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Autore: Mari95    15/09/2013    3 recensioni
Prima dei vampiri c'erano gli Originali, prima degli Originali c'era una famiglia... umana.
A volte l'amore unisce, altre, come in questo caso, divide.
"Quasi nello stesso momento i due fratelli si voltarono e incrociarono il suo sguardo, Tatia rallentò l'andatura e sorrise a entrambi, poi diede loro le spalle e, con una punta di malizia negli occhi, si diresse verso casa"
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Klaus, Tatia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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All’improvviso il gallo cantò e Tatia aprì gli occhi di scatto, si guardò intorno e poi si mise a sedere sul letto. Come ogni giorno il suo primo pensiero corse al figlio Loki e, dopo essersi accertata che dormisse ancora, si alzò e uscì di casa desiderosa di trascorrere qualche minuto da sola per pensare. Il sole stava ancora sorgendo e l’aria fredda del mattino la fece rabbrividire, dopo aver camminato per qualche minuto inspirando profondamente il profumo dell’alba decise di rientrare a casa, ma una sagoma familiare la intercettò. Era da tempo che non parlava con lei e la sua vista le provocò un tuffo al cuore. La ragazza le corse incontro sorridendo e la abbracciò esclamando: «Tatia!», era bello essere travolti di nuovo da quella massa di ricci ribelli. «Astrid! Così mi stritoli» le disse con affetto, poi la allontanò delicatamente e la guardò: era la sua solita Astrid, la stessa ragazza piena di vita con dei lunghi e sgargianti capelli rossi, il corpo snello e le guance coperte da leggere lentiggini che le era sempre stata vicino sin da quando erano bambine, anche dopo che aveva scoperto di essere incinta lei le era stata vicina per quanto possibile. Purtroppo non si vedevano da mesi: da quando Tatia aveva smesso di uscire e i suoi genitori non avevano permesso a nessuno di andarla a trovare. Un lampo di tristezza attraversò gli occhi verdi della ragazza che, abbassando la voce, le chiese «Mi dispiace tanto di non essere più riuscita a farti visita, come stai? E il bambino?», sapendo quanto fosse sincera l’amica le confidò tutto quello che aveva provato restando sola e relegata in casa per quello che a lei era sembrato davvero troppo tempo. Astrid la strinse di nuovo tra le braccia, questa volta mettendo in quell’abbraccio tutta la comprensione e l’affetto che provava e voleva trasmetterle e, così facendo, riuscì a farla sentire meglio senza bisogno di parole, come solo lei riusciva a fare. «Non voglio più parlare di solitudine e malinconia… invece voglio darti una bella notizia», esclamò tornando a sorridere, «Mio padre mi ha finalmente dato il permesso di partecipare ai preparativi per la festa del Solstizio!» raggiante concluse la frase con un saltello di gioia. Tatia, sorpresa, prese le mani della compagna e finalmente, con un sospiro di felicità, incurvò le labbra «Non posso crederci… è davvero meraviglioso, era da molti anni che lo desideravi e ora sei abbastanza grande per poterlo fare!» «E non è tutto!» proseguì l’amica «so perfettamente che tu ti sei dimenticata della ricorrenza e quindi voglio aiutarti a preparare il vestito: questo è il nostro anno!». In quel momento la giovane dagli scuri occhi color mogano capì ciò che le era appena stato detto, infatti loro due non avevano mai preso parte alla festa del Solstizio d’estate perché era riservata a chi aveva superano la soglia dell’età adulta, per questo veniva ormai considerata come un rito di passaggio e quell’anno entrambe avrebbero potuto parteciparvi dal momento che avrebbero compiuto diciotto anni. Solitamente le famiglie delle ragazze che avrebbero debuttato in società impiegavano settimane a cucire e rendere perfetto l’abito che avrebbero indossato per la speciale occasione, ma non Tatia: i suoi genitori erano troppo impegnati a vergognarsi di lei per accorgersi che la loro bambina sarebbe diventata matura per la comunità proprio quell’anno. Allora lei si rese conto che Astrid aveva pensato a lei e, come sempre, era corsa in suo aiuto.


Quest’ultima la guardò con aria complice e ribadì «Siamo ancora in tempo per porre rimedio alla mancanza di un vestito e stai pur certa che non ti permetterò di perderti l’occasione che tutte le donne sognano sin dalla nascita» poi, dopo averla riaccompagnata a casa, le chiese di poter vedere il bambino e così Tatia la face entrare e prendere in braccio il piccolo Loki quindi, prima che i propri genitori si accorgessero dell’ospite, la salutò e le promise che sin dal giorno seguente avrebbero lavorato insieme per cucirle la veste. Subito dopo aver mangiato Tatia sgusciò fuori casa impaziente di arrivare al luogo dell’appuntamento che, il giorno precedente, lei e Elijah si erano dati ma, non fece in tempo neanche ad allontanarsi dalla propria abitazione che si imbatté nel fratello. Niklaus increspò le labbra in un sorriso divertito prima di dirle «È un piacere rivedervi», la fanciulla sbatté le palpebre per la sorpresa e poi lo salutò accennando una riverenza «Un piacere e una sorpresa» replicò lei ancora frastornata, «Spero una sorpresa piacevole, state andando a passeggiare? Vi dispiace se mi unisco a voi?» le propose lui con un sorrisetto sghembo che non accennava a svanire, sicuro che lei avrebbe accettato. Purtroppo non aveva fatto i conti con la vocina interiore di Tatia che le diceva che non sarebbe potuta mancare ad un primo appuntamento e pertanto gli rispose: «Sarebbe un vero piacere ma purtroppo oggi non è possibile, un impegno improrogabile mi attende», il sorrisetto scomparve dalla faccia del giovane che iniziava a capire che cosa in realtà avrebbe dovuto fare la ragazza, tuttavia lei non aveva ancora finito di parlare: «Ma sono certa che in futuro non potrò rifiutare un secondo invito da parte vostra» «È una promessa» ribatté lui, non era una domanda, ma un’affermazione che, per quanto fosse stata pronunciata con apparente tono di scherzo, non ammetteva repliche e lei lo sapeva, non che in verità avesse intenzione di contraddirlo.



Detto ciò i due giovani si separarono, lei si incamminò verso il bosco, lui finse di allontanarsi per poi tornare sui suoi passi per scoprire dove si stesse recando la ragazza. Quel giorno Elijah aveva aspettato il pomeriggio con ansia, uno stato d’animo a lui estraneo e con cui non sapeva bene come rapportarsi, proprio per questo non passava inosservato al resto della famiglia che, ormai, si era rassegnata a fare domande senza ricevere risposta alcuna. Dopo si era addentrato nel bosco con passo sempre più veloce via via che il suono dell’acqua che scorreva si faceva più vicino, quando giunse a destinazione si sedette su un tronco adagiato sui ciottoli della riva e attese l’arrivo di Tatia. Il piccolo fiume scorreva placido e di tanto in tanto la superficie si increspava per fare spazio al dorso di qualche pesciolino che, curioso, tentava di saltare fuori; le rive acciottolate erano costellate da cespugli radi e arbusti che si infoltivano nelle vicinanze degli alberi. Lei arrivò alle sue spalle e si chinò su di lui per sussurrargli «Buongiorno», egli aveva avvertito la sua presenza prima ancora che parlasse non solo per il rumore dei suoi passi, ma anche per il suo profumo inebriante che lo cullava mentre i suoi lunghi capelli gli sfioravano la clavicola e il suo respiro gli scaldava l’incavo del collo. A sua volta le disse «Buongiorno» e, mentre si voltava, i loro nasi si sfiorarono, i loro sguardi si incrociarono e si persero l’uno negli occhi dell’altra dimenticandosi del mondo circostante, di conseguenza nessuno dei due si accorse della figura nascosta dietro a un fusto al limitare del bosco che, in silenzio, osservava la scena. Lo sconosciuto raccolse un sasso da terra e lo lanciò nel torrente ben attento a non essere scorto, in questo modo fece sobbalzare i due giovani che, di colpo, si alzarono in piedi per poi guardarsi intorno allarmati, ma ormai era calato nuovamente il silenzio. Appena si furono ripresi dallo spavento tornarono a concentrarsi l’uno sull’altra e, senza bisogno di inviti verbali, si sedettero fianco a fianco. A rompere il ghiaccio fu Elijah: «Sono contento di rivedervi così presto» e lei si perse nei suoi occhi neri come pozzi e si lasciò trasportare da quella voce così calda e rassicurante, nell’istante in cui si accorse che stava trattenendo il respiro distolse lo sguardo e gli rispose sollevando un angolo della bocca rosea: «Non potevamo più lasciare che il caso decidesse per noi», il loro primo incontro era stato deciso dal caso, ma adesso era arrivato il momento di guidare gli avvenimenti nella direzione che stavano inevitabilmente prendendo. Lui sospirò consapevole di essere di nuovo a corto di parole: quando si trattava di lei non c’era niente da fare, le parole non potevano in alcun modo dare voce a quello che provava o a quello che desiderava realmente dire, aveva compreso esattamente tutto ciò che era sottinteso nella frase di Tatia e perciò adesso voleva comunicarle ciò che sentiva.



Poi lo sguardo gli cadde su un fiore, un fiore di malva, dal colore rosa e delicato con striature più scure che dal centro si diramavano sui petali, e si chinò per coglierlo dal cespuglio in cui era nascosto, la ragazza lo osservò rapita dai suoi movimenti fluidi e aggraziati. Mentre finalmente lo stringeva delicatamente tra le dita disse: «A volte ci sembra che le cose accadano senza un perché ma non è mai così, il caso è solo una scusa per nasconderne la vera ragione» e le infilò lentamente il fiore tra i capelli proprio accanto ai suoi occhi scuri, l’accostamento tra i petali rosa antico e le iridi mogano della fanciulla creava un contrasto delizioso, delizioso come le sue ciglia lunghe e scure che danzavano seguendo il ritmo delle palpebre che si abbassavano per poi tornare su e liberare lo sguardo pieno di sentimenti inespressi e segreti mai pronunciati che rendeva quella fanciulla tanto affascinante agli occhi del giovane. «Tutti mi hanno sempre considerato una persona razionale e, probabilmente, senza grandi incognite» esordì lui quasi sorridendo, «invece mi trovo qui. Con voi. Dopo che vi ho incontrato non più di due sole volte» sospirò «probabilmente non dovrebbe essere una cosa da me lasciare che sia unicamente il mio cuore a guidare i miei passi senza alcun supporto da parte della ragione» fece un'altra pausa «c’è qualcosa in voi, qualcosa che ha catturato non solo il mio sguardo ma ogni singola fibra del mio corpo». A quelle parole Tatia non poté fare a meno di rabbrividire piacevolmente: quelle parole sincere che esprimevano un ardore altrettanto autentico non le erano mai state dette da nessuno, nessuno aveva dichiarato per lei un affetto tanto profondo quanto improvviso e, in qualche modo, inevitabile. Infatti le sembrava impossibile che qualcuno potesse rifiutare un uomo che le porgeva il proprio cuore in modo così disinteressato e puro, per quanto provasse a interporre un minimo di raziocinio tra lui e i propri sentimenti questo non le riusciva in modo alcuno. Prese le mani del giovane tra le proprie e, allacciando il proprio sguardo al suo, gli disse: «Se non avessi sentito per voi le stesse cose che avete appena espresso sin dal primo momento in cui vi ho visto non sarei qui e non credo che nessun tipo di logica possa spiegarlo». Elijah accolse quelle parole come un uomo assetato riceve una sorsata di acqua fresca. Il tempo per loro due sembrava non scorrere mai quando erano insieme e avrebbero potuto passare la vita intera a contemplarsi a vicenda senza esserne mai stanchi. Purtroppo il tempo non era clemente e il cielo già si tingeva di rosso, quindi il ragazzo si offrì di riaccompagnare a casa la fanciulla che accettò volentieri. Ripercorsero la strada che giorni prima avevano fatto insieme per la prima volta, la differenza era che adesso le loro mani erano intrecciate e non avevano più timore a lanciarsi sguardi d’intesa perché ora sapevano che sarebbero stati ricambiati senza nessun dubbio. Quando le prime case iniziarono a intravedersi tra gli alberi si fermarono e, concentrando il suo lo sguardo su alcune foglie cadute in terra, Tatia diede voce ai suoi timori: «Forse dovremmo salutarci qui, non sono sicura che sia una buona idea farci già vedere insieme, forse dovremmo aspettare per questo». Egli annuì, fece un passo verso di lei, sollevò la mano destra e, con dolcezza, la fece scorrere sulla guancia della fanciulla, allora avvicinò anche il proprio volto al suo e, con le labbra, le sfiorò delicatamente il viso, poco lontano dalle labbra di lei, porgendole in questo modo i suoi saluti si allontanò lasciandola ansimante e con le gote arrossate.



Quando Elijah giunse a casa Niklaus lo stava già aspettando seduto sul tavolo, con un braccio appoggiato con noncuranza su un ginocchio, il maggiore inarcò un sopracciglio come per domandargli che cosa stesse facendo e l’altro, con un sorriso canzonatorio dipinto sulle labbra, con un balzò si mise in piedi e, passandogli accanto, lo superò mentre gli chiedeva: «Allora, fratello, ti sei divertito oggi?». Elijah si voltò di colpo sbiancando e capendo all'improvviso che il biondo sapeva esattamente dove aveva trascorso il pomeriggio e, soprattutto, con chi. Non fece in tempo a ribattere che l’altro aveva già intrapreso una conversazione con Finn. Quasi nello stesso istante Tatia si chiudeva la porta di casa alle spalle e si sfilava il fiore dai capelli per avvicinarlo al naso e inspirarne il profumo, dunque si diresse verso la culla di Loki, lo prese in braccio e lo cullò. Ogni passo che muoveva le sembrava di fluttuare, non di camminare, forse perché il suo cuore era leggero e colmo di beatitudine, proprio come quello di una persona innamorata.





Angolo dell’autrice:
Ecco finalmente un altro capitolo, innanzitutto vi ringrazio veramente per tutte le recensioni e le visualizzazioni, sono davvero felice che vi piaccia la mia storia.
Mi è stato fatto notare che i miei capitoli sono piuttosto brevi, ne sono consapevole ma mi auguro di compensare questa mancanza con la qualità di quello che scrivo, sempre che voi siate d'accordo ;)
Questo è un capitolo decisamente Talijah, come d’altro canto avevo già preannunciato, mi auguro che le fan di Klaus non ne abbiano a male, poi ho inserito un personaggio inedito: Astrid, mi piacerebbe cosa ne pensate… io la adoro.
Per quanto riguarda l’appuntamento spero che sia stato all’altezza delle vostre aspettative.
Ancora grazie per il vostro sostegno e a presto ;)
Per gli spoiler e le immagini di copertina che faccio io stessa venite a dare un’occhiata alla pagina: https://www.facebook.com/pages/Everything-started-with-the-love-of-a-woman/625620254124735...
Se volete fare quattro chiacchiere con me o essere costantemente aggiornati su come precedo nella stesura dei capitoli potete chiedermi l’amicizia: https://www.facebook.com/tatia.petrovaefp
e questo è il mio Ask ;) http://ask.fm/Maris_95
   
 
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