capelli. Alla Tana un pomeriggio del genere era oro colato per una bella partita a Quidditch o per i soliti esperimenti dei bambini ospiti di nonna Molly e nonno Arthur, o semplicemente per fare un bel pic nic alla babbana come piaceva tanto a Harry e Ginny. Ma questo era tanto tempo prima e non era quello il pomeriggio. Quel pomeriggio Ginny avrebbe definitivamente salutato l'unico vero amore della sua vita, il suo Harry.

Erano passati tanti anni e tanta acqua sotto i ponti da quando era finita la seconda guerra magica, erano stati anni bui e luminosi quelli che succedettero alla definitiva sconfitta di Voldemort.

Ginny era seduta sotto il loro ulivo, l'ulivo che lei e Harry avevano piantato il giorno del loro matrimonio a simboleggiare la loro unione e il loro amore dalle radici ben solide e dai frutti sempre succulenti, erano passati ormai quasi sessantanni da quel giorno ma Ginny lo ricordava come se fosse accaduto dieci minuti prima. Giocherellava con la fede e con l'anello di fidanzamento, gli unici gioielli che aveva sempre indossato in tutta la sua vita; l'anello di fidanzamento glielo regalò Harry un giorno d'estate dopo una partita di Quidditch 1 contro 1, era un anello speciale poiché era appartenuto alla madre di Harry, Lily. Harry lo aveva trovato nella casa dei propri genitori a Godric's Hallow una volta che era rientrato in possesso della propria casa natia, per quasi 20 anni era rimasto nascosto tra i cuscini del divano insieme alla bacchetta di suo padre James, bacchetta che poi si rivelò perfetta per la loro meravigliosa figlia Lily Luna. Ginny sapeva quanto suo marito ci tenesse a quell'anello, simbolo di amore, promessa, fiducia, fedeltà e non meno ci teneva lei.

E poi c'era la fede, semplice e liscia, sottile per lei e più spessa per lui, rispecchiava perfettamente la loro purezza nel donarsi l'uno all'altra, le avevano comprate dal “Mago dell' oro, fedi ed anelli per ogni occasione” e le incantarono con una variante dell'incanto Fidelius e meno pericoloso, in pratica ognuno sarebbe stato il Custode Segreto del cuore dell'altro.

Ginny sentiva il fruscio della brezza sulle foglie mentre ricordava quei momenti, sessantanni di amore, di felicità, di risate e magia, avevano avuto tre figli perfetti in tutti i loro difetti e disastri, il primo James Sirius che rispecchiava vagamente i due da cui prendeva il nome ma aveva decisamente una nota Weasley, per essere più specifici una nota Ron Weasley,per il caratteraccio che aveva! E poi c'era Albus Severus, più calmo e sereno, ma una vera acqua cheta che si trasformava in un ciclone quando lo si faceva arrabbiare e poi Lily Luna, la maga degli scherzi e dei divertimenti, un geniaccio a Hogwarts ma perennemente in punizione per 7 anni, degna nipote di James Potter e dei gemelli Weasley.

Ognuno dei loro figli aveva avuto a sua volta dei figli e Harry e Ginny erano diventati nonni, e poi bisnonni ( e già, qualche nipotino era stato un po' “precoce”)!

Era caldo quel pomeriggio e Ginny si sentiva svuotata dai ricordi, era bello ripensare alla loro vita assieme ma faceva un male terribile pensare che da lì a qualche ora ci sarebbe stato il funerale di suo marito, perché Harry era morto e lei non riusciva ancora a capacitarsene, doveva ripetersi in continuazione che non lo avrebbe più sentito urlare da una stanza all'altra, negli ultimi 10 anni era diventato sordo e quindi oltre a non sentire nulla urlava di rimando, non lo avrebbe più visto con gli occhiali storti e quei capelli brizzolati e folti, non avrebbe più sentito le sue labbra sulle sue, la sua mano che la prendeva dalla testa e la avvicinava con quel fare timido e passionale che Harry aveva sempre avuto con lei, come se non ci credesse che Ginny fosse sua.

Intanto il sole calava e Ginny aveva iniziato a piangere, calde lacrime scendevano sul viso avvizzito ma non erano solo lacrime di tristezza, molte erano di felicità perché quello che avevano avuto sarebbe rimasto per sempre nel suo cuore. Si alzò e entrò alla Tana, quella che per lei e Harry, dopo la morte dei genitori di lei, era diventata la loro casa e il loro nido felice. Entrò in cucina e c'erano tutti, i loro tre figli con le mogli, tutti i fratelli di Ginny e i nipoti, cugini e bisnipoti, c'erano i suoi fratelli ormai quasi novantenni, c'erano Hermione e Ron, c'era tutta la generazione Weasley-Potter 1 e 2. Ogni persona in quella stanza aveva un profondo e radicato affetto per Harry, per Ginny.

Per nessuno Harry era solo “il ragazzo che è sopravvissuto” o “il prescelto”, Harry era stato alla fine semplicemente Harry, il ragazzo, il fidanzato, il marito, lo zio strano che sparisce sotto il mantello e ti fa Bububu alle spalle, lo zio che riscopre la sua babbanità facendo grigliate dando fuoco a tutta la pancetta, il nonno che ti insegna a giocare a Quidditch o come evitare che prozia Hermione scopra che in realtà a casa tua ci sono gli elfi domestici, il nonno che ti racconta della “Mappa del malandrino” e poi decide di duplicarla con un Geminio così che tutti i nipoti abbiano la loro copia per Hogwarts, il cognato sempre pronto ad ascoltare, l'amico di sempre e il fratello mai avuto; Harry era stato tutto ciò e anche di più. Harry era un mago ma prima di esserlo era una persona straordinaria; a tutto questo pensava Ginny mentre osservava i volti delle persone loro care.

Decise di salire su in camera per cambiarsi, il funerale sarebbe stato di lì a mezzora. Entrò nella loro camera matrimoniale e prese il vestito, non si sarebbe vestita di nero ma di rosso e oro come la loro Casa ad Hogwarts, veri Grifondoro fino alla fine. Sciolse i capelli che sebbene ingrigiti avevano ancora i riflessi di rame e fuoco che Harry aveva tanto amato, si sedette alla specchiera e se li spazzolò guardandosi allo specchio e quasi aspettandosi che da lì a un secondo sarebbe entrato suo marito a dirle che come al solito era troppo lenta a prepararsi.

Un sospiro le sfuggì dalla bocca e le lacrime fino ad allora quasi represse iniziarono a scendere cocenti, non si accorse che le lacrime che le bagnavano il viso cadevano a bagnare anche la fede fino a quando non vide l'anello illuminarsi. Ginny rimase un attimo interdetta, che la sua mente le stesse facendo degli scherzi? Si tolse l'anello e mentre lo teneva in mano una lucina si sprigionò dalla fede, era come una delle palline di luce del Deluminatore di Albus Silente! Ma la lucina non le entrò nel petto come fece tanti anni prima con suo fratello Ron ma si trasformò in un filo argenteo, era un ricordo. Ginny allora corse al Pensatoio che la McGrannith aveva regalato loro il giorno del matrimonio, pose delicatamente quel ricordo nel Pensatoio quasi timorosa che potesse rompersi e si tuffò nel ricordo. Nel ricordo era una calda giornata di fine estate di 60 anni prima, Ginny rivedeva la Tana così come la conosceva da ragazza,sapeva che era un ricordo sicuramente del dopoguerra poiché al di là della casa riusciva a scorgere la tomba di suo fratello Fred. non riusciva a vedere nessuno però e quindi si incamminò verso lo stagno sperando di trovare qualcuno o almeno di capire il perché di quel ricordo. Arrivò presso la magnolia e vide due ragazzi stesi nell'erba, erano lei ed Harry. Lui le cingeva le spalle mentre lei si era addormentata sul suo petto; era una scena stranissima per Ginny dato che l'aveva “vissuta” da dormiente e allora si sedette affianco ai due ragazzi, vide Harry che le spostava una ciocca di capelli dal viso e glielo accarezzava, e vide le labbra di Harry che dicevano “ti amo” alla Ginny del ricordo, il primo Ti amo ed era pure addormentata!

Ginny ricordava chiaramente quando si erano detti a voce il primo ti amo, era stato il 31 ottobre di quello stesso anno e loro due erano andati a Godric's Hallow a porgere i saluti alle tombe di James e Lily, lì sotto la pioggia con il cuore pieno di commozione si erano detti per la prima volta ad alta voce quelle parole così importanti e così volute. Chissà perchè Harry le aveva lasciato quel ricordo? E poi capì, il suo Harry, il suo amatissimo Harry le aveva lasciato il suo ultimo segreto e poi tutto girò e Ginny si ritrovò di nuovo seduta sul letto. Si alzò e corse fuori a raggiungere la magnolia che aveva visto protagonista il primo silenzioso ti amo di Harry. Con il fiatone arrivò e si appoggiò al tronco dell'albero, sapeva che qualsiasi cosa Harry le volesse dire con quel ricordo era legato all'albero stesso, alzò il viso e vide uno sbrilluccichio tra le fronde, appellò rapidamente la scopa e salì fino a quello sbrilluccichio, era il boccino di Silente. Lo prese in mano e le si aprì subito facendo uscire una lettera e una pietra, Ginny aprì tremando la lettera:

cara Ginny, amore della mia vita e luce dei miei occhi,

quando troverai questo boccino e questa lettera vorrà dire che non ci sarò più. Ho personalmente incantato le nostre fedi e questo boccino perchè tu lo ritrovassi solo quando io fossi morto. Scusami se me ne sono andato, immagino quanto tu possa essere arrabbiata e triste, ma non esserlo amore mio, abbiamo avuto tantissimo tempo insieme e una vita meravigliosa, tu sei stata la donna che ho amato e amo, mi hai sempre conosciuto più di quanto io non conosca me stesso, sei stata la forza che mi ha spinto alla ricerca della felicità, sei come un ciclone rosso fuoco tesoro mio. Ginny sei la mia famiglia, la mia metà della mela, sei le mie radici e il mio cielo, amore mio. Amore mio, so che tu ora non saprai che fare ma ti dico “vivi!” passa serenamente questi anni perchè nel dopo saremo sempre insieme. Amore ti sto lasciando questa pietra, è la Pietra della Resurrezione, ma potrai usarla solo una volta, chiamami a te quando sarà la tua ora così che io possa accompagnarti nel passaggio. Chiamami solo allora, non prima, voglio che tu viva questi anni che ci separano amando come solo tu sai fare la nostra famiglia, dona amore e soprattutto insegna a quello scavezzacollo di Harry Draco Jr. ad andare sulla scopa, ti prego! Dove abbiamo fallito io e Draco come bisnonni non devi fallire tu! Amore, ti rendi conto che siamo riusciti ad avere dei figli che a loro volta hanno figliato e che nostra nipote è diventata madre? Soprattutto io mi renderei conto di quanto siamo imparentati ora con i Malfoy... scherzi a parte, Ginny sii forte, quando sarà il momento staremo insieme di nuovo, per ora in bocca al licantropo!

ti amo immensamente,

Harry”

Ginny rideva e piangeva allo stesso momento, così la trovò Lily sotto la magnolia. Accompagnata a braccetto da sua figlia, Ginny arrivò nel campo che in quegli anni aveva ospitato tutte le persone care ormai non più con loro. Un canto si irradiò nell'aere, era un canto di fenice, era Fanny che era tornata e veniva ad accompagnare Harry nel suo ultimo viaggio, i ragazzi portavano la bara del nonno e la posero su un piccolo cumulo fatto di pietre, abbastanza in alto che tutti potessero vederlo. Non servivano parole, tutti alzarono le bacchette e mille fili dorati si intrecciarono intorno alla bara formando lettere, parole, ognuno aveva evocato una parola che descrivesse Harry per come era stato. Alla fine di ciò Ginny Ron ed Hermione unirono le loro bacchette e la bara di Harry si approfondò nel terreno, poi Ginny prese una pietra e la trasfigurò in una lapide dove scrisse queste parole “Harry James Potter, l'uomo che ha vissuto”.

  
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