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Autore: cerconicknamesugoogle    12/09/2013    2 recensioni
(...) Sasuke
La roba è tagliata male. Tanto male da meritare un viaggio di sola andata nel cesso, senza il privilegio di una dosa di prova. Ci pensa, Sasuke, ma alla fine conviene che non valga la pena rovinarsi con quella schifezza.
(...) Sakura
Nota con rancore che lo smalto viola elettrico, che si è fatta mettere da Ino Yamanaka giusto una settimana prima, sta già venendo via dalle unghie. Si passa il pollice della mano destra sulle altre dita, sfiorando i residui brillantinati. Peccato.
(...) Naruto
No, lui è un chitarrista vero, ora. Uno di quelli che fanno hard rock e che di tanto in tanto sfociano nel metal duro. Uno di quelli che spaccano tutto ogni sera, salendo sul palco con la chitarra. Alicia. L’ha chiamata così. Gli ricorda il suo gatto morto.
Coppie ( per ora ): GaaNaru PainNaru DeiSasu ItaDei SaiSaku
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Why do we sit around and break each other's hearts tonight?
Why do we dance around the issues 'till the morning light?
When we sit and talk and tear each other's lives apart. 

You were the one to tell me go...

Serj Tankian


 
Sasuke
La roba è tagliata male. Tanto male da meritare un viaggio di sola andata nel cesso, senza il privilegio di una dosa di prova.
Ci pensa, Sasuke, ma alla fine conviene che non valga la pena rovinarsi con quella schifezza. La butta nel fondo di un cassetto con malagrazia e non ci pensa più. Poi si sdraia sul divano e smette semplicemente di pensare.
Gli piace il divano. Quel divano. Sa di cocaina, e siringa nuova.
Profuma anche di sperma. Dello sperma del biondino.
Sasuke ad un certo punto pensa.
Si chiede se tornerà, quel biondino. Se faranno ancora sesso assieme. Cristo, il sesso col biondino vorrebbe proprio rifarlo.
Quasi quasi fa scivolare una mano nei pantaloni, al pensiero, ma poi si ricorda che è stanco e che l’odore dello sperma del biondino verrà coperto dall’odore del suo, se si fa una sega lì. Allora torna a fissare con rinnovato interesse il soffitto ed al biondino non ci pensa più.
Ogni tanto il telefono squilla.
Driin, driin. 
Sasuke non risponde.
Probabilmente è solo il dipendente di un call-center per creme, o di una qualche altra azienda di cui a lui non frega un cazzo. Una sua conoscente, Karin, lavora in uno di quei posti. A pensarci, Karin è la dimostrazione che quei luoghi ti fottono la vita. Sbuffa, Sasuke, e torna a rivolgere la sua mente al soffitto.

Driin, driin.
“Idiota, dove cazzo sei? Muovi il culo e vieni giù alla settima fermata appena senti il messaggio.


La voce è di Suigetsu. Solo Suigetsu gli lascia messaggi in segreteria. Vuole comprarsi un lotto, Suigetsu, dice di voler fare un colpo grosso. Blatera che lo può mettere in culo a tutti quegli spacciatori della settima strada, giura che presto lo farà. Lo dice da due anni.
Sasuke, comunque, non gli ha mai creduto. Lo sa come sono i tipi sull’onda di Suigetsu. Sa quante utopie popolino la loro testa. Sa quante promesse vane si facciano ogni giorno. Come ogni drogato che si rispetti.
A dirla tutta, Sasuke trova divertenti quei cocainomani. Dicono sempre le stesse frasi, nel corso della loro carriera, eppure nessuno è mai d’esempio a nessun altro. “Io mi so controllare molto bene” o “Questa è l’ultima volta” o anche “Dopo questa li fotto tutti e mi sistemo”.
Sasuke sa che sono balle e non lo nasconde. Lui sa che la cocaina lo sta ammazzando, poco alla volta. Ha semplicemente accettato il fatto e continuato a fare quello che fa da tempo. Drogarsi e scopare. La cosa gli va bene così.

Driin, driin. 
“Sasuke, sono Itachi. È da un po’ che non ti fai sentire, va tutto bene? Mercoledì c’è la cena in famiglia. Devi venire, papà è fuori per lavoro. La mamma cucinerà per noi due. Fatti trovare davanti alla fermata del bus sotto alla stazione, passo a prenderti. Chiamami, se ti va. Lo sai che per te ci sono sempre. Ciao, otouto. BIIP.” 

I suoi occhi sono rimasti incollati al soffitto per tutta la durata del messaggio. Le mani si sono strette a pugno, fino a piantarsi le unghie nei palmi. Un rivolo di sudore è sceso a imperlargli la fronte.
Sasuke non si presenterà alla fermata dei bus. Itachi che ha chiamato, probabilmente, è a conoscenza di ciò. Curioso come il suo nii-san non si sia ancora arreso, con lui, quando il resto del mondo punta il dito indicandolo accusatore.
Un po’ a Sasuke dispiace per Itachi. Sa che lo sta deludendo. Sa che, presto o tardi, anche lui s’arrenderà all’evidenza dei fatti. Sasuke è un drogato, un cocainomane che fa qualsiasi cosa pur di trovare la roba e che, lentamente, cala nell’abisso dove essa lo condurrà.
E non ha alcuna voglia di essere salvato.
Vorrebbe dirlo, ad Itachi.
Non lo farà. 

 
Sakura
“Pronto?”
“Salve, signora. Sono Sakura Haruno del centro vendita degli elettrodomestici verdi. Mi scusi se la..”
“No, guardi, non m’interessa”
“Oh, ma non deve per forza comprare. La prego di ascoltarmi, signora, sono certa che troverà i nostri..”
BIIP, chiamata terminata.

Sakura emette uno sbuffo infastidito. Appoggia il ricevitore e chiude la chiamata, già precedentemente interrotta.
Sono le undici di mattina. Ha mal di testa. Con un veloce scatto d’occhi controlla la postazione caffè, aldilà di tutte le micro-scrivanie dei suoi colleghi. Con rimpianto ricorda che mancano ancora due ore ai quindici minuti di pausa che le sono concessi.
Sbuffa, mentre il microfono va automaticamente ad un altro numero casalingo.

“Pronto?”
“Buongiorno, sono Sakura Haruno del centro vendita dei…”
BIIP, chiamata terminata.

Nota con rancore che lo smalto viola elettrico, che si è fatta mettere da Ino Yamanaka giusto una settimana prima, sta già venendo via dalle unghie. Si passa il pollice della mano destra sulle altre dita, sfiorando i residui brillantinati. Peccato. Quello smalto le piaceva.
Mentre il microfono scatta su un altro numero, decide che se lo rimetterà quella sera stessa. Potrebbe anche chiamare Ino per una serata fra amiche. Guarderebbero insieme un film e sparlerebbero dei vicini. La sua mente corre dietro a queste congetture. Intanto Sakura può sentire con chiarezza sé stessa dire:

“Buongiorno, sono Sakura Haruno dal centro vendita degli elettrodomestici verdi. La chiamo per informarla di una promozione della nostra ditta. Facciamo uno sconto del venti per cento ad ogni el..”
“Siamo a posto. Non chiamateci più”
BIIP. Chiamata terminata.

Si schiarisce la gola, sospirando.
Non è affatto brava in quel lavoro. Non è brava nell’investire la gente con le parole. Non è brava a convincere qualcuno che nemmeno ha visto in volto a prendere in considerazione qualcosa che lei per prima scarterebbe. E poi, lo sanno tutti che quella degli elettrodomestici “verdi” è una buffonata. L’ennesimo spot privo di valore che serve solo ad attrarre clienti.
Sospira, ripromettendosi che a fine primavera  farà di nuovo richiesta da qualche altra parte.
Se la carta valesse qualcosa in più, a quest’ora Sakura sarebbe specializzanda in un ospedale universitario. Un anno prima s’è laureata a pieni voti in medicina.  Ha fatto anche uno stage, come assistente infermiera. Niente di che, perlopiù puliva il sedere dei vecchi che in ospedale erano andati a crepare.
Però, a ripensarci, Sakura rimpiange con tutta sé stessa quei cinque mesi. Quanto vorrebbe che la sua carriera da medico non fosse stata tranciata così nettamente.

“Salve sono Sakura Haruno, la chiamo dal..”
BIIP, chiamata terminata

L’ipotesi di sentire Ino per farsi rimettere lo smalto è allettante. Potrebbe anche uscire, andare al pub o in una discoteca a caso.
Chiamerebbe Tenten, la convincerebbe a venire.
Potrebbe pure andare al cinema, magari. Si, proprio quella mattina aveva pensato che le sarebbe piaciuto vedere quel film nuovo, americano... Non lo farà.
Non farà nulla di tutto questo.
Andrà a casa appena finito l’orario di lavoro. Mangerà con qualche cibo precotto preso dal mini-market sotto casa sua. Si sdraierà sul divano. Piangerà.
E intanto, i rumori di un talk show alla tv celeranno i suoi singhiozzi.
“Salve, sono Sakura Haruno”
 
 
Naruto
Linee nere compaiono sul volto al passaggio dell’indelebile. Tre per guancia, come fossero baffi.
Naruto si guarda allo specchio, un enorme sorriso sul volto. Ha un che di felino, pensa ammirato. L’indelebile è stata una gran bella trovata. Gli da un che di trasgressivo, di ribelle, che proprio lo fa sembrare una rock-star.
Alla faccia di Kiba, che pensava fosse adatto solo ad essere un membro di seconda classe di qualche boy-band pop per ragazzine. No, lui è un chitarrista vero, ora. Uno di quelli che fanno hard rock e che di tanto in tanto sfociano nel metal duro. Uno di quelli che spaccano tutto ogni sera, salendo sul palco con la chitarra. Alicia. L’ha chiamata così. Gli ricorda il suo gatto morto.
<< Cazzo Naruto, sembri proprio un topo morto >> Alle sue spalle il batterista della band lo guarda nello specchio. Ride.
Naruto liquida Choji con un’ occhiataccia. Si sente davvero figo, stasera. Uno di quelli che rimorchierà di più a fine serata.
<< Ehi amico! Siamo in tinta! >> Kiba fa capolino dal bagno, due triangoli rossi dipinti sulle guance. Si sorridono.
Cazzo, sono delle fottute rock-star.
Gaara alza un sopracciglio, guardandoli. Non apre bocca. Anche lui sembra una rock-star, con la notevole differenza che lui ci assomiglia sempre. Non solo stasera. Da quando usa la tinta rossa per i capelli e l’elyner agli occhi ha acquisito un look dark che lo contraddistingue fra la folla.
Neji e Shikamaru sono un’ altra cosa.  Se ne fregano di quella roba. Se ne fregano dell’aspetto. “Vogliamo solo suonare” dicono. Sono in quella band per la musica. Non per spaccare tutto.
È stato proprio Shikamaru, chitarrista e seconda voce, a scegliere il loro nome. “Victims”. 
Ad essere sincero Naruto non ne ha ancora capito la storia. Sa solo che ha a che vedere con i System of a Down ed una poesia. Dovrebbe chiedere come abbinare le due cose. Se ne frega.
<< Siete pronti? >> Neji non fa che passarsi la mano fra i lunghi capelli. È chiaramente nervoso. I suoi modi pacati sono sostituiti da movimenti serpentini e sudore alla fronte.
<< Certo >>  Choji gioca con le bacchette della batteria. Shikamaru, dietro di lui, annuisce. Stanno per suonare al Konoha. È uno dei locali più famosi in città, dove circolano sempre un mucchio di produttori. È la pista di lancio per future icone del rock. è la loro possibilità. La loro unica chance.
<< Mancano cinque minuti >> Commenta Gaara, pacato. Fra il pubblico ci sono sua sorella Temari e suo fratello Kankuro.  Non l’hanno mai sentito con la band. Questa sarà la prima volta.
<< Ricordate la scaletta >> Comincia Shikamaru, elencando le canzoni. Perlopiù fanno cover, giusto un paio di originali verso la fine. Sono il secondo gruppo della serata, suoneranno per poco più di un’ora. Devono darci dentro, dimostrare di essere tosti, se non vogliono che il pubblico in sala cominci ad invocare la band a loro seguente.  Quelli fanno le cover dei Defotnes. La gente affamata di metal lo sa.
<< .. Dopo viene Losing my religion, versione dei Lacuna Coil. Poi c’è.. >> Naruto ha già memorizzato la scaletta. Inutile prestare attenzione all’amico.  Mentre giocherella distrattamente con uno dei suoi capelli, Gaara gli si avvicina.
<< Sei pronto? >> Lui scuote le spalle con noncuranza. Pronto o no, andrà comunque in scena.
<< Lo sarei di più con un portafortuna >> Sussurra, un sorrisetto malizioso sulle labbra. Gaara alza gli occhi al cielo, si china su di lui.
Shikamaru non presta attenzione ai due che si baciano, mente continua a spiegare.  
<< Ragazzi, è il vostro turno >> Un membro dello staff entra nella stanza, un sorriso di circostanza sul volto.
Naruto esala un respiro, come fosse l’ultimo.
<< Okay gente >> Dice, staccandosi definitivamente dal fidanzato << Andiamo a spaccare tutto >>





Angolo Wani:
Innanzitutto chiedo scusa per qualsiasi cafonata abbia scritto. Errori grammaticali, periodi indecenti.. Sono sicura di averne scritti motli quindi, se avete tanta pazienza, riportatemeli gentilmente. Sono il mio punto debole, non posso migliorarlo se non me li si fanno notare!
Detto questo, grazie. A chiunque stia leggendo qui, a chiunque abbia letto tutte le mie oscenità.
Siete davvero coraggiosi se siete arrivati qui in fondo^^
Scherzi a parte, spero che un po' vi abbia preso. So piuttosto bene come fare andare avanti questa specie di esperimento e vi avverto che sarà una long molto poco lunga. Tre capitoli sono il mio progetto attuale!
Chiariamo subito. NON è una storia d'amore. Sasuke, Sakura e Naruto NON finiranno per fare cosaccie assieme. NON descriverò scene sessuali spinte ( come avrete capite dal raiting ). Beh, quest'ultimo NON è dato dal fatto che non sono capace di scriverle, ecco.
Piccola specificazione: il titolo viene da una canzone di Serj Tankian. Uomo con cui sono giusto un po' ( tanto e troppo ) in fissa. è il mio idolo. Sono giovane, ho diritto di averne uno!
Beh, grazie mille.
Wani
  
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