Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: Tropiusuccia    20/03/2008    6 recensioni
-scappiamo è arrivata l’armata dei lupi!- gridò un soldato abbandonando la sua arma per correre via. –tornate qui codardi! Cosa volete che sia una stupida armata capeggiata da un moccioso…!- finita la frase un cavaliere trafisse il capitano dell’armata nemica –dannato…demonio…- disse l’uomo barbuto per poi cadere dal suo cavallo. Il cavalieri sfilò il suo elmo e mostrò a tutti il suo volto, capelli castani e occhi profondi dello stesso colore. Scese dal suo destriero e sogghignò alla scena che si prestava davanti ai suoi occhi…un nuovo massacro…perfetto!
Genere: Generale, Romantico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura, Un pò tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salveeeeee!! Finalmente rieccomi tra voi!!! Queste vacanze oltre a darmi un pò d'aria, mi permetteranno difinire questa ff! Beh in effetti...compreso questo che sto pubblicando ne mancano solo 3 o 4, ma non preoccupatevi, tornerò prestissimo con efp con la nuova ff!^^ Ringrazio velocemente: sakura93thebest, Yumemi, sakura bethovina, Ichigo_91, Dany92, sakura182blast

Grazia davvero per avere tutta questa pazienza con me!! XD


Prima di lasciarvi per chi guarda Tsubasa Chronicle, e gli oav Tsubasa Tokyo Revelation, avviso che è uscito l'ultimo...io l'ho visto...e....non vi dico niente è meglio! XD poveretta Sakura...(shhhh) ciauu ci sentiamo presto, ma molto molto presto XD. Ciau e buona lettura!

Capitolo 23 – Evasione

 

Il mattino seguente Sakura si svegliò. Era frastornata e la luce del sole che penetrava dalle piccole fessure che sfuggivano alle tende la spinsero a socchiudere gli occhi. Si rigirò nel letto e notò di essere completamente nuda. I ricordi della sera precedente fecero presto capolino alla mente di Sakura che avvampò. Poco dopo si mise a sedere e notò che era sola nella stanza e questo la rattristò un po’.

Dopo che si fu lavata e rivestita qualcuno bussò alla sua porta –avanti!- disse la ragazza. Era Shaoran con la sua armatura. Entrato richiuse la porta dietro di se e disse –scusa se sono sparito prima che ti svegliassi, ma non volevo destare sospetti-. I due si avvicinarono e si baciarono la ragazza sorrise e disse semplicemente –buongiorno!- lui gli accarezzò i capelli e rispose –buongiorno anche a te-.

Uscirono dalla stanza e Sakura chiese –che si fa oggi?- -quello che vuoi- rispose il ragazzo camminandole affianco. La ragazza pensò un po’ e poi disse –che ne dici se andiamo a farci un giro per la capitale?- -allora vuol dire che oltre da guardia del corpo ti farò anche da guida- disse lui sorridente. Sakura si aggrappò al suo braccio contenta e insieme si diressero verso l’uscita del castello.

Al grande portone però i due dovettero fermarsi –con che coraggio torni Hozax?- disse Garlak, comandante dell’armata dei draghi bianchi. Shaoran guardò inespressivo il suo interlocutore, mentre Sakura gli teneva la mano temendo il peggio così intervenne –Shaoran è la mia guardia del corpo- Garlak rise di scherno e rispose –con quest’uomo non sarete mai al sicuro…è solo uno sporco demone. Lasci che siano le mie guardie a proteggerla- due soldati si avvicinarono al loro comandante. Shaoran guardava truce i cavalieri davanti a lui e sarebbe scoppiato il putiferio se Sakura non avesse risposto alla provocazione diretta al castano –Shaoran è più che sufficiente per la mia protezione…inoltre i suoi uomini non mi sembrano poi così forti- Shaoran sogghignò guardando prima la ragazza poi Garlak, poi si girò verso Sakura e vide che aveva un’espressione che dava davvero l’idea che stesse prendendo in giro i cavalieri dei draghi bianchi.

Garlak non potendo rispondere a Sakura, un importante ospite per il regno di Hozax, si inchinò e si allontanò con i suoi uomini.

 

I due vagavano per le strade della città, ad un certo punto Sakura disse un pensierosa –forse ho un po’ esagerato…-. Shaoran si mise a ridere e rispose –secondo me invece sei stata perfetta- -dici?- chiese lei sconcertata. Il ragazzo si lasciò sfuggire una risata e disse –non sapevo che Riiko ti stesse dando lezioni di sfrontatezza-. Sakura abbassò subito lo sguardo e si intristì. Il ragazzo si diede dello stupido…sarebbe stato meglio non parlarne della sua amica e di Rimdo. –scusa Sakura non era mia intenzione…- disse dispiaciuto –non preoccuparti…spero solo che Riiko e Rimdo stiano bene…-. Shaoran passò un braccio sulla vita di Sakura e ripresero a camminare in silenzio.

 

Intanto in un posto tetro e buio, una ragazza dai capelli biondi venne svegliata da un fastidioso rumore di catene. Aprì gli occhi a fatica e tentò di muoversi ma non vi riuscì. Aveva i sensi addormentati. Si girò verso un braccio per vedere cosa la bloccasse. Delle catene la tenevano legata ai polsi. Solo allora avvertì il freddo del metallo sulla pelle. Poco dopo iniziò a ricordare cosa fosse successo e subito il suo pensiero la allarmò. Si guardò attorno, ma non trovava la persona che le dava così tanta preoccupazione. Era tutto completamente buio e anche se ci fosse stato qualcuno non l’avrebbe visto.

Decide di dover passare all’azione, doveva trovare un modo di uscire da lì. Iniziò a studiare le catene e le giunture che le collegavano al muro. Le catene erano consumate e arrugginite, dando qualche trattone forse non sarebbe bastato, ma decise di provarci ugualmente.

Provò a strattonare le catene, ma una fitta di dolore la prese alla spalla destra. Si voltò per guardarla e notò che vi era del sangue su una ferita che si era riaperta dopo il suo tentativo di fuga. Imprecò contro la ferita e le catene. Non poteva usare la forza, allora sarebbe ricorsa a uno dei trucchi più comuni tra i ladri, ma prima di tutto doveva trovare il necessario che le serviva per liberarsi.

 

-allora parla! Dove sono i tuoi compagni!- disse Axel guardando con pieno disprezzo il suo prigioniero. –sappiamo che Zefren e i suoi scagnozzi sono in movimento. Parla! Quali sono i suoi piani!- -potresti evitare di gridare? Vorrei provare a ricordare…- disse Rimdo facendo un espressione pensierosa. –idiota, vedi di muoverti- -ah sì…ora ricordo- il cavaliere oscuro lo guardò truce aspettando che parlasse. Rimdo lo guardò in modo canzonatorio e disse –ricordo benissimo l’espressione che avevi dipinto in faccia quando ti avevo sconfitto all’accademia militare, saranno passati una decina d’anni da allora-. Axel sfoderò la sua spada e la puntò al collo di Rimdo che non si mosse di un millimetro –non uscirtene con vecchie storie per deviare la discussione- -penso che qui l’unico a deviare il discorso sia tu, brucia la sconfitta anche dopo così tanto tempo?- rispose il prigioniero prendendosi beffa del suo inquisitore. –va bene, allora vuol dire che oggi mi riprenderò la rivincita di quel giorno- Axel fece per colpire Rimdo, ma il colpo non arrivò. Infatti l’uomo aveva rinfoderato la sua spada e si era girato verso le sue guardie –portate la prigioniera, useremo le buone maniere con lei…e vedrete come parlerà!- il cavaliere oscuro scoppiò in una risata malsana. I due soldati risero pregustando il momento e corsero fuori alla camera.

Rimdo si maledì, non aveva pensato a Riiko…fin quando sarebbe stato solo lui a perire non gli sarebbe importato…cercò di mantenere un’espressione neutra. Axel gli si avvicinò –sai, sul campo di battaglia ho capito subito che voi due…siete amanti. Per ciò che tortura migliore non c’è se non quella di vedere la propria donna seviziata da degli altri uomini senza che si possa muovere un dito?- Rimdo si lasciò sfuggire un’espressione intrisa d’ira ed ebbe uno scatto, ma le catene non gli permisero di colpire Axel che si mise a ridere.

Passarono una manciata di minuti e le due guardie non erano ancora tornate. Axel era piuttosto spazientito e chiamo altri due soldati –andate a controllare che sta succedendo…non vorrei che abbiano iniziato senza il mio permesso…- il ragazzo legato ebbe un altro attacco d’ira. Axel lo notò e rise –sarà meglio che vada io, voi rimarrete qui a controllare che questo verme se ne stia buono-. I due soldati entrarono nella stanza e iniziarono a tener sott’occhio il prigioniero. Ad un tratto un sibilo nell’aria fece alzare lo sguardo a Rimdo. Vide distintamente un coltellino colpire in pieno il collo di uno dei due soldati. L’altro, che era vicino a Rimdo, si girò di scatto pronto ad attaccare, ma il ragazzo legato, con una catena lo prese al collo. Poco dopo il soldato cadde per terra inerme. Dall’ombra fuoriuscì Riiko, e Rimdo si sentì sollevato. La ragazza lo raggiunse e lo liberò subito con il trucco che aveva usato lei per fuggire. Il ragazzo era sorpreso e la guardò chiedendo –ma come?- la ragazza rise rassicurante e mostrò un filo di ferro –sottovaluti a tal punto i ladri?-. Il ragazzo le sorrise, ma non era il momento adatto per lasciarsi andare a momenti affettuosi. Avrebbero dovuto recuperare l’equipaggiamento e fuggire al più presto.

 

  
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