Dopo la perdita dei nonni paterni, su cui poteva fare sempre affidamento, la sua vita era cambiata e non riusciva più ad essere ciò che era prima.
Le giornate al parco, quelle in cui rincorreva le farfalle, saltava fra l'erba e si stendeva su di essa a contemplare il cielo, dove ogni tanto vedeva qualche aereo passare all'orizzonte, mentre lasciava un'indelebile scia bianca alle sue spalle, le giornate in cui dava una forma ad ogni nuvola, e quelle in cui quando fuori pioveva amava uscire e danzare fra la pioggia, non c'erano più... Era rimasto solo il loro ricordo.
Spesso Mathilde si chiedeva se un ricordo è qualcosa che sta con te per sempre, o se non è nient'altro che un momento perso, che non tornerà più.
Lei viveva di quei momenti.
Viveva di esperienze passate, di cose mai dette, di amori mai vissuti, di baci mai dati.
Aveva la sensazione che, in qualche luogo lontano, avrebbe trovato la sua vera casa, un domani.
Quando bussarono alla porta d'ingresso, quel pomeriggio, Mathilde restò stupita di non aver ricevuto l'ennesimo scherzo dai bambini dei vicini, che ogni qualvolta se ne presentava l'occasione erano lì, pronti a ricevere un pò di attenzioni bussando al portone, e poi nascondendosi dietro l'albero, in giardino.
Restò stupita sì, perchè davanti alla porta vide una ragazza.
I suoi capelli ricci, biondi, non pettinati, saltarono subito all'occhio di Mathilde, che non potè non fissare anche i suoi incredibili occhi verdi.
Subito dopo vide arrivare suo fratello, che aveva appena lasciato la bici in garage.
Erano arrivati insieme, su quella bici, ed avevano attraversato tutto il paese, e le campagne dietro le colline.
Mathilde capì subito: Simon aveva una ragazza.
Non gliene aveva mai parlato prima, non perchè era un tipo riservato, come lo era lei, ma perchè semplicemente sapeva quanto sua sorella fosse legata a lui, e non voleva ferirla.
Quei due erano così uniti, che anche il solo fatto di non poter passare più tutto il tempo a disposizione solo loro due, insieme, avrebbe compromesso il rapporto.
Ma cos'è la vita senza amore?
Forse un albero spoglio, come quelli che si vedono d'inverno.
O forse ancora un cielo senza nuvole.
O una notte senza stelle.
Simon lesse negli occhi di sua sorella, lesse tutto ciò che la sua anima diceva
come farò adesso se anche tu mi abbandonerai?
chi mi aiuterà a crescere?
chi asciugherà le mie lacrime?
Quando le due si presentarono, Mathilde si mostrò cordiale.
Abbozzò un finto sorriso, e fece entrare Sara in casa.
Infondo, sembrava una ragazza carina e solare.
Trascorsero il pomeriggio a ridere e a scherzare, lei, l'altra, e il fratello.
Scoprì molte cose a riguardo della loro tenera storia in corso: pochi giorni prima Simon aveva regalato a Sara un braccialetto, con il simbolo S, ed un bigliettino allegato
Sara Simon Sempre
Quanto desiderava Mathilde poter aver anche lei qualcuno che le avesse dedicato tutte queste attenzioni, che la fosse andata a prendere dall'altro lato del paese, solo per vederla, che la avesse riempita di vita.
Era felice per loro.
Infondo, se suo fratello era felice lo era anche lei.
La gelosia che provò nei primi istanti in cui vide Sara sparì in poco tempo, proprio perchè sentiva che quei due erano fatti per stare insieme.
Perchè quando due persone stanno bene insieme, si vede, si sente.
Lo si vede quando si guardano, lo si sente quando ridono e non finiscono più.
Hanno il cuore pieno di amore, e batte così forte che è difficile da contenere.
Suo fratello non le disse come si erano conosciuti, forse perchè non era una cosa così importante...
Forse quel momento aveva cambiato le loro vite, e magari lo avevano fatto talmente proprio che facevano partire la loro stessa vita proprio da lì, da quando i loro occhi si incrociarono per la prima volta.
" ...dove si ama, si ama forte"