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Autore: Sophie_Lager    12/09/2013    3 recensioni
Laurel Lance se n'è andata, Freccia Verde colpisce ancora liberando la città dai criminali e Oliver Queen è più single che mai.
Che cosa può succedere a Katie, ragazza romantica e sognatrice, dopo aver conosciuto Oliver?
***
PAIRING: Katie [nuovo personaggio] x Oliver
RATING: La storia è ancora in fase di stesura, ma sono abbastanza sicura di non spingermi oltre il giallo.
GENERE: Romantico, principalmente. Ma anche un pò di avventura, parlando di Freccia Verde, ci sta.
AVVERTIMENTI: Nessun tipo di avvertimento, credo. Se non che NON vedrete Laurel, in nessuna occasione e per nessun motivo. Sorry.
Forse, e dico FORSE, ci sarà un leggero atto di romanticismo OCC per Oliver, ma essenzialmente lui rimarrà lo stesso, proprio come piace a noi! :3
DISCLAIMER: I personaggi non mi appartengono, né i diritti della serie.
NOTE: Spero che nessuna fan di Laurel mi odi per questo, ma poichè Laurel non ci sarà Oliver si dedicherà a tutt'altra ragazza... E spero che possiate, care fan di Oliver, immedesimarvi in Katie.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PAIRING: Katie [nuovo personaggio] x Oliver

RATING: La storia è ancora in fase di stesura, ma sono abbastanza sicura di non spingermi oltre il giallo.

GENERE: Romantico, principalmente. Ma anche un pò di avventura, parlando di Freccia Verde, ci sta.

AVVERTIMENTI: Nessun tipo di avvertimento, credo. Se non che NON vedrete Laurel, in nessuna occasione e per nessun motivo. Sorry.
Forse, e dico FORSE, ci sarà un leggero atto di romanticismo OCC per Oliver, ma essenzialmente lui rimarrà lo stesso, proprio come piace a noi! :3

DISCLAIMER: I personaggi non mi appartengono, né i diritti della serie. 

NOTE: Spero che nessuna fan di Laurel mi odi per questo, ma poichè Laurel non ci sarà Oliver si dedicherà a tutt'altra ragazza... E spero che possiate, care fan di Oliver, immedesimarvi in Katie. 

Detto questo, non mi resta che augurarvi buona lettura. E vi aspetto tra le recensioni!
Baci! :*



***

CAPITOLO 7.

"ASSASSINO"




Il pavimento freddo mi fa rabbrividire, ma non mi muovo. Non ci riesco.

Sono passati 10 minuti. O forse di più. Non so dirlo. 

So solo che ho lo sguardo fisso nel vuoto di fronte a me, i fogli sparpagliati intorno e una mano sulla bocca.

Le labbra mi ricordano ancora lui. Il nostro bacio. Il suo contatto. Mi sembra di averlo accanto ancora adesso.

Chiudo gli occhi e cerco di riflettere di nuovo. Cerco di pensare a quegli occhi.

Posso essermi sbagliata, penso. Posso avere associato quegli occhi ad un volto mai esistito. In fondo, non ricordavo di aver visto il Giustiziere in volto fino a qualche minuto fa. 

Ma sono sicura di quello che ricordo: quegli occhi, così seri quanto preoccupati, gli stessi che mi avevano scrutato due sere fa, e gli stessi che mi avevano guardato preoccupati stasera, in auto. Gli occhi inconfondibili di Oliver Queen. 

Che cosa devo fare? Che cosa?

Ho appena scoperto che l'uomo con cui mi stavo baciando è un Vendicatore assassino che se ne va in giro con arco e frecce. Che cosa devo fare?

Mi prendo la testa tra le mani e cerco di liberare la mente dai pensieri.

Calma, Katie. Calma. Non hai prove. Solo i tuoi ricordi. E per quanto possano essere vividi e tu ne sia sicura, sono sempre i tuoi ricordi.

Ragioniamo. E' verosimile quello che sto pensando? Oliver Queen potrebbe essere in grado di armeggiare un arco e uccidere un uomo con una freccia nel cuore da trenta metri di distanza?

Oliver non è un ramoscello. Potrebbe benissimo essere in grado di combattere contro un paio di persone contemporaneamente, ma non posso dire nulla della sua mira, ne della sua abilità con arco e frecce. 

Inoltre, perché Oliver Queen, ultramiliardario giovane e spensierato dovrebbe pensare di travestirsi per proteggere la sua città? Che motivi avrebbe?

Avevo sempre pensato che il tizio mascherato chiamato ormai da tutti Giustiziere fosse un ex marines pazzo con la fissa per un mondo perfetto. Qualcuno non del tutto ordinario, insomma. Chi passerebbe la vita ad allenarsi per combattere contro eserciti di persone, per riuscire a tirare con l'arco da tali distanze e per sprecare il proprio tempo per il bene comune, per quanto nobile sia il gesto?

Non ce lo vedevo, Oliver, a incappucciarsi, di notte, uscendo di nascosto dalla sua villa, mentre la sua famiglia dormiva tranquillamente nel proprio letto. Davvero no.

Respiro qualche altra volta, poi mi alzo e raccolgo i fogli. Non posso farmi vedere così da Steph. Mi farebbe domande, vorrebbe sapere. E io non sono in grado di spiegare. Ne a lei ne a nessun altro.

Salgo le scale e apro la porta dell'appartamento. Steph è sul divano e guarda la televisione.

«Hei» mi dice, muovendo la testa a mo' di saluto. 

«Ciao Steph» rispondo io, con la maggior naturalezza possibile.

Le sorrido e mi avvio verso la mia stanza: «Stasera vado a letto presto, questa giornata è stata un po' impegnativa», annuncio.

«Okay, non ti stai perdendo nulla di interessante, alla tv» Mi risponde lei, concentrata sullo schermo, mentre passa in rassegna tutti i canali.

«Oh, meno male!» Le faccio io, aggiungendo una risatina forzata. Poi scompaio nella mia camera.

Butto tutto sul letto, e prendo il computer. 

Digito "Oliver Queen" e attendo i risultati.

In ogni pagina, è raccontata a grandi linee la vita del giovane figlio di Mr Queen, proprietario delle famose Queen Industries, deceduto durante il naufragio dove Oliver era stato dichiarato disperso. Ci sono alcuni accenni sulla scuola frequentata anni prima da Oliver, sui numerosi scandali che lo avevano portato su tutte le pagine dei giornali, e poi di nuovo viene raccontata la sua scomparsa, e del suo ritrovamento cinque anni dopo. Ovvero pochi mesi fa. Ogni telegiornale ne aveva parlato. Oliver era stato dato per morto insieme al padre. Nessuno si sarebbe aspettato che dopo cinque anni un ragazzo di neanche 30 anni tornasse a casa, dopo essere sopravvissuto per così tanto tempo su un isola deserta. E questo si può dire che sia la parte più importante della pagina. Nessun avvenimento particolare. Niente che possa attirare la mia attenzione. Ma d'altronde, cosa mi aspettavo di trovare? "Oliver Queen si rivela: sono io il Giustiziere"?

Scorro le ultime righe velocemente, ignorando le buone azioni di Oliver dopo il suo ritorno a casa: i nuovi locali aperti, la ripresa delle ex società del padre assieme alla madre, Moira, e alla sorella minore Thea. 

Quando sto per chiudere la pagina, un'immagine mi salta all'occhio, attirando la mia attenzione. E' un disegno fatto a mano: raffigura il Gustiziere. E' molto vago per la verità, e potrebbe sembrare un fumetto. Ma accanto, c'è una foto di Oliver. Il cuore inizia a battermi forte. Clicco sul suo viso, e la pagina si fa bianca. Appare un'altro articolo. Dice: "La verità sul Vendicatore di Starling City". La data è di alcuni mesi fa. 

"Proprio quando tutta la città era in fermento per l'arrivo di un misterioso giustiziere incappucciato che colpiva con arco e frecce, la polizia era sulle tracce di questo beniamino per molto, e assassino per molti altri. Il detective Quentin Lance era da tempo sulla pista dell'ormai noto a tutti Freccia Verde, quando attaccò Oliver Queen, dichiarandolo colpevole per omicidio e per aver ostacolato la legge. Secondo il detective Lance, infatti, Oliver Queen sarebbe stato il misterioso Vendicatore. L'assenza di prove ha portato a un contrattacco della famiglia Queen, che dopo vari incontri in tribunale e dopo varie misure restrittive per il giovane Queen imposte dalla polizia, è riuscita a vincere la causa. Adesso non ci resta che aspettare che la polizia si impegni davvero a trovare prove che testimonino la doppia vita di qualcuno fra noi. Ma possiamo star certi che gli indiziati saranno di meno, ora che Oliver Queen può essere eliminato dalla lista."




Fisso la pagina in silenzio. 

Non so cosa pensare. 

Non avevo mai visto questo articolo. Ne avevo sentito parlare di Oliver Queen in un discorso riguardante il Vendicatore. Quanto ho appena letto invece non fa che aumentare la mia convinzione: Oliver Queen ha una doppia vita. Oliver Queen è un assassino. 

Questa parola mi fa rabbrividire. Chiudo con forza il pc, pur sapendo che un pezzo di plastica non ha colpe in tutto questo, e mi rannicchio nel letto. 

Per sapere se quello che credo sia o meno vero, l'unica cosa da fare sarebbe parlare con Oliver. Guardarlo negli occhi di nuovo e decifrare la sua reazione. Cercare di capire se mente.

Ma la parola mi risuona nella testa. Assassino. Oliver Queen ha ucciso. E non una volta: Oliver Queen ha ucciso centinaia di persone. Voglio davvero parlare con una persona che potrebbe aver fatto una cosa simile?

Mi tocco ancora le labbra, cercando di ricordare quello che stavo provando con lui neanche un'ora fa. Ma l'aura di felicità è svanita. Dissolta nel nulla.

Poi mi addormento.




Mi sveglio con il trillo del cellulare che si agita sul mio comodino. Sono le 7, devo prepararmi. Mi guardo: ho un'aspetto spaventoso. I vestiti sono tutti sgualciti, e il trucco è colato. Sembra che mi abbiano tirato un pugno in un occhio.

Con una smorfia, mi sforzo di sopportare l'acqua gelida. Mi aiuta a svegliarmi. Mi cambio e mi sistemo in un batter d'occhio. Poi prendo il cellulare. Con sorpresa noto 4 chiamate perse. Tre sono di ieri sera. Una di questa mattina, pochi minuti fa. Poi c'è un messaggio: "Ti prego, rispondi. Oliver".

La testa mi gira. Non posso parlare con lui. Non ora, e non per telefono. 

Cerco di ignorarlo, e vado a fare colazione.




La mattinata in ufficio passa senza che io dica una parola a qualcuno. Cerco di evitare gli altri, non ho voglia di parlare. Luke non si fa vedere, e anche se una parte di me si sente in colpa, sono felice che oggi non mi torturi. 

Nel corso della mattinata, Oliver ha chiamato altre due volte. La prima volta ho lasciato suonare il telefono. La seconda ho attaccato. Voglio che capisca che in questo momento non posso e non voglio parlare. Voglio prima trovare un momento per riflettere ancora un pò.

Alle 17, esco dalla Gwathmey. Stavolta non ho lavoro per casa: ci sono già troppi fogli impilati in camera mia. Prendo la borsa ed esco, persa nei miei pensieri. Quando varco l'uscita, eccolo li. Sul marciapiede, come ieri, che mi guarda. Ha un sorriso sulle labbra, e nonostante quello che ho pensato di lui fino a qualche istante prima, non posso fare a meno di credere che tutto quello che sto macchinando segretamente sia inverosimile. Non è possibile che lui sia il Vendicatore. Non è possibile. 

Ma poi l'incantesimo svanisce, e i miei pensieri tornano prepotentemente a galla. Devo parlare con lui.

Mi avvicino, non riuscendo a guardarlo. Con che faccia dopo aver ignorato le sue chiamate tutto il giorno vado a parlare con lui, adesso? 

«Ciao» mi saluta, e non sembra arrabbiato.

«Ciao» faccio altrettanto, ma la mia voce è incerta.

«Ti va se parliamo un'attimo?» Mi propone, indicando il "nostro" pub alle sue spalle, lo stesso di ieri. 

Aspetto un secondo. Ora o mai più, penso. Togliamoci questo dente.

«Si. Si, mi va. Anzi, ne ho bisogno» 

E senza aggiungere altro, lo seguo nel locale.



***
SPAZIO AUTRICE


Salve! :)
Eccomi di nuovo qui, con quest'ultimo capitolo... Spero di non deludere nessuno, vista la tipologia... E' particolarmente descrittivo, pochi dialoghi e poche altre persone se non Katie e il suo subconscio. Ma i dubbi di Katie servono per andare lontano, non temete!
Scusate il ritardo, ho avuto problemi con il nuovo editor per convertire il formato dei documenti!

A presto, e spero di trovarvi numerosi di nuovo fra le recensioni ;)

Bacio!


Sophie Lager
  
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