Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: danyazzurra    12/09/2013    6 recensioni
Una semplice chiacchierata tra madre e figlia, con un pizzico di magia, può far capire a quest’ ultima com’ è stata l’ adolescenza della madre. La differenza o al contrario l’ uguaglianza che si può trovare nei sentimenti, nonostante la differenza d’ epoca, nonostante la pace o la guerra...la dimostrazione di come alcune cose restano invariate !! Questa shot partecipa al contest " Generazioni a confronto" di Moonspell spero che leggerete e mi farete sapere !!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Lily Luna Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La scruto per filo e per segno e ritrovo il mio stesso sguardo.
E pensare a quante volte, l’ ho sentita lontana.
E pensare a quante volte, le avrei voluto parlare di me…
“ In bianco e nero” C. Consoli
 
Ginny infilò un guanto da cucina e aprì il forno, tirò fuori il pollo e sorrise: sembrava cotto a puntino.
“ Lo taglio io?” le chiese Harry, prendendo un coltello dal cassetto, Ginny sorrise al marito e scosse la testa “ l’ ultima volta non l’ hai affettato, l’ hai devastato” lo prese in giro, poi si girò su se stessa e gli porse la bacchetta “ che ne dici di usare questa?” gli propose.
Harry fece una smorfia, ma le prese la bacchetta dalle mani “ donna di poca fede” affermò prima di stamparle un bacio sulle labbra, ma si fermarono subito vedendo entrare Lily in cucina.
Aveva lo sguardo basso, una mano racchiusa nella stoffa della manica di quella maglietta rubata al fratello e troppo grande per lei e l’ altra attorcigliata ad una ciocca di capelli rossi.
Nel complesso sembrava un po’ infelice.
“ Che cos’ ha?” chiese Harry, restando a guardare la figlia che si sedeva al tavolo e appoggiava, svogliatamente, la guancia sopra la sua mano.
Ginny la guardò un secondo e poi si voltò verso il marito “ ha quindici anni” gli rispose, come se questo spiegasse tutto, ma capì che non era stato così perché Harry la guardò stupito.
“ Ha quindici anni, i suoi sbalzi ormonali le fanno credere che tutto il mondo ce l’ abbia con lei e, sicuramente, anche che non esista nessuno più sfortunato di lei” gli spiegò.
Harry fece spallucce “ anch’ io ho avuto quindici anni” protestò “ e non andavo in giro con l’ aria di una persona che sembra in punto di morte” continuò.
Ginny sospirò, sapeva che Harry, come quasi tutti i padri al mondo, era pazzo della sua principessa e sapeva anche che, sicuramente, in quel momento era un padre preoccupato.
“ No, hai ragione, tu a quindici anni andavi in giro ad urlare contro tutti su quanto fosse ingiusta la tua vita” lo prese in giro.
“ Bè, scusami se un pazzo voleva uccidermi” si difese Harry e Ginny rise.
Lily si voltò verso di loro “ potete anche smetterla di discutere, vi sento da qua e non mi sto disperando sulla mia vita ingiusta” si oppose prima di tornare a fissare la tavola.
Ginny scoccò al marito un’ occhiata degna del suo migliore: te l’ avevo detto ed Harry sorrise scuotendo la testa.
Gli diede un bacio veloce “ lasciami fare una chiacchierata madre e figlia” disse al marito e Harry la guardò sdegnato “ credi che non riuscirei a parlare io con lei?” le chiese quasi offeso.
Ginny si spostò di qualche centimetro e aggrottò le sopracciglia, mettendosi una mano sul fianco, proprio come avrebbe fatto sua madre “ d’ accordo, pensaci te” gli disse “ e mi raccomando, sii comprensivo quando lei ti dirà che si è innamorata o che vuole baciare qualcuno”.
Gli occhi di Harry si spalancarono e passò velocemente lo sguardo da Ginny a Lily e di nuovo da Lily a Ginny “ pensi sia davvero questo?” le chiese in un sussurro nervoso “ è una bambina” sibilò ancora più piano, tornando a guardare sua figlia.
Ginny rise “ moralismo da padre, non lo capirò mai, non è che noi fossimo poi così grandi ed io avevo la sua età quando tu…”
Harry la interruppe alzando le mani in segno di resa “ ho capito, ho capito” disse e uscì dalla stanza, non prima, però, di aver posato un bacio sulla testa di Lily.
Ginny appoggiò il pollo completamente sul pianale di modo che non corresse il pericolo di cadere a terra e si avvicinò a Lily.
Si sedette dall’ altra parte del tavolo ed osservò bene la figlia: il rosso dei suoi capelli non era esattamente come il suo, i geni di Harry erano intervenuti nella forma e nel colore, facendoli essere più mossi e leggermente più scuri del classico rosso Weasley, ma per il resto sua figlia le somigliava tremendamente, le lentiggini la ricoprivano quasi totalmente, ne aveva qualcuna persino sulle dita delle mani e nella zona attorno agli occhi, ma questo sembrava solo risaltare ancora di più il loro colore castano.
“ Che succede, Lily?” le chiese, abbassando il viso per cercare lo sguardo della figlia sempre concentrato sulla tavola.
Lily giocherello con il bordo del centrino che ricopriva la tavola, facendo scorrere le dita attraverso i buchi e Ginny capì che non sapeva se dirglielo oppure no.
“ Puoi dirmelo, sai? Sono tua madre, ti capirò o perlomeno ci proverò” le disse pazientemente.
Lily alzò lo sguardo e fissò la madre “ tu come hai capito…” s’ interruppe e Ginny la vide arrossire “ come ho capito cosa?” la incalzò con un sorriso.
Lily però scosse la testa “ non posso parlare con te” sentenziò con una punta di rabbia e Ginny spalancò gli occhi per la sorpresa “ e perché mai?” chiese stupita, anche se credeva di immaginare la motivazione, in fondo anche per lei non era mai stato facile parlare con la madre.
Nonostante l’ amasse con tutta se stessa quella generazione che le divideva sembrava un abisso.
Era una sorta di rivalità che da sempre e per sempre sarebbe esistita tra madre e figlia. Quel confrontarsi e paragonarsi da parte di una ragazzina che si affaccia alla vita e che vorrebbe o non vorrebbe essere come la propria madre.
“ Non siamo poi così diverse, sai?” le chiese.
Lily storse la bocca guardandola con diffidenza, prima di ricominciare a giocherellare con il centrino “ tu sei sempre così sicura di te” le confessò “ sai sempre tutto. Nonna racconta sempre che decidesti che papà era la persona giusta per te appena lo vedesti e che non ti arrendesti fino a quando lui non si accorse di te” continuò imbronciandosi leggermente, le sue dita che scorrevano, senza sosta, lungo il bordo del centrino.
Ginny scoppiò a ridere “ sicura di me?” le chiese tra le risate “ forse non hai idea di come ero io a quindici anni, con sei fratelli maggiori, ognuno dei quali credeva di sapere quale fosse la cosa migliore per me… e poi io e tuo padre ci siamo fidanzati solo a diciotto anni” le spiegò.
“ Ma perché c’ era la guerra” protestò Lily “ sì, anche per quello” confermò Ginny “ e poi perché io a quindici anni mi ero già arresa da un po’ di tempo con lui” le confessò.
“ Non è vero” si oppose Lily, guardandola con sospetto, ma Ginny potette vedere immediatamente il risultato che quella frase aveva avuto su di lei.
Le sue mani avevano smesso di tormentare il centrino e le aveva alzate fino ad appoggiarle sul tavolo, i suoi occhi si erano leggermente dilatati per lo stupore e non erano riusciti più a lasciare quelli della madre.
“ Certo che è vero” affermò Ginny “ per tua informazione, signorina, io non dico bugie” la rimproverò e Lily la guardò attentamente.
Era vero, sua madre non diceva bugie. Era una lezione che diceva di aver imparato a caro prezzo, meglio sapere una verità che fa male che non restare all’ oscuro o vivere nella menzogna.
 “ E’ che…è solo che mi sembra così strano” spiegò Lily “ non posso credere che tu ti sia arresa con papà, tu non ti arrendi mai” continuò “ Sei stata tra i capi della resistenza di Hogwarts, hai aspettato per anni che papà fosse libero dalla minaccia di Voldemort” concluse.
“ Non c’ era solo la guerra” le disse.
“ Eravamo adolescenti come tutti gli altri, cercavamo di vivere le nostre vite normalmente e questo comportava anche avere insicurezze e paure, come voi adesso”
Lily sbatté le palpebre più volte, sentir dire a sua madre che aveva molte insicurezze era quasi come sentir dire a James che non voleva più giocare a Quidditch.
“ Sai è facile vedere la propria madre e pensarla come una donna invincibile, ma ho dovuto anch’ io percorrere la mia strada, fare i miei sbagli e le mie scelte per arrivare qua e non è stato semplice” riprese Ginny .
Vide lo sguardo stupito di Lily e sorrise “ avevi davvero dubbi? ” chiese.
“ Facciamo una cosa” le propose “ tu mi spieghi precisamente il tuo problema ed io ti mostrerò qualcosa che potrebbe interessarti” e prima che Lily potesse rispondere, appellò un pensatoio che arrivò dopo pochi secondi tra le mani di Ginny.
La guardò attentamente “ useremo il pensatoio di tuo padre e ti mostrerò quello che vorrai” le propose.
Lily sorrise e Ginny ricambiò, sentendosi complice della figlia.
“ E’ un ragazzo” le disse subito e Ginny annuì, non ne aveva avuto dubbi “ lui mi piace, ma è testardo,  insopportabile, litighiamo sempre e non credo che mi consideri più che una ragazzina fastidiosa, la sorellina del suo migliore amico” concluse il suo sfogo con un filo di voce e Ginny si rivide molto in lei.
Non che Harry l’ avesse mai trattata male e le loro litigate si erano sempre potute contare sulle dita di una mano, ma anche lei era stata, per molto tempo, semplicemente la sorellina di Ron.
“ Ok” disse Ginny lisciando la tovaglia con i palmi delle mani “ vuoi entrare nel mio mondo?” le chiese e Lily annuì decisa.
Ginny prese la bacchetta e se l’ appoggiò alla tempia, un piccolo filo argenteo, dalla consistenza quasi liquida, cominciò a fuoriuscire e con un leggero movimento della mano lo versò nel pensatoio.
Lo guardarono entrambe mentre vi vorticava dentro: sembrava non essere più liquido, ma neanche solido o gassoso, era di una consistenza particolare, della consistenza dei pensieri e dei ricordi.
Ginny prese la mano della figlia e la fece avvicinare al bacile, le sorrise e in un secondo entrambe tuffarono la testa dentro di esso.
Lily si guardò intorno curiosa. Erano nella Sala Grande, ma non c’ erano i soliti tavoli delle quattro case disposti l’ uno di fronte all’ altro, anzi, la stanza sembrava essere stata sgomberata e i ragazzi erano vestiti con abiti da cerimonia e stavano…ballando.
“ Avevate i balli?” chiese Lily con lo stupore nella voce.
“ Non dire sciocchezze, Lily, non ci sono balli ad Hogwarts, questo è il ballo del Ceppo e accade una volta ogni cento anni, in occasione del torneo Tremaghi, te ne abbiamo parlato, ricordi?” le chiese.
Lily annuì incantata dall’ ambientazione e dall’ atmosfera, poi cominciò a cercare sua madre con lo sguardo, ma invece vide suo padre.
Lo vide sedersi accanto ad una ragazza di origini indiane, con suo zio Ron dall’ altro lato e fissare con occhi, quasi sognanti, un punto davanti a sé.
Sorrise convinta di aver trovato sua madre, invece vide un’ altra ragazza: era molto bella, doveva essere di origini asiatiche e stava ballando con un ragazzo biondo e alto.
“ Ricordo che avevo desiderato così tanto essere invitata da tuo padre, ma come puoi notare, lui all’ epoca aveva altre idee”
Lily si sorprese nel sentire che nella voce di sua madre non c’ era alcun risentimento “ e non ti sei arrabbiata?” le chiese.
Non riusciva ad immaginare sua madre chiusa in camera mentre tutti gli altri si stavano divertendo.
“ Oh, certo che mi sono arrabbiata, sono rimasta delusa, amareggiata e ho pensato che forse avevo sbagliato tutto con lui” le spiegò “ ma sono venuta al ballo lo stesso, con Neville” le disse con un sorriso.
“ Con Neville Paciock? Il mio professore?  Il padre di Alice? Tu e lui avete avuto una storia?” le chiese e Ginny rise dell’ espressione quasi schifata della figlia.
“ Ma quanto corri? Sei uguale a tuo padre” la rimproverò “ sono venuta al ballo con Neville come amica, solo perché lui non aveva una compagna e io non sarei potuta andare se un ragazzo del quarto anno non mi avesse invitato”
Lily assentì poco convinta e Ginny rise “ guarda, eccomi là” le disse e Lily si voltò.
Ginny era in piedi di fronte alla porta, sembrava quasi voler uscire, ma contemporaneamente sembrava non volerlo fare.
Il suo vestito era davvero bello, semplice e con quei ricami verde acqua che mettevano in risalto i suoi capelli. Era anche lievemente truccata, non troppo, ma abbastanza da risaltare le lunghe ciglia che le incorniciavano gli occhi castani.
“ Cosa volevi farmi vedere?” chiese Lily, ancora un po’ confusa.
“ Vieni avviciniamoci” rispose Ginny, prendendola dolcemente per un braccio.
Appena furono abbastanza vicini, Lily vide sua zia Hermione avvicinarsi alla Ginny del passato.
“ Ginny, che fai qua da sola? Dov’ è Neville?” le chiese.
Lily rimase a bocca aperta, sua zia era bellissima in quell’ occasione, non che sua madre fosse da meno, ma vedere sua zia con un abito e così elegante per giunta, era un vero evento per Lily.
La Ginny tredicenne sospirò “ è inutile, Hermione” disse con voce triste “ guardalo” le ordinò e Hermione si voltò verso Harry, come se sapesse con certezza che nonostante non avesse detto il suo nome, Ginny, non potesse che riferirsi a lui.
“ Guarda come la sta osservando, guarda i suoi occhi, sembra ipnotizzato, non mi guarderà mai così, mi vedrà sempre come la sorellina del suo migliore amico”
Lily s’ impietrì. Le stesse identiche parole che aveva utilizzato lei, lo stesso tono di voce di chi sta perdendo la speranza, gli stessi occhi pieni di delusione.
Non avrebbe mai creduto di rivedere il suo sguardo in quello di sua madre, di ritrovare i suoi stessi occhi, la sua stessa voce.
Hermione sbuffò e sollevò una spallina del vestito di Ginny che le era scivolata “ Harry è completamente partito per Cho, ma io non credo che sia questo l’ amore, lui non è se stesso con lei, mentre con te lo è, lui non la conosce nelle sue mille sfaccettature come conosce te” la rassicurò, ma Ginny scosse la testa.
“ Sì, ma non è innamorato di me, lo è di lei” affermò sconsolata e Lily provò una forte empatia verso la madre, la storia dei suoi genitori era stata un po’ più complicata di come amavano raccontarla.
In effetti le avevano costantemente raccontato che Ginny era stata da sempre innamorata di Harry e quando, finalmente, suo padre al suo sesto anno si era accorto di lei, si erano fidanzati, fino a quando la guerra non li aveva divisi e costretti a mettersi nuovamente insieme solo a diciotto anni.
Lily non aveva mai pensato che nel mezzo ci potessero essere stati anni di sofferenza da parte di sua madre, che aveva atteso che lui si accorgesse di lei.
“ Basta” disse decisa e Lily riconobbe in sua madre lo stesso cipiglio deciso di adesso “ mi arrendo con lui, non posso continuare a soffrire, non voglio continuare a soffrire” continuò con voce lenta, ma decisa, come se quelle parole le costassero molto.
“ Quindi credi di riuscire a dimenticarlo?” le chiese Hermione, inarcando le sopracciglia, non sembrava molto convinta, ma dal suo sguardo, Lily dedusse che Hermione l’ avrebbe appoggiata, qualunque fosse stata la sua decisione.
Ginny annuì “ devo provare a dimenticarlo, devo farcela” disse sicura, prima di allontanarsi e lasciare che Hermione tornasse a ballare con il suo cavaliere.
Fece qualche passo e poi andò a sbattere contro un ragazzo, facendogli versare quasi tutto il contenuto del bicchiere sopra il vestito.
“ Scusa” disse immediatamente Ginny ed alzò gli occhi mortificata.
Lo guardò: aveva dei lunghi capelli castani e gli occhi erano talmente scuri che quasi non si distingueva l’ interno della pupilla.
Lui le sorrise “ non fa niente” le disse gentile “ Sono Micheal Corner” si presentò.
“ Ginny Weasley” rispose lei.
Il ricordo si dissolse e in pochi secondi si ritrovarono di nuovo intorno al tavolo, nella loro cucina, nel loro tempo.
Lily sentiva quasi la testa fluttuare, aveva sempre pensato alla generazione di sua madre e suo padre come a dei ragazzi valorosi che avevano combattuto per la libertà e per dar loro il mondo che avevano adesso, ma non aveva mai pensato che anche loro erano dei ragazzi normali, con dei sentimenti normali.
Invece, sua madre non le aveva mostrato la guerra, la separazione o altre cose, dolorose sì, ma più lontane dal suo mondo; Le aveva fatto vedere la sua quotidianità, le aveva permesso di rendersi conto che certe cose non cambiavano: i sentimenti che provava lei li aveva provati anche sua madre prima di lei.
Si sentì vicina a sua madre come non si era mai sentita.
“ Quindi, secondo te dovrei dimenticarlo?” le chiese un po’ spaventata, non sapeva se ci sarebbe riuscita.
Ginny sorrise scuotendo la testa “ bè, devi guardare dentro al tuo cuore” le disse sicura “ io, come puoi vedere, non l’ ho mai dimenticato, l’ ho semplicemente accantonato ed è stata la decisione migliore, alla fine sono riuscita a lasciarmi andare ed essere più spontanea in sua presenza e lui ha notato come ero veramente ed ha capito di amarmi”
Lily si mise a ridere “ bè scommetto che Micheal Corner è servito…”
“ E anche Dean e Seamus” commentò Ginny, scoppiando a ridere a sua volta.
“ Mamma” la riprese Lily e Ginny rise ancora guardando lo sguardo della figlia di nuovo vivo e pieno di speranza.
Si alzò e le diede un bacio sulla guancia “ grazie, mamma” disse appoggiando la mano sopra la sua spalla.
Ginny appoggiò la propria sopra quella di Lily “ è servito?” le chiese “ non sai quanto” rispose Lily, avviandosi verso la porta, finalmente sorridente.
Ginny si alzò a sua volta e prese in mano il pensatoio per riporlo “ Ah, Lily” la fermò e la ragazza si bloccò sul posto, voltandosi verso sua madre.
“ Assicurati di essere davvero innamorata di Scorpius Malfoy, prima di far venire un infarto a tuo padre” le disse con noncuranza.
Lily la guardò a bocca aperta. Come aveva fatto a capirlo? Lei non l’ aveva neanche nominato.
Sorrise e scosse la testa uscendo. Bè, ormai sua madre non la stupiva più.

COMMENTO: QUESTA STORIA PARTECIPA AL CONTEST DI MOON SPELL “ GENERAZIONI A CONFRONTO” E APPENA AVRO’ IL GIUDIZIO LO INSERIRO’ QUA SOTTO COME AL SOLITO : )) SO CHE C’ ERANO TANTI MODI DI DESCRIVERE LA GENERAZIONE DI GINNY, MA MI PIACEVA FAR NOTARE CHE NONOSTANTE LA GUERRA I SENTIMENTI CHE PROVAVANO I RAGAZZI DI ALLORA SONO I SOLITI CHE PROVANO QUELLI DI ADESSO!! LE GENERAZIONI CAMBIANO E LA VITA SCORRE, MA CERTE COSE, COME L’ AMORE, RESTANO INVARIATE…IN FONDO NON E’ QUELLO CHE CI HA INSEGNATO LA ROWLING CON LA SUA STUPENDA SAGA? GRAZIE A CHIUNQUE LA LEGGERA’ E SOPRATTUTTO A CHI MI FARA’ SAPERE !! UN BACIONE A TUTTI !!
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: danyazzurra