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Autore: Yvaine0    12/09/2013    5 recensioni
Non saprebbe dire con certezza in che modo sia riuscito a convincerla ad andare al casa sua di domenica pomeriggio: forse con la promessa di una pagnotta di pane fatto in casa, forse mettendo in mostra le fossette o forse ancora lei non vedeva l'ora che lui la invitasse. Fatto sta che Ella è nella sua cucina, le maniche del maglione di lana arrotolate fino al gomito, in piedi dall'altro lato del tavolo rispetto a lui, tra la sedia a cui ha appeso il giubbotto pesante quando è entrata e quella su cui sta dormendo acciambellato Dusty.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer! Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere delle entità realmente esistenti citate, nè offenderle in alcun modo. Tutti i fatti narrati sono puramente inventati o sola fonte di ispirazione.

Storie scritta in risposta alla sfida di Oudemia. :3
(Harry/OC; prompt: zucchero, lana, "Perché mi guardi? Ho qualcosa in faccia?" e l'immagine delle mani che impastano nel banner.)

 

A Oudemia, quindi, come ringraziamento
per tutte le belle parole che spende sempre per me.
E a Meri, perché è una grandissima amica.

 

 

Un grazie speciale ad Aries-chan per il banner. ♥

Ella, zucchero e farina

Ci sono momenti in cui in cui Harry spegne il cervello. A detta di Louis – con un sorrisetto irriverente ma affettuoso sulle labbra– quei momenti sono più frequenti di quanto non si creda, ma entrambi sanno che in realtà ciò accade solo in poche occasioni: quando guarda un bel film o legge un bel libro lasciandosi del tutto assorbire dalla trama; quando ama qualcuno, nel senso più fisico ma anche nel più spirituale del termine; e, infine, quando cucina. In tutti e tre i casi, Harry Styles diventa un tutt'uno con l'oggetto del suo interesse, a volte in senso letterale e altre meno.

Ci sono momenti, poi, in cui riesce a fare due di quelle cose contemporaneamente: cucinare mentre guarda un bel film, per esempio, o pensare a qualcuno che ama mentre legge. Oggi, invece, Harry sta amando con tutto se stesso una ragazza mentre le insegna a fare il pane. Inutile dire che il suo cervello è del tutto in pappa, sconquassato dai segnali più disparati e contrastanti, da impulsi nervosi di ogni tipo, pensieri, desideri, concentrazione, passioni, ingredienti, quantità, tempi, temperature, sapori, odori e soprattutto Ella.

Non saprebbe dire con certezza in che modo sia riuscito a convincerla ad andare al casa sua di domenica pomeriggio: forse con la promessa di una pagnotta di pane fatto in casa, forse mettendo in mostra le fossette o forse ancora lei non vedeva l'ora che lui la invitasse. Fatto sta che Ella è nella sua cucina, le maniche del maglione di lana arrotolate fino al gomito, in piedi dall'altro lato del tavolo rispetto a lui, tra la sedia a cui ha appeso il giubbotto pesante quando è entrata e quella su cui sta dormendo acciambellato Dusty.

Harry la osserva rapito mentre lei impasta. Il composto è più denso del previsto, troppo perché Ella possa lavorarlo senza sforzo, ma lei ha insisto perché toccasse a lei. Non vuole stare a guardare tutto il tempo, mentre Harry mescola gli ingredienti e prepara il tutto: vuole partecipare. Ha scelto quindi il compito che le sembrava più semplice, qualcosa che non può sbagliare; ma sta facendo fatica, fin troppa.

Harry sorride, mentre gira attorno al tavolo e: “Aspetta, ti aiuto” dice, posizionandosi dietro di lei. La sovrasta; lui è altissimo, lei minuscola: le sue braccia la scavalcano senza problemi. Le mani raggiungono l'impasto e lo lavorano assieme alle sue.

Ella è rossa in volto, ha il cuore che batte all'impazzata, ma non tanto veloce quanto quello di Harry: lei, al contrario suo, riesce ancora a pensare.

Harry no, ha il cervello in blackout: percepisce ma non pensa. Percepisce il calore di Ella sul proprio corpo, nonostante li separino diversi strati di lana e un'insignificante distanza; sente il suo respiro, il profumo dei suoi capelli legati in una coda alta, quello della sua pelle e dei suoi vestiti – profumo di Ella. Sente l'impasto tra le dita, sente l'elettricità scorrere tra di loro ogni volta che le loro mani si toccano.

Nemmeno ci sta pensando, quando le sue dita scorrono su quelle di Ella, risalgono i polsi, le braccia; le sporcano la pelle di farina.

Si accorge di lei, però, quando si gira e alza lo sguardo sul suo volto arrossato, incastrata tra lui e il tavolo. La sente, quando gli chiede: “Perché mi guardi? Ho qualcosa in faccia?”.

La realtà sparisce di nuovo, quando Harry si china su di lei e la bacia teneramente, alzandola per farla sedere sulla superficie infarinata – forse addirittura sull'impasto, di cui si è già dimenticato.

C'è solo lei, nel suo mondo, anche la cucina è sparita. Ci sono labbra, lingue, mani, carezze. C'è la farina sui vestiti, l'odore dell'impasto, del lievito. C'è un calore intenso che li avvolge e li culla, c'è la tenerezza con cui Harry è solito amare le persone. È un bacio che sa di sorrisi, dello shampoo alla camomilla di Ella, del profumo del maglione di Harry e di lievito.

Niente più cucina, niente più pane; niente più tempo, spazio, ostacoli. Solo Ella.

Harry non lo nota, quindi, quando nella foga rovesciano il sacchetto dello zucchero, che sul tavolo non avrebbe nemmeno dovuto esserci; tanto meno quando un fiotto di polvere bianca piove addosso a Dusty, che si sveglia e saetta, soffiando indispettito, nella stanza accanto.

  
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