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Autore: TheHeartIsALonelyHunter    12/09/2013    1 recensioni
Rolf non riesce a sopportare quel Malfoy: sempre a girarle intorno, a stuzzicarla come se fosse un animale e a parlarle come se fosse semplicemente un oggetto, in un modo così viscido e disgustoso da farlo sembrare veramente un serpente.
[Quarta classificata al contest "Perché due sono meglio di una" indetto da syssy5 sul forum di EFP]
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Luna Lovegood, Rolf Scamandro | Coppie: Draco/Luna, Luna/Rolf
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'Perchè due sono meglio di una'
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Nick su EFP: TheHeartIsALonelyHunter
Nick sul forum:TheHeartIsALonelyHunter
Titolo: This is the start
Rating: Giallo
Genere: Romantico, Drammatico
Personaggi: Luna Lovegood, Draco Malfoy, Rolf Scamandro. LunaRolf, LunaDraco
Avvertimenti: Violenza, Missing Moments, Triangolo
Pacchetto scelto: Gemelli (Prompt e oggetto)
Note dell’autore: Allora..
Per capirla devi partire dal presupposto che il Draco decritto qui sia il Draco del sesto libro, ovvero un disperato che cerca una via d'uscita, e che quindi sì, a un certo punto vorrebbe violentare Luna...
Non ci credo neanche io ma bò.
Poi...
Per il fatto che Rolf era Hogwarts...
J.K. non ci ha mai detto quando è andato a scuola e neanche la sua età quindi...
Perché no?
Introduzione: Rolf non riesce a sopportare quel Malfoy: sempre a girarle intorno, a stuzzicarla come se fosse un animale e a parlarle come se fosse semplicemente un oggetto, in un modo così viscido e disgustoso da farlo sembrare veramente un serpente.


Rolf non riesce a sopportare quel Malfoy: sempre a girarle intorno, a stuzzicarla come se fosse un animale e a parlarle come se fosse semplicemente un oggetto, in un modo così viscido e disgustoso da farlo sembrare veramente un serpente.
Qualsiasi altra ragazza cadrebbe ai suoi piedi sentendosi dire tutto ciò che Draco le dice, complice anche il bell’aspetto del ragazzo e il suo fascino (Rolf non può negarlo: ne ha da vendere).
Luna non è però “qualsiasi altra ragazza”.
È da ben tre mesi che lui fa il Don Giovanni con lei, magari sperando in una qualche conquista da poter esporre come un trofeo agli occhi dei suoi amici, un’altra ragazza da far diventare suo zerbino, un’altra da prosciugare totalmente e poi abbandonarla come un peluche che non piace più.
Eppure la ragazza, da ben tre mesi, sembra non notare affatto le attenzioni che il Serpeverde le dà, o forse semplicemente le ignora.
È decisamente grandiosa per il modo in cui continua a fare finta di nulla, magari sperando che lui se ne vada, magari perché non vuole dargli soddisfazione, magari perché è un ragazzo così insignificante da non poter essere neanche considerato.
È così vuoto, quel Draco, così freddo, che Rolf non capisce proprio cosa le ragazze, non solo quelle di Serpeverde, ci trovino in lui: a parte un bel visino e un sorriso ammaliatore, lui non ha nulla.
Forse non dovrebbe giudicarlo così, senza neanche conoscerlo, ma in fondo Draco Mlafoy non è poi un tipo così complicato da capire: il solito belloccio, il pallone gonfiato di turno, il bulletto con la parlantina sciolta. Uno che ha avuto la fortuna di nascere bello e di essere per questo giustificato per ogni sua azione.
Ecco, questo è Draco Malfoy.
Si chiede cosa l’abbia spinto a scegliere come nuova vittima Luna. Non è per insultarla (lui non potrebbe MAI insultarla), ma non è certo la più sveglia ragazza di Hogwarts, e neanche la più appetibile.
Strano che proprio Luna sia ora la “vittima” designata di Malfoy: solitamente si scaglia su quelle di Serpeverde o di Tassorosso.
Evidentemente la sua fama di Don Giovanni è giunta alle orecchie di molte ragazze, e chi prima gli avrebbe detto “Sì” senza ripensamenti, ora avrebbe avuto una buona scusa per lasciarlo con l’amaro in bocca.
Le più intelligenti e le Grifondoro già da tempo lo evitano, consapevoli (al contrario di molte) di quanto sia orrido quel pezzente.
Così Draco è stato costretto a ripiegare su una Corvonero, e su quella più tocca, soprattutto.
Luna.
La SUA Luna.
È un bene che al momento non l’avesse neanche sfiorata con un dito, o un bel calcio nei gioielli non glielo avrebbe risparmiato nessuno a quel bastardo.
Mentre lui parla, parla, parla, sempre più insistente, lungo i corridoi di Hogwarts, lei continua a camminare, tenendo alta la testa e l’orgoglio, non abbassandosi a fare la dolce e sottomessa fidanzata che Malfoy desidera.
Rolf continua a seguirla con lo sguardo durante tutti gli inutili tartassamenti di Draco, divertito dal suo “patire” e divertito dal comportamento schivo di Luna. Sa bene che sotto l’apparenza di silenziosa pensatrice c’è una allegra ragazza che vuole solo divertirsi e vivere, e sa molte altre cose su di lei, che probabilmente neanche Luna stessa sa.
Sa che mentre studia nel giardino, ogni tanto si passa una ciocca di capelli dietro l’orecchio e scopre gli stupendi orecchini a forma di ravanello, con una grazia così signorile da sembrare un angelo.
Sa che quando in Sala Comune la tavola si riempie di piatti succulenti e prelibati, prima di mangiare lei strofina le mani soddisfatta e si passa la lingua sulle labbra, con un’espressione così affamata (solo per un istante) che sembra quasi una bambina di tre anni.
Sa che quando sorride i suoi denti scintillano per un istante, forse colpiti da un raggio di sole, forse perché sono semplicemente bianchissimi, forse perché la vista gli fa qualche scherzo.
Sa che durante le partite di Quidditch i suoi occhi si spalancano, incantati, a guardare tutti i movimenti dei giocatori (si sbagliava o su Harry Potter posava anche troppo gli occhi?), e diventano così grandi che sembrano laghi in un vasto prato di campagna.
Se i laghi sono grigi.                                                                 
Grigi come i suoi stupendi occhi.
Trova stupendi i suoi occhi
Trova stupenda anche Luna.
Ha un modo di imporsi assolutamente fantastico, un suo codice morale assolutamente impeccabile, un modo di comportarsi decisamente più rispettabile di quello di altre ragazze della sua casa.
Persino quelle piccole manie che molti trovano strambe e che gli sono valse il soprannome di “Lunatica”.
Sì, trova stupende persino quelle.
A qualcuno potrà sembrare da pazzi parlare di creature chiamate “Nargilli” o “Gorgospizzi”, ma lui la trova assolutamente deliziosa.
La trova deliziosa quando legge la Gazzetta del Profeta al contrario, la trova deliziosa quando, con innocente vocina, nomina creature di cui molti non conoscono l’esistenza (non è mai riuscito ad ammetterlo, ma lui è SICURO che i Nargilli esistano), la trova deliziosa semplicemente perché è lei, Luna Lovegood, la ragazza che vorrebbe al suo fianco per tutta la vita, la ragazza che ha reso le sue giornate a Hogwarts più interessanti, grazie alle sue domande impertinenti ai professori e alle sorprese che gli riserva ogni giorno.
È impossibile prevedere cosa farà Luna Lovegood, ed è altrettanto impossibile capire cosa lei pensi di qualcuno o di qualcosa, a meno che non sia lei a dirtelo in faccia (è piuttosto schietta, generalmente).
È per questo che Rolf non ha mai avuto il coraggio, in due anni, di dirle cosa lui provi per lei, per paura, per stupida paura, odiosa paura, orrida paura che Luna possa rifiutarlo, che Luna possa ridergli in faccia, ma paura soprattutto che Luna possa rispondergli, con una nota di pena nella voce, “Mi dispiace, no”.
Esploderebbe se Luna Lovegood (la SUA Luna Lovegood) potesse provare, anche solo per un istante, pena per lui.
Ha paura che non lo consideri neanche, che pensi che lui sia un pazzo, uno che vuole solo divertirsi un pochino, in fondo non lo conosce neanche molto!
Sono praticamente due sconosciuti: quando l’ES era stato istituito, lui non aveva voluto (si rimproverava ancora di quell’errore) entrarci, mentre Luna, col coraggio che da sempre era una sua caratteristica, si era iscritta, era entrata, e aveva combattuto il mitico Lord Voldemort al fianco del mitico Harry Potter.
Sono due sconosciuti ma lui la ama.
Possibile sia così semplice innamorarsi?
Chiunque altro prenderebbe la sua come una piccola cotta giovanile, un capriccio, una stupida pretesa.
Rolf sa però ciò che prova e non può ignorare i suoi sentimenti, come non può ignorare la rabbia che vedere Malfoy con la sua piccola Lunatica gli provoca: è rivoltante vederlo strisciare dietro a lei con servilità, come una disgustosa e viscida serpe (In fondo, non è quello che è?), rivoltante guardarlo mentre le fa a corte, rivoltante perché a tratti gli pare che Luna quasi ci stia.
Lo odia, quel Malfoy.
Oh, se lo odia.
Se non fosse proibito, un bell’Avada Kedavra non glielo risparmierebbe nessuno, NESSUNO: non è l’unico che vorrebbe farlo fuori, quel ragazzino viziato figlio di papà.
È così irritante, così orribile, così…
Così…
Rolf non lo ammette e non lo ammetterà mai, ma di Draco è semplicemente geloso.
Geloso perché lui ha il coraggio di fare la corte a Luna (sebbene lo faccia solo per divertirsi).
Geloso perché a lui è concesso di guardare quegli occhi grigi senza arrossire.
Geloso perché perfino Malfoy è più amico di Luna di quanto lo sia lui.
Geloso perché lui è più bello, decisamente più bello di lui, e sa che prima o poi la ragazza gli cadrà ai piedi, forse per sfinimento, forse stranamente colpita da un colpo di fulmine.
Dio, se odia quel Malfoy…
Lo odia, lo odia, LO ODIA!
E lo odia ancora di più quando, una giornata di giugno, verso il finire dell’anno, lo vede nel giardino a bloccare Luna al muro.
Rolf impallidisce.
Intorno a lui c’è una folla che guarda incuriosita, divertita, spaventata e che bloccano la vista.
Il ragazzo perde un battito: non riesce a vedere che le sta facendo.
Qualcuno prova ad aiutare la ragazza, ma Malfoy li butta a terra con la ferocia di una bestia: ha i capelli sulla fronte e sul viso, sconvolto e sfatto, e un’espressione mostruosa dipinta sul viso.
Rolf quasi cade a terra, spaventato dalla scena.
“Draco, ti prego!” Hermione Granger si avvicina a lui e cerca di farlo ragionare.
Il ragazzo urla “Stupeficium!” con tutta la voce che ha, e la ragazza cade a terra con violenza.
Rolf si avvicina a passo sostenuto, e cerca di avvicinarsi a Luna e Draco, si fa spazio tra la folla, spingendo via quante più persone può senza osservare il loro viso.
“LEVATEVI! LEVATEVI!!! CHE LE STA FACENDO???”
Ormai è abbastanza vicino per poter sentire qualche parola, pronunciata da un inferocito e impazzito Draco.
“Ora tu fai tutto quello che ti dico io, capito stronza?”
La sente singhiozzare.
“CAPITO?????”
“LASCIALA STARE!!”, urla, cercando di farsi sentire, ma la sua voce è solo una delle tante nel casino che si forma: qualcuno urla, qualcuno ride, qualcuno piange, qualcuno semplicemente impallidisce alla vista dell’orribile spettacolo.
Rolf riesce a scrollarsi di dosso due grassoni, e si ritrova in prima fila, circondato da ragazzi che non riesce a riconoscere e che non vuol riconoscere: tutto ciò che gli importa ora è Luna, la SUA Luna, la Luna che ora sta baciando Draco Malfoy.
Per un istante, Rolf barcolla, come se la terra gli franasse sotto i piedi, come se il suo punto d’appoggio si sciogliesse, come se il mondo gli crollasse in testa.
Poi nota le lacrime sul viso di Luna, le mani che la stringono possessive, in un tentativo folle di violentarla, di fargli fare con la forza ciò che non gli ha voluto concedere, e avvampa.
Con uno scatto d’ira, prende Malfoy per i capelli.
Il ragazzo urla, sorpreso.
Poi, con altrettanta violenza, Rolf gli sbatte la testa contro il muro, mentre Luna, accucciata sotto di loro, li guarda inorridita.
Draco non ha tempo per dire qualcosa: cade a terra svenuto, finito dal colpo ricevuto.
Luna guarda il suo corpo con una paura mista a sorpresa.
Poi alza gli occhi su Rolf, e lui si scioglie quando si accorge che li ha spalancati, sorpresa e grata.
 
Malfoy è stato trasportato in Infermeria con urgenza, ma sa che non ha nulla di grave. In fondo una botta in testa non ha mai ammazzato nessuno.
I ragazzi che hanno assistito alla scena arrivano da lui per congratularsi, per dargli pacche sulle spalle, per stringergli la mano e chiamarlo “eroe”.
Lui, però, risponde a loro senza entusiasmo, li guarda senza vederli, perché i suoi occhi sono fissi in quei laghi grigi che sono gli occhi di Luna.
Ora che la paura se n’è andata, ora che il pericolo è scampato, tutto ciò che resta è un brutto ricordo e un doloroso livido.
Rolf però vuole vedere in quegli occhi una promessa, una promessa sincera, sicura, che sente la ragazza manterrà: una promessa eterna, una promessa per sempre, una promessa che lui aspettava da molto, molto tempo.
La promessa di un inizio, la promessa di un NUOVO inizio.
La promessa di un inizio INSIEME.
Ad un tratto Luna si gira e si allontana verso i corridoi, rivolgendogli un ultimo sorriso grato.
Rolf la segue per alcuni istanti, sperando che si giri, sperando che gli dica qualcosa, sperando che gli confermi con quel bel sorriso la promessa, la promessa che gli ha appena fatto.
L’unica conferma che gli arriva, la sera dopo, sono i monili a forma di ravanello, che ritrova in camera quando va a dormire.
Rolf si addormenta con gli orecchini stretti al petto.
Il messaggio è chiaro.
“Ti aspetto”.

 
  
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